Capitolo 63
Mi sono sempre chiesta se i sogni siano una tortura o una pausa da quella che stai vivendo, perché quando chiudi gli occhi diventi vulnerabile a te stessa.
Non faccio più incubi da quando ho assorbito potere, nei miei sogni sono felice perché ho tutto quello che voglio.
C'è Harry che corre sul treno dopo aver salutato i suoi genitori, Fred e George salgono dopo Cedric, vedo Sirius e zio Alastor sul binario, vedo tutti quelli che sono andati persi.
Anche chi lo meritava appare diverso.
Peter è vivo ed è in forma, ha la fede al dito, ma non è l'unico, persino Lucius Malfoy abbraccia suo figlio prima di farlo andare.
Ogni particolare dei miei sogni è perfetto, ogni volta cambia lo scenario, si aggiunge qualcuno come Dobby, Edvige e anche mio padre è felice, in realtà pare più giovane ed è perché non è solo. Gellert è anziano, ma vive con noi, zia Minerva è sposata con un babbano e zio Severus è felice, ha conosciuto qualcuno dopo Lily Evans.
Ma se ogni volta che dormo mi sento bene, quando mi sveglio mi ritrovo in un incubo, in una realtà a pezzi. Sapere che posso realizzare quel sogno non è abbastanza, devo farlo.
Quello che ha detto Theseus mi ha fatto riflettere, aveva ragione su un punto, non faccio altro che cercare appoggio.
In questi mesi Gellert mi ha ripetuto quanto è importante non essere soli, per cambiare il mondo bisogna convincere gli altri ad aiutarti. Ma è una bugia.
Se fingi di essere bisognosa di loro, allora si crederanno indispensabili e tu sarai debole. Questo me l'ha insegnato Ron a scacchi, ha detto che le pedine servono a proteggere la Regina, a farle da scudo ma è lei che colpisce, perché lei comanda.
Non ho bisogno di qualcuno che mi tenga in piedi, è inutile tentare di obbligare qualcuno a seguirti, devi mostrargli la tua forza e la tua verità.
La verità è che non sono pura, devono saperlo, devono vedere che sono anch'io umana, che ho del male in me come chiunque.
Mio padre vuole essere degno della scelta del Qilin ma non lo sarà, perché non cerca la purezza senza macchia, ne cerca uno forte abbastanza da reagire a quell'oscurità.
Non voglio fare lo stesso errore che ho già fatto.
Quando mi sono ribellata a Dolores Umbridge sono stata sfrontata, stupida al punto da vestirmi di bianco come un'imperatrice, mi sono impegnata per umiliarla, per divertirmi.
Ma liberare Hogwarts non doveva essere divertente, non dovevano esserci fuochi d'artificio, doveva essere solo giusto ed indolore.
Per quanto mi sforzo di sembrare diversa dai miei aguzzini, da Voldemort, da lei, da Peter o Barty Jr, persino da Bellatrix, alla fine abbiamo la stessa cosa in comune.
Ci piace la nostra oscurità, me ne vergognavo ma oggi non più.
Questa sono io, la donna che dovevo diventare e così ho scelto che per il galà la mostrerò.
Ho indosso un abito nero di pizzo, il corpetto è ricamato sui seni e sulle braccia, mentre sul petto c'è un cuore con delle ali. Alla vita scende un lungo strascico di tessuto, che circonda il pizzo aderente della gonna sotto. Ai piedi porto dei tacchi neri con una fantasia floreale argentata che ne circonda la forma.
Mio padre si è impegnato molto per questo e insieme mi ha donato un paio di orecchini con dei diamanti, non ho mai indossato qualcosa del genere ed è una bella sensazione. Anche questo genere di trucco è una novità, un rossetto color sangue e gli occhi coperti da ombretto argentato e un lungo eyelinear.
Io, mio padre, Credence e Queenie siamo in carrozza, siamo in un tombale silenzio. La bionda indossa un abito di un grigio metallizzato, è molto elegante e aderente sul seno. L'altro Silente è piuttosto pallido, sembra stanco da un po', l'ho notato quando è tornato al castello dopo Theseus. Indossa uno smoking in sintonia con il mio abito.
Mio padre mi prende la mano, anche lui indossa un completo nero molto elegante, mi fa un sorriso audace. Le urla della folla è sempre più forte, c'è il caos nelle strade magiche di Berlino, così tanti cartelloni con le nostre facce, coi nostri nomi.
<<Tutto questo è per te, amore mio>>sussurra.
Gli faccio un sorriso e appoggio la testa alla sua spalla, credo di volergli bene, credo a quello che dice quando mi guarda in questo modo. Tutto quello che sta facendo è iniziato con me, non è per questo che freme tanto per punire i babbani? Per ciò che hanno fatto a mia madre? Capisco i suoi pensieri, è umano ma non permetterò che diventi vendetta. Così come fermerei Credence se osasse toccare mio padre.
Guardo il finestrino e col pensiero lo faccio abbassare, le urla sono nitide. Urlano i nostri nomi, ci ringraziano, ci chiedono di salvarli. Queenie si mette dritta, sembra scossa<<I loro pensieri sono così estremi... non ho mai sentito niente del genere. Credono in voi al punto da fare qualsiasi cosa>>
<<Potrai unirci tutti, Avery.>>continua Credence<<Ci stai già riuscendo. Sei quello che il mondo non sapeva di volere>>
<<Avranno paura di me, è già successo.>>
<<Tutti hanno paura di amare. Stasera ti vedranno per quella che sei, senza maschere, senza mezze verità. Loro ti temeranno, è vero ma alla fine ti ameranno>>Gellert stringe maggiormente la mia mano<<Chi non lo farà non avrà il suo posto in questo mondo>>
<<So che dovremmo comportarci impeccabilmente stasera ma non sono tutti decisi come queste persone. Alcuni ministri sono contro di voi, lo erano già a New York e lotteranno per non farvi candidare>>ci ricorda la bionda.
<<Vogel se ne sta occupando, gli ho scritto una lettera per consigliarli la strategia d'usare. Se provano ad ostacolare mio padre dovrà solo dire che Ariana Darkness non può essere zittita, troppi farebbero scoppiare il caos per me>>
Non ho detto i dettagli del mio piano ai presenti, non è perché non mi fidi di loro ma perché non voglio vederli in difficoltà. Ci sarà una dimostrazione, dovranno agire istintivamente e forse riuscirò a capire cosa non va in loro tre.
Quando la carrozza si ferma viene aperto lo sportello, oltre esso vedo il capo auror tedesco, mi porge una mano e l'afferro. Nel momento in cui esco le urla si fanno più alte, sento che questo potrebbe esplodere per l'eco degli estremisti. Mio padre mi segue, dopo Credence e poi Queenie.
Gellert ed io ci giriamo verso il pubblico, l'espressione che egli fa è così solenne, fiera che mi ricorda quello che l'altro mio padre ha detto, sul potere e la manipolazione.
<<Il galà è già iniziato, siete in ritardo>>
Mio padre mi offre il braccio<<Oh no, non è mai tardi>>
Entriamo nel Ministero da una seconda entrata, Vogel ha lasciato istruzioni per farci arrivare al secondo piano. I nostri seguaci sono già dentro, ispezionano il ricevimento per proteggerci, sono in posizione e manchiamo solo noi.
Quando arriviamo alla grande scalinata sentiamo le voci nel salone, pochi scalini ci dividono dalla serata che cambierà un pezzo di storia. Non deve andare niente storto.
Scendiamo insieme, noi due e nel farlo le voci si placano, sino a che tutti gli invitati finiscono per notarci. Ci sono un centinaio di persone ai tavoli, tutti eleganti e sorpresi.
E' così che ci si sente quando hai potere su tutti loro, mi ricorda la finale di Quiddicht con Viktor, un tempo in cui venivo amata ma solo per paura. All'epoca mi sentivo a disagio, sapevo che Harry mi guardava ma ora, so che Newt è qui e non mi sento spaventata. Mi sento bene.
Allungo lo sguardo e vedo proprio Theseus al fianco del fratello, quest'ultimo indossa un completo nero e bianco, è molto affascinante e mi fissa con le labbra schiuse. Vedo Tina, vestita con un abito celeste aderente, è insieme all'amica asiatica di Credence, non so come si chiama. Ma ella indossa un vestito verde petrolio e riconosco il suo sguardo sul mio parente, credo che lo ami e lo so perché anche Jacob sta guardando così Queenie.
Il mio babbano preferito è altrettanto sofisticato ma lo trovo anche sciupato, un po' come la sua amata è più pallida. Zia Minerva veste più coperta ma sta molto bene con quell'abito grigio.
Ed eccolo lì, al loro tavolo c'è Albus Silente. Indossa uno splendido smoking grigio, che io e Gellert guardiamo con cura, i suoi occhi azzurri non si spostano da noi. Riesco a sentire la sua disapprovazione sino a qua, mi fa male sapere che non potrà mai accettare quello che desidero. Ma non significa che non lo salverò, senza Voldemort non morirà, non voglio un mondo senza di lui.
Vogel si alza e arriva fino alla fine della scala, fa un piccolo inchino con la testa.
Mio padre fa un passo in avanti e so che ha intenzione di parlare<<Maghi e streghe, riconosco molti di voi. Alcuni mi hanno accusato di azioni disdicevoli, altri mi hanno dato la caccia e qualcuno mi ha sostenuto, ha lottato per la mia libertà. Per la nostra libertà. Sapete cosa è stato insopportabile? Non essere visto come un criminale, un mostro ma vedere chi amo in pericolo. Voglio presentarvi qualcuno di cui molti amano dedurre la storia.>>spiega, avanzo anch'io<<Mia figlia.>>
Molti tirano dei sospiri, si sentono dei mormorii ed io non posso che guardare Albus Silente, sembra a disagio, scuote la testa, mi chiede di fermarmi. Gellert si volta a osservarmi<So che vi chiedete se le voci sono vere, sulla potenza di mia figlia. Lo sono. Volete sapere cos'è? Bene, lei è la luce di questo mondo, la tenacia di mille uomini, la speranza di ognuno di noi, l'intelligenza di tutte le donne ed è l'amore più puro>>
<<Il motivo per cui siamo qui è cambiare il mondo . Un mondo libero, migliore per tutti.>>dico<<E vogliamo iniziare con la candidatura di mio padre, di Gellert Grindelwald come Leader Mondiale Magico.>>
Gli applausi sono incerti ma comunque tanti, alcuni si alzano in piedi. Sotto gli occhi di Newt e mio padre non mi sento grata come dovrei ma continuo per la mia strada sino al tavolo, Credence tira indietro la mia sedia e dopodiché ho una giusta visuale. Posso vedere tutto.
Le persone continuano a conversare ma è ovvio che siamo noi il vero argomento sulle loro labbra, questa campagna non può avere problemi o dovrò cambiare piani. Per modificare il futuro non voglio scompigliare il mondo, non voglio una guerra, mi basta cambiare piccole cose mentre altri fanno rumore.
Molti ministri qui presenti sono già dalla mia parte, per esempio quello norvegese. Durante la cena più volte mi fanno dei cenni, il che mi annoia, tutto questa tensione è ridicola.
Mio padre sembra l'unico a suo agio tra tanti politici, a me interessa solo il vino che portano.
Faccio di tutto per ignorare chi mi guarda e parlo chiaramente di Newt con la sua squadra. Loro vorrebbero Santos come vincitrice delle elezioni, è una donna attraente e sveglia, la quale si dirige verso il bagno.
Mi alzo quando improvvisamente mio padre mi prende il polso<<Tesoro, dove vai? >>
<<Sei mio padre o la mia guardia?>>
Solleva un sopracciglio<<Entrambe>>
Mi piego<<Non devi preoccuparti, papà, ti fidi di me?>>
<<Come nessun altro>>tira su la mia mano e bacia il dorso<<Non c'è niente che vorrei più di stare al fianco di mia figlia>>
Liberata dalla sua presa lo divento anche dalle sue domande, perciò supero il tavolo sotto gli occhi di chiunque. Passo davanti a quello di mio padre ma non lo degno di uno sguardo. Due auror tedeschi sembrano quasi scortarmi sino al bagno delle signore.
Al lavandino trovo proprio la nostra rivela politica, sta sistemando il rossetto ma si ferma quando costata la mia presenza. Si raddrizza e mi fa un sorriso tra le pareti di bronzo<<Signorina Grindelwald>>
<<Darkness>>la correggo<<Troppi cognomi diversi, preferisco solo Darkness. Allora, signora Santos, come procede la serata? Nervosa?>>
<<Un poco da quando siete arrivati>>ammette.<<C'è qualcosa in lei, signorina Darkness>>
Mi avvicino allo specchio facendo comparire un rossetto rosso<<È per il vestito? È un po' intimidatorio secondo me ma piaceva tanto ad una mia amica>>
<<Non credo che le serva un abito nero per intimidire qualcuno.>>fa un sorriso sveglio.
Sono in conflitto, lei mi piace ma devo batterla<<Io non voglio spaventare nessuno, signora Santos. La paura è l'arma dei codardi. Ma comprendo che le persone avranno sempre paura di me, una donna con del vero potere tra le mani, a chi non farebbe venire i brividi?>>
<<Ad Albus Silente>>ribatte.
È furba, lo aggiungo a quello che so di lei<<Oh no, le posso confidare un segreto? Ma è un vero segreto stile Silente, che ne pensa?>>
<<Certo, mi dica>>
<<Anche lui è mio padre>>dico. Mi guarda spaesata<<E' una lunga e sofferente storia. Quello che voglio dirle, signora Santos, è che non deve temere me. Venendo qui avrà visto quella folla che urlava il mio nome, sono loro che fanno paura, sono estremisti, amanti passionali quanto rancorosi. Loro vogliono un cambiamento, lei può darglielo?>>
<<Posso tentare ma dubito che lei usi quella parola con mezze misure>>
Ridacchio facendo sparire il rossetto<<Infatti. Non uso mai mezze misure, non sono una donna di politica. Ma come ho detto, sono una donna di potere. Non desidero un trono, ma solo vedere dal punto migliore l'intero panorama.>>
<<Signorina Darkness, non pensa che questo sia pericoloso per il nostro mondo? So delle vostre idee, le comprendo ma non vuol dire che le condivido. Gellert Grindelwald non è un salvatore, il mondo non ha bisogno di guerrieri, ha bisogno di protettori>>
Appena mi supera per uscire rispondo<<Chi ha detto che non voglio proteggere qualcosa?>>
Se ne va e ciò che so è più di quanto immaginassi, volevo studiarla, comprendere perché vincerà.
Così è scritto ma posso cancellare questa frase dalla storia.
È una brava persona e sicuramente un modello ma non è determinata.
Questo mi dà più punti, ci sono volte che ragiono ancora come se dovessi vincere la Coppa delle Case.
Mi domando cosa direbbe Hermione di Santos, forse l'adorerebbe.
Chiudo gli occhi, sperando di vederla, lei che ride coi suoi capelli arricciati, un libro tra le mani.
Mi manca, tutto di lei mi manca.
<<Cosa non vuoi? È questa la giusta domanda, Avery Silente>>
Apro gli occhi ma non mi volto, però trattengo il fiato.
Newt è alle mie spalle, lo vedo dal riflesso, è bello come un giorno d'estate, come nel sonetto 18 di Shakespeare, un giorno effimero, a pari con la nostra storia.
Poteva essere per sempre?
Si è introdotto qui, eludendo gli auror e per cosa? Perché vuole parlare se facendolo ci facciamo solo del male? Qusto gioco è diventato tossico per entrambi.
<<E cosa non voglio, Newt Scamander?>>
Si avvicina con fare audace, non da lui<<Essere un mostro>>
L'effetto che improvvisamente mi fa mi sorprende. L'effetto della magia presa da Carson svanisce quando siamo vicini. E' come se ciò che mi rende umana mi colpisse.
Ho bisogno di essere forte, serve questo al futuro.
<<Sei ingenuo, perché credi ancora che io abbia bisogno di essere salvata?>>
<<Lo hai dimostrato con Theseus, lo hai lasciato andare>>mormora<<E anche altre volte lo hai dimostrato, non mi faresti del male. In qualsiasi modo>>
<<È vero>>ammetto.<<Non voglio farti del male, Newt, a nessuno vorrei farne. Ma ho compreso che un sacrificio ha sempre uno scopo più alto per il mondo, fare del male a volte significa fare del bene>>
<<Non m'importa del mondo. Mi va bene così, perché alla fine mi ha portato da te.>>
Mi volto di scatto, conosco questo sguardo<<Non farlo. Non parlare di noi come se fosse l'unica cosa che conta, come se non fosse accaduto nulla negli ultimi mesi. Come se bastasse una parola per dimenticare>>
<<Non fingerò ma posso mettere alla porta il mondo, posso pensare a noi qui dentro. Dimmi che non merito almeno questo, dimmi che hai smesso di amarmi e varcherò quella soglia. Continuando ad esserti nemico, puoi farlo? Puoi dirlo?>>
È cambiato, è diventato tanto coraggioso e forse questo mi confonde.
Non posso negare, non ci riesco.
Non mi pento di quello che ho fatto o detto a Theseus, ma lui ancora non lo sa. Non sa il mio piano, ciò che farò questa sera. Quindi forse va bene avere ancora un cuore finché sono in questo bagno.
<<No, non posso>>ammetto<<Sei una mia debolezza, Newt, non è mai stato un segreto>>.
Sembra sollevato, so che ha un piano e forse è cercare di riportarmi indietro ma ho bisogno di questo. Non conta quanto sia egoistico o sbagliato. Ho bisogno di sentire qualcosa prima di non farlo più, non voglio sprecare questo istante.
<<È questo il punto. Stai alzando un muro, come se l'amore ti indebolisse. Eppure è per amore che lotti ancora.>>
<<Se lo capisci perché vuoi fermarmi?>>
<<Perché mi hai insegnato a fare lo stesso ed io amo la tua anima.>>
Scuoto il capo spostandomi<<Te l'ho già detto, non m'interessa contare i pezzi che sono rimasti della mia anima. Voglio contare quelle che salverò.>>
<<E noi? Quello che siamo. Io e te ci salveremo alla fine?>>
<<Forse no. Forse questo sentimento è destinato a scomparire>>
La sua espressione non cambia<<Non credo che sia vero. Non c'è angolo sulla terra in cui potrei smettere di amarti, anche se ci provassi. E non puoi negare che sia lo stesso per te>>
Inclino la testa, con tono amaro lo ammetto<<C'è stato un momento in cui eri la sola cosa che volevo, non lo nego. >>
<<Cos'è successo dopo?>>
<<Dopo sono tornata alla realtà.>>spiego<<Se dobbiamo contare i cocci della mia anima, perché non contiamo anche i tuoi?>>
<<Lo so che ti ho fatto del male>>
<<Non mi hai fatto del male. Mi hai cancellata, mi hai reso solo ciò che potevi amare>>continuo<<E mi hai mentito sin dal primo momento>>
<<No. Io ti ho amata sin dal primo momento, devi ricordarlo, perché io lo faccio in continuo. Ti ho amata in quella banca, in quello zoo, persino in ginocchio davanti all'intero Ministero. Persino quando mi odiavi, quando eravamo distanti. Ti ho amata quando avevo paura di farlo, non ho mai smesso e mai me ne sono pentito>>
<<Newt..>>
<<Ti amo e so che c'è ancora speranza>>
Non sono certa di credergli, è questo che mi fa male. Mi si avvicina rapidamente e allunga un braccio, mi tira a sé e lascio che sia così.
Lascio che mi baci.
È un bacio reale, buono eppure sento la disperazione di entrambi. Consuma ogni tormento in me, sollevo le mani sul suo viso e approfondisco.
Il sapore delle sue labbra è di caramello, ma non sono soffici come rammentavo.
So che lo amo, non ho mai detto il contrario ma c'è sempre un ma. Con Harry non esistevano i ma o i se.
Come fai ad amare qualcuno di cui non ti fidi?
Quando le sue labbra si allontanano dalle mie lo fanno con difficoltà. Riapro gli occhi e vedo una scintilla diversa nei suoi.
Sollevo le dita e gli tolto con delicatezza il rossetto che gli ho lasciato, ma è come se tentassi di fare lo stesso con il nostro bacio.
So che una lacrima sta solcando la mia guancia, lui la osserva con attenzione.
Capisco cosa c'è dentro quella lacrima, c'è il ricordo di quando pensavo potesse rendermi migliore ma migliore è significato solo diversa.
Non si tratta solo di perdono, si tratta di una scelta. Se scegliessi lui allora dovrei abbandonare tutto quello che mi rende me stessa, dovrei rinunciare alla mia famiglia, ad Harry.
Non rimpiango il giorno in cui sono sparita da quel ponte per piombare davanti a lui.
È stato perfetto, lo è stato il nostro primo bacio e credevo che solo il tempo ci avrebbe separati, ma alla fine mi sbagliavo. Sono stati i segreti a metterci su due binari opposti.
Non sapevo tante cose, non sapevo che sarebbe finita con due cuore spezzati.
Ma meglio un cuore spezzato che una vita spezzata, non voglio questa fine per lui.
Non posso e non credo di voler dimenticare o fingere, significherebbe tornare indietro e voglio andare solo avanti. Io merito di più.
Gli accarezzo i lineamenti e tento di ricordare come ha chiesto, sa tutto di amaro.
<<Io volevo che lottassi per me, non contro di me>>sussurro piano.
<<Avery..>>la sua voce è spezzata. È affranto e lo sono anch'io.
Muovo appena la testa<<Sei capace di amarmi solo nella luce, ma non nella mia oscurità. Lasciami andare, Newt, non potrai mai amarmi completamente>>
Indietreggia. Questa è la parte più difficile che avevo deciso, quella di chiedergli di lasciarmi andare, quella che sceglieva se stessa.
Io, che mai ho scelto me, ora sono pronta a farlo.
Tocco la maniglia della porta dorata, chiudendo gli occhi, oltre la soglia c'è un mondo che aspetta me, che cambierà. Da stasera tutto cambierà e forse quello che sto facendo è nascondere il mio cuore nella valigia di Newt.
Non è importante che lo sappia.
Quando uscirò diventerò quello che sono destinata ad essere, il passato sarà solo mio.
<<Non posso perderti>>dice.
Apro gli occhi nello stante della porta, e la mia voce ritrova la sua forza<<Mi hai già persa>>
Esco e sento che il mondo è tornato a gravare sulle mie spalle, ignoro i mille sguardi su di me, mi dirigo al mio posto. E' una consolazione sapere che questo cuore spezzato non durerà tanto. Non mi siedo in tempo che vedo Queenie, che si asciuga una lacrima. Allungo di poco lo sguardo e vedo Jacob nelle stesse condizioni. Dovrebbero stare insieme, tante persone dovrebbero ma non possono per questo mondo, so che è per questo che combatto.
Mi chino tra lei e Credence. Stendo un polso sul tavolo, davanti ma oltre a Credence. Ella si gira e le sorrido<<Va tutto bene, Queenie. Non devi essere felice se non lo sei>>
<<E allora cosa devo essere?>>prende le mie dia.
Vedo Newt uscire dal bagno, ha le guance molto rosse. Mio padre sembra preoccupato per lui<<Solo coraggiosa>>
Il mio parente fa un piccolo sorriso di conforto, sono contenta che abbiano scelto me. Alzo l'altra mano su Credence, gli accarezzo i capelli neri<<Tu stai bene? Sei pallido>>
<<Lotto e a volte lottare è stancante.>>
Annuisco<<Devi resistere ancora per poco, non manca molto>>
<<A cosa?>>
<<Avery? Guarda>>mi chiama mio padre, interrompendo l'altro.
Ci voltiamo verso di lui, che ascoltava passivamente la nostra conversazione, e noto che sta fissando qualcosa nel mezzo della sala. Theseus Scamander si alza in piedi, il suo sguardo sudato è furente, qualcuno lo chiama al suo tavolo ma lui guarda dritto verso di noi.
<<Che cosa sta facendo?>>chiede Queenie.
Sorrido<<Mi dà quello che voglio>>
ANGOLO AUTRICE
Allora, non c'è stata azione ma nel prossimo c'è ne sarà eccome.
Volevo dare spazio alla nostra coppietta, mi sembrava giusto che parlassero di cuore e non solo di politica.
Cosa pensate che Avery abbia in mente?
VI È PIACIUTO IL VIDEO COI SOTTOTITOLI?
Un bacione, Streghe e Maghi♡
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