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Capitolo 11

Un nuovo anno, il mio secondo anno da studentessa.
Ancora adesso non ci credo, cammino nell'ufficio di mio padre ripetendomi che una volta che quella porta si aprirà rivedrò Harry e Ron. 
Hermione era nella Sala Grande, esattamente come tutti i miei amici ed ero così contenta, solo che mi sono resa conto che mancavano due persone all'appello, non erano saliti neanche sul treno.
Non vedo l'ora di vederli, anche se sono preoccupata per il loro ritardo.
Non è l'unico motivo, mi sento come se stessi per affrontare altre minacce, altre paure e mi domando se ce la farò. La profezia rimarrà segreta, ma quello che ha detto mi rimbomba nelle orecchie, è come se fosse urlata ogni singola sillaba. 
Secondo Hagrid vuol dire che avrò una vita avventurosa, non voglio averla, quella profezia parla di morte, parla di dolore, parla di solitudine e di scelte orribili, come potrei essere felice? Come potrei esserne grata quando ne sono terrorizzata? Piton è del mio stesso parere, è una disgrazia ma dopotutto è esattamente negativo quanto me.

<<Sono arrivati>>commenta Gazza guardando la sua gatta.

<<Grazie a Merlino>>sussurro.

Nella stanza finalmente entrano Ron e Harry con la gatta dagli occhi rossi, faccio un sorriso enorme, mi sembra di non vederli da un secolo, anche se mi sembrano cambiati davvero poco.
Weasley apre la bocca ridendo quando  mi vede ed io corro ad abbracciarlo, mi stringe e quando mi lascia mi sposto subito su Harry, le sue braccia mi accolgono con più forza e poi gli do un pizzicotto sul braccio.

<<Ahia, perché lo hai fatto?>>

<<Perché non mi hai scritto o risposto neanche una volta!>>

<<Non è colpa mia, mi hanno rubato le lettere.>>

<<E' vero>>sussurra Ronald.

<<Temo di dovervi interrompere>>sbuffa Piton alle nostre spalle. Mi stacco imbarazzata e giro i tacchi sul posto, guardo il professore.<<Siete stati visti da non meno di sette babbani!>>

Esattamente, la Gazzetta del Profeta mostra la foto della macchina volante dei Weasley che vola, potrebbero essere espulsi per questo. 

<<Ci dispiace>>balbetta Ron.

<<Avete idea della gravità della cosa? Avete rischiato di rivelare il mondo magico. Senza parlare del danno subito al povero albero Platano Picchiatore! Fa parte di queste terre ancor prima che voi nasceste!>>

<<Sinceramente, professor Piton, credo che abbia fatto più male lui a noi>>

<<Silenzio!>>

Indietreggio, non l'ho mai visto così arrabbiato. Di solito quando mi deve sgridare grida un po' ma niente di terribile, magari sulle mie azioni sconsiderate, magari per aver rubato degli ingredienti dalla sua scorta.

<<Z... professor Piton>>sussurro pregandolo con lo sguardo ma è troppo furioso e quindi si alza, fa impressione quando si muove così, è inquietante.

<<Vi garantisco che se foste nella mia casa e il vostro destino dipendesse da me, entrambi vi trovereste sul treno di ritorno! Sta di fatto che...>>

<<Che non è così!>>scende dalla scala della mia stanza mio padre.

Ci voltiamo tutti e un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra, insieme a lui c'è zia Minerva. Irrompono nella conversazione con eleganza e so che non succederà niente di male. 

<<Preside, questi ragazzi si sono fatti beffe del decreto di segretezza delle arti magiche tra i minorenni!>>

<<Sono consapevole delle nostre regole, Severus. Visto che io stesso le ho stilate>>

<<Tuttavia?>>alzo le sopracciglia.

<<Tuttavia spetta alla professoressa McGranitt, essendo capo della casa dei Grifondoro, scegliere il provvedimento per i due ragazzi>>

<<Prendiamo la nostra roba allora>>dice Ron.

<<Di cosa stai parlando, Signor Weasley?>> chiede la donna.

<<Lei ci espellerà, non è vero?>>

<<Non oggi>>

Harry fa un sorriso e mi prende la mano, questo mi sorprende ma ricambio la stretta, sente che ho indosso il suo braccialetto e credo che trattenga una risata per questo.

<<Ma?>>continuo, lo noto dall' espressione di mia zia.

<<Ma dovrete capire la gravità di quello che avete fatto, stanotte scriverò alle vostre famiglie e avrete un castigo>>

<<E ora suggerisco a tutti di tornare al banchetto>>risponde papà facendomi l'occhiolino<<E tu signorina, la prossima volta che noti che mancano due persone, prima di chi di dovere avrebbe dovuto rendersene conto, non correre davanti a tutti. Ricorda le regole>>

<<E cosa avrei dovuto fare?>>ribatto.

<<Avvicinarti a Gazza>>

<<Va bene, pa..Preside>>mando giù la saliva.

<<Bene, andiamo?>>domanda zia Minerva.

Stringo il mio mantello e annuisco, i professori escono tutti ed io mi avvicino a Fanny, le do una carezza, è vecchia e tra molto poco rinascerà. 

<<Stai bene?>>domanda Harry con la sua solita gentilezza.

<<Perché?>>

<<Perché sembra che tu non te ne voglia andare>>

<<Andate voi a cena, Hermione vi aspetta. Io devo controllare una cosa>>

<<Sei sicura?>>chiede ancora Ronald.

<<Siete sopravvissuti, no? Andate a festeggiare>>faccio un finto sorriso.

<<Ci vediamo anche domani mattina?>> continua Potter con tono speranzoso.

<<Certo, a lezione di erbologia>>

Entrambi annuiscono e poi escono dall'ufficio di papà, faccio un movimento con la mano e chiudo la porta. Chiudo gli occhi e poso le dita sulla pancia, è così difficile respirare.
Da oggi inizierò una recita diversa, fingerò di stare bene, di essere forte, fingerò di non avere problemi.
Non è come mentire sui poteri, la profezia è peggiore. Ma ora ho bisogno di ricaricarmi, di riprendermi, mentire a tutti probabilmente diventerà un abitudine, un po' come lo è stato già precedentemente.
Una bugiarda cronica, ecco la giusta definizione.
Inaspettatamente inizio a piangere, la mia mente si riempie con la voce di Sabina, la profezia è così complicata da identificare, da capire. 
Cado a terra e piango, piango perché ho paura, perché non so cosa mi aspetta. Piango perché dovrò fingere di essere qualcun altro, perché questo vuoto che ho dentro sembra incolmabile, sembra quasi che qualcuno mi abbia sparato. 
Ogni volta che penso che le cose andranno bene  c'è una maledettissima voce dentro di me, la mia che mi dice che sono un errore.
Mi dice che non dovrei essere nata, che non sono nessuno se non per il mio cognome, che non merito niente di quello che ho e che i miei genitori mi hanno abbandonato  perché sono difettosa. Difettosa come un gioco che non funziona, che tutti buttano via.
E vorrei tanto sapere di poter sopportare la situazione, di poter vincere contro i nemici ma c'è una cosa che mio padre non ha capito, che zia Minerva, zio Severus, Hagrid, zio Moody non hanno capito, il mio più grande avversario sono io. 
Non riesco a respirare, non riesco a dormire da quando siamo tornati da New York, è come se una parte di me, quella che vuole vivere, stesse scomparendo.
Sento un rumore, di fianco a me appare Antonio. 
Tutti hanno un animale ad Hogwarts, in un certo senso tutti quelli che vivono qui da quando sono nata, cresciuti da Hagrid, sono anche miei. Non mi piace parlarne come se fossero di mia proprietà, perciò tutte le creature del custode mi conoscono, anche Fanny sta con papà ma Antonio è mio.
In questo caso si, è mio.
Antonio è un Chupacabra, fisicamente assomiglia in parte a una lucertola, in parte omuncolo, è una bestia magica succhia-sangue originaria degli Stati Uniti. Ha sei zampe, spine multiple e diversi denti aguzzi, di quelli che ti staccano la trachea. 
Ha dei segni blu con anelli rossi sul suo corpo, due occhi sporgenti e le pupille sottili, non è un animale straordinariamente bello. 
Secondo la leggenda dei Chupacabra, sono creature oscure che uccidono capre, coyote ma che possono arrivare anche agli umani. La loro lealtà è per una sola persona per tutta la vita o per la sua stirpe di sangue, sono bisognosi d'amore verso il loro padroni ma con chiunque altri dimostrano aggressività, sono gelosi, iperprotettivi, letali e segno di morte.
 Solo un uomo o una donna oscuri possono comandarne uno, cosa che definisco stupida. In più i Chupacabra sono rari, quasi istinti in questo secolo, sembra che negli anni 20' fossero diffusi ed è per questo che Antonio rimane sempre nella mia stanza, con papà ogni tanto o gironzola nella Foresta Oscura.
Quest'estate me lo sono portato dietro, ci siamo visti poco l'anno scorso, almeno due ore al giorno ma ora, come sempre, corre da me quando qualcosa non va.

<<Oh, lo so, Antonio, lo so>>sussurro sfiorando la pelle del rettile.

Una cosa pazzesca è che i Chupacabra sono mortali, non questo, mio padre dice che è immortale e mi domando se non sia stato lui a fargli un incantesimo, forse usava la pietra filosofale. 

<<Non guardarmi così>>tiro su il naso.<<Sto bene, ero solo molto stanca. A te non capita mai? No, che dico? Come potrebbe?>>

Antonio è con me dal giorno in cui sono nata, mio padre mi ha trovato nel suo ufficio inespugnabile, proprio dove sono io ora. Non ero sola nel cestino di vimini nero, era avvolta da una coperta bianca e accoccolato a me, con gli occhi spalancati come a farmi la guarda, c'era Antonio. 
Nessuno sa il perché, eppure da quel giorno non mi ha abbandonato neanche una volta. Quando avevo due anni sono scivolata dalla torre di astronomia, Antonio mi ha morso il mantello e per miracolo è arrivato Hagrid, mi ha salvato la vita. Però ha fatto anche altro, quando avevo sei anni mi sono alzata di notte, non ricordo il perché ma lui era con me, uno studente stava cercando la Stanza delle Necessità, quando l'ho beccato ha cercato di spaventarmi, Antonio lo ha morso, gli ha quasi staccato il piede. Piton ha sentito le urla ed è arrivato, è stato divertente.
Sicuramente è pericoloso, il fatto che faccia ogni cosa che gli dico lo rende utile secondo zia Minerva, però a me non interessa, me ne prendo cura.

<<Mi sento soffocare>>gli confesso sedendomi bene, lui si sdraia sulle mie gambe, a pancia in su ed inizio a coccolarlo dove gli piace<<Mi sento come se stessi incassando colpi, come se fossi una bomba  e prima o poi dovessi esplodere. E ho paura, paura di non essere abbastanza, perché so di non essere degna all'immagine che la gente vede come la figlia di Albus Silente. Non importa quanto ci provi, quanto io provi a prendere punti per le casa, voti alti, ad avere degli amici, tutto mi riporta al fatto che non ho la minima idea di chi io sia. I miei genitori non mi hanno voluta, so esattamente il perché, vorrei essere arrabbiata, vorrei avere risposte, vorrei poter essere come gli altri vogliono ma ho la continua sensazione di deluderli>>

<<Oh, Piccola Guerriera>>

Mi alzo di scatto con Antonio in mano ma intorno a me non c'è nessuno.

<<Papà? Sei tu?>>

Sono sola, devo essermelo immaginato, eppure era così vicino, così dentro di me. Poso Antonio sulla scrivania, mi sistemo cercando di avere un aspetto decente, perché mi sto rimettendo la mia maschera. Ora sarò più credibile, più brava a mentire, affronterò i nemici, andrò a lezione, starò con i miei amici e farò del mio meglio per non abbassare mai la guardia. Sono io che scrivo la mia storia, sono io che ho in mano il mio destino.

<<Qualcosa non va?>>

Mi giro di scatto e mio padre compare davanti alla statua dorata, mi asciugo le lacrime e annuisco.<<Eri tu allora>>

<<Cosa?>>

<<A chiamarmi>>

Fa una smorfia, come se sospettasse qualcosa. Si avvicina a me, le sue dita magre si appoggiano ai lati del mio viso, a volte penso che sia in grado di leggermi dentro. 

<<Hai sentito una voce, non è così?>>

<<Come..come lo sai?>>

<<Cosa ti ha detto?>>continua ignorando la mia domanda.

<<Mi ha chiamato Piccola Guerriera, pensavo fossi tu>>

<<Non ero io>>

<<E' grave?>>chiedo preoccupata, forse sto impazzendo.

<<No, tesoro. E' meglio se vai giù, Harry si sente solo senza di te, mi occupo io di rimettere Antonio in camera tua>>

<<Va bene>>sussurro.

<<Non dire a nessuno di quella voce, okay? Se ricapitasse voglio che tu venga da me>>

Non dico niente, mi limito a spostarmi, forse perchè vorrei che se ne fosse reso conto che stavo piangendo, vorrei che mi stesse dicendo qualcosa invece di non fare niente. Questo mi delude, ma come ho già detto, rimetto la mia maschera e me ne vado, dritta verso un altro anno scolastico.

ANGOLO AUTRICE.

Ecco a voi un nuovo capitolo, beh, non è accaduto niente d'eccitante ma chi è che ha parlato nella testa di Avery?!
Cosa accadrà ora che lei dovrà essere ancora più bugiarda? Lo dirà mai ai suoi amici quello che è? Quando?
INIZIA COSÌ LA CAMERA DEI SEGRETI!
Non è il mio film/libro preferito, forse perché non amo i serpenti o perché è un po' inquietante!
Cosa ne pensate?!
COMMENTATE!
PS: Andate a seguire la pagina del libro su Instagram ( thestoriesofhope )

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