Capitolo 38
Come si comprende quando qualcosa è giusto per te? Come si può sapere che stai facendo la cosa più opportuna, più in linea con ciò che sei e meriti?
In effetti la mia vita non potrebbe essere più distante da una linea retta, è un maledetto scarabocchio. Non credo di aver neanche iniziato bene visto che un secondo dopo Voldemort era già pronto a rapirmi.
Ogni singolo momento in cui credevo di andare nella via esatta tutto andava a rotoli ed è ancora così. Fai dei programmi, sogni e poi svaniscono come fumo, ti viene da chiederti se forse è perché non lo meriti.
Ho sempre preso le cose come venivano, quindi piuttosto male, ma ho tentato di farmele andare bene, di farmene una ragione ma è arduo, ti guardi allo specchio e non riconosci il tuo rifletto, vi è mai successo? Forse sono impazzita, forse tutto questo è irreale ed è un sogno, forse sono davvero morta.
Ma se sono morta, mi chiedo, sono all'inferno o in paradiso?
Quando Queenie sta per parlare nuovamente sentiamo qualcuno schiarirsi la voce, Jacob appare con un secchio vuoto, sembra aver sentito tutto e a me pare non importare. Mi siedo sugli scalini e intravedo, dietro qualche albero, Newt parlare con Tina mentre indica una cesta piena di creature.
Certo, Newt, fagli fare il tour già che abbiamo tutto il tempo del mondo!
Quando però vengono verso di noi vedo anche la bionda ridacchiare guardandomi, ma che miseriaccia ha oggi? <<Di cosa parlavate?>>
Newt mi fissa a tal punto da farmi innervosire, quasi fossi nuda ma alla risposta dell'ex auror è proprio la sorella<<Di scuola, ovviamente la Ivermory è la scuola migliore del mondo>>
Jacob si illumina<<Ne esiste un'altra? Credevo ci fosse solo quella in Inghilterra, com'è che si chiama?>>
Rispondo di scatto e mi accorgo di non essere l'unica<<Hogwarts>>
Newt, che ha risposto con me, mi fa un piccolo sorriso<<Concorderai con me che è quella la migliore scuola di magia>>
La bionda diventa inquietante quando è seria<<Oh, come no>>
Mi piace Queenie ma nessuno nell'universo può dire una cosa simile e cavarsela con me, ne sono sempre stata molto ossessionata<<E' buffo come voi americani siate così gelosi di noi, ho girato quasi tutte le scuole di magia ma dalla vostra mi sono tenuta a debita distanza. Avete copiato ogni cosa da Hogwarts>>
<<Questo non è affatto vero!>>strilla Tina.
<<Vuoi che faccia la lista? Dalle case all'inno? Vi prego, ve lo dico io dal futuro, non vi siete distinti in niente se non con dei comportamenti incivili con i babbani>>
Jacob mi siede di fianco<<Avery, ti hanno mai detto che sai essere piuttosto possessiva e spaventosa, ma ovviamente in modo affascinante?>>
<<Io non l'avrei detto se fossi stato in te>>sussurra Newt.
La verità è che mi sento un po' agitata, va bene, nervosa.
Potrei prendere fuoco per qualsiasi cosa.
La conversazione con Queenie non è mi è proprio andata giù, nemmeno quella con Scamander, voglio tornare a casa e non sapere chi dovrò affrontare è snervante. In vita mia non mi sono mai sentita così in balia del destino, voglio averne il controllo, prendere delle pessime decisioni ma almeno prenderle. Invece me ne sto seduta in una valigia che non è neanche mia, lontana dalle promesse che ho fatto ad Harry, Hermione e Ron, Antonio, alla mia famiglia.
Mi sento come se li stessi tradendo facendo amicizia con Queenie, Tina e Jacob, soprattutto mi sento così con Newt nei confronti di Harry.
<<Non me lo hanno mai detto, no ma lo so. Hogwarts è la mia casa, lo è sempre stata>>alzo le spalle<<Sono andata via quando era distrutta ed ora sono qui, è ancora perfetta ma non posso andarci, sai quanto mi faccia impazzire?>>
<<Non ci avevo pensato, è come se fossi chiusa fuori dal paradiso>>abbassa il tono Queenie.
Non avrei potuto dirlo in modo migliore, è come una punizione. Alle mie spalle sento un fruscio, non faccio in tempo a girarmi che un tuono dà l'impressione di poter scuotere il mondo.
Mi alzo e scorgo Frank con le lunghe ali aperte, fa dei versi mentre il tempo si scurisce. Mi viene la pelle d'oca ma avanzo, finisco sul masso e nello stesso momento in cui la creatura dorata mi guarda mi sento mancare. Newt, che appare al mio fianco, finisce per sorreggermi e sento qualcosa, una sensazione fredda nella mia mente.
Non mi ero mai sentita così.
<<Sente il...>>
Finisco io per lui<<Pericolo. Sente il pericolo, riesce a percepirlo>>
Jacob sembra molto inquieto nel guardarmi<<Avery, ti era mai capitato?>>
<<Deve essere il Tuono Alato, la sua vicinanza mi influenza e non poco. Amplifica i miei sensi, è come se potessi capirlo>>
<<Oh no, non sembra una buona cosa>>dice con voce traballante Tina.
Quando mai, vorrei dire. Mi sposto da Newt e dalla sua presa delicata, lui scende gli scalini dopo di me e dice<<E' ora di andare, qualsiasi cosa accadrà sta per iniziare>>
<<Avery, ma avevi già incontrato un Tuono Alato?>>
Mi giro verso Queenie e tutti la guardiamo, ha un espressione intimorita e corrugata. Scuoto la testa<<E' la prima volta che ne vedo uno in carne ossa, il mio Patronus è un Tuono Alato. A cosa stai pensando?>>
<<E a proposito dell' Obscurus?>>aggiunse Jacob.<<Era la prima volta che ne vedevi uno ma hai detto di averlo sentito come se facesse parte di te>>
<<Dove volete arrivare?>>domando mettendomi la giacca.
Tina inclina la testa studiandomi<<Hanno ragione, sarai addestrata come un auror in fatto di incantesimi d'attacco ma sembra che tu sia preparata su tutto. Conosci tutti i Ministeri, conosci tutte le creature del signor Scamander ma non conoscevi la sua vita e l'obscurus. Tuo padre ti ha preparata per venire qui>>
Lo so, l'ho sempre saputo in fondo. Nel momento in cui ho visto Newt in quella banca ho capito che papà sapeva già cosa avrei fatto qui, perché lo aveva vissuto, ma non avevo mai osato dirlo ad alta voce. Lo avrebbe reso reale, lo zoologo mi fissa<<Che cosa ti ha detto la professoressa McGranitt quando ti stava dicendo che saresti venuta qui?>>
<<Ha detto che la mia GiraTempo era diversa dalle altre, conteneva un potere che mi avrebbe permesso di fare il viaggio di ritorno perché quello di andata ...>>mi fermo e spalanco gli occhi.
Tutti loro mi osservano con i visi contratti in una smorfia di puro shock, mi rendo conto solo ora di ciò che ho detto, anzi, di ciò che mia zia ha detto. Di ritorno, di ritorno. Scuoto la testa, non può essere, indietreggio ma è Newt ad avanzare, sembra quasi felice<<Sai cosa vuol dire? Vuol dire che tu non appartieni al futuro ma a questo epoca, sei tornata a casa>>
No, questa è bugia. Poteva voler dire mille cose zia Minerva, non per forza questa cosa, è impossibile. Nessun tipo di magia può portare qualcuno avanti di cento anni, può accadere solo all'incontrario, il mio medaglione può farlo perché viene dal futuro. Vent'anni fa mica avevano la gli strumenti magici per farlo. Non m'importa e non voglio vedere che ne sono contenti, persino Tina ha un mezzo sorriso, io non faccio parte di questa società, non sono nata nel passato.
<<Ti sbagli>>I loro sorrisi muoiono nell'istante in cui la mia voce raggiunse le loro orecchie<<La mia casa è nel 1998, insieme a quello che rimane della mia famiglia e non esiste che io rimanga qui. Ora, abbiamo appurato che c'è qualcuno da fermare, sono solo qui per questo. Direi di muoverci prima di perdere l'occasione>>
<<Avery..>>inizia a dire Queenie.
<<Non voglio sentire più nessun'altra vostra teoria, nessuna>>aggiungo guardandoli, soprattutto la bionda e Newt.
Non voglio essere dura, aggressiva o fredda ma devo metterlo in chiaro prima che mi chiedano di restare, perché non posso.
Entrambi annuiscono, sapendo a cosa alludo, non posso permettermi distrazioni o folli teorie sulla mia esistenza. Zia Minerva ha detto anche che avrei trovato i miei genitori in quest'epoca, se si presenteranno bene, sennò me ne farò una ragione e tornerò a casa da Harry.
Niente mi fermerà.
Sono la prima ad uscire dalla valigia e quando usciamo è Tina a farci smaterializzare su un tetto di New York, non è per niente come Londra. Non c'è una soffice nebbia nel cielo blu, direi che ci sono quasi più stelle del futuro e ogni casa è illuminata, le famiglie babbane vivono ignare di ciò che accade intorno a loro, li invidio, ho invidiato Sam per un po'.
Il mondo mi ha fatto tanto male ma non voglio vederlo bruciare, non voglio che altri uomini di potere pensino di poter cancellare tutto questo, quei babbani fortunati non meritano di essere schiavi del potere. Essere una strega è grandioso, finché non sei quella che muore, che viene cacciata per il solo fatto di esistere.
I babbani hanno i loro pregi ma hanno anche una sanguinosa lista di difetti, non accettano ciò che non capiscono. La diversità li terrorizza.
Tutti e cinque ci guardiamo intorno ed è lì che sento di nuovo una strana sensazione, qualcosa si sta avvicinando. Lo percepisco, sono più forte di quanto lo ero ieri o ancora prima, che mi succede? Quel potere che sta arrivando sa di furia, di disperazione, di dolore, sa di me. Spingo indietro Tina quando si sporge e davanti a noi passa un incredibile nuvola nera di dimensioni mostruose, pare avere dei lampi rossi all'interno e persino io fremo.
Jacob sussulta <<Gesù, è quello il bambino?>>
<<E' l'obscuriale più potente che io abbia mai visto>>annuncia Newt senza fiato.
La nuvola è di sotto, tra i palazzi più bassi e distrugge tutto ciò che incontra, le auto volano e le urla iniziano. I babbani possono vedere. Non posso più aspettare, devo salvarli, devo salvare anche quel bambino.
Mi giro verso il mago dai capelli rossi, gli prendo la mano libera<<Se non dovessi tornare trova mio padre, digli ogni cosa che ti ho detto ma mai delle mie morti, non deve sapere tutto. Digli che ho fatto del mio meglio per essere ciò che voleva>>
<<Avery!>>
Mi getto dal palazzo prima che possa dire altro, ma la mia mente tiene impressa la sua espressione sconvolta. E' molto alto e solo a un metro mi smaterializzo, devo avvicinarmi più che posso e non ho troppo tempo a disposizione prima che uccida per sbaglio qualcuno.
Appaio davanti ad un cinema, per poco una donna incinta non mi finisce addosso, la gente urla terrorizzata, ci sono dei bambini che piangono mentre si nascondono dietro di genitori. Tiro fuori dalla giacca la mia bacchetta, non posso mostrare le mie abilità e lo odio, perché limita molto il mio potere. E' come se, quando la usassi, mi sentissi confinata.
Grives, lui deve essere qui in giro, non so cosa voglia ma ho una forte predisposizione a vedere un mangiamorte, anche se lui non lo è, possiamo dire che fa parte dei nemici. C'è una ragione se ci ha condannati così, la sua mentalità provava a nasconderla ma io la vedevo e la parte peggiore, di cui mi vergognavo, è che la capivo davvero.
La nube sta distruggendo l'insegna, è spaventosa.
Ed eccolo, quel figlio di una sirena nera, è qui. Grives camminava con tutta la calma del mondo, mi fermo di scatto, sentendo una stretta allo stomaco, la stessa di quando lo avevo visto la prima volta. Il modo in cui si muove, la sua sicurezza, la tenacia e il viso, per quanta determinazione ha in sé, mostra del dispiacere.
Non so cosa voglia dal bambino ma qualsiasi cosa sia la fa con pena, i suoi occhi neri sono quasi lucidi. Stavo per avanzare quando sento una mano cingermi di colpo la vita e spingermi contro una macchina. Sto per alzare una gamba per colpirlo, quando davanti a me compare Newt.
Sono stretta addosso ad un pezzo di metallo, mi tiene con entrambe le braccia, senza valigia. Deve averla lasciata agli altri ma questo non mi importa, spalanco gli occhi<<Per Merlino, Newt Scamander, che cosa ci fai qui?!>>
<<Primo: Salveremo quel bambino e, secondo : Non avrai veramente pensato che io ti avrei lasciata da sola, vero?>>
Una parte di me vorrebbe sorridere ma non oso farlo, sbuffo<<Sei davvero fuori di testa>>
<<Io? Sei tu che ti lanci in duelli mortali, io cerco solo di non farti uccidere!>>
<<Io posso permetterlo, tu no!>>
Alza le spalle<<Mi affido alla fortuna, allora. Aspetta, ma quello è Grives?>>
Seguo il suo sguardo e lo vedo avvicinarsi senza paura alla nube iperattiva, sta parlando<<Come sei riuscito a vivere per tutti questi anni con tutto questo dolore? Con tutto questo dentro, Credence?! Tu sei un miracolo! Vieni con me, pensa a dove possiamo arrivare insieme!>>
Obscurius lo getta a terra e si dimena, Graves ora sembra sollevato. Non capisco, guardo Newt che a sua volta risponde<<Credence? Si chiama così il bambino?>>
<<Non è un bambino>>sussurro.
<<Come fai a saperlo?>>
Il suo dolore mi parla, è come una vibrazione della mia anima, mi fa credere di conoscerlo. Graves si rialza illeso ma una seconda voce ci raggiunge<<Ragazzi!>>
Tina è nascosta dietro un'altra macchina, alzo gli occhi al cielo, volevo tenerli al sicuro. Lei scuote la testa<<E' il secondo salemiano, lo conosco!>>
<<Il suo potere è troppo forte e in qualche modo è sopravvissuto!>>le risponde l'altro.
Non smetto di fissare Graves e Credence, qualcosa in loro mi sembra così familiare, mi sembra di conoscerli sul serio e questo mi terrorizza. Perché vorrebbe dire che Newt ha ragione sulla mia nascita ma ho deciso che devo dimostrargli che ha torto. Perché sono io a decidere chi sono.
So esattamente com'è sopravvissuto ma per qualche ragione non riesco a spiegarlo neanche a me stessa, so di sapere una risposta che non ricordo. <<Rallentate Graves, ci penso io a Credence>>
<<Ti ucciderà!>>strilla Newt.
<<Niente di nuovo, allora>>
Tina ubbidisce come una brava auror e lancia un incantesimo al mago, lui lo intercetta anche se di spalle, chi cazzo è quell'uomo? Nel proteggersi vedo una scintilla blu. Credence scompare lanciandosi come foschia nella stazione della metro e così facendo distruggendo ciò che lo circonda, spingo via Newt e mi smaterializzo.
Sono su delle scale, sembra quasi tutto calmo qui, quasi come se fuori non ci fosse il caos. Scendo piano, tenendo la bacchetta bassa, non voglio fargli del male e già mi scoccia averla in mano. Dietro di me c'è scritto City Hall, Harry adorerebbe questa stazione vecchia.
Cammino piano e solo in quel momento vedo quella nube, divenuta quasi polvere, sui mattoni gialli. La luce sfavilla e la materia si muove lentamente, in modo agghiacciante, ciò nonostante non riesco a temerlo. Dovrei ma non è così.
Sento qualcosa fuori, auror che creano qualcosa, forse una barriera. Ho poco tempo per convincerlo e farlo scappare, lo porterò al sicuro.
Newt morirebbe d'infarto se mi vedesse ora, mi direbbe di nascondermi ma non lo voglio più fare.
<<Credence, questo è il tuo nome, vero? Io probabilmente non dovrei dirti il mio ma tu sei più o meno l'unica cosa che mi sembra reale in questa follia. Mi chiamo Avery e non voglio farti del male, io...so cosa ti è successo perché è successo anche a me. >>
La materia si ritrae in un angolino, ed eccolo. Credence è un ragazzo non troppo più grande di me ma più piccolo di Newt, ha i capelli di un nero lucente, gli occhi hanno stesso colore e la pelle è chiara proprio come la mia. Veste di nero e sta tremando, non ha paura di me ma di se stesso.
Mi fissa rannicchiato ed io non posso che abbassare totalmente la bacchetta e correre da lui, mi inginocchio sotto i suoi occhi lucidi.<<Come fai a sapere che...>>
<<Io ho delle capacità che sono precluse solo a me, proprio come te. A volte esplodo e faccio male alle persone, anche se in modo diverso dal tuo e per tanto tempo mi hanno chiamata mostro. So cosa si prova a guardarsi allo specchio e non sapere cosa sei, chi sei. Io non so il mio vero nome, non so neanche chi siano i miei genitori>>
<<Come fai a sopportarlo?>>sussurra.
Faccio un mezzo sorriso, accorgendomi di essere commossa<<Non lo so, ci sono giorni in cui vorrei solo cancellare ogni cosa, vorrei poter essere il mostro che loro vedono ma non è la verità. Anche quando vedono il mio vero aspetto mi sottovalutano, sono più forte di loro, sono più forte dei miei demoni, posso sopravvivere al dolore se vuol dire salvare il mondo e mi sono convinta di una cosa>>
<<Cosa?>>
Allungo la mano verso il suo viso, lui pare sconcertato<<Che alla fine andrà tutto bene. Credence, tu sei più forte del tuo dolore, io riesco a vederlo e posso aiutarti. Posso insegnarti come controllarti, posso essere anch'io la tua famiglia e so che non ho tanto da offrire visto che sembro una ragazza comune ma ti prometto che alla fine andrà tutto bene>>
<<Mi sembra di conoscerti>>Prende la mia mano dalla sua guancia ed annuisce, lo aiuto ad alzarsi piano e lui sembra quasi più calmo, più sereno.
Ed è lì che Credence lancia un urlo, non saprei dire se il mio nome ma mi spinge con forza di lato, finisco tra i sassi e quando mi giro ne capisco il motivo. Graves mi stava per colpire e lui mi ha salvato, mi guarda per un secondo che sembra eterno, vuole che gli dica cosa fare<<Corri, Credence, corri. Ci ritroveremo, andrà tutto bene>>
Credence scappa ed io riprendo la mia bacchetta, mi alzo a fatica, ho preso una brutta botta sulla spalla con l'acciaio. L'uomo cammina verso di me armato e mi guarda come se non riuscisse a capirmi, perché oggi tutto mi pare conosciuto, familiare?
<<Di solito non me la prendo quando vengo presa alle spalle ma non avrebbe dovuto farlo, è maleducato>>
<<Sono tante cose, signorina Darkness. Si accosti, Credence necessita di me>>
Una minuscola parte di me potrebbe anche cascarci<<Davvero? Allora perché sta scappando? Lei non è affatto chi dice di essere>>
<<Cosa glielo fa pensare?>>
<<Perché riconosco qualcuno che fa le mie stesse cose>>
Noto che osserva accigliato i miei capelli e poi i miei occhi. Poi pare ripensarci<<E' sveglia, mi piace ma questo è più importante>>
<<Lo so, è snervante dover dire agli altri quando sbagliano ma è così. Lei, signor "quasi mi ha uccisa", sta facendo un enorme errore a mettersi sulla mia strada. Credence non ha bisogno di un altro uomo che fa il finta moralista sul potere, la gloria e il posto dei babbani. Ha bisogno dell'unica cosa che può salvarlo : amore>>
<<L'amore è per i bambini oggi giorno, non lo vede? L'amore uccide>>
<<Lo vedo ma non smetterò di lottare per questo>>
Sospira e poi mi guarda quasi dispiaciuto<<Mi ricordi qualcuno che ho amato tremendamente ma anche lei è morta, Credence può aiutarmi a far sì che non succeda mai più. Nessuno può fermarmi>>
Corrugo la fronte, ha detto la mia stessa frase o mi sbaglio? Non faccio tempo a ribattere che muove la bacchetta e sono costretta a parare, odio dovermi nascondere con questo stupido bastoncino.
Ma per qualche irrazionale, fastidiosa ragione so che non posso ucciderlo, non voglio.
ANGOLO AUTRICE
Direi che non è esattamente un capitolo noioso, ci sono state diverse rivelazioni o teorie. Cosa ne pensate?
Adoro Credence e ho sempre pensato che sarebbe stato l'unico a capire la mia Avery, perché sono molto simili.
Votate, commentate e condividete.
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Vi adoro, streghe e maghi!
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