Capitolo 68
C'era una frase che io e Harry abbiamo sempre detto, è incisa in uno dei miei bracciali, così come spero nel futuro.
Una frase che ha dato inizio alla nostra amicizia, al nostro amore e che mi sono portata stretta negli ultimi mesi, in realtà sin da quando sono sparita da quel ponte.
Andrà tutto bene, così ci dicevano e di rado era vero, ma poter tornare l'uno dell'altro lo rendeva più reale.
Harry era l'unica cosa che mi tratteneva, accettava la mia oscurità ma era pronto a tirarmi fuori da essa. Immagino che sia perché una volta era anche lui un Horcrux, quindi sapeva cosa significasse portarsi dentro le tenebre.
Nessuno mi ha mai capita quando lui, neanche Sirius, sino a Credence.
Sino al mio dolce, silenzioso e arrabbiato cugino.
Gli ho fatto tutte le promesse che ho potuto fare ma dubito che sia stata io a cambiargli la vita, è stato lui a farlo con la mia.
Mi ha aperto gli occhi, la distruzione che ha lasciato ha reso il mondo più cosciente, più vicino a me.
Le sue macerie nascondevano solo la mia natura.
La famiglia ti lega a più doveri che diritti, ma ho imparato che famiglia non significa sangue.
Quanti dei miei amici hanno perso la loro e ne hanno trovata una più forte ad Hogwarts?
A me non bastava, volevo tutto e lo voglio ancora.
Fred una volta mi disse che il mondo è un luogo ambivalente, con due facce, due punti di vista diversi e questo cambia ogni storia. Il mondo sceglie chi sei sin da quando nasci, ti etichetta, ti limita e ti chiede di aspettare il tuo turno.
Ma sono stufa di aspettare che tocchi a me avere quello che merito, voglio un po' di pace.
Voglio essere io a decidere quale sarà il destino dei mondi e voglio unirli.
Un solo popolo di maghi e babbani, pronti a convivere e a guardare.
Perché è questo che voglio più di tutto, essere davvero vista, così come Credence.
E ho imparato un'altra cosa dal futuro, ed è che se il mondo non ti aiuta, allora devi essere tu a finire quello che hai iniziato. Devo essere io, dopotutto se vuoi che qualcosa venga fatto bene ti conviene farlo da sola.
Bhutan è di incredibile bellezza, il posto perfetto per essere ciò che vuoi o per fingere di esserlo.
Mio padre, ovvero Gellert, mi ha dato un dono stamani.
Un abito dall'incredibile purezza, avrei preferito il nero ma dice che è giusto mostrare quanto io sia la Salvatrice, poiché dovrò annunciarlo.
E' esattamente un vestito per quest'epoca, aderente, delicato e sottile. Una scollatura quadrata, con spalline ricamate ma spesse, così come una fascia stretta intorno alla vita. Il tessuto sembra quasi trasparente ma è un'illusione, non puoi vedere attraverso. La gonna è lunga, con delle balze minime e ha uno spacco molto alto sulla gamba destra.
Lo so, non sembra molto pratico per una lotta ma lo è in realtà, è estremamente comodo. I miei capelli sono lasciati mossi, senza alcuna treccia o taglio, le ciocche argentate sono libere.
Ho optato per dei tacchi bianchi, molto spessi e con dei lacci stretti sulle caviglie, potrei correrci sopra senza ostacoli. Mi sono truccata con un eyelinear nero, un ombretto leggero e caldo.
Ho preso un accessorio tra quelli di mia madre, va indossato su una mano, come degli anelli ma uniti dalla fantasia floreale. Ovviamente ho ancora i miei, così come la collana del patto.
Il mio arrivo è stato ovviamente teatrale, mi piace far scuotere i miei seguaci, figuriamoci il cielo.
Dopotutto sono un Tuono Alato e come tale i fulmini sono il mio mezzo preferito, per cosa? Per prendere il controllo su come gli altri mi vedono.
Controllo che è messo a dura prova da quando Grindelwald crede che ci sia un altro qilin che possa ribaltare le elezioni, non posso permettere che i miei nemici lo portino in cima al monastero. Sono stati inviati i migliori degli auror tedeschi per prendere le valigie ma qualcosa mi dice che è più una sfida che una missione.
E io amo le sfide dei Silente, perciò perché aspettare? Perché non giocare?
Per mia fortuna i primi ad essere trovati con delle valigie sono Tina e Theseus, vengono spinti nella stessa direzione e una volta in trappola, sono io a mostrarmi.
Atterro da un tetto, indosso un cappotto bianco sopra l'abito ma i due non vedono le mie buone intenzioni, non che mi importi ormai.
Non voglio perdere tempo, voglio le due valigie per trovare quella giusta
<< Ragazzi, mentirei a dire che mi siete mancati>>
Tina si tira indietro i capelli corti<<Il bianco è proprio il tuo colore>>
<<Peccato che la tua anima sia nera>>ribatte Thesues.
Scatena la mia risata<<Mi piace davvero come ora tu dica tutto quello che pensi, ti ho fatto davvero un favore. Dovresti ricambiare>>
<<Non ti daremo le nostre valigie>>
<<Perché no?>>inclino il viso<<Non potete fermarmi, non potete opporvi a me. Non qui, siete soli contro tutti miei fedeli auror. Ho già il potere>>
<<Allora un qilin in più non sarà un problema>>dice l'americana.
<<Ci hai provato, dolcezza ma lo è. Non posso lasciare nulla al caso, deve essere perfetto.>>metto le mani in tasca.<<Non posso fidarmi di altri, devo essere sempre presente>>
<<Perché non ti fidi delle persone?>>
<<Perché non le conosco o, meglio, le conosco>>spiego<<Quando capirete di non dover interferire? Mi sembrava di essere stata chiara quando ho preso la magia dei vostri piccoli auror>>
<< Non abbastanza>>egli tira fuori la bacchetta.
Alzo le spalle, ci ho provato, no? Ora basta. Nel momento in cui loro attaccarono anche i miei lo fanno, nessuno colpo arriva a me ma questo non significa che io mi fermi.
Mentre i due indietreggiano per difendersi io avanzo, li seguo osservando la loro bravura ma sarà abbastanza? Scamander ne ferma parecchi con degli incantesimi di confinamento, mentre l'altra si limita a lanciare degli scudi contro le maledizioni.
<<Merlino, mi sto annoiando>>
Tiro fuori le mani e mi concentro con le mie pupille blu elettrice, apro le braccia e quando le chiudo, come per far battere le dita, una scarica azzurra esce da esse. Tutti vengono scaraventati via con violenza, forse troppa.
Cammino sino alla coppia e mi accovaccio tra le valigie rimaste a terra. Tina mi guarda con un taglio sulla fronte<<Avery, tu non sei così >>
<<Ora lo sono>>
Nella notte in cui Cedric morì, fu Barty Jr a rivelarmi la verità, tra tutti fu l'unico sincero. Aveva detto che Voldemort sapeva chi ero, che ero destinata ad essere potente ma crudele.
Una parte di me ha sempre saputo di non essere l'eroina della storia, devi essere disposta a diventare la cattiva se è per fare quello che nessuno è disposto a fare.
Mi rialzo e solo perché il mio capo auror tedesco, follemente devoto, mi offre una mano. La prendo e mi volto, mentre lui requisisce le valigie, mi segue sino al centro del vicolo, mentre gli altri si alzano a fatica.
<<Apritele>>ordino.
Quando accade e vedo l'inganno alzo gli occhi al cielo. La prima contiene un boccino d'oro mentre l'altra dei libri di Hogwarts. Maledizione, devo continuare a cercare.
<<Darkness?>>mi chiama l'uomo.
Vedo Tina e Thesues fuggire via in modo estremamente sospetto, quando abbasso gli occhi capisco perché.
Le valigie stanno tremando, all'improvviso i libri esplodono in un vortice, diventando centinaia, e così anche i boccini.
Tutti urlano ed io non posso fare altro che correre con la mia scorta, poiché gli oggetti aggrediscono i presenti.
Nel cielo c'è un altro fuoco d'artificio blu, è il segnale che hanno trovato un'altra persona con la valigia. <<Andiamo!>>
Le strade sono difficoltose ed io amo i tetti, mi piacciono i panorami.
Saliamo su essi per raggiungere la metà, non ho molto tempo prima di raggiungere mio padre al Monastero.
Quando arriviamo vediamo già una stradina colma di pasticcini, Jacob deve averla apposta prima di fuggire o forse alcuni miei maghi.
<<Questo significa che i primi tre tentativi sono sbagliati>>
<<Quattro>>arriva alle mie spalle Vinda, la mia francesina preferita.<<L'amica di Credence aveva un mucchio di serpenti>>
Sospiro, perché serpenti?<<Merlino, odio i serpenti. Il suo gioco sta funzionando ma l'ho già sconfitto una volta, posso rifarlo>>
<<Quale gioco?>>chiese il tedesco.
<<Mio padre ha creato delle sfide impossibili, avevo undici anni ma sono arrivata fino alla fine. Mancano Newt e zia Minerva>>annuncio.
<<Ci sono altri problemi, Queenie non si trova>>
Scuoto il capo, pensavo che solo Newt sarebbe stato fastidiosamente un ostacolo<<Non ci possono essere problemi. E' con Jacob Kovalski, per forza. Prendeteli, me ne occuperò dopo e avvisate Kama, voglio vedere la sua mossa.>>
<<E i fratelli Silente?>>
Nasce un sorriso sulle mie labbra quando vedo la nostra fenice volare<<Sono miei>>
Un altro fuoco d'artificio mi dona nuovamente uno stimolo, probabilmente dovrei sentirmi tradita da Queenie ma non provo nulla.
Se ha scelto questo, di tornare con lui, non posso obbligarla a stare dove non vuole.
Ci dirigiamo a Nord, verso una piazzettina rettangolare e solo quando guardo giù vedo la mia cara e bugiarda zia Minerva.
Colei che mi ha mandato nel passato, che mi ha mentito per tutta la vita per paura, perché credeva di sapere cosa fosse meglio per me.
Uso la magia per atterrare piano, non voglio rovinare il mio aspetto prima del discorso, che è stato assegnato a me. Mio padre si sente molto fiero di questo, mi ha aiutato a scriverlo ieri.
<<Avery, sei qui>>
Tiro indietro i capelli e le faccio un sorriso divertito<<Sì, zietta, sono qui. Com'è che dicesti su quel ponte? Nel posto giusto al momento giusto>>
<<Forse non ti ho ancora cresciuta ma onestamente mi rifiuto di averti fatta diventare io così>>
<<Siete tutti così ripetitivi, per non dire ipocriti.>>ammetto<<Pensate che una persona cambi perché lo sceglie, che sia una cosa che riguarda soltanto lei. Sono gli altri a cambiare una persona, i loro sbagli, le loro accoltellate alla schiena. Ero diversa anch'io, pura e gentile, pronta a credere a tutti. Guarda dove mi hanno portato le bugie degli altri>>
<<Forse è vero, forse le conseguenze dei nostri errori sono ricadute su di te ma il perdono...>>
<<Io non perdono, io cancello>>la fermo.<<I mostri del futuro non verranno perdonati, verranno cancellati. Immagino che anche un mostro peggiore di me possa rimanere buono se lo si fa vivere in un mondo buono>>
<<Non funziona così il futuro, né il perdono. Tu tenti disperatamente di riparare ciò che è spezzato, perché la persona che non puoi perdonare sei te stessa. E mi dispiace, tesoro, mi dispiace che tu non possa farlo. Perché io ti perdono>>
Oh Merlino, è come se fossimo di nuovo su quel ponte. Abbiamo avuto la stessa conversazione<<Stai davvero provando a farmi sentire qualcosa? Compassione? Amore? Parole simili? Mi sa che non funziona. >>
<<Non sono parole, sono sentimenti>>
Alzo gli occhi al cielo<<Tutto quello che hai fatto è stato trattenermi, guardarmi, ora sono me stessa. Senza follia omicida, senza malinconia o quella mia patetica abitudine di crollare ogni volta che qualcuno mi tradiva. Hai cercato di impedirmi di arrivare sino a qui dal giorno in cui sono arrivata a Hogwarts, però eccomi, indomita.>>
<<Non avrai questa valigia, dovrai uccidermi>>
Vinda, alle mie spalle, sembra ridacchiare. Faccio qualche smorfia, come a pensarci<<Per quanto adesso sarebbe rilassante smettere di sentirti parlare, direi di no. Non voglio un mondo fondato sulla morte di altri innocenti, ne voglio uno in cui persino tu sarai felice e dovrai vivere>>
Ricordo che prima di farmi sparire ella mi disse che avrei ritrovato mio padre, solo non dove credevo. E mi disse che avevo accettato la morte, era ora di accettare il passato. Forse è lei che dovrebbe accettare tutto questo, non io.
Muovo una mano e improvvisamente l'insegnante tira un urlo, il suo braccio si spezza e il bagaglio piomba a terra. L'auror tedesco usa la bacchetta per tirare il nostro obbiettivo verso di noi. Zia Minerva mugola prima di aggiustarsi l'osso con la solita formula, mi guarda sconvolta.
<<Che c'è? Ho fatto qualcosa di male?>>
<<Tutto!>>
<<Oh, allora perché mi sento così bene?>> sorrido<<Ho detto che ti voglio viva, non ho detto tutta intera>>
Vinda mi fa un cenno e apre il contenuto, aspetto solo di vedere un qilin e di poterlo riunire a suo fratello. Proprio come io mi riunirò alla mia di famiglia dopo aver fatto l'incantesimo Oblivion.
Quando essa si apre mi mostra quanto mi sbaglio, non ci sono altro che coppe.
Odio la sua lezione di magia su come trasformare tutto in stupidi bicchieri, prima che esplodano muovo le dita e la richiudo con forza.
Mi volto verso la mia madrina<<Tuo padre sarà davvero deluso da te, credeva non ci saresti cascata >>
<<Zio Aberfoth e papà...Loro non hanno la valigia, vero? Usano gli altri come diversivo per arrivare in cima.>>faccio un passo in avanti.<<Solo Newt ha l'ultima, quella giusta. >>
Qualcuno atterra nella piazza, ma non lo guardo, fisso solo la donna<<Darkness! Kama è stato arrestato. Ha tentato di liberare Queenie Goldstein e il babbano, così come Tina Goldstein e Theseus Scamander. Sono in custodia di Grindelwald>>
Sto cercando di capire se sento qualcosa, una qualsiasi cosa ma non provo rabbia, tradimento o delusione, né fatica.
Questo gioco non mi stanca, mi sprona. Troverò io Newt.
<<Molto bene, mi piace quanto tutto è in ordine e trasparente. Ora sappiamo chi ha buone o cattive intenzioni, forse dovremmo essere altrettanto sinceri>>le sorrido<<I nostri seguaci ci stanno aspettando, meglio non tardare >>
<<Ritirata!>>urla Vinda.<<È ora!>>
Zia Minerva mi guarda e forse mi prega con quei due occhi scuri ma non posso fermarmi come desidera, mi sono spinta troppo in là. Prima di voltarmi le confido qualcosa<<Il giorno in cui mi hai mandata via dal futuro mi hai confessato di sapere che sono più potente del destino e del tempo. Non lotto perché desidero sentirmi onnipotente, o per adempiere ad una profezia o alle vostre promesse. Non lotto per voi, lo faccio per me. Ho speso anni a morire, a sacrificarmi per le vostre aspettative, ora combatto per me e per un mondo in cui io voglio vivere.>>
Sembra sorpresa ma non importa, la supero e torno sul letto con la levitazione.
Molti auror se ne sono andati verso il pontile di legno che smaterealiazza per la cima, è lì che sono diretta.
Dopo qualche minuto, a sentire i cori che gridano il mio soprannome, arriviamo alla meta. Mi domando perché credano più in me che a mio padre, dopotutto è Grindelwald che diverrà il Leader Mondiale. Non io.
Una volta smaterializzati posso aprire gli occhi con più calma, sono finalmente ai piedi della scalinata. Tra folla si alzano le voci, così i miei guardiani mi coprono per farmi passare, è una bellezza sensazione, forse l'unica che mi è concessa provare.
Mentre salgo i primi scalini mi guardo intorno, alla ricerca di mio padre, di mio zio e persino di Credence. Ma il potere mi dà una risposta, l'unica che speravo di non trovare.
Mi volto lentamente sino a posare gli occhi su un paio verdi, i capelli ramati umidi e i vestiti di un innocuo celeste scuro.
Newt Scamander ha le labbra schiuse nel guardarmi e stringe la sua valigia, è sorprendente.
In questo momento esatto ha la stessa espressione di quando l'ho visto per la prima volta in quel cavò.
Nulla sembra cambiato nel suo sguardo, eppure tutto è cambiato
Vinda e gli altri sembrano pronti all'attacco ma alzo una mano<<Me ne occupo io, andate>>
Ubbidiscono, seppur contrariati e continuano la loro ripida scalinata. Ripida quanto la mia folle vita e anche lui, senza staccarmi gli di dosso, viene a me.
Lo aspetto sino a che non è alla mia altezza, trattiene il respiro con una rinnovata speranza<<Avery>>
<<Ciao, tesoro.>>sorrido.
<<Sei ancora in tempo, Avery. Puoi scegliere diversamente>>
Sospiro, perché ogni volta la stessa storia?
<<Credi che io abbia ancora una scelta? Non è così. E' tardi, ho già preso quella giusta. L'ho imparato nel futuro>>
<<Non ti credo, perché quello che fai non è dettato da ciò che hai imparato ma da ciò che hai perso. Non ti hanno insegnato questo, non ti hanno insegnato niente. Quello che hai ereditato è stato solo dolore, senso di colpa e rabbia.>>spiega<<E queste sono emozioni, Avery>>
<<Hai ragione, è il lutto ad avermi portata sino a qui. Ero su un ponte distrutto da una guerra, migliaia sono morti ed io ero sopravvissuta, ero arrabbiata per questo. Eh sì, sono stata per tutta la vita un errore. Hai idea di cosa si provi quando una platea di gente urla terrorizzata vedendoti? Quando chiedono la pena di morte e i tuoi amici di abbandonano? No, tu parli di sentimenti ma non li conosci come me. Fidati, sto meglio ora>>
<<Mettere in pausa il dolore, negarlo e cancellarlo non significa stare meglio. Avere potere piuttosto che solitudine è sbagliato.>>
Ho vissuto ogni genere di trauma, o quasi, sono morta e per cosa? Per niente.
Se avessi preso la giusta decisione, invece di quella che rendeva contenti gli altri, nessun altro sarebbe morto.
<<E' questo il punto, tu sei come tutti gli altri. Accetti solo il bianco e condanni il nero, non hai mezze misure, non vedi le mille sfumature.>>controbatto, non so neanche perché perdo tempo a giustificarmi<<Io ho avuto mille occasioni per fare la cosa giusta ma ho fatto sempre quella più facile, ovvero limitarmi, nascondermi per te, per tutti voi.>>
<<Non ti ho mai chiesto di nasconderti>>
Mi scappa una risata amara<<Non hai fatto altro per mesi e va bene, Newt. Non è il nostro destino..>>
<<Non è vero, lo è!>>spiega prendendomi un polso.<<Devi solo tornare in te, manda via tutto il potere e l'oscurità. Ricordati di noi>>
E' per questo che il piano di far dimenticare al mondo quello che è successo è l'unica buona strada, lui non potrà amarmi finché non sarò di nuovo la mia versione a metà. Non posso e non voglio sacrificare chi sono per qualcuno.
<<L'ultima cosa che Cedric mi ha detto è stata proprio questo. "Ricordati che ti amo", le sue esatte parole. Il suo amore era puro, avevo una persona pronta ad amarni e mi è stato strappata via. Non sai cosa si prova, quindi non venirmi a fare la paternale su cosa è giusto e sbagliato. La sua morte non è stata giusta>>
<<Io so esattamente come ti sei sentita, me lo hai fatto provare per mesi>>
Scuoto la testa<<Io non ti sono stata strappata via, ho preso una decisione e non ho scelto te>>
<<No, invece. La donna che amo è ancora dentro di te, da qualche parte ed è quella che tu mi hai strappato via nel momento in cui hai preso quel potere.>>fa salire le sue dita sino al mio viso, mi accarezza una guancia<<Ho bisogno di quella parte di te nella mia vita, della tua pienezza di cuore.>>
<<Newt..>>
<<Sei tutto ciò che voglio e quello che non pensavo di aver trovato. E anche tu vuoi noi>>dice dolcemente.
Alzo le spalle, togliendo la sua mano dal mio viso.<<Tutto quello che ora voglio è quella dannata valigia e magari smettere di sentire le tue convinzioni sentimentali>>
Appena abbasso la mano per prenderla lui la stringe maggiormente, non vuole proprio cedere.
Dov'è finita l'anima insicura di quella profezia?
Dice che sono io ad essere cambiata ma non si accorge di quanto anche lui lo sia.
<<Non posso>>
<<Non mentirmi. Non è che non puoi, non vuoi.>>faccio un passo in avanti fino a mettere la bocca di fianco al suo orecchio<<Voglio rivelarti un segreto, uno in stile Silente. Non è per rabbia, senso di colpa o dolore che siamo arrivati qui. Tu ed io, persino i miei genitori. E' l'amore, Newt, il potere più antico di tutti.>>
<<Amore non significa dolore>>
Gli accarezzo appena le labbra con le mie, quando mi sposto gli sfilo via la valigia, a malapena se ne accorge dal modo in mi guarda.
<<Oh, l'amore è dolore, non possono esistere l'uno senza l'altro. È la causa di ogni conseguenza, perché ogni guerra si scaturisce dall'amore.>>
ANGOLO AUTRICE.
Manca così poco!!!
Che ansia, siamo quasi alla vera battaglia ma anche anche non si scherza.
Avery senza umanità mi fa impazzire, cosa ne pensate dei suoi incontri?
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Un bacio enorme!
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