Capitolo 71
Zio Severus amava sgridarmi su una cosa in particolare: Il caos.
Diceva che ovunque io andassi portassi con me il caos completo, come se non potessi farne a meno.
Ma in fondo credo che gli piacesse questo di me, sentirmi strillare, sapere che stavo arrivando.
Il caos ha sempre fatto parte di me, mi ha trasformata in leggenda, mi ha accompagnata e a volte è stato insopportabile. Ma il silenzio non ha mai fatto per me, l'assenza di rumore mi terrorizzava da bambina, perché diventava facile pensare.
E pensare diveniva una tortura, poiché c'è un'assenza in particolare che sentivo.
Ora ho le risposte che ho sempre cercato, so chi sono.
Perché se c'è una cosa che so è che la manifestazione più grande e potente di vita è il caos.
Eppure, in questo istante, io non sento nulla.
Non sento il rumore, non sento la vita, sento a malapena l'aria sfiorarmi.
L'esplosione è stata fin troppo forte, ma qualcosa di più forte riesco a sentire.
Credence.
Sollevo le dita concentrandomi su una vecchia fattura e sollevo i massi in aria, finché finalmente scorgo qualcos altro.
Spingo le macerie verso la piazza semi vuota e corro verso mio cugino.
Mi inginocchio al suo fianco e mi chino su di lui, che cerca di respirare, gli sposto i lunghi capelli neri.
Quello che vedo è reale, lo noto per la prima volta.
Il suo viso è scavato, così pallido e gli occhi così vuoti, deboli.
Mi osserva col fiato corto, il petto si alza e sotto la sua camicia riesco quasi a vedere le ossa. È quasi arduo riconoscerlo.
Sento dei passi alle mie spalle ma quando mi volto vedo solo zio Aberforth e suo fratello, mio padre.
Il primo si accovaccia attirando la mia attenzione, così a malapena noto che anche gli altri si stanno avvicinando.
Mi dimentico di Nagini, di tutto il mondo.
<<Avy>>mio cugino mi prende una mano.
Inclino il viso<<Non capisco>>
<<Sto morendo>>
No, non può essere.
Volevo fermarlo, stavamo combattendo ma non ho mai voluto ucciderlo.
Deve vivere, devono farlo tutti, è il mondo che ho scelto, la pace che voglio realizzare.
Credence è mio cugino, la mia famiglia di sangue.
Se lui muore, quel sogno morirà con lui.
<<Assorbi il suo potere, Avery>>dice Aberforth. <<La sua oscurità, prendila>>
Mi volto verso papà, Albus annuisce e mi dimentico di dover sia Grindelwald, so solo che la verità è davanti ai miei occhi, non posso negarla.
La fenice di cenere vola col suo triste canto e realizzo il suo significato, come ho potuto essere così cieca? Una vita per altre decine è la definizione di sacrificio ma anche questo dovevo cambiare, tutti dovevano vivere.
Credence annuisce e chiude gli occhi tra le lacrime.
Avrò ancora più potere, non è quello che volevo?
Stringo le dita alle sue ma a muovere la mia magia non è la necessità ma il timore.
Non posso perderlo, non voglio.
Le mie pupille si tingono di azzurro e affondo il legame che ci unisce, il suo petto si solleva di scatto e la luce celeste si tramuta in nera, sino a colorare le mie stesse vene.
È una sensazione opposta al piacere, è logorante, soffocante.
Stringo i denti piegandomi in avanti, senza mollare la presa ed è arduo resistere, perché la prima volta sento la mia magia rifiutarsi di collaborare.
Tutto quello che era stato coperto, divorato dal potere, sembra iniziare a venire a galla. Mi rendo conto che le tenebre sono solo terribili emozioni: rabbia, lutto, delusione, sofferenza ed è ciò che mi ha sempre reso umana.
Ed io non ho mai desiderato essere umana, fa troppo male avere un cuore.
Tutto di me mi urla di lasciarlo andare.
Ma ho sacrificato troppo per potermi fermare ora, non posso più perdere nessun altro.
Improvvisamente, il suo potere oscuro, sembra travolgermi completamente e la mia vista si appanna per le lacrime.
È questo che lui ha sentito ogni giorno?
È questa la sua pena infinita?
<<Basta...>>cercò di staccarmi.
Credence stringe la presa con più forza di quanta dovrebbe e capisco che era parte del loro piano.
Il dolore è il solo modo di equilibrare la mia anima e la mia magia, senza sofferenza non sono altro che un crudele riflesso.
È il dolore che mi ha reso chi sono.
Ma non lo voglio, non voglio essere me. Voglio essere Darkness.
<<Lasciami andare>>
<<Non posso>>mi supplica Credence.
Non conta quanto io cerchi di respingere l'oscurità, si sente a casa come si sentiva l'Horcrux di Voldemort.
I miei occhi si tingono di nero, non più di blu.
Credence solleva il petto finché non torna giù di botto e così anch'io, che gli cado sopra.
Resto chinata un'istante, cercando di prendere fiato.
C'è qualcosa dentro di me che sta cambiando, posso percepire la mia magia colma, quasi stessi per esplodere.
Respirare è doloroso, ogni movimento, persino pensare fa male.
Il mio cuore sembra essere di nuovo al suo posto e lo odio, odio tutto, odio me stessa.
Mio cugino si muove appena e questo mi fa rialzare il viso, ignoro tutti coloro che sono intorno a noi.
Credence non è affatto migliorato, il suo pallore si è tramutato in nero, le guance scavate sono aumentate al punto che posso vedere la forma esatta del cranio.
<<No, no.>>sussurro.
<<Avery...>>
Grindelwald è dall'altro lato, mi osserva in modo differente. <<Perché non ha funzionato?>>
<<Perché nulla potrebbe salvarlo, neppure tu>>
Scuoto il capo, incapace di affrontare ciò che sta arrivando. Le mie vene sono di puro fuoco, la mia mente sta scoppiando.
Newt tenta di avvicinarsi quando Aberforth lo ferma, nessuno si muove.
Riprendo le mani scheletriche del mio parente ma non riesco ad assorbire nulla, anche solo farlo mi provoca un dolore lancinante alla testa.
<<Nessuno è onnipotente...è giusto, va bene così>>geme l'obscuriale.
Scuoto la testa tra le lacrime<<Io posso fare tutto, devo farlo!>>
<<No, non devi>>mi ferma tossendo. <<Ciò che devi fare è smettere di lottare contro te stessa>>
<<Non dire così. Io sono forte, posso farlo per te, per mamma, per tutti>>ribatto<<Dimmi come salvarti, lo farò, farò qualsiasi cosa>>
<<Lo hai già salvato>>commenta suo padre.<<Andrà in pace>>
<<No, la pace sarà qui, sulla Terra!>>urlo piegandomi, non riesco a stare ferma.
Sento una forza stringere il mio cuore, resistere è così arduo, è la mia umanità.
<<Newt, come lo salvo? Tu sai sempre come salvare le persone. La pietra filosofale? Una fiala di magia? Cosa devo fare?>>
<<Digli addio>>ammette.
Si sono tutti arresi, proprio come Harry, Herm e Ron quando morì zio Severus. Perché nessuno lotta per coloro che dovrebbero vivere? Perché accettano questo destino con tanta facilità?
Credence solleva lentamente una mano e la posa sulla mia guancia bagnata, la stringo baciandone il palmo. Lo guardo spegnersi, mentre mi abbandona.
<<Grazie...>>mormora col suo ultimo sospiro<<Grazie per avermi amato>>
È allora che ogni traccia di luce in lui se ne va, le sue dita fredde perdono presa fino a ricadere sul proprio petto. Resto ferma un solo secondo prima che il mio respiro torni irregolare, prima che tutto di me torni indietro.
<<No, no...Credence?>>lo scuoto<<Credence?!>>
Aberforth chiude gli occhi bagnato<<Se n'è andato>>
<<Lo rivoglio! Lo rivoglio ora!>>
Albus mi passa accanto e scuote il capo, si inginocchia<<Lascia che passi il dolore, lascia che ti distrugga. Lascia che bruci, conserva quella sensazione e apri ogni porta. >>
Metto le mani intorno alla testa, non ho mai percepito nulla del genere. Il dolore sta entrando dentro di me, la rabbia, la sofferenza di Credence ora è la mia<<No, basta!>>
<<Lascia che l'odio, la disperazione, la rabbia siano un ariete. La tua oscurità ti porterà alla luce.>>
Non mi aspettavo una cosa simile ma anche Grindelwald si avvicina, c'è qualcosa di completamente diverso in lui. Mi guarda scioccato, come se avesse appena realizzato qualcosa.
Non mi ha mai vista patire così.
<<No! Non voglio provare niente! Papà, prendi il mio dolore. Cancellalo!>>
<<Lo so, lo so, amore mio.>>risponde Silente accarezzandomi la schiena.
Mi lascio andare sul petto di mio cugino, tra i singhiozzi. Non ho più la forza per continuare, per lottare e resistere, tutto quello che sento è dolore.
Mi sta uccidendo.
Non salverò nessuno di coloro che ho perso, senza speranza non ho nulla.
Cedric non tornerà mai più da suo padre, Sirius non potrà vivere in pace, zio Severus si sacrificherà, come Fred, Alastor, Dobby ed Edwige, così come entrambi i miei stessi padri.
Urlo sopra di lui, rilasciando ogni traccia di sofferenza degli ultimi anni.
<<Credence, ti prego...ti prego, non lasciarmi!>>lo supplico stremata<<Mi dispiace, mi dispiace tanto. È tutta colpa mia>>
<<No, non è così>>dice Grindelwald inginocchiandosi, mi solleva il viso<<Non avrei mai dovuto farti questo, ero guidato dal lutto e dalla furia ma avrei dovuto comprendere che il mio nord sei tu. Tu hai già cambiato il mondo, hai cambiato il mio>>
<<Ti ho deluso, vi ho delusi entrambi>>gemo<<Non era così che doveva andare>>
Albus annuisce sorpreso per le parole di Gellert<<È vero ma è così che è andata. Il tempo non cancella il dolore, nulla può farlo ma l'amore, la fede può aiutarti a sopportarlo. >>
<<Io non voglio più sopportarlo>>dico senza fiato. Ho fatto troppe cose orribili.
<<In effetti non puoi>>commenta Queenie. <<Riesco a sentire i tuoi pensieri e non dovrei>>
<<Che significa?>>
Per la prima volta mi accorgo che alla battaglia ha partecipato Madam Presidente, ed è lei ad aver parlato.
Il suo viso non sembra pronto a dichiararmi in arresto, il che mi confonde, nonostante un taglio che ha sulla fronte. Ora lei sa chi sono.
Grindelwald prende i miei polsi, le dita delle mie mani si sono tinte di nero, così come ogni mia vena. Albus si guarda intorno, finché non capisce il suo errore.
<<Che le ste succedendo?>>domanda Newt allarmato, il suo sguardo mi fa sentire sporca, sbagliata.
I miei padri mi aiutano a sollevarmi da terra, allontanandomi dal cadavere di mio cugino. Zia Minerva scuote il capo<<Ha una quantità troppo elevata di potere, non c'è equilibrio ora che l'oscurità ha prevalso>>
<<Fa male>>mi piego in avanti.
Albus mi prende il viso fra le mani, piegandosi<<Devi lasciare andare tutta la magia che hai catturato, o ti ucciderà!>>
<<Forse dovrebbe>>
<<Non osare arrenderti alla vita!>>ribatte Aberforth<<I Silente sopravvivono>>
<<Anche noi Grindelwald>>lo schernisce l'altro<<Tu sei tutto questo, Avery. La tua forza non è mai stata la tua magia, ma nel tuo cuore. Ti ha guidata attraverso ogni lotta.>>
<<Questa è l'ultima, amore, te lo prometto>>
Tiro indietro la testa, liberandomi dalla sua presa. Sento mille diverse emozioni, così come il vento, la barriera che si riduce e il rumore delle macerie. Il mondo, io lo percepisco così com'è per la prima volta.
Ed è terrificante.
<<È tempo di dimenticare, solo per un po'. Usa tutta la magia che hai preso, puoi riparare ai tuoi errori.>>dice Albus.
<<No, nessuno di voi si ricorderà di me!>>
Zia Minerva solleva una mano<<Noi lo faremo, ci proteggerai con la tua barriera. Devi solo ridurla>>
Madam inclina il capo<<Non può farlo, è contro ogni legge mondiale!>>
<<È la vostra legge che ha portato a questo!>>ribatte Grindelwald.<<La vostra ipocrisia e mia figlia ne ha pagato il prezzo troppe volte>>
<<Lei deve farlo>>spiega Newt accanto a Theseus<<Insieme possiamo farlo>>
Lascio andare le lacrime ed annuisco, Grindelwald fa un passo indietro ed io mi concentro sulla magia e non sul dolore. Albus abbassa la voce.
<<Restringi ogni cosa, ogni sentimento e sofferenza e tirala a te, lascia che la barriera sia proprio tu. Tingi al potere bianco, quello che è sempre stato solo tuo e poi lascia andare il resto. Ogni cosa, l'oscurità, la furia, la perdita, lascia che torni al suo destino e te ne libererai.>>
<<Come posso sistemare ciò che ho distrutto?>>
<<Non temere, accadrà. Sei più potente che mai, puoi cambiare la realtà se sei disposta ad accettare la tua natura>>
Faccio qualche passo in avanti, cercando di non crollare.
Mi sembra di essere una bomba e forse lo sono sempre stata in fondo, pensare al male che ho fatto peggiore solo quella sensazione.
Ho ucciso un uomo, ho privato dei maghi della loro magia, ho manipolato e sottomesso.
Credo che una parte di me lo volesse, volevo sentirmi tanto ineluttabile da dimenticare che non si possono prevedere tutte le conseguenze.
Nessun Dio può farlo.
Lascio le mani lungo i miei fianchi e sollevo il viso bagnato, faccio come consigliato.
Ogni ricordo, ogni sentimento, ogni senso di colpa lo tiro dentro di me, perché merito di sentire tutto.
Merito questa sofferenza, per quello che di orribile ho compiuto.
Vedo la barriera iniziare a muoversi, supera i confini e nel farlo noto qualcosa di straordinario, ciò che sfiora viene aggiustato.
Il ponte, la piazza, le torri, tutto guarisce al mio posto.
L'oscurità che sto trattenendo mi divora dall'interno, vuole solo distruggere, vuole mangiare ogni cosa di questo ingiusto mondo. Se lo merita ma non posso, non posso cedere, è ciò che Credence voleva.
Credevo davvero che fosse il mio turno, quello di avere ciò che volevo ma non penso accadrà mai.
Non avrò mai tutto, non riavrò chi ho perso e non tornerò chi ero.
Il mio fato è mantenere le cose come sono, ed è uno schifo.
Andare avanti fa schifo.
Tale sfera arriva a me e questo mi fa piegare in due, mi supera sino a circondare coloro alle mie spalle. Chiudo gli occhi, lasciando andare le lacrime e mi accorgo che è questa la sensazione che ho sentito per tutta la vita, la sensazione di non poter mai mostrare il mio dolore.
Fingere di stare bene peggiora solo quella sofferenza, sono stata così abituata a trattenermi che sopportare è diventato normale.
Ma patire non è normale, soffocare non mi ha reso più forte, mi ha condizionata a fare terribili scelte.
È ora di lasciare andare questo dolore, perché non posso più sorreggerlo.
Spalanco gli occhi neri e tiro indietro la testa, è come un'esplosione, una luce potente esce dal mio corpo, non riesco a definirne il colore.
Attraversa il ponte e poi la foresta oscura, riesco a percepire l'intera energia percorrere la valle, il Lago Nero e infine arriva in ogni landa desolata o nelle più grandi città.
Sento il vento tramutarsi finché non incontra la vita, percepisco centinaia, migliaia e infine milioni di persone.
Non avevo mai sentito nulla del genere, è come se tutti prendessero qualcosa da me, mi strappassero il mio stesso potere.
I miei occhi neri diventano azzurri, l'oscurità di Credence mi abbandona e quasi mi manca.
La mia magia pura continua il suo viaggio, la luce si espande intorno a me e per un istante questo mi culla, quasi uno stato di veglia in cui non provare nulla.
Ma anche essa, come tutto nella vita, se ne va.
Il silenzio, la lucidità mi ha già trasformato in un mostro.
Sono sfuggita al mio dolore per troppo tempo, per finire esattamente dove ho iniziato questo viaggio; dunque, ho compreso una verità che non desideravo accettare: scappare da sé stessi non è possibile.
Il destino, la morte, i segreti non erano i miei nemici, io sono diventa il mio nemico e ne ho pagato il prezzo.
Mentre la luce aumenta, lo fa anche dentro di me, brucia intensamente questa verità. Il fuoco, infine, cauterizza quel male, quella ferita inferta nella mia anima.
Ma il segno, lo so, resterà per sempre.
Improvvisamente il mio stesso potere mi abbandona, tornando alla sua forma originale, le mie pupille e i miei capelli sono tinti di bianco.
Crollo sulle ginocchia e a peso morto mi lascio andare tra le macerie, la magia è stata compiuta.
Sono stata dimenticata.
Vorrei essere io a dimenticare i miei errori ma come potrei poi imparare da essi? La barriera scende e questo permette ai suoi protetti di liberarsi.
Guardo il cielo, ora arancio per il tramonto che cerca di ricadere nell'oscurità. Nel futuro, quando me ne sono andata, stava sorgendo l'alba. Mi domando se ha un significato, perché ora arriverà davvero un Signore Oscuro, non ho salvato nessuno da lui.
Nel cielo vedo delle scie, segno che molti maghi si stanno congedando, increduli sul perché si trovano ad Hogwarts.
Questa battaglia è terminata.
<<Amore mio>>
Volto appena lo sguardo e vedo mio padre, Gellert, che si avvicina. Almeno finché la Madam Presidente non alza la sua bacchetta, cosa che pare risvegliare il mio interesse.
<<Gellert Grindelwald, sei in arresto...>>
Scatto seduta<<No. Questo no!>>
<<Il mondo si sarà scordato di te, ragazza ma non di tuo padre. Lui è un Mago Oscuro>>mi ricorda, il primo. Senza di lui non ci sarà un futuro per come lo conosco.
<<Allora lo sono anch'io. Ho fatto del male a degli innocenti. Ho usato la magia nera per i miei scopi>>dico alzandomi a fatica.
Tina scuote la testa<<Non è la medesima cosa>>
<<Va tutto bene, Avery>>mi ferma mio padre. <<Io ci ho fatto questo. Prima ancora che arrivassi in questa epoca, ho ucciso e manipolato, solo per vendetta. Ora lo vedo>>
<<No, tu non capisci. Morirai, sarai solo per un centinaio d'anni>>allungo le dita.
<<Tu sarai nei miei sogni.>>mi prende una mano<<Ed io sarò nei tuoi, spero ti aiuterà>>
<<A fare cosa?>>
<<Ad andare avanti>>mormora guardando il mio ciondolo.
Inclino il viso, incerta su ciò che significa. <<Di che stai parlando?>>
<<Puoi tornare a casa, se è ciò che desideri>>dice Albus alle mie spalle. <<E spero che lo sia.>>
Mi volto in tempo per schiudere le labbra, sta parlando del futuro.
La mia casa è il luogo in cui sono cresciuta, non questa Hogwarts che sta per piombare in una lunga notte ma quella che è riuscita ad uscirci.
Posso tornare, è ciò che ho sempre voluto, fin dall'inizio. Non è così?
<<Aspettate, no, no>>mormora Newt, facendosi avanti.<<È impossibile>>
<<Lo era ma non più>>gli spiega zio Aberforth.
Per tutto questo tempo i miei padri avevano la chiave per riportarmi da Harry, da Hermione e Ron.
Ma non potevano aiutarmi finché...<<Questo patto è la tua via di fuga, se assorbi il suo potere e lo metti nel tuo ciondolo, allora potrai tornare a casa.>>
<<Ma come, da quando?>>
<<La magia che ti ha portato nel passato era già dentro, doveva solo essere attivata da qualcuno che unisce le due epoche>>spiega mia zia<<Cioè da me. Quando sei arrivata qui quel potere si è consumato, ti ha bloccata. Ma ora, i tuoi padri sono insieme e possono riempire la tua collana con la loro magia.>>
<<Ma non potrai tornare mai più da noi>>mi avverte Albus.
Ora capisco <<Perché siete morti, nel futuro.>>
<<Ma tu non vuoi tornare, dico bene?>>mi chiede Jacob, si pulisce la fronte sporca.<<Vuoi restare con noi>>
Osservo i presenti, soprattutto su Newt.
Il medesimo sembra non riuscire a trovare le parole che vorrebbe dire e forse questo mi spaventa, non voglio che siano le ultime.
<<Non posso dire addio ancora.>>
<<È una tua scelta, Avery. Questa volta puoi davvero scegliere, se restare e riposare o tornare e lottare.>>mi tenta Silente.
Sospiro smarrita, la guerra contro Voldemort è terminata<<Lottare? Ancora?>>
<<Tu sei stata creare per cambiare il mondo, questo è sempre stato vero. >>
Stacco la mano da quella di Gellert<<Ci ho già provato>>
<<Non nel modo giusto, non con la pazienza. Puoi diventare il Leader del Mondo Magico o qualsiasi cosa tu voglia nel futuro>>
Potrei farlo? Immagino già il viso di Hermione, lei ha sempre desiderato essere Primo Ministro ma non io.
Non ho mai visto un futuro per me, non oltre Voldemort.
Ora ho una speranza che mai mi sono permessa di avere.
<<Nessuno ti costringe a rifarlo>>continua Aberforth, al fianco del cadavere di suo figlio.<<Ma sappi che la possibilità che tu possa riuscirci esiste. Esiste un futuro grazie a te, non è forse giusto che tu possa viverlo e costruirlo nella verità?>>
Abbasso il viso e per caso, o per destino, incontro una creatura magica. Non l'avevo affatto notata ma forse è uscita dalla valigia di Newt, è un qilin.
I suoi grandi occhi mi osservano con una gentilezza inquietante, quasi riuscisse a vedere attraverso me.
Non è una sensazione piacevole ma il silenzio, che regna sovrano, per una volta non è fatto di lame terrificanti.
<<Che sta facendo?>>indietreggio esausta.
Newt finalmente parla<<Si inchina a te, Avery>>
No, no. È impossibile, è un errore e infatti guardo tutti i presenti per comunicarlo<<Io non sono pura!>>
<<È una farsa ciò che la leggenda dice su questa fantastica creatura.>>rivela mio padre, Albus<< Non cerca la purezza di cuore, un eroe che mai ha commesso peccati, che mai ha sofferto. Cerca chi ha saputo affrontare il dolore. Chi, nonostante le macchie, ha continuato a lottato per amore, per il bene. Tu sei quella persona, tu sei degna.>>
Questa consapevolezza cambia tutte le altre, perché so che il Qilin non sbaglia mai.
Mi accovaccio e osservo meglio questo sacro esemplare, nei suoi occhi vedo tutto il mondo, tutta la speranza e riflesso di ciò che sono.
Io sono Avery Silente, sono la figlia di Albus Silente e di Gellert Grindelwald.
Mia madre, Ariana Silente, è morta per me, per il mio destino.
Sono cresciuta ad Hogwarts, la scuola di magia migliore del mondo ma provengo dal passato, dall'oscurità.
Ma appartengo anche alla luce, al futuro.
La mia migliore amica è Hermione Granger, il mio migliore amico è Ron Weasley.
Mi sono innamorata davvero solo due volte, non so come si possano amare due persone nello momento, ma è così.
Io amo Harry Potter e amo Newt Scamander.
Sono stata amata e sono stata temuta.
Ho amato e ho perso, sono morta e sono rinata.
Questa sono io, sono sia Lightless che Darkness.
Chiudo gli occhi lasciando andare le lacrime, quasi avessi fatto una conversazione nella mia mente, come con Sirius. Ma lui se n'è andato, come Cedric e come tutti gli altri.
Io sono rimasta, proprio come una volta Draco mi ha detto.
Non si tratta di dovere, non più, è ciò che voglio ed è doloroso vedere la verità.
<<Avery...>>dice una voce, apro le palpebre e vedo Newt. Ha già capito ed è affranto, lo vedo nei suoi occhi lucidi<<Che cosa vuoi fare?>>
Mi rialzo e una sorta di calma, di consapevolezza guarisce il mio senso di colpa. Ho fatto terribili cose con buone intenzioni, ho fatto del male perché credevo che potessi essere giustificata ma non è così.
Non posso essere perdonata ma posso vivere, seppur eternamente senza famiglia, nel nome di ciò che posso avere e non di ciò che ho perso.
<<La cosa giusta.>>ammetto. Mi volto verso Madam Presidente<<E la farai anche tu, Seraphina Picquery. Ho tentato di liberare il mondo con la verità ma non è pronto, lo sarà quando tornerò a casa. Ma non posso farlo da sola>>
<<Parliamo di quasi un secolo, non sarò viva per allora>>
<<Non mi serva che tu viva, mi serve che tu protegga la verità. Dovrai fare tre cose: la prima è trovare una sfera con una profezia e proteggerla al MACUSA, la seconda è riempire un'altra sfera con ogni ricordo.>>
<<Cosa intendi farci?>>
<<Quando il mondo sarà pronto a cambiare allora conoscerà il suo retaggio. Divulgherò quei ricordi, tutta la mia storia ma sino ad allora dovrò chiedere a tutti voi un grande sacrificio>>spiego, guardando ognuno di loro<<Non dovrete mai dire ciò che sapete. I libri di storia dovranno raccontare che Albus Silente riuscì a sconfiggere Gellert Grindelwald, da solo.>>
<<Aspetta, cosa?! È una follia>>commenta Theseus.<<Nessun riconoscimento?>>
<<Verrete dimenticati, verrò dimenticata anch'io.>>
Nessuno fiata, si guardando l'un l'altro ed capisco che ciò che chiedo è tanto ma è davvero il solo modo.
I segreti restano ancora la sola cosa che può salvare il mondo.
<<Racchiuderò la profezia nel nostro Ministero e insieme tutta la tua storia. Quando sarà il momento libererai il sigillo tu stessa, tutto il mondo magico ricorderà>>dice Madam Presidente.<<Non c'è vittoria senza sacrificio. E per quello che vale, signorina, lei vale il sacrificio>>
Tendo la mano e lei si allunga per stringerla quando mio padre Albus guarda il cielo, sa che devo andare prima che il tramonto sia finito, prima che arrivi l'oscurità. E questo significa che è arrivato il momento dei saluti, no, degli addii.
<<È ora, amore mio, se devi andare>>
Jacob tossisce, catturando l'attenzione di tutti<<Va bene non avere la fama, non mi interessa ma si tratta di te, è questo il sacrificio che non voglio compiere. Non voglio perdere la mia straordinaria amica.>>
<<Non mi stai perdendo>>mormoro, andando dritta verso di lui<<Ehy, io sarò sempre tua amica e so che avrai una vita meravigliosa. Tu e Queenie sarete tanto felici, spero solo che farai altri dolci in mio onore. In questo modo so che non mi dimenticherai>>
<<Come si può dimenticare di te, Avery?>>
Sorrido e lo abbraccio d'istinto, lui è commosso e mi stringe tirando su il naso.
In lui ho trovato quello che avevo perso, un amico folle e divertente come Fred ma anche buono come Hagrid.
Mi sposto appena in tempo per vedere la sua fidanzata in lacrime, quando Madam Presidente sussulta<<Hai detto che dovrei fare tre cose prima. Qual è l'ultima cosa?>>
Guardo Queenie, le prendo le mani mentre mi rivolgo all'altra<<Dovrai fare una legge che permetta ai babbani di sposare i maghi e le streghe. I loro mezzosangue potranno essere liberi di vivere nel mondo che vogliono, perché l'amore non deve avere pregiudizi>>
<<È il minimo per quello che è accaduto.>>parla Albus e questa sembra convincere l'americana.
<<Così sia. Potrete sposarvi>>
<<Davvero?!>>chiede la bionda.<<Oh, Avery>>
Mi abbraccia con una rapidità che mi fa scappare un sorriso, le accarezzo i capelli chiari. <<Ricordi la mia promessa? Ho detto per sempre e per sempre sarà, voglio che tu sappia che anche tu fai parte del mio per sempre.>>
Annuisce staccandosi, singhiozza<<Non devi andare per forza, resta e riposa. Non puoi perderti il mio matrimonio>>
<<Io ci sarò, col cuore. So che sarai bellissima, so che piangerai e che sorriderai. Io vedo già il vostro futuro e sarà colmo d'amore, te lo prometto, Queenie. Tu sarai felice>>
Le sollevo le mani e le poso sul mio cuore, lei annuisce affranta prima di buttarsi tra le braccia del futuro marito. Theseus è il prossimo, a lui devo enormi scuse, più di chiunque altro.
Ha un taglio sulla guancia, la cenere su tutti i vestiti e pare esausto.
<<Mi dispiace, Theseus. Mi dispiace per quello che ti ho fatto, per quello che hai perso. Volevo rimediare a tutto il dolore del mondo, volevo avere una scopo per giustificare tutto ciò che se n'è andato ma ho commesso atti imperdonabili. Ho cancellato la mia umanità, perché non volevo più sentire nulla. Sono stata una stronza, avevi ragione>>
Lui ride e così mi rilassa<<Lo sei stata, sì. Ma anche tu avevi ragione, il mondo non dovrebbe essere solo sofferenza. Dobbiamo onorare le nostre perdite e costruire qualcosa di migliore, tu ne sarai in grado>>
<<Ora credi in me?>>
<<Credo che tu abbia un buon cuore>>
<<Lo ha sempre avuto>>sostiene Tina. Allungo una mano e prendo la sua, è molto commossa e questo mi sorprende<<Noi due non abbiamo iniziato col piede giusto, vero?>>
<<Ha importanza solo il fatto che è finita bene. Devi saperlo, Tina, ho inviato quella lettera perché davvero credo nelle tue capacità. Sei un grande auror, forse compi un po' di caos ma hai sempre avuto buone intenzioni e sempre hai fatto ciò che era giusto. È ciò che ti rende una buona leader, non vedo l'ora di leggere nei libri di storia cosa farai>>
<<Oh, Avery, grazie>>
L'abbraccio e nel farlo ricordo le avventure vissute, da New York a Parigi.
Forse non siamo state amiche ma ho già commesso l'errore di non dare un'occasione a Ginny, voglio essere migliore e farlo ora.
So che ha un segreto, l'ho notato a Berlino. Ho tentato di dimenticare ma so meglio di chiunque che non si può sfuggire in eterno ai propri sentimenti.
<<Dovrai fare una cosa per me>>sussurro<<Prenditi cura di Newt, va bene?>>
Quando ci guardiamo negli occhi, un istante dopo, vedo un rossore violento sulle sue guance. Annuisce, lo fa in modo imbarazzato<<Lo farò>>
È una promessa che mi spezza il cuore, ma è la cosa giusta.
Non voglio essere egoista, perché non sono la sola a meritare un futuro con chi amo.
Zia Minerva è la successiva, manda un'occhiata a mio padre e poi fa una smorfia, arriccia il naso per contenere l'emozione.
Non l'ho mai vista piangere, è sempre stata tanto forte, un modello si riferimento chiaro per me.
So che non la sto perdendo, la rivedrò con un viso che conosco molto di più.
Dovrei sentirmi grata di questo, perché non sto perdendo ogni cosa, anche se mi sento come se fosse così.
Dire addio non è mai una cosa semplice, richiede una forza che mi sta mettendo alla prova.
Non so con esattezza cosa dire, quindi lo fa lei: <<Mi perdonerai quando tornerai?>>
<<Non c'è nulla che debba perdonarti.>>mi avvicino<<I segreti che hai mantenuto sono stati per tenermi al sicuro, da me stessa. Ma quello che ho commesso io... so di averti molto delusa. Hai detto di avermi perdonato ma non me lo merito, tu mi hai cresciuta meglio di così>>
<<Non mi hai affatto delusa, perché avevi ragione. Quello che hai fatto non è solo colpa tua ma anche nostra, abbiamo tradito la tua fiducia tante volte. Eppure tu hai sempre trovato la forza per tornare a casa.>>
Sì, ma a quale costo? Senza di lei non sarei qui<< So che Ariana è mia vera madre ma tu mi hai cresciuta e mi hai amata. Hai visto la mia oscurità e questo non ti ha fatta scappare. Sei anche tu mia madre. Lo sarai sempre>>
<<Non vedo l'ora di crescerti>>
Non sa ancora che si innamorerà, conoscerà un babbano ma sceglierà il dovere, in realtà, io ora so che sceglierà me.
Rinuncerà all'amore per avere il mio.
<<Mi dispiace tanto, zia>>sussurro realizzando la verità<<Ora tu vivrai nelle tenebre, nella sofferenza e nel sacrificio.>>
Mi prende il viso fra le mani, è sorprendente che anche se è giovane io vedo solo la donna che sarà<<Ma vivrò anche nella gioia, nella soddisfazione e nell'amore>>
Quando mi stringe a sé sento tutta la sua speranza e i miei occhi finiscono su Credence.
Antonio è ai suoi piedi, così come la fenice, un pesante masso ricade sul mio cuore.
Credence era mio cugino, l'unico straccio di famiglia di sangue che sentivo di avere.
Avevo promesso di proteggerlo ma il suo destino è stato proprio quello che cercavo cercavo cancellare; ora vedo quanto il fato sia ineluttabile.
Forse la vita è come un'auto, possiamo guidare il nostro futuro ma le strade sono state già costruite da qualcuno altro.
Sta' a noi scegliere dove andare, perché di fatto c'è sempre una scelta da compiere.
Ho fatto così tanti errori e non salvare Credence è tra questi ma è stato comunque lui a farmi tornare in me.
<<Credence meritava di meglio>>
<<Lo meriti anche tu>>dice Aberforth, mi volto verso di lui<<So che nella tua vita non sarò presente, ma farò del mio meglio quando tornerai. Rimedierò>>
<<Non devi farlo. Ora capisco le scelte che hai compiuto, hai perso tua sorella e tuo figlio a causa mia>>
Passa il suo sguardo da me a lui<<Se Credence e Ariana avessero potuto scegliere come abbandonare questo mondo, io, so che sarebbe stato per te. Il tuo amore ha dato un senso alle loro esistenze, ha dato loro la pace>>
Uno scopo, posso capirlo visto che sono stata anch'io una martire.
Sirius, i miei padri, Cedric e tutti gli altri hanno fatto la medesima cosa, li ho odiati per questo ma zio Aberforth ha ragione.
La mia vita è caos e il caos sa far paura ma è anche spettacolare, meraviglioso.
<<Lavorerò per far sì che tutti possano avere pace, zio>>mormoro<<Ci rivediamo a casa>>
Guardo oltre Credence e osservo Hogwarts, la mia casa che si sta immergendo nell'oscurità.
Non c'è tempo.
Chiudo gli occhi quando una mano sfiora la mia, non mi serve guardare per sapere che Newt ha attraversato lo spazio che ci divideva ed è dietro di me. Appoggio la mia schiena al suo petto e faccio un respiro profondo, le lacrime scendono tranquille.
Lui sfiora la sua testa con la mia, abbracciandomi.
Sorrido<<Ti amo, Newt Scamander>>
<<Allora resta.>>sussurra.
Riapro gli occhi e mi volto, lascio che mi tenga le mani.
È davvero commosso, le sue lentiggini sono pallide e i capelli sono scuri per la cenere.
<<Sai che non posso>>
Improvvisamente mi bacia le guance bagnate, senza alcun imbarazzo o riserva.
<<Tu sei ciò che voglio, l'ho visto nello specchio. Sei tu, sei sempre stata tu>>
Una volta ho detto che sceglierò sempre Harry, nelle lettere che ho scritto ho continuato a sostenerlo.
Lo fermo prendendogli il viso, ignorando che ci siano altri che ci guardano<<Non me ne vado perché amo più Harry di te, non si tratta di te o di lui. Si tratta di me e della realtà>>
<<Io e te siamo reali>>
<<Lo siamo, è vero.>>annuisco piano<<Tu hai guardato nello Specchio, ma ti sei chiesto cosa io vedrei?>>
Manda un'occhiata ad Albus<<Noi due?>>
<<Sì e no>>dico<<Non sei il solo riflesso che vedrei. Il mio più profondo desiderio è un solo giorno con tutte le persone che amo, con la mia famiglia. Un solo giorno in cui il passato e il futuro possono fondersi, dove posso avere ogni cosa. Tutto quello che ho sempre voluto è la pace, ora devo guadagnarmela>>
<<Non serve. Tu hai compiuto grandi gesti, motivi per cui meritare ciò che c'è di buono dopo la morte>>
<<No, non è così che funziona. Non si va nella pace per un gesto, per un periodo di bene se poi si è fatto tanto male. Una buona azione non può cancellare tutto il male compiuto>>sussurro<<Deve rimediare, devo compiere il mio destino e non cambiarlo perché non riesco a sopportarlo.>>
<<Avery...>>
<<Lo so che ti sto facendo del male, Newt. Ma tu mi hai fatto così bene, nessuno avrebbe potuto fare ciò che tu hai fatto per me. Mi hai amata, mi hai protetta quando era impossibile farlo e solo quando si ama tanto si possono commettere degli errori. Non mi pento di nulla, hai capito?>>
<<Nemmeno io>>
<<Allora stringi il tempo che abbiamo avuto insieme. Io ti porterò sempre con me, questo ti renderà immortale.>>gli accarezzo le guance<<Abbiamo avuto un amore straordinario, abbiamo avuto qualcosa per cui vale la pena vivere. Ma ora devo andare via e tu devi andare avanti>>
<<Io non amerò nessun altra donna.>>dice con voce spezzata.
<<No, non dire così.>>appoggio la fronte alla sua, persino respirare mi fa male<<Il tuo amore è una benedizione per questo mondo, ha bisogno di te. Non isolarti, non tentare di proteggerti per paura che tu non possa essere compreso. La tua anima è ciò che ti rende speciale, Newt Scamander, è il motivo per cui ti amo.>>
<<Ti amo anch'io, Avery.>>
Lo tiro a me e lo bacio, mi stringe come se avesse il terrore di lasciarmi andare.
Le sue labbra sono morbide, sanno di felicità ma questo bacio è il nostro addio.
Sa anche di dolore.
Mi sono innamorata della sua purezza di cuore, dei mille momenti che insieme abbiamo vissuto.
Li rivivo ora, ogni istante nella valigia, il nostro Natale, le nostre avventure.
Ho amato due volte, Harry e Newt, è un incredibile dono del destino.
Ovunque sarò ricorderò, è questo che mi dà la forza per sacrificare le certezze che posseggo in quest'epoca.
Se ora non me ne vado non lo farò mai, resterò tra queste braccia per l'eternità.
Resto con gli occhi chiusi ed indietreggio, staccandomi da questo ultimo bacio.
Mi volto di scatto, non posso guardarlo mentre gli dico addio.
Il sole illumina solo la facciata di Hogwarts, il ponte è quasi oscuro ed è per questo che mi lancio tra le braccia di Grindelwald.
Lui fa un passo indietro per la sorpresa, posa le mani tra i miei capelli e mi tira il viso indietro, vedendo le mie lacrime, vedendo il mio cuore spezzato.
<<Amore mio, la mia intrepida e potente bambina. Quale meraviglioso umano sei diventata>>dice piano<<Sono così fiero di te>>
<<Io non mi sento affatto meravigliosa, sento di essere orribile. Ti sto abbandonando>>
Guarda appena Albus<<Starò bene>>
<<Sarai solo, nessuno dovrebbe mai essere tanto solo.>>
<<Non sarò solo finché avrò i nostri ricordi. Ma tu potrai mai perdonarmi, Avery?>>
<<Papà...>>
<<Solo ora vedo ciò che ho compiuto>>allunga lo sguardo sugli altri<<Ti ho consumata, ti ho ammaliata con desideri impossibili>>
<<Non è vero, non sei stato tu. Ho sempre avuto il controllo, ho deciso io chi usare e come farlo. Il potere mi ha spinta troppo in là ma ho sempre saputo che saresti stato pronto a riportarmi da te.>>ammetto<<Non devo perdonarti, devi farlo tu stesso. Hai commesso atti orribili, nel nome di giuste intenzioni. Non sei un mostro, sei un sognatore>>
<<Volevo essere il tuo eroe>>
<<Io non volevo che fossi il mio eroe, volevo che fossi mio padre.>>rispondo<<Quando sono venuta in quest'epoca cercavo disperatamente un nemico, cercavo risposte, qualcuno a cui dare la colpa per tutto il dolore, per tutte le perdite che ho subito. Ed è stato semplice affidarmi alla rabbia, alla vendetta ma soprattutto aspettarmi che fossi sempre io la buona. Tu mi hai insegnato che non possiamo accettare compromessi, scorciatoie. E che a volte non ci sono cattivi o eroi in una storia, ci sono solo umani con grandi desideri>>
<<Il mio era un mondo in cui tu potessi essere libera>>
Senza quell'inchino la mia scelta sarebbe stata diversa? Probabile ma è quella giusta, lo so perché fa male.
So che in questo abbraccio c'è tutto ciò che ho cercato nella mia infanzia, volevo conoscere la mia identità ed ora ho tutto quello che mi serve sapere.
<<Lo so>>torno ad abbracciarlo, mette la testa sopra la mia<<Io sono la figlia di Gellert Grindelwald e non scambierei questo con nulla al mondo.>>
Ho sempre visto del buono in lui, non so spiegare il perché.
Mi scappa qualche singhiozzo, non piango perché ho paura, ma perché so che mi mancherà.
So che Voldemort lo ucciderà ed io apparirò nella sua torre senza sapere che mi aveva chiamata a sé, nel futuro è lui ad aver attivato i miei poteri.
<<Solo l'amore può fare così male>>sussurra.<<Ed è un dolore che sono disposto a provare.>>
Mi tiro su e vedo papà, Albus, davanti al ponte, mi guarda come se sapesse che è ora.
Ho un déja-vù.
Grindelwald mi prende per mano<<Anch'io>>
Andiamo da lui, insieme e solo quando siamo insieme egli mi lascia la mano. Papà allunga una mano, fa un dolce sorriso, e mi tira indietro una ciocca di capelli.
<<Devo saperlo. Perché tutti quelli che amo muoiono?>>
<<Tu hai visto cosa c'è dopo la morte, non è la fine. Le persone se vanno solo quando sono pronte, quando il loro tempo è finito.>>spiega Silente<<So che hai sempre odiato chi ti ha abbandonata ma...>>
<<Non ti odio.>>lo interrompo<<Non potrei mai odiarti, sei la persona che ho amato di più nell'universo. Sei il mio papà e forse è per questo che sono terrorizzata a tornare a casa, tu non ci sarai>>
<<Una parte di me vive dentro di te. Lasciarci andare non significa perderci, perché ci ritroveremo ma ora devi tornare indietro per andare avanti>>pulisce le mie lacrime come faceva quando ero piccola<<Ariana sarebbe così fiera di te, è morta con l'amore nel cuore, perché tu sei il nostro cuore. >>
<<Come puoi dirlo dopo quello che ho fatto?>>
<<Perché sei migliore di tutti noi>>sussurra e Grindelwald annuisce<<Hai ceduto alle tue debolezze, questo non ti rende malvagia, ti rende solo umana e alla fine hai ritrovato la luce, hai affrontato i nostri segreti. Hai appena sacrificato la tua libertà per persone che non conoscerai mai, li hai risparmiati.>>
<<Ho risparmiato Nagini, ora è da qualche parte, non ricorda nulla di ciò che le ho detto che farà>>commentò<<Non ho cambiato nulla. Il mio viaggio nel passato è servito solo per farmi accettare il mio destino?>>
<<Il tuo destino è sopravvivere a chi ami, Avery. È questo che devi accettare e sapere>>
<<Ma chi mi amerà ora?>>domando<<La Pietra della Resurrezione è andata persa, non potrò mai più rivedervi. Nel futuro potrebbero non volermi più>>
<<Il futuro è straordinario per questo, non sappiamo cosa accadrà, è un salto ma scommetto che non sarai sola.>>
Non riesco a dire nulla, sposto la sua mano dal mio viso e gli getto le braccia al collo. Non può sapere che è così che da piccola lo abbracciavo, con tutta la forza che possedevo e lui rideva, spostando la barba. Mi solleva da poco di terra e posa dei soffici baci, sussurrando un sibilo per farmi calmare ma il mio cuore sta esplodendo, perciò scoppio in lacrime.
Voglio bene a queste persone, a Newt e Gellert ma nessuno di loro mi mancherà quando papà.
Lui era il mio mondo, la mia casa e ho sempre lottato per essere degna del suo amore.
<<Non so come dirti addio, non sono pronta>>Ansimo<<Papà, non ce la faccio, non ci riesco>>
Mi solleva le mani e me le bacia, per poi posarle sul suo cuore.
I suoi occhi azzurri sono lucidi, sono così simili ai miei che mi sorprende.
Me ne rendo conto solo ora, li ho ereditati da lui.
La verità è sempre stata così vicina ma ero terrorizzata dal sfiorarla, così come ora. Voglio tornare a casa, da Harry e dagli altri ma sapere che farlo significa perdere mi spezza il cuore.
In ogni caso, alla fine, perdo sempre qualcosa.
Non posso salvarli tutti, non posso farli tornare con me e non posso aggiustare il mondo.
Ci sono un sacco di cose che non posso fare, mi sono concentrata per tutta la vita su questo ma mai su cosa davvero posso compiere.
<<Io me ne sono già andato, ti abbiamo già lasciata.>>guarda il cielo<<Ma tu no, tu resti sempre. Tu ti rialzi, lotti e proteggi. Non è il destino che ti ha resa la persona che sei, né io o Hogwarts. È il tuo cuore ad averlo fatto, tu puoi farlo. Mi hai sentito, amore mio? Tu puoi fare tutto ciò che ti impegni a fare, puoi scegliere, puoi riuscirci.>>
Ha ragione, non si tratta di ciò che non posso fare ma di quello che sono in grado di compiere.
Posso fare moltissime cose, posso vivere, posso accettare e avere dei desideri.
Mi è permesso avere una nuova vita, non è quello che in fondo avevo chiesto?
Annuisco, tentando di fare un sorriso sincero.
L'oscurità inizia ad arrivare sulle nostre gambe, così sposto i capelli e osservo il mio medaglione. Papà lo prende fra le dita e fa cenno a Grindelwald, che si mette sull'altro mio lato.
Stringono entrambi il ciondolo, quando si guardano riconosco un vecchio amore, un perdono reciproco che mi fa sorridere appena.
In un mondo giusto e felice loro sarebbero stati liberi d'amarsi, sognerò sempre quel mondo. Una luce blu fuoriesce dalle loro dita, segno che la gira-tempo è attiva.
Una sensazione mi pervade, la ricordo.
Sollevo lo sguardo sugli altri, fissi a guardarmi con tutta la tristezza del mondo.
Zia Minerva è accanto a zio Aberforth, alzano una mano per salutarmi. Queenie è stretta a Jacob ma ha le dita anche intorno a quelle di Tina. Madam Presidente mi fa un cenno ed oltre lei vedo Credence, Antonio e Fanny. Sì, ora la riconosco.
La fenice apre le sue ali, la cenere scompare e le piume si tingono di un potente rosso.
Sta mirando papà, non me, è pronta e lo sono anch'io.
Theseus ha una mano sulla spalla di Newt, quest'ultimo mima un "ti amo" mentre prende in mano la propria valigia.
È così che voglio ricordarlo.
Grindelwald mi accarezza una guancia e fa un passo indietro, mio padre mi sorride commosso e mi si avvicina.
Mi bacia sulla fronte, la sua mano lascia la mia lentamente, tanto che le mie dita rimangono sospese.
La luce del medaglione aumenta, così come le mie pupille si accendono di un potente blu elettrico, i capelli si tingono di bianco.
Riesco a vedere dei tuoni bianchi spezzare il cielo ancora e ancora, ho un déja-vù.
Mio padre è l'ultima persona che guardo, mi sorride col suo giovane sguardo.
<<Io ti amerò per sempre, non importa dove sarò!>>
Chiudo le palpebre, lasciando andare le lacrime ed adempio non solo desiderio di mio padre, questa voltao faccio per me.
Visualizzo Hogwarts, il ponte spezzato, l'alba del 2 maggio 1996.
Sento il mio corpo scomparire e poi mille voci, mille sensazioni diverse mi pervadono nel profondo.
Ma non oso guardare, rimango concentrata tra il tempo e lo spazio.
Improvvisamente però tutto si ferma ed io con esso.
Riapro gli occhi ma tutto di me è debole, tanto che la prima cosa che vedo è la cenere. Sono in ginocchio, l'abito bianco è illuminato da una luce arancio e così i pezzi della piazza.
Non c'è oscurità, è l'alba e non più il tramonto.
Sollevo lentamente gli occhi sul ponte, un ponte spezzato.
Sono a casa.
<<Avery?>>
Questa voce, la riconoscerei tra miliardi, tra tutto il caos del mondo.
Ma non mi volto, non subito, perché farlo significa non trovare chi ho appena perso.
Coloro che amo, che ho appena salutato, sono tutti morti.
E alle mie spalle c'è tutto il mio futuro, c'è la mia famiglia.
Mi rialzò lentamente, finché non sento di essere pronta.
I miei capelli si spostano dal vento e i miei occhi mirano la mia Hogwarts.
Nel cortile ci sono più persone di quante ricordassi, zia Minerva è ancora alla mia sinistra.
Riesco a vedere George, la famiglia Weasley, persino Elizabeth e Remus.
Vedo Draco e Neville con una mano sulle labbra, mentre Ron e Hermion sono al fianco di zio Aberforth.
Avevo dimenticato il calore di queste persone, e pensare che ho sacrificato tutto per loro.
Nel centro della piazza c'è una sola persona.
<<Harry?>>
Lui non è cambiato, gli occhiali neri rotondi illuminati dal sole, il viso sporco di cenere.
Lui è ancora lui, io no.
Io sono cambiata, non sono più la stessa bambina che guardava le barche arrivare. Sono diventata una donna che vede tutto il mondo, lo percepisco.
Vedo lo sconvolgimento di tutti loro, la luce della collana termina e solo allora mi sento vera.
Non sono in un sogno.
Antonio è fermo ai miei piedi, mentre Fanny vola sulla mia testa.
Sollevo l'abito, tra le lacrime, ed inizio a correre.
Harry fa lo stesso, come un eclissi la luna e il sole hanno la possibilità di riunirsi, finalmente possiamo farlo anche noi
Gli lancio le braccia al collo, chiudendo gli occhi e lui mi stringe sorpreso dalla disperazione, dalla mia forza.
Lo stringo forte, il suo profumo è sempre lo stesso, così come le sue braccia.
I singhiozzi nascono in me e sorprendono tutti gli altri, ma non posso più nascondere il caos in me, il dolore.
Prende il mio viso e mi guarda come ha fatto tanti anni fa, nella Sala Grande e questo riesce a farmi sorridere.
<<Andrà tutto bene>>
ANGOLO AUTRICE
Non abbandonate la storia, ci sarà un epilogo!
Sono in ritardo, lo so ma Wattpad mi ha fatto un bel po' di scherzi.
Mi ha spezzato il cuore dire addio ad alcuni personaggi ma tranquilli, li rivedremo.
Spero vi sia piaciuto, ci ho lavorato sodo.
Commentate, votate e seguitemi su Instagram e Youtube.
Un bacione, mie Streghe e miei Maghi.
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