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Capitolo 51

NEWT

E' da illusi continuare ad immaginare come sarebbero andate le cose se un particolare fosse stato diverso? Se io fossi stato diverso?
Più cerco il mio errore e più mi rendo conto che alla fine succede la stessa cosa, l'inevitabile accade e mi ruba tempo, mi ruba il cuore e la mente. 
E' come essere in stallo, paralizzato dai ricordi, dal terrore e dal senso di colpa più profondo. Inizialmente ho reagito come se niente fosse cambiato ma tutto lo è, perché lei non è qui.
Avery non è qui, nella nostra casa. Non sta correndo per sala con un abito troppo bello da sporcare per prendere uno snaso, non è nella sua stanza a scrivere.
Mi sono sempre chiesto cosa scrivesse, ora so che erano lettere per Harry James Potter, una per ogni giorno, per un anno intero, come ho potuto pensare che lo avesse quasi dimenticato?
Vorrei che fosse questo il vero problema, la gelosia. Ma non è così, non da quando è sparita per tornare come una persona completamente diversa. Il suo aspetto bianco era sotto gli occhi di tutti gli auror, temevo per lei ma ella non faceva che guardare Grindelwald.
Ed è assurdo, poiché ero certo che fosse lì per ucciderlo ma no, ha lasciato che la sfiorasse, che la stringesse. Non voleva affatto fargli del male ed io non potevo accettarlo, ho fatto di tutto per raggiungerla ma quando ho visto Leta, la mia povera Leta, morire per mano del Signore Oscuro, mi sono fermato. 
Ho lasciato che Avery fosse manipolata da lui, anche se non so cosa le abbia detto, so solo che ora nessun Ministero potrebbe perdonarla se ella non si costituisce. E' esplosa, non avevo mai visto nulla del genere, era spaventoso, potente ed imparziale con le sue vittime. Quel drago blu poteva uccidere anche me, se non fossimo usciti forse Avy sarebbe potuta scappare da lui.
Insieme a Nicholas Flamel abbiamo circoscritto la creatura di fuoco più potente che io abbia mai visto, aveva una vita sua, si è moltiplicato in tre, voleva distruggere, riuscivo a sentire la sua rabbia, la sua disperazione. 
Non potevo fermarmi, dovevo trovarla e ho raggiunto Silente ad Hogwarts. Non ero solo ma ciò che abbiamo visto è stato sconvolgente, c'era stato un terremoto nella valle, molti professori stavano sistemando un'ala del castello. 
Avery era stata lì, lo avevamo capito tutti ma Silente non ha detto una parola finché non gli ho mostrato ciò che ho rubato a Grindelwald. Un patto di sangue, lo stesso ciondolo della collana della mia ragazza, volevo delle risposte e lui mi ha fatto ben capire che rivoleva solo sua figlia.
Abbiamo parlato in privato, non è stato molto esaustivo, ma la sua rivelazione mi ha stravolto. Ho compreso il dolore intenso di Avy, lui gli ha mentito per tutta la vita, l'ha portata via dalla sua casa, dalla sua epoca, dai suoi genitori. E sapere che Grindelwald è suo padre, quanto lui, mette i brividi ma non capisco come lo possano essere entrambi. Mi ha chiesto di tenere il segreto, di non dire a nessuno cos'è Avery e di non fare altre domande.
Mi fido di Albus, sono deluso da lui ma combatterò al suo fianco. Non sono io a doverlo perdonare.
Mi sono schierato, come voleva Theseus, lotterò contro Grindelwald e spero che questo cambierà qualcosa. 
Sono stati sette giorni terribili, non so perché pensassi che tutto sarebbe cambiato immediatamente, che potessimo ritrovare Avery e rinchiudere il Signore Oscuro subito ma non è accaduto. Sono fermo nel mio appartamento da giorni, immaginando come avrei potuto fermare la donna che amo dal prendere la decisione peggiore della sua vita. 
Non avrei mai dovuto lasciarla andare via, dovevo fermarla dal tornare Hogwarts. Potevamo essere felici se l'avessi stretta, convinta che la verità era inutile da scoprire. Eppure il suo viso è tra i ricercati mondiali magici, hanno compreso che ella non è davvero Ariana Darkness ma non avendo altre informazioni continuano a chiamarla così. Credence e Queenie sono entrambi nella parte sbagliata, Jacob è distrutto. L'ho invitato a rimanere a casa mia, al momento è fuori a fare una passeggiata dopo la cena, è fortunato che non lo abbiano obliviato.

<<Maledizione!>>mi alzo dalla poltrona per lo spavento.

Vado verso il tavolo, questo appartamento mi è stretto, è pieno di ricordi. Non ricordo di essere mai stato tanto male in vita mia, l'amore è una tortura. Sento dei tuoni fuori, ha iniziato a diluviare e nello stesso momento sento dei colpi sulla porta, quasi sincronizzati con i fulmini.
Jacob sarà fradicio, non ha portato un ombrello, pover'uomo.
Corro verso la porta spalancandola ma quando guardo sui gradini non trovo il mio amico, non trovo l'omone triste degli ultimi giorni.
Trovo la donna più bella del mondo. 
Avery è sul pianerottolo, solleva adagio il volto mostrandomi due occhi azzurri pieni di lacrime. I capelli castani sono lunghi, con le sue ciocche bianche in mostra, sono fradici e aderenti alla pelle candida. Indossa un abito azzurro, anche esso bagnato, ma che la rende quasi un miraggio. Tiene in mano un paio di scarpe alte, quasi avesse camminato per mille isolati e non ce la facesse più. Stringe nell'altra mano la sua collana, segno che è nervosa.
Come può qualcosa di tanto bello fare così tanto male?
Amare Avery Silente ha sempre delle conseguenze, comporta sempre della sofferenza. 
Il mio cuore freme, una scarica di calore percorre ogni mio osso e i miei occhi si fanno lucidi, non posso chiuderli, ho paura che ella scomparirebbe nel temporale primaverile.

<<Newt>>sussurra con voce spezzata. 

Tira su il vestito, facendo cadere le scarpe, respira rapidamente. Faccio un passo in avanti<<Sei qui, sei tornata>>

<<Ho dormito per giorni, io-io ho parlato con mia madre e ho bisogno di parlare con te.>>rabbrividisce per il freddo<<Newt, ti prego>>

È buffo, fai di tutto per scappare dai tuoi sentimenti e ci ricadi peggio di prima. Ti travolgono, ti spingono oltre ogni limite che vedevi e perdi il controllo.
Ella mi ha travolto da tutte le mie certezze, dal mio mondo chiudo in una valigia e mi ha spinto ad essere un uomo più forte, coraggioso.
Mi ha fatto provare tanta leggerezza da non notare quando la sua mancanza fosse diventata la ragione per cui mi sentivo tanto pesante.
Ed ora è davanti a me, i suoi occhi mi posseggono quanto mi rendono libero, dietro di lei piove a dirotto e non so come abbia fatto a scatenarlo così velocemente.
Tutto ciò che so è che è bellissima e che io la amo, non dovrebbe essere così ma lo è.
Il mio cuore batte all'impazzata, non vuole essere spezzato. Non voglio parlare, voglio solo stringerla come avrei dovuto fare prima.
Questa volta però non è lei a fare il primo passo, sono io.

Allungo entrambe le mani e le metto ai lati del suo viso, le mie labbra si posano con le sue senza delicatezza, ma come due magneti che si sono cercati a lungo.
Attratti l'uno dall'altro in modo inevitabile.
I suoi capelli zuppi mi bagnano le spalle e le sue mani, fredde per il contatto con esse, scendono sino al mio petto, stringendo il tessuto della camicia spiegazzata.
Non so quando abbiamo smesso di respirare, so solo che i suoi occhi non sono mai stati così vivi, così affamati, c'è dolcezza quanta passione.
Mette le mie mani dietro il mio collo ed a un tratto,  in modo naturale, la solleva da terra. Uso un braccio per farlo, le sue gambe si allacciato al mio corpo, indietreggio, con la mano libera chiudo la porta.
Le mie labbra finiscono ancora sulle sue, mi faccio trasportare da questo fuoco, tutto di me pare bollire, la mia pelle sta per staccarsi dalle mie ossa e so bene dove vuole andare.
Finiamo, non so come, sul tavolo da pranzo. L'appoggio lì, siamo quasi alla stessa altezza, poi tiro indietro i suoi capelli e sposto la mia bocca sulla sua clavicola, mi fa ammattire. Non ho mai provato nulla di simile, non mi sono mai definito questo genere di uomo, uno passionale.

<<Posso fermarmi quando lo desideri>>Ansimo.

<<Desidero solo te>>

I miei occhi tornano da lei, non sono certo di ciò che voglia dirmi, mi accarezza le guance. E poi sposta il suo sguardo a destra, lo seguo prendendo più aria che posso, la camera è aperta.
So che questo è un grande passo per entrambi. Capisco che una parte di me sta andando in allarme, ho voluto questo momento per molto tempo ma adesso fa paura.
Si allunga verso di me, mi dà un tenero bacio sul naso per poi fermarsi ad osservarmi, ancora seduta. Studia ogni mio particolare, il mio rossore, le pieghe della camicia, le mie mani calde e le labbra rosse per i baci.
Con mia meraviglia fa qualcosa che di sicuro non mi aspettavo, sussurra qualcosa e compaiono della candele sui mobili e dappertutto dei petali bianchi di un fiore che non conosco.
È incantevole, come ha imparato a fare un incantesimo simile? E' un illusione.
Quando smetto di guardarmi intorno vedo che non è interessata a ciò che ha creato, i suoi occhi sono solo miei e mi guardano, Merlino, come mi guardano. Quasi mi stesse spogliando l'anima, dovrei sentire che è troppo presto ma non è così.
Il mondo, i problemi, i sensi di colpa, i ricordi sono fuori da questa stanza, non possono raggiungermi.

Mi sporgo per darle un bacio più intenso, sembra non aspettarselo. Alla fine faccio scendere le mani sulla sua vita e la tiro nuovamente su, diretti alla stanza. La porta si chiude con prepotenza dietro di me quando entriamo, non pare fare caso a ciò che ha fatto. Mi spinge verso l'armadio ed affonda la bocca sulla mia, mi apre la camicia quasi non potesse più aspettare ed io poso le mani sul suo viso per farla rallentare, abbiamo tempo. Voglio averne, voglio stare con lei per sempre, baciarla, perdonarla e fare tutto da capo.
Mi guarda incerta, riesco a fare un sorriso consolatorio e piano indietreggiamo sul suo materasso. Non deve avere sempre il controllo, può fidarsi di me.
Ella si siede e lentamente si sdraia, io sono sopra di lei, le accarezzo i capelli umidi e mi tolgo la camicia, che non ho idea di dove finisca.

<<Newt..>>mi chiama mentre affondo la bocca nel suo collo, cinge le cosce ai miei fianchi ed inarca la schiena. E' in estasi.

Non ho mai provato una cosa simile, mi brucia dall'interno ma non fa male, tutto il contrario. Mi sento libero, felice, spaventato e tutto ciò che voglio è che questo non finisca mai. La amo, la amo tanto da dimenticare che siamo in guerra e di ciò che ha compiuto.
Mi sollevo appena per slacciare i lacci sulle sue spalle, mi osserva mentre lo faccio. Questo vestito le sta maledettamente bene ma penso che sul pavimento starebbe meglio, quindi, con una fatica sorprendente lo slaccio da dietro. Ed anche esso, perde la sua battaglia con me. 
Ho visto Avery in intimo solo una volta, quando ci siamo buttati in una vasca, ma avevo fatto di tutto per resistere, per non guardare ed ora non posso credere di poterlo fare. Mi butta sul fianco, salendo su di me e fa un piccolo sorriso furbo, io sollevo la schiena facendola sedere a cavalcioni. Le bacio la clavicola, sino a scendere ed ella tira la testa indietro per cercare aria, questa stanza sta prendendo fuoco. Ho come la sensazione che ci sarebbero dei fuochi d'artificio pronti ad esplodere.
Non le chiedo il permesso quando le sgancio il ferretto del reggiseno, è come se il suo corpo mi invitasse a fargli quello che voglio, è disperato nel desiderare piacere o un pausa da questo mondo. Le bacio teneramente la pelle, mi sento un'esploratore inesperto in una terra che ho cercato per tutta la vita.

<<Avery>>sussurro quando le sue mani si fermano sulla mia cinta<<Ti amo>>

Non risponde ma riesce a spingermi sul materasso, i suoi occhi sono pieni di bontà, non diresti mai che sarebbe capaci di tramutarsi in furia. L'aiuto a levarmi i pantaloni, il suo profumo inebria la stanza, mi ricorda la fragranza della terra bagnata dopo un temporale. Le sue dita si posano sul mio petto, come a disegnare una mappa sul mio corpo nudo.

<<Dimmelo ancora>>mi prega.

Sorrido accarezzandole il volto<<Ti amo. Non c'è giorno, da quando ti ho vista, in cui non ti ho amata>>

AVERY

Tra le braccia di Newt dormire è tutta un'altra cosa, non ci sono incubi ma anche perché non puoi dormire. Osservarlo è qualcosa che non va sprecato, ho paura di non avere abbastanza tempo per contare le sue lentiggini, so solo che è perfetto.
Si è addormentato quasi subito dopo aver fatto l'amore, mi è parso molto stanco ancora prima che mi baciasse, devo avergli recato molto dolore in questa settimana. Ho provato a chiudere occhio ma ho avvertito un senso di tristezza salirmi, non ci sono riuscita, ho paura che se chiuderò gli occhi rivedrò i miei padri, mia madre ed Harry. Ho paura che ricorderai maggiormente cosa sono. Newt è l'unico a non saperlo, per lui sono sempre io, la sua folle strega, un'umana.
Non mi sento una persona, mi sento una cosa, un'arma, un oggetto. Mi sento usata, violata e sporca. Quando sono uscita dalla sala segreta nel castello c'era Grindelwald, era spossato e molto pallido, ha legato la sua forza vitale alla pietra per me. Un uomo cattivo lo farebbe?
E' in quel momento che mi ha detto di andare, di fare quello che volevo. Mi ha dato della metropolvere, mi ha detto che se avessi cambiato idea su cosa voglio, su chi scegliere allora mi avrebbe trovata, anche se non so come e mi avrebbe detto il resto della verità.
Mi ha dato un tenero bacio sulla fronte, credo di averlo visto commosso. Una parte di me avrebbe voluto dirgli di parlare immediatamente ma perdere mia madre una seconda volta, quella sofferenza mi stava soffocando.
Dovevo andare via, avevo paura che non sarei sopravvissuta ad un'altra verità.
Sono uscita da un camino di Diagon Alley e ho scoperto che a Londra è sera, dovevo essermi svegliata nel pomeriggio. Ma il punto è che le strade erano deserte, ho camminato parecchio, ho visto il negozio di Olivander, la nostra banca e per quanto volessi tornare ad Hogwarts, alla fine mi sono concessa di correre da Newt. Lui mi avrebbe tenuta al sicuro.
Ci ho messo venti minuti per andare a bussare, ero così agitata che ho fatto piovere. Pensavo che mi avrebbe chiesto mille spiegazioni ma non lo ha fatto, ed ora non ho voglia di parlare, di rovinare tutto. Lui dorme da due ore, Jacob è tornato, l'ho sentito andare nella stanza al piano inferiore. 
E' notte fonda e tutto ciò che sto facendo è prendere dei vestiti puliti dal mio armadio, cambiarmi con qualcosa di meno principesco. Non posso rimanere qui, mi troveranno e daranno la colpa a Newt, non merita la vita da ricercato, se avessi potuto evitarlo anche Harry non l'avrebbe avuta. So che mi ama ma questo amore lo distruggerà.
Ho così tante opzioni ma nessuna di loro mi dà una vera scelta, potrei costituirmi ma allora saprebbero che vengo dal futuro, se vedessero i miei occhi mi giustizierebbero. Se vado ad Hogwarts dovrò perdonare papà e non voglio farlo, se torno da Grindelwald mi darà tutte le risposte ed allora crollerò. Non voglio cedere al dolore, anche se Harry e mia madre me lo hanno consigliato. Cosa c'è di bello nello spezzarsi? 
I miei poteri, da quando sono esplosa a Parigi, mi stanno condizionando parecchio. Sento i tuoni fuori, sento di essere senza controllo tanto che illusione che avevo fatto è sparita. Sono senza scopo, senza una guerra da combattere, non riesco a vedere il nemico. Vado in cucina, sfioro uno snaso addormentato e mi preparo una tazza di the caldo.
Fare l'amore con Newt è stato incredibile, la sua calma, la sua dolcezza mi ha stregata ma non potrei mai paragonarlo a Harry, sono due persone troppo diverse ed io li amo entrambi, com'è possibile che ogni mia certezza sia svanita così rapidamente? 

<<Avery?!>>

Mi volto e sulla soglia della mia stanza c'è proprio Newt, si è in parte rivestito e sembra completamente in allarme. Sorrido<<Signor Scamander, ti sei già dimenticato di cos'abbiamo fatto e che sono qui?>>

Arrossisce violentemente ma il suo sguardo è sconvolto, l'ultima volta che l'ho visto così è stato quando ho scoperto che era stato mandato da mio padre a trovarmi. Nasconde la bacchetta dietro la schiena, a cosa gli è servita? <<No-no, certo che no. Pensavo te ne fossi andata ma sei qui>>

Poso la tazza bollente sul lavandino e mi avvio verso di lui, cerco di essere sarcastica per rilassarlo<<Non posso alzarmi neanche dal letto ora? Non sapevo fossi tanto possessivo>>

<<Non si tratta di questo, è solo che mi sei mancata>>

Newt allunga una mano e mi bacia, questo mi sorprende, non è da lui essere tanto diretto e impulsivo. E' strano, anche questo bacio passionale sa di stranezza, di una scusa per finire l'argomento ma a ma va bene, amo come mi bacia.

<<Anche tu mi sei mancato.>>sussurro<<Che c'è? Perché hai questa faccia?>>

Si schiarisce la voce a disagio<<Sono solo imbarazzato, non è uso parlare con le donne di ciò che è avvenuto intimamente ma devo ammettere che vorrei sapere se è stato..>>

<<E' stato meraviglioso, tu sei stato meraviglioso>>sorriso accarezzandogli i capelli, per un secondo ho temuto che stesse mentendo.

Dovrebbe rassegnarsi ma invece continua a guardarmi col fiato sospeso, quasi dovesse rimanere dritto o farà qualcosa di sbagliato a lasciarsi andare. Mi sfiora la scollatura del vestito, anche se ammetto che quando l'ho rubato non ho capito se era sottoveste per dormire o meno ma era carino, bianco, con qualche fiorellino aderente e morbido. Okay, forse non è un abito da indossare fuori di casa.

<<Ed ora?>>chiede mordendosi il labbro, perché è tanto nervoso?

Alzo le spalle allontanandomi, non voglio svegliare Jacob.<<Non lo so, tutti i Ministeri del mondo mi cercano insieme a Credence e Queenie. Ho visto i poster a Diagon Alley, mentirei se non dicessi che ho un déjà-vu>>

Appoggia le mani sul tavolo e dà un'occhiata alla porta<<Dove sei stata? Il rifugio di Grindelwald non deve essere lontano se sei arrivata qui>>

<<Metropolvere>>

<<Oh, quindi è fuori Londra?>> continua<<Deve essere un posto grande per accogliere tanti seguaci, no? E' nascosto con una serie d'incantesimi per caso?>>

Il mio sorriso svanisce<<Perché tutte queste domande?>>

<<Vorrei solo sapere dove sei stata>>

<<Al sicuro>>mi limito a dire.

<<Con Grindelwald la parola sicuro non esiste>>ribatte mettendosi dritto.

Il suo sguardo sereno mi confonde, che gli prende?<<Voleva solo dirmi chi sono>>

<<Certo, come con Credence. È un bugiardo, Avery, è un manipolatore e non capisco come tu abbia fatto a Parigi. Non capisco perché tu abbia avuto quella reazione>>

Non posso dirglielo, non ancora visto che mio padre ha mantenuto il segreto.
Il mio cuore batte forte, percepisco il tempo scorrere, le creature al piano di sotto. Sto avendo un altro attacco d'ansia? Respirare mi agita.

<<Ho bisogno d'aria, scusa>>

Mi fissa andare verso la porta, quando l'apro scorgo le mie scarpe. Ha smesso di piovere ma c'è ancora il cielo che mi minaccia, i tuoni illuminano l'oscurità. Che mi sta succedendo? Da quando non riesco affatto a dosarmi?
Mi siedo sui gradini umidi, sento Newt raggiungermi<<Avery, cosa ti aspetti che faccia? Ha ucciso Leta>>

<<Non è andata così>>sussurro affranta, mi dispiace per lei.

<<È andata esattamente così>>

Scuoto la testa, mi rialzo cercando di rimanere lucida<<Lei voleva uccidere anche me, lui ha fatto una barriera e l'incantesimo le è rimbalzato contro.>>

<<E tu ci credi?>>

<<Newt, io ero lì! L'ho vista!>>ribatto<<So che l'amavi ma poteva uccidermi!>>

<<Se l'avessi conosciuta sapresti..>>

<<Se tu non l'avessi conosciuta sapresti che ho ragione, sei troppo coinvolto e non vedi come stanno le cose>>

<<Come te?>>chiede piano, al contrario i suoi occhi sono gridano.

Lo guardo accigliata<<Cosa vorresti dire?>>

<<Non sono mai lucido quando ti sono vicino, perdo di vista chi sono e i miei principi. Ti giustifico ogni volta che commetti un errore, me ne prendo la responsabilità al tuo posto>>ammette.<<Fai del male e lascio perdere, non dico nulla perché ho paura di come reagisci. E quando reagisci non guardi in faccia nessuno, non pensi alle conseguenze>>

Questo mi fa male perché so che è esattamente la verità, Ron, Hermione ed Harry me lo hanno già fatto notare. I miei occhi si fanno lucidi, però non intendo fare la vittima.
Egli si alza pentito ma io faccio un passo indietro.

<<Hai ragione, sono stata egoista. Potevo uccidervi tutti, non ci ho pensato neanche, volevo solo che tutto quel potere uscisse. Leta è morta per colpa mia, è una mia responsabilità perché lui voleva proteggere me. Me la sono cercata, non ho mai pensato alle conseguenze>>

<<Non intendevo darti la colpa per tutto..>>

<<Avery, sei tu?>>

Una voce confusa si fa sentire ancora prima di mostrarne il proprietario, Jacob esce dalla porta di casa. Indossa il suo pigiama a righe, è scioccato, mi è mancato il mio pasticcere preferito.

<<Ciao, Jacob>>

Scende i gradini, sembra confuso. Guarda la strada<<Queenie è con te?>>

<<No, è con Credence. Stanno entrambi bene>>lo rassicuro<<Tu le manchi molto>>

<<Allora dille di tornare da me>>

<<Vorrei che fosse così semplice, Jacob.>>sussurro<<Ma vuole lottare per un futuro diverso>>

<<E anche tu?>>parla Newt.

Mi giro a guardarlo, di che sta parlando? Non può pensare davvero che io lo abbia abbandonato<<Newt, io non mi sono mai schierata>>

Non c'è amore o tenerezza nel suo sguardo, è orrore, tristezza e realizzazione. Mi fa ben notare che lui era convinto del contrario, che avessi scelto Grindelwald. È la stessa espressione di prima, che mi fa capire che qualcosa non va, che ha fatto qualcosa di sbagliato.
Jacob scende dei gradini ma a colpirmi è la sua di faccia, sta guardando verso sinistra e ha la bocca aperta.
Mi giro lentamente, poiché so già che qualcosa sta arrivando ma non avevo idea, prima di adesso, di quanto io mi sia illusa di avere una scelta. Non ho più una scelta.

ANGOLO AUTRICE

Ammetto che saranno capitoli piuttosto esasperanti, Avery vivrà il suo trauma, scoprirà i segreti che ancora non ha trovato e affronterà qualcosa di estremamente pericoloso.
Come avete notato, abbiamo finito di parlare del secondo volume di Animali Fantastici, ora improvviso un po' in attesa del terzo film con cui concluderò totalmente questo sequel e la storia della mia Avy.
Intanto non perdetevi la mia pagina Instagram per le mie storie Wattpad, si chiama THE STORIES OF HOPE.
Mostrerò anticipazioni, edit, quiz e molto altro.
Che dire? Votate, commentate e condividete la storia con altri maghi e streghe!
Vi saluto!

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