Capitolo 35
L'ansia non è mai stata tra i miei problemi, non ne ho mai avuto il tempo visto che tutto accedeva in modo improvviso.
Non ho avuto tempo per tante cose, per avere una vita normale, dei sogni o dei progetti che andassero oltre vendicarmi.
Il che è buffo visto che alla fine non sono riuscita neanche in quello, sì, sono fissata con il fatto che è stato Harry ad uccidere Voldemort e non io.
L'universo è un bastardo.
Me ne sto seduta nel mio bellissimo completo, non c'è il tempo neanche per una pozione Polisucco e non so cosa aspettarmi. Perché niente va secondo i piani? Perché mi ritrovo sempre nei guai? Tutto ciò che vorrei è che tutto andasse, per una fottuta volta, come vorrei.
Sentiamo dei colpi sopra la porta, Newt si gira a guardarmi stringendo la sua bacchetta ed io mi rendo conto che non dormo da tre giorni, spero di non svenire. Devo reggere ancora per poco, forse scoprirò ben presto chi devo combattere, vincerò la mia profezia e tornerò a casa, dai miei amici, da Harry e allora potrò riposare, credo.
La valigia viene aperta, la luce si fa avanti e lo zoologo esce per primo, poi allunga una mano ed io la prendo salendo gli scalini di legno ma ciò che vedo è l'opposto di quello che immaginavo.
Jacob esce per ultimo, a fatica ed io rimango mano nella mano con il ragazzo, che dimostra più coraggio di quanto pensavo avesse, mi copre con il suo corpo.
Mi ritrovo in una sala che mi ricorda vagamente un'aula di tribunale magico britannico, ci sono molti maghi e streghe ma non tutti sono americani.
E' un consiglio mondiale e neanche nel futuro c'è n'è mai stato uno per Voldemort, avevano paura che riunendosi sarebbero stati attaccati e avevano ragione.
E' ciò che avrei fatto io se fossi stato lui, mi odio per pensare certe cose.
E' possibile che il mostro che ho provato a distruggere mi manchi?
Il soffitto magico mostra una strana figura che vaga, non mi ci vuole molto per capire che è un corpo senza vita fatto come proiezione astrale. Tutti ci fissano e quando mi volto vedo l'ultima persona che credevo ci avesse portati qui : Tina Goldstein.
<<Scamander?>>dice una voce.
Mi inginocchio a chiudere la valigia e la stringo con la mano libera da quella di Newt, non ha intenzione di mollarmi. <<Oh, salve, Ministro>>
Seguo il suo sguardo, c'è un uomo seduto al fianco della donna presidente, riconosco il suo aspetto per delle foto sulla storia della magia che ho fatto ad Hogwarts. Ha capelli neri lucidati, una voce un po' presuntuosa, più giovane di Caramell. Il ministro africano parla<<Theseus Scamander, l'eroe di guerra?>>
Non sapevo avesse un fratello, non ho approfondito la sua vita ma solo il suo libro. Papà mi ha sempre detto che la vita di un autore non dobbiamo per forza conoscerla per comprenderla, dovremmo viverla per capirla a pieno. Maledizione, la cosa mi sorprende e spiega perché io sia felice di non avere fratelli o sorelle, stare nell'ombra di papà è già stato pesante per me o forse mi faceva sentire al sicuro in confronto all'essere famosa per ciò che sono.
<<No, questo è il fratello minore>>Migliore, non minore, vorrei dire. Non conosco questo Theseus ma da come Newt abbassa il viso per non mostrare i suoi occhi lo capisco.<<Cosa sei venuto a fare qui?>>
Newt si gira appena, quanto vorrei comportarmi come mi sono comportata quando Harry venne messo sotto torchio per i dissennatori. Come vorrei umiliare tutti quelli presenti per fargli sapere che l'uomo che mi sta stringendo la mano è straordinario<<Sono stato contattato per vedere un Demiguise, una creatura che ha bisogno di tornare nel suo habitat naturale in Estremo Oriente>>
Mi sorprendo di quante scuse decenti riesce a trovarle, guardo Tina che fa una smorfia confusa ricambiando il mio sguardo. Non sa chi sono ora che il mio aspetto è cambiato.<<Sì, come no. La verità?>>
<<Goldstein, se lui è il no-mag, allora, lei chi è?>>
Oh ma dai, allora sono proprio sfigata.
<<Non lo so, signora. Prima il signor Scamander era con un'altra donna più grande>>
Faccio per fare un passo in avanti, potrei saltarle addosso e strapparle la giugulare. Newt scuote la testa stringendomi poi il polso, lo guardo dispiaciuta e poi alzo lo sguardo sulla donna, non m'interessa se io e Hermione l'adoravamo. Nessuno mi mette più in trappola, la mia espressione è la pura visione di forza.<<Mi chiamo Ariana Darkness, ci siamo viste stamani ma avevo un aspetto un po' diverso a causa della pozione polisucco e le ho detto qualcosa su come sia un esempio per noi streghe, ricorda?>>
<<Perché non l'ha dichiarato, signorina Darkness?>>
Alzo le spalle<<Devo essermene dimenticata visto che la presente Goldstein ci ha arrestati quando non poteva farlo e poi ci ha portati, a forza, nel suo appartamento senza alcuna prova.>>
Lo sguardo che le rifilano non è dei migliori, se l'è cercata quando ha tradito la fiducia di Newt. Sì, posso essere vendicativa anche con chi non uccide.<<Da bene in meglio. Perché non avete obliviato il no-mag?>>
Newt pare indeciso se è concorde al mio atteggiamento o se lo trova imprudente. Così continuo<<Perché ci piace, ovviamente>>
Si alza un mormorio nella sala, Jacob al mio fianco sembra piuttosto scioccato. L'ultima volta che ho abbassato la testa ho permesso ad una donna orribile di torturarmi, ho permesso a lei fin troppo e non ho più rispetto per questo trattamento, non ho più rispetto per questo genere di politica. Sì, sono una donna, sì, sono una persona e ho il diritto di parlare.
<<Per la barba di Merlino>>dice Newt interrompendo le voci.
Una donna estremamente bella asiatica lo guarda curiosa<<Sa quale delle sue creature è responsabile, signor Scamander?>>
Newt lascia la presa da me e va verso il corpo che galleggia, non comprendo il suo sguardo pietrificato<<Non è stata una creatura, non fingete, lo sapete cosa è stato, guardate i segni. E' stato un Obscurus>>
Un Obscurus? La stessa mezza energia che mi ha attratto nella sua valigia, la stessa colma di oscurità e distruzione, di dolore. Cerco di allontanare quell'immagine dalla mia testa, è come un impronta, è come quella foschia che entrò in me al Ministero dopo la morte di Sirius. Tutti iniziano a parlare, come se non fossero affatto sicuri di questo, ma poi il ragazzo si gira verso di me fissandomi con intensità. Se fosse questo che dovrei affrontare per tornare a casa? Se dovessi distruggerlo per far funzionare la mia GiraTempo?
<<Lei si spinge troppo oltre, signor Scamander. Non c'è nessun Obscuriale in America.>>alza la voce Seraphina Picquery<<Prenda la valigia, Graves.>>
Prima che me ne accorga essa mi viene strappata di mano, faccio un passo in avanti e Newt urla<<No, ridatemela!>>
<<Arresti i due>>
Graves muove la bacchetta e in un attimo mi sento tirata già, finisco in ginocchio e con le mani strette davanti. Strano, la sua magia è più forte di quanto pensavo fosse possibile per comune mago.
Vedo tre maghi venire dietro di noi, Newt è a terra ma anche Jacob, anche se senza manette magiche. Guardo la valigia, no, quelle creature no, non faranno loro del male. Nessuno si farà più del male solo a causa mia.
Appena l'uomo arriva dietro di me faccio una capriola per terra e allungo la terra facendolo cadere. Mi rialzo senza alcuna difficoltà e do un calcio rotante, sento le urla e riesco a non farmi prendere da un incantesimo paralizzante, la bacchetta con entrambe le mani e la punto sul terzo.
<<No! Ferma! Non siamo noi i colpevoli!>> grida ancora in ginocchio Newt. Mi volto da lui, è disperato e preoccupato, non c'è rabbia nella sua voce, solo calma<<Respira e torna da me>>
Le sue parole mi paiono di una ninna nanna per la mia rabbia, mi guardo intorno, tutti mi fissano senza parole. Non devono sapere chi sono ma ormai non so neanche io chi sono. Non mi hanno attaccata per paura di colpire altri, io non ci avrei pensato un secondo a farlo.
Che cosa sto diventando? Da quando sono disposta a fare del male agli altri per proteggere chi penso che lo meriti? Come posso decidere chi merita di vivere e chi no? Non voglio questo potere.
Lascio cadere la bacchetta con gli occhi lucidi, avrei fatto del mio peggio ma non è questo che voglio essere, non è questa persona che sono. L'auror mi prende a malo modo per le spalle e mi spinge inginocchio mostrando i polsi ma non abbasso lo sguardo dalla valigia.
<<Portateli nelle segrete>>dice un secondo dopo la donna, mi scruta stranita come Graves per quello che ho appena fatto ma non ne parlano, immagino che sia perché a loro non interessa, sanno già cosa accadrà e questo mi intimorisce. Tutti sanno sempre cosa accadrà tranne me, il che è allucinante visto che vengo dal futuro.
<<La prego, in quella valigia non c'è niente di pericolo, davvero. Sono creature innocenti!>>esclama il rosso mentre altri ci tirano su con forza, Jacob non fiata ma Newt sì, si dimena e lotta come non credevo sapesse fare.
<<Questo sta a noi giudicarlo>>
Ci tirano indietro ma Newt continua a urlare loro di avere pietà di essere, ciò mi commuove mentre Tina rimane ferma, ci fissa triste con le labbra aperte per la sorpresa. <<Vi prego! Non sono pericolose!>>
Prima che possa continuare veniamo smaterializzati tutti e tre, finisco di nuovo a terra ma ora non ho manette e posso muovermi, alzo il viso. Ci fanno alzare solo per aprire una cella e spingermi ancora per cadere. Siamo tutti e tre sul cemento freddo di una prigione, le sbarre sono incantate e ci hanno tolto le bacchette senza accorgermene. I tre auror spariscono di nuovo, siamo soli. Solo degli auror di alti livelli possono smaterializzarsi nella struttura, nessuno di noi, persino Tina potrebbe farlo. Nel futuro questo è cambiato, nessuno può più farlo, chissà perché.
Mi volto verso Newt, non ci penso due volte e mi alzo fino ad inginocchiarmi da lui. Mi guarda scacciando via delle lacrime vaganti, gli porgo una mano per farlo sedere e così accetta. Si siede appoggiando la schiena al metallo, le mani sulle ginocchia aperte.
Mi assicuro che Jacob stia bene, si alza senza fatica e guarda fuori, nessuna guardia e infine si siede sulla panchina di pietra sotto la luce. Stiamo bene, mi dico ma sembra tanto una bugia.
Mi volto verso il ragazzo<<Mi dispiace tanto, è tutta colpa mia>>
Alza gli occhi sotto il ciuffo<<Questo non è vero, hai fatto ciò che potevi>>
<<Se non fossi apparsa in quella banca ora non avresti perso tutte le tue creature>>
<<E' vero>>sussurra, guardo fuori cercando di tenere duro per non piangere<<Ma non ti avrei conosciuta, quindi avrei perso in ogni caso>>
Mi volto di scatto verso di lui, fa un minuscolo dolce sorriso ma che riesce a scaldarmi più di un fuoco che arde alto. Ricambio e poi mi siedo di fianco a lui, ci conosciamo solo da un giorno ma è tutto molto naturale, mi capisce e rispetta la mia decisione di non sfogarmi. E' più di quanto merito, è più di quanto molti hanno fatto e questo mi dispiace dirlo. Appoggio la mia spalla alla sua ma non di più.
<<Che cosa ti è successo prima?>>mi chiede Jacob.
Guardo le mie mani, le unghie ormai corte e non lunghe come un tempo<<Io ho dei momenti di blackout. Dentro di me nasce una sorta di rabbia, di furia e si accende un campanello. Non serve che io mi trasformi, sono stata addestrata a combattere e quello mi è rimasto impresso, è il mio meccanismo di difesa.>>
<<Ma Newt è riuscito a fermarti>>
Mi giro a guardare il ragazzo, che mi osserva curioso a sua volta<<Nessuno ci era mai riuscito così velocemente e in modo così forte. Un volta Harry mi fermò dall'uccidere un uomo, ma si trattava di potere, mi ero già trasformata ma poi sono esplosa di nuovo>>
<<Tu hai ucciso delle persone?!>>esclama ad un tratto il babbano.
Sfuggo dal contatto visivo del ragazzo, non voglio leggere nei suoi occhi l'orrore nel saperlo<<Sì, l'ho fatto. Non sono come sembro>>
<<Non credo sia vero>>ribatte Scamander<<Sei buona, Avery, lo sei davvero e vorrei che non avessi bisogno che io te lo dica>>
Non alzo gli occhi dalle mie mani ma sento il suo sguardo su di me, lo sento spesso ed è come un'impronta indelebile sulla mia anima. Rimaniamo tutti in silenzio per qualche minuto ma Jacob è davvero nervoso, sbatte il piede e immagino che abbia bisogno di parlare.<<Se vedono che nella valigia c'è il potere di un obscurius allora ci condanneranno, chi può essere una creatura simile?>>
<<Ne ho visto in Sudan tre mesi fa>>rivela il ragazzo rosso guardandomi, come se fossimo soli<<Erano di più un tempo ma ancora esistono, risale a prima della clandestinità. Non lo avevo detto, risalgono da quando venivamo cacciati dai babbani>>
Mio padre non mi ha mai parlato di una cosa simile e mi sembra molto strano, non ho studiato la cosa neanche a scuola e non dovrebbe essere così. Annuisco<<Colmi di rabbia, di dolore, lo capisco più di quanto vorrei>>
<<No, non è questo. I maghi e le streghe a volte, da piccoli, cercavano di reprimere la loro magia. Ti ho detto che ciò che hai visto è magia oscura che entra in qualcuno ma non è così davvero, è già lì, nasce nell'ospite, nel bambino. Così invece di imbrigliare o controllare il loro potere, lo trasformano nella loro sofferenza, sviluppano un obscurius.>>
<<Sì ma si può togliere della persona, no?>> domanda Jacob.
<<E' un potere incontrollabile, attacca ed uccide, distrugge tutto ciò che incontra. Poi svanisce>>
Se il mio nemico è destinato a svenire allora che cosa ci faccio nel 1926? Che cosa devo impedire? Come posso scoprire la verità sulle mie origini? Sbuffo<<Svanisce tipo puff?!>>
<<Gli obscuali non vivono a lungo>>risponde con lo sguardo nel vuoto, leggo amarezza<<Non ci sono casi documentati che superano i dieci anni>>
Mi sposto di scatto e mi alzo, il mio cuore batte veloce. No, questo non può essere<<Bambini?! Mi stai dicendo che un bambino che non ha neanche 10 anni ha ucciso quell'uomo? Cioè, è probabile che mio padre mi abbia mandato qui per fermare un bambino?!>>
<<Quella che ho visto in Africa ne aveva otto quando...quando è morta. Ne ho presa l'energia, non ho potuto salvarla.>>
<<Il Senatore è stato ucciso da un bambino o bambina, ma perché proprio lui?>> domanda Jacob.
Magari era uno stronzo.
<<Loro non attaccano sempre apposta, a volte non riescono a controllare il dolore ed esplodono. >>spiega<<A malapena controllano la loro oscurità>>
Mi appoggio alle sbarre e chiudo gli occhi, inizio a capire tutto e forse più mi avvicino alla verità più vorrei non farlo<<Mio padre non voleva che io lo sapessi.>>
<<Perché?>>ribatte non troppo allibito il babbano, mi ricorda davvero Sam a volte.
<<Perché credete che io abbia ucciso delle persone? Per sbaglio?>>faccio un sorriso amaro girandomi verso di loro<<Mio padre doveva temere che mi sarei definita un obscuriale ma adesso credo di non sapere nemmeno io il perché. E' una lunga storia, i motivi per cui ho fatto certe cose, ma la maggior parte delle volte mi sentivo come..>>
Newt parla per me<<Trascinata. E' la parola che usò quella bambina, disse che non voleva ma che sentiva di doverlo fare. Non sei un obscuriale, sia dell'età e da come si espande il tuo potere, essi diventano una nube nera, forse ne hai familiarità. Come non saprei, me ne dispiaccio>>
Mi sono abituata al suo modo di parlare, anzi, direi che mi piace ma ciò che dice non tanto. Vorrei sapermi definire, avere un nome per ciò che sono, vorrei che ne esistessero altri che hanno il mio stesso potere e magari imparare da loro ma è un'illusione. Non c'è nessuno come me, non appartengo ad una razza, forse non sono neanche una vera strega.
Sentiamo dei passi e i due si alzano affiancandomi, potrei facilmente scappare da qui. Userei un incantesimo, potrei abbattere le inferriate, se Newt volesse, visto che non ci si può smaterializzare a causa del sortilegio fatto alla struttura. Arrivano degli auror che aprono la cella, Newt continua a guardarmi come dirmi di non reagire, che non è ancora il momento.
Solo io e Newt veniamo presi, Jacob verrà portato ad essere obliviato più tardi mentre noi verremo interrogati da Graves. C'è qualcosa in quell'uomo, nessuno mi aveva mai messo in ginocchio così, la cosa mi infastidisce quanto mi incuriosisce. Mentre camminiamo però Newt si volta verso la prigione per guardare il povero Jacob.
<<E' stato un piacere fare la tua conoscenza, Jacob!>>sorride commosso<<E auguri per la pasticceria!>>
Ci smaterializziamo prima che io possa salutarlo a dovere, siamo in un altro corridoio di un altro piano, essa ci viene aperta da una donna vestita di bianco, ha uno sguardo fin troppo premuroso. Entriamo e Graves si trova seduto dall'altra parte di un tavolo di metallo, mi domando che cosa faranno a Tina, come minimo le darei la nostra punizione, odio i traditori e ultimamente mi ribolle il sangue a pensarci. Forse perché mi sento in colpa per zio Severus, per averlo incolpato, dovevo capire che non mi aveva tradita, che mi amava.
Ci fanno sedere mentre lui ci guarda, ha uno sguardo piuttosto indagatore nei miei confronti.
<<Lei è un uomo interessante, signor Scamander>>parla con un fascicolo in mano.<<L'hanno cacciata da Hogwarts, per aver messo una vita umana in pericolo>>
Mi volto verso di lui, non lo sapevo, perché nessuno me l'ha detto? Il ragazzo tiene lo sguardo basso ma girato verso di me<<E' stato un incidente>>
<<Con un animale, eppure un suo insegnate ha lottato per far sì che lei, signor Scamander, rimanesse. Ora, perché Albus Silente è così affezionato a lei?>>
Questo interrogatorio mi fa scoprire cose che non mi aspettavo di certo, ora lui alza gli occhi su di me e vede la durezza con cui lo osservo. Perché non mi ha detto che ha un fottuto rapporto con mio padre? Un padre che è ancora vivo qui ma che non posso vedere, abbracciare.<<Dopo tutti questi anni ancora non lo so, è sempre stato molto gentile con me, nient'altro>>
Lo dice a me, non a lui.<<Va bene e allora perdere un branco di creature cos'è stato? Un altro incidente?>>
<<Certo che lo è stato, non ci piace fare la caccia al tesoro quando andiamo in una città nuova>>ribatto. So che dovrei stare zitta per non destare dubbi, il fatto che non abbiano fatto ricerche su di me mi fa sentire molto meglio.<<Perché farlo apposta?>>
<<Per far scoprire la stirpe dei maghi e far avvenire una guerra tra i due mondi>>
<<Forse non lo sa, signor Graves, ma ne esiste solo uno di mondo>>rispondo, odio le distinzioni tra babbani e maghi.
Newt scuote il capo leggermente, in modo quasi impercettibile ma ancora non lo guarda negli occhi<<Lei parla di fare un massacro per un bene superiore?>>
Ammetto che non è neanche la politica che fece Voldemort, pazzesco parlarne al passato. Voldemort non voleva un bene superiore, voleva solo il massacro per governare indisturbato su chiunque. L'auror fa una smorfia<<Sì, esatto>>
<<Non sono uno di quei fanateci di Grindelwald, Signor Graves.>>
Grindelwald, la mia mente si tuffa in un mare di ricordi. Mio padre cancellò quel ricordo dalla mia testa, disse che fu uno sbaglio mentre cercava di eliminare la mia ossessione per lo specchio di Ermab. Hermione mi parlò di come mio padre lo sconfisse, basta, non so altro. Come posso adempiere ad una profezia se quella non si presenta per farmi capire che cosa fare? E' tutta la giornata che corro senza sapere dove sto andando, senza vedere indicazioni e cerco davvero di non inciampare nella disperazione.
<<Allora di questo che cosa mi dice?>> chiede allungando la bacchetta, qualcosa si alza dall'angolo della stanza, qualcosa che prima pareva non esserci affatto.
Il figlio di puttana è entrato nella valigia, perché l'obscurus è qui, nella sua bolla ed è fin troppo vicino a me. Mi stringo sulla sedia per i brividi improvvisi che mi pervadono e ancora Newt si rivolge solo a me<<E' l'obscurus della bambina che ti ho detto, quella sudanese. Non può sopravvivere fuori dalla bolla, non ti può fare del male>>
<<Quindi è inutile senza un ospite>>
Lo sguardo che ora rifila all'uomo è diretto ed anche nervoso<<Inutile?! Questo è un parassita magico che ha ucciso una bambina, che uso se ne può fare?>>
<<Per avere potere>>sussurro.
Graves mi fissa, ma non è contrariato, c'è davvero qualcosa in lui che mi pare comprendere. Poi si alza distogliendo lo sguardo, come a scacciare un pensiero. Fa un cenno alle donne vestite di bianco, che sono due ora.<<Non ci ingannate, signor Scamander e signorina Darkness. Siete venuti a New York per causare il caos ed iniziare una guerra con il mondo non magico. Siete colpevoli di alto tradimento e condannati a morte. Fatelo subito>>
A morte? Qualcosa dentro di me si blocca intensamente, non riesco a ragionare o anche solo a sfiorare l'idea di fuggire. Le donne ci prendono per i gomiti, mentre Graves mi fissa profondamente e poi svaniamo in un nodo. Newt mi chiama e quando alzo gli occhi veniamo spinti in un'altra stanza, le loro bacchette sono sulle nostre gole.
La stanza in cui siamo non l'avevo vista quando sono venuta con la mia famiglia, ero solo una bambina di dodici anni e oggi sono una donna. E' totalmente bianca, ma di un bianco opaco, rassicurante. C'è una sedia ed è su una distesa di un liquido che pare quasi uno specchio.
<<Lasciatela!>>esclama l'altro.
Non riesco a muovermi, che mi succede? La donna dalla carnagione scusa alza la bacchetta<<Vedrai, piccola, non sentirai niente. La vita non ti spezzerà più>>
La sensazione di paralisi svanisce, così come improvvisamente lo specchio si smuove per mostrare un'immagine. Mi sento leggera, non mi sono mai sentita così ed è bello, lo è per davvero. Tutti vedono ciò che è stato tolto dalla mia mente.
Mio padre è lì, la sua barba è lunga e ben pulita. I miei occhi si riempiono di lacrime, faccio un passo verso il bordo<<Papà?>>
<<Avery, amore mio>>sorride lui prendendo la mano di una bambina.
Sono io, ero così piccola, avevo a malapena sei anni, ma questo non me lo ricordavo affatto. Ero in costume nel Lago Nero, l'immagine si apre di più. Non ricordo che mi avesse dato lezioni da soli, c'era sempre zia Minerva, Hagrid e zio Severus, mi sembra. Ero troppo piccola per ricordare<<Papà, ho paura, l'acqua è troppo profonda!>>
<<Ce la fai, non è alta, è solo ciò che ti convinci a credere. Forza, vieni da me, amore mio. Non c'è niente che la mia intrepida figlia non possa fare. Non pensare, non affaticarti, solo vieni da me>>
<<Perché? Voglio gli zii! Zia Minerva e zio Severus!>>dico stringendo una roccia, lui era a riva.
<<Non ci sarà sempre qualcuno insieme a te, a volte sarai tu, da sola, contro tutto il mondo. E va bene, lascia andare la presa, amore mio. Io sono qui, a guardarti per tutto il tempo, sempre>>mormora mettendo i piedi in acqua<<Sono qui, vieni da me, amore mio>>
E' così che ho imparato a nuotare? Lascio la roccia rimanendo in acqua e noto ancora, quasi disperata agitandomi ma lui è ancora lì, a guardarmi con tutto l'amore del mondo. Le lacrime scendono così numerose sul mio viso accompagnato da un sorriso. <<Non vuoi raggiungerlo? E' bellissimo>>
Annuisco alla strega e mi siedo sulla sedia di metallo, essa indietreggia lentamente ma non sposto lo sguardo da mio padre, è così reale ed ero così felice mentre correvo da lui tossendo fuori dall'acqua. Improvvisamente sento delle urla, alzo gli occhi con fatica e vedo Tina colpire una donna con un incantesimo di disarmo. Newt si libera e poi disarma l'altra, lo vedo gridare il mio nome ma non lo sento. Non sento niente ed è così bello. Poi però una bacchetta cade dentro lo specchio, l'immagine di pace scompare e un dolore lancinante mi sveglia come un incubo. Che diavolo mi è successo?!
<<Avery!>>
<<No!>>urlo.
Le immagini cambiano, è vero, ma si tramutano nei miei traumi. I due maghi vedono tutto : io che urlo a mio padre che non è sul serio mio padre, che i miei genitori non mi vogliono perché sono un mostro. Vedono Cedric essere colpito davanti a me ed Harry, il suo corpo cade senza vita ed insieme appare anche Sirius che svanisce dietro l'arco. Urlo, urlo ancora e ancora quando mi vedo dire a mio padre che lo odio, per poi cadere nella Sala Grande, i miei occhi sono blu e tutto viene distrutto mentre papà cade dalla torre. Ora sono su di lui, lo chiamo e lo scuoto ma lui non si sveglia. <<No! No!>>
Poi appare Croch Jr, gli strappo il cuore piangendo, così come ucciso Minus e Bellatrix. Ma non finisce così, le scene si moltiplicano, come se non sapessero scegliere quale dolore mostrare, vedo tutto, vedo ciò che ho fatto, vedo Dobby che muore, Hermione che viene torturata, zio Alastor cade nel cielo con Edvige, Ron ferito, io che uccido mangiamorte, Fred a terra e tutti i cadaveri di maghi ad Hogwarts. Non so dargli un ordine ma sento Harry chiamarmi. Voldemort si trova davanti a me e urla le parole per uccidermi, io cado a terra nella foresta.
<<Avery! Non è reale, non sei ancora lì, sei qui! Guarda me, guardami, Avery!>>
Mi alzo dalla sedia mettendo i piedi sulla seduta, piano li alzo e lui mi fissa commosso mentre Tina è paralizzata attaccata al muro per lo shock.<<Newt..>>
Mi accorgo solo ora di come il liquido sia divenuto argento e di come si stia alzando, qualcosa vola tra di noi ma il cuore e i miei occhi sono indecisi su cosa guardare. La mia testa vuole spegnersi, il mio cuore vuole cessare di battere.
<<Lo hai detto tu, non devi crollare. Perciò non farlo, ora ho bisogno io che tu non lo faccia. Mi sono abituato alle tue follie e mi mancherebbero troppo se ora tu mollassi. Devi saltare su di lui, vieni da me, Avery.>>
<<Non posso >>
Mi sento annegare, sono di nuovo lì, in mezzo secondo mi trovo nel Lago Nero, cerco aria ma i miei vestiti mi trascinano giù come se fossero massi di cemento. Cerco aria, guardo la superficie e mi aggrappo ad aspettative, mi aggrappo ad un futuro che non ha intenzione di stringermi per dirmi che andrà tutto bene. Ci provo e ci riprovo ma più vado avanti a gridare e più acqua bevo, che si trasforma in veleno e dolore nei miei polmoni.
Non conta quante volte ho provato ad essere una persona diversa, migliore, quanto mi sono impegnata per non deludere nessuno. La vita intende risucchiarmi giù, intende farmi scomparire nel tetro abisso della disperazione e scappare inizia a non avere senso.
Sono sfuggita dalla morte fin troppo, sono scappata appena mi è stata aperta una porta ma non ho mai vissuto perché me lo meritavo o perché stata una mia scelta, ho vissuto solo per gli altri. Altri che ora non hanno più bisogno di me, sono un ombrello che viene messo via dopo la pioggia. Quindi perché combattere? Quindi perché vivere al posto di altri? Non voglio l'opportunità di vivere, voglio scegliere io.
<<Te lo prometto, non ti lascerò crollare>>mormora piano<<Ti prendo io>>
La superficie è vicina, devono solo raggiungerla ma questo vuol dire lottare. Lotta, Avery, lo hai promesso a tuo padre. Newt è il mio ossigeno, devo solo provarci per respirare ancora. Chiudo gli occhi e poi li riapro, essi sono bianchi, così quando il velenottero passa mi lascio andare.
Salto e con mia sorpresa sono due mani a prendermi al volo, sono viva e sto respirando. Newt mi guarda da una vicinanza estrema, tiene un braccio stretto alla mia schiena e l'altro lo alza per posare una mano sulla mia guancia. Non mi sento a disagio, mi sento al sicuro. I miei occhi tornano umani, lo vedo riflesso dai suoi<<Mi hai presa>>
<<Ti ho presa>>
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti!
Come state?!
Un capitolo nuovo in cui inizia la vera azione, a quanto abbiamo visto la nostra Avery è sul punto di esplodere ma cosa accadrà?
Cosa ne pensate dei ricordi?
Di Newt?
Commenta, vota e seguimi sia qui che su Instagram con la mia pagina THE STORIES OF HOPE.
Un bacio, maghi e streghe!
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