Capitolo 7
Mi sono sempre detta che infrangere le regole a volte è la cosa giusta, se ne vale la pena, prima degli undici anni valerne la pena voleva dire divertirsi, rubare assegni, rubare qualche scopa, le chiavi di un piano. Ero io alla ricerca di una vita straordinaria, credevo fermamente di vivere nel posto migliore del mondo, credevo di dover essere solo nata in ritardo, perché i miei coetanei non vedevano la vita come me.
A undici anni ragionavo come una di diciotto, non era normale ma cosa potevo chiedere vivendo in una scuola di magia? A me bastava, perché non conoscevo altro.
La verità è che se un giorno mi avessero detto che avrei fatto irruzione nel Ministero, rubando altre identità, avrei riso.
Non ci avrei creduto ma ora comprendo perché mio padre ci ha tenuto così tanto a farmi conoscere i grandi Ministeri della Magia nel mondo.
Soprattutto quello di Londra, conosco bene le stanze.
Il piano è molto semplice, Hermione lo ha ideato, le ho lasciato il timone per queste cose. Non perché non avessi idee, ce le avevo, ma mi dispiaceva averle parlato in quel modo. Anzi, mi dispiace ancora adesso, è che a volte non riesco a dire quello che vorrei e finisco per dire tutto l'opposto, più cerco di aggiustare le cose e più le rompo.
<<Tocca a te, riesci a fermarli tutti e quattro?>>mi domanda Ronald.
Il piano comprende la pozione polisucco e prendere le loro identità, Harry li ha individuati in base alla loro posizione per andare al Ministero, sono maghi.
<<Sarà un gioco da ragazzi>>
Esco dal portone del vialetto, questo vicolo è coperto e vicino alla destinazione, aspetto pochi secondi prima che tutti e quattro passino. Poi chiudo gli occhi e attivò i miei poteri, Piton mi ha tolto tutto ma alla fine mi ha dato un'ottima istruzione sul controllo mentale. Allungo le mani riaprendo gli occhi bianchi.
I quattro si fermano, mentre i miei amici vengono dietro di me. Si girano e iniziano a camminare in modo meccanico, non è semplice ma provo a controllarli senza fargli del male, quando sono abbastanza vicini li obbligo ad inginocchiarsi. Harry e Ron prendono un capello da tutti ed Hermione rimuove il ricordo, dopodiché li colpisco facendoli svenire.
<<E' stato semplice, è vero>>annuisce Potter con fare soddisfatto, dà il cinque al suo migliore amico.
Granger apre la sua borsa per prendere le boccette della pozione<<Ricordiamoci di cosa abbiamo stabilito, comportiamoci normalmente, quasi andassimo normalmente al lavoro. Con un po' di fortuna entreremo>>
Onestamente non credo alla fortuna.
Prendo il bicchierino con il capello biondo, almeno ho colpito una trentenne decente, sarà triste togliere i vestiti a questi poveretti ma mali estremi, estremi rimedi.
<<Sarà tosta>>
<<Quando mai non lo è>>sussurro sincera.
<<E' completamente folle>>dicono in tre in coro, mi giro a guardarli male.
<<Perché folle? Folle sarebbe entrare senza il loro aspetto>>spiego, Ronald annuisce a questo.<<Forza, c'è un Horcrux da trovare, dobbiamo muoverci>>
Mi guardano berla tutta d'un sorso, devo ammettere che il sapore è micidiale ma dopo tutti gli anni con la pozione per i capelli questa non pare così disgustosa. C'è di peggio, come far cucinare da mangiare a Ronald Weasley.
Ventisei minuti dopo, contati da Herm, siamo pronti, vestiti ed identici. Non sono abituata ad essere fisicamente diversa ma per anni sono stata un'altra persona, posso riuscire anche in questa recita e a
mmetto che mi piacerebbe da impazzire vedere la faccia di Satana in rosa vedendomi davvero.
<<Dobbiamo per forza usare quella via per entrare?>>domanda Ron sbuffando e toccandosi i baffi, scendiamo le scale seguendo altri maghi.
<<La cabina è troppo esposta, un impiegato non la userebbe per andare al lavoro>>
Una volta scesi ci dividiamo, Harry torna a guardarmi ma fingo di non notare il suo sguardo preoccupato nei miei confronti. Io e Hermione rimaniamo in silenzio, un silenzio odioso ma che non ho intenzione d'interrompere, non solo io ho sbagliato. Entriamo in due bagni diversi e ci scambiamo a malapena uno sguardo impressionato, non sono mai passata per di qua ma zio Alastor sì, perciò, a malincuore, metto i tacchi dentro il water.
Tiro lo scarico e vengo risucchiata in un vortice rapido ed indolore, quando riapro gli occhi esco da un camino.
Mi guardo in giro, siamo arrivati davvero al Ministero.
Rimango ferma, ci sono moltissimi dipendenti che corrono a lavorare e altri arrivano, un sorriso nasce sul mio viso, nessuno si è accorto di niente. Ma improvvisamente, mentre guardo tutte queste persone mi rendo conto di una singola, reale cosa.
Tutte le persone paiono scomparire come una nuvola, è dentro la mia testa ma rivedo la verità di questo posto, lo stesso dove Sirius è morto, lo stesso dove Voldemort mi ha ferita e poi ha lottato contro mio padre, contro di me. Sento Antonio che vuole uscire dalla borsa, l'incantesimo funziona e ha solo la testa buffa che si guarda in giro ma questo mi fa tornare seria.
Sirius, Cedric, papà, zio Alastor, Barty Crouch, tutti innocenti uccisi ed io sono ancora qui. Ma aggrappata a cosa, a chi? Non è rimasto niente di me, non ho una famiglia e non ho più una casa, quanto mi è costato rialzarmi?
Perché dico cosi? Semplice, Voldemort, la vita, le persone non fanno che spingermi giù, a terra e mi dicono di rimanere dove sono o il costo sarà alto.
Eppure non lo faccio, stringo i pugni e non abbasso la testa, il risultato è che chi deve vivere muore ma io non riesco a morire. Per quante volte ci sia andata vicina qualcosa torna a farmi vivere.
Mi guardo intorno e sento solo un grande vuoto, un dolore che mi sta risucchiando, la rabbia, il rancore, il senso di violenza e di vendetta continua ad invadermi. Non faccio che sentirmi completamente sola, la ragazza che viene solo abbandonata e una volta odiavo chi se ne andava, ora li invidio.
Io non voglio potere, non voglio vincere una gara e forse ha ragione Hermione, non m'importa di riportare la pace nel mondo magico così da salvare anche quello babbano. Chiudo gli occhi, riesco ancora a sentire le urla di Harry mentre Sirius mi salva, i suoi occhi marroni su di me e il suo sorriso ancora lì, l'ultima cosa che ha fatto è stata ridere ed io non ho fatto niente.
L'ho guardato svanire fra le mie dita, la mia mente si è come separata, non sono più riuscita a percepire certe cose, certe emozioni e non sono neanche riuscita a spiegarlo a qualcuno. Che cosa potevo dire? Come potevo spiegarlo? Ho fatto quello che tutti si aspettano, sono semplicemente andata avanti, morte dopo morte, colpo dopo colpo, bugia dopo bugia.
<<Stai bene?>>
Riapro gli occhi e vedo Harry, ovvero lo sconosciuto tanto diverso da lui, con un brutto impermeabile nero. <<Si, andiamo>>
E' molto probabile che abbia riconosciuto la mia bugia ma il modo in cui lo guardo, con freddezza lo ferma dal parlare ancora. Lo supero e cammino sui tacchi cercando di sembrare serena, riesco a vedere Ron e Herm uscire da altri due camini e poi riesco ad oltrepassare gli auror, come se niente fosse. La vedo come la prima vera vittoria.
Mi fermo davanti alla nuova scultura, mi mordo l'interno guancia, è orribile. Sono babbani sotto cemento armato, sento gli altri tre arrivare al mio fianco, Ronald sospira<<Quanto tempo abbiamo con la pozione? Perché ho una strizza allucinante>>
<<Non molto, per prepararla non abbiamo usato i metodi che rendevano l'effetto più lungo.>>
<<Se ci beccano?>>chiede, solo ora, Harry.
<<Scappiamo?>>propone Ron.
<<Lottiamo>>ribatto.
<<Muoviamoci e non sprechiamo tempo>>mormora Herm con fare da generale.
La seguiamo verso gli ascensori, sono nervosa di stare qui, dove tutto mi ha fatto male ma, stranamente e in modo inquietante, non ho paura di essere beccata. Forse perché una parte di me si sta abituando a questa situazione o perché non sono sicura di avere qualcosa da perdere.
Entriamo in silenzio, mi stringo nel cappotto beige quando arriva un uomo, non sono certa di averlo già visto ma qualcosa mi fa subito pensare a Lucius Malfoy, magari per i capelli platino. Egli chiama Ron con un nome che non riesco neanche a pronunciare e lo guarda in modo severo<<Piove ancora nel mio ufficio, sono già due giorni>>
Ron si schiarisce la voce e arrossisce, questa non ci voleva proprio<<Ha provato con l'ombrello?>>
Questa risposta, seppur ironica, non sembra piacere allo sconosciuto, non l'ho già visto sulla copertina del giornale di stamani? <<Ti rendi conto che sto andando ad interrogare tua moglie? Ora, se lo stato di sangue di mia moglie fosse in dubbio e al Capo dell'Ufficio Applicazione sulla Legge della Magia occorresse un lavoretto, io di questo ne farei una priorità>>
Capo dell'Ufficio? Cazzo, ma perché tutte a noi? Non potevano essere normali impiegati magici?
Inclino la testa e guardo in basso, verso la borsa che ho rubato, vedo che chiunque io sia non è una semplice donna che lavora in ufficio. Questa è fortuna<<Buongiorno anche a lei, Signore>>dico.
Il mangiamorte mi guarda, stringo un pugno conficcando le unghie nella pelle, lui mi guarda come se mi riconoscesse ma non ne pare davvero compiaciuto, ma nervoso, imbarazzato<<Cara signora Greyson! Come sta suo marito?>>
Rido in modo irritante<<Il mio dolce marito mi fa innervosire, sarà una giornata in cui potrei fare di tutto>>
<<Di tutto? Oh, ehm, spero che non ci siano problemi con mio fratello, Aaron è bravo nel suo lavoro, spero che non lo licenzierà>>
<<Dipende, mi stai rubando del tempo dando un compito tanto minimo ad un impiegato, potresti agitare la bacchetta e farlo ma ti reca troppo disturbo. Giusto>>mormoro con tono autoritario, egli sbianca, non so spiegare quanto sto godendo.
<<Io, giusto, dovrei recarmi nel mio ufficio>>
Quando si volta torniamo tutti a respirare, la griglia davanti a noi si chiude e l'ascensore si muove. Siamo stati fortunati, chiudo la borsa e intravedo un sorrisetto da parte di Herm, deve aver visto i documenti di licenziamento. Il mio lavoro sarebbe la licenziatrice, divertente.
<<E ora che faccio? Mia moglie è sola e soletta giù>>mormora con tono disperato Ron.
Tutti ci giriamo a guardarlo, non mi serve sapere come lo guardando gli altri, lo so, Ronald sa essere davvero fuori di testa. E poi dicono che sono io che ho qualcosa che non va.
Harry si morde un labbro<<Ron, tu non hai una moglie>>
<<Miseriaccia, è vero!>>
L'ascensore si ferma al secondo livello, tiro fuori Antonio e lo appoggio sulla mia spalla, meglio essere pronti e poi è invisibile. Hermione spinge fuori Ron, ora sono io quella confusa<<Che succede? Non dirmi che deve davvero chiudere quei buchi per la pioggia>>
<<Per forza, meglio non distruggere la copertura>>mi risponde lei sollevando le sopracciglia. Ora facciamo favori anche ai mangiamorte?
Ho sgridato quel maledetto per niente, Harry spinge fuori Ron di più, il quale si sente spaesato, gli sussurro un incantesimo quando l'ascensore riparte, senza informarci. Non sono convinta che dividerci sia una buona idea ma quando mai funziona bene un'idea per noi?
<<Se tra un'ora non incontriamo la perfida Umbridge prendiamo Ron e ce ne andiamo, torneremo un altro giorno>>spiega Potter.
Annuiamo quando le porte si aprono di scatto e finisco per spalancare gli occhi, la mano di Harry finisce sul mio gomito. Eccola, Satana in rosa, Dolores Umbridge è qui, davanti a noi e vestita come al solito, il rosa è il colore del male.
Non è cambiata affatto, niente di lei, la sua voce, la sua acconciatura, i suoi movimenti. E' lei, mi ritrovo a sentire la mano iniziare a fare male da quanto la stringo, percepisco il dolore delle sue torture, le frasi che mi ha detto, tutto ciò che ha fatto. Era ad Azkaban e Voldemort le ha dato un grande posto al Ministero, dopo ciò che mi ha fatto. Come possono farla davvero stare qui? E' una cazzo di sociopatica!
<<Albert, Mafalda, mia cara Wanda!>>Mi chiamo davvero Wanda Greyson? Potrei pensare di rubarlo, è piuttosto misterioso ed effetto. <<Sei giusto in tempo, andiamo insieme giù>>
<<Si, certamente>>mi limito a dire.
<<E voi? Non scendete? Siete arrivati al vostro piano, no?>>squittisce.
Respiro piano mentre li guardo scendere, Harry cerca di darmi conforto o di pregarmi di non strozzarla, non riesco a comprenderlo.
Riesco solo a cercare di concentrarmi sulla stretta, sul quel tipo di male, quando l'elevatore torna a muoversi attacco la schiena al muro e do un colpetto ad Antonio per farlo stare in silenzio.
<<Hai detto qualcosa, mia cara? Ho la testa così offuscata dagli impegni che temo di non averti sentita>>
Non si volta ma continuo a guardarla, non mi farò scappare questa occasione. Potrei ucciderla, un Avada qui e là e smetterei di fare incubi su di lei ma non posso, non posso essere come Voldemort. Non ha il medaglione al collo ma lo avrà, me lo sento<<Come sta andando la caccia alla grande ricercata Avery Silente?>>
La domanda nasce sulle mie labbra prima che possa rendermene conto, forse non è un modo per non farsi notare ed Hermione non approverebbe ma ormai non approva niente di quello che faccio. Ella sospira<<L'ultimo avvistamento è stato a quel dannato matrimonio, come sai, nessuna novità ma salterà fuori. Lightless non sa stare ferma, ora è instabile, commetterà degli errori e la prenderemo con il suo fasullo esercito>>
<<La conosci bene, così si dice>>
<<Ero preside ad Hogwarts ma quella piccola impertinente non faceva che sfidarmi. Avery Silente non può fare a meno di farsi del male, è una masochista, si farebbe catturare solo per farsi torturare. Una tale piaga, un tale mostro.>>
Piaga lo vai a dire ai tuoi gatti! E tu non sei mai stata la preside, grandissima bagas...<<Non hai davvero alcuna paura che lei possa volersi vendicare? Corrono storie brutali sulle sue capacità, è risorta come il Messia! Ti ha fatta arrestare...>>
<<Sai molto su di lei, sembra che ti piaccia>>
Be', che dire? Mi conosco molto bene. Cerco di non usare la mia parte meno sarcastica, più seria e da perfetta bugiarda<<Leggere la Gazzetta non è difficile e i dipendenti amano nominarla prima di licenziarli. Tipo che lei è la loro ancora di salvezza!>>
<<Lo so, settimana scorsa dieci si sono licenziati innalzando la loro fede a Lightless, sono stati arrestati almeno>>
C'è chi lo fa davvero? Io stavo scherzando, arrestano anche chi mi sostiene?
Ma dove siamo? Ai tempi del nazismo ma versione magica e più folle?
<<Comunque, non pensi che potrebbe anche venire qui per, non so, ucciderti? >>
Sono davvero curiosa sulla sua risposta, perché so che ha paura di me ma vorrei vedere se riesce ad ammetterlo. Troverò il modo di vendicarmi su di lei, ci sono riuscita con Rita, no? Ma forse non ne devo fare una priorità o Hermione questa volta mi ucciderà.
Non posso vedere la sua smorfia ma questo la sorprende, lo vedo dal modo in cui respira<<E' una ragazzina abbandonata, sola al mondo e questo la rende pericolosa per l'equilibrio del Ministero? Si, deduco di sì ma Lightless non riuscirà a vincere su di me, l'altra volta non ero pronta, ma se verrà riuscirò a farle capire quanto se lo merita>>
<<Che cosa?>>sussurro paralizzata, mi manca il respiro. Io non sono quello che dice, non sono instabile. Non posso esserlo.
<<Tutto. Le persone che ama muoiono e rimarrà da sola, tutta sola e capirà che avevo ragione, che se lo merita>>
ANGOLO AUTRICE
Eccoci qui, all'inizio dell'azione.
Credevo di dovere a tutti voi un incontro privato tra Avery e Dolores, hanno troppi trascorsi per non dedicargli spazio.
Il fatto che non sia morta vuol dire che Avy ha un po' di autocontrollo, vediamo il lato positivo.
Le cose si faranno sempre più pesanti da adesso, ci sarà lo stress e i legami cambieranno, le cose brutte spingerano alcuni a fare cose nuove o persino cose folli.
Il prossimo sarà un po' pazzo.
Spero vi sia piaciuto, commentate!
Un bacione.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro