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Capitolo 33

Ricordate quel momento in cui vi svegliate ma siete così assonnati, stanchi che niente pare reale?
Fate o dite qualcosa solo per riaddormentarvi ma quando riaprirete gli occhi non ricorderete nulla. E' una bella sensazione, siamo vulnerabili fingendo di non esserlo e non sappiamo che è così, non sappiamo che non è un sogno. Dobbiamo pensarci per ricordare.
E' così che ho vissuto le ultime ore, pensavo solo a non crollare, mi sono permessa di dire o fare cose che non avrei fatto una volta. Ho pensato che tutto fosse facile, che dovessi solo uccidere qualcuno e sarei tornata a casa ma questo è reale. 
New York, 1926 è il posto in cui mi trovo davvero, Newt è reale e le mie ferite sono reali.
Indietreggio appoggiando la testa sulla roccia, le lacrime scendono calme, sono esausta e sono confusa. Frank appoggia il becco sui miei capelli, facendo dei piccoli dolci lamenti ed io provo a concentrarmi ma è così difficile. Fred è morto, zio Severus e la lista infinita di quelli prima di loro sono morti e so che dovrei sentirmi meglio perché sono stati vendicati, perché Voldemort è stato sconfitto ma non è così. 

<<Avery?>>sussurra il mio nome Newt dietro di me.

Mi rendo conto di cosa ho fatto, ho lasciato che il dolore trapelasse, che la vera me si mostrasse appena. Il mio cuore freme dandomi della colpevole, della stupida e mi chiede di calmarmi, di rialzare le pareti di cemento e bugie intorno a me. Non mi volto ma alzo il viso sulla creatura, mi pulisco le guance di fretta e assorbo tutta la luce del Tuono Alato.<<Sto-sto bene>>

<<Io non credo>>Apro gli occhi e mi giro lentamente verso di lui, mi osserva con le labbra socchiuse. E' dispiaciuto per il mio stato e questo da una parte mi fa innervosire, voglio che pensi che io sia forte e buona<<Non so cosa ti si capitato ma so che le lacrime che verserai non saranno comunque abbastanza per il dolore che provi. E va bene, va bene se per una volta permetti a te stessa che qualcuno ti aiuti ad alleggerire quel peso. Non è difficile notare quanta forza hai, posso aiutarti, se me lo permetti>>

<<Sto bene>>

Sospira contrariato ma rispetta la mia risposta infelice, mi sembra di annegare sotto un'onda che non mi permette di vedere nemmeno la superficie, che non fa che tirarmi verso l'oscurità degli abissi di orrori che ho fatto <<Posso guarirti ora?>>

Non ricordo l'ultima volta che qualcuno me lo abbia chiesto o che sia successo, forse dopo il Torneo Tre Maghi. Non parlo, mi riduco ad annuire e sedermi accanto a lui sui gradini. Tira fuori la sua bacchetta e sussurra le solite formule, lo fa più volte iniziando dalle braccia, tiro su solo le maniche. Parla ancora, forse per distrarmi<<Di solito Frank odia gli estranei, è strano che con te sia alquanto diverso>>

Guardo il finto cielo magico dell'Arizona dove lui vola, è maestoso e forte. Voglio essere lui, voglio avere il potere di mettere fine ad una tempesta<<E' il mio patronus, il Tuono Alato>>

<<Questo è fenomenale!>>sorride ma io no, non credo di saperne fare uno più vero e noto che non mi guarda affatto negli occhi, tiene il ciuffo come un muro<<Hai parlato di un chupacabra in banca, ne hai uno sul serio? Non ho avuto il piacere di studiarne uno>>

Prova a mettermi a mio agio, lo apprezzo<<Oh, sì. Antonio, è con me da sempre, non ci siamo mai separati fino d'ora, mi manca molto quel piccoletto. Era l'unica cosa che avevo quando sono stata lasciata ad Hogwarts, nell'ufficio del Preside, insieme alla mia collana. Impazzirebbe se fosse qui>>

La tiro fuori e lui si avvicina per guarirmi il collo, è strano parlare con qualcuno che non ha la minima idea di chi io sia sul serio ma non strano brutto, affatto, parlare con Newt mi piace<<Mi dispiace, non avevo capito che fossi stata abbandonata, pensavo che il professor Silente ti avesse adottata per altre ragioni>>

<<No, non ho mai conosciuto i miei genitori>>mi schiarisco la voce cercando di sembrare più impassibile che posso<<Ma non mi è mai mancato niente, ho avuto tante persone ad amarmi>>

<<Come l'uomo che le leggeva la mente?>> domanda avvicinandosi Jacob, rimango ferma e lui sobbalza<< Mi scusi, signorina Silente>>

<<Dammi del tu, Jacob e chiamami Avery quando siamo noi tre. Il lei nel futuro non lo uso spesso, devo abituarmi>>lo prego, lui annuisce<<Non ti preoccupare. Lui è arrivato dopo ma anche prima. E' complicato, era il mio impriting>>

<<Impriting? Non è una leggenda tra esseri umani?>>si allunga Newt guardandomi appena appena la faccia, passa la bacchetta su un taglio sopra il sopracciglio.

Scuoto la testa<<Avviene solo tra un animagus, un mago che si può trasformare in una creatura ed un altro essere umano. E' raro ma non impossibile, Sirius mi ha salvata la notte in cui venni abbandonata, il Signore Oscuro voleva rapirmi ma arrivò prima lui. Potevamo leggerci la mente, cosa che odiavo ma che avrei dovuto amare.>>

<<C'è un Oscuro Signore? Anzi, non dirmelo. Non so perché ma credo che tu sia una Grifondoro>>ridacchia Newt abbassandosi sulla mia caviglia, c'è un brutto livido che preferisco non guardare. Non sento niente, nessun dolore.

<<Wow, ci hai messo meno del Cappello Parlante a smistarmi.>>aggiungo ironica<<Ero idonea a tutte le quattro case, ma volevo essere una Grifondoro per mio padre>>

Pare sorpreso<<Non ti piacciono i Tassorosso, forse?>>chiede ma notando la mia espressione ritorna serio<<Ho detto qualcosa di male?>>

<<No, certo che no. Tutto ciò che dici pare sempre giusto, al contrario di me. Il Cappello disse che assomigliavo ad un grande Tassorosso, probabilmente parlava di te, sai?. Cedric me lo disse una volta, durante il Torneo Tre Maghi e il tuo libro ci salvò dai draghi>>mi ricordo. Mi ricordo come ero felice allora, quando tutto era al suo posto ed io non mentivo più agli sui miei poteri .
Maledizione, l'ho rifatto, ho fatto la vittima e ora si sentono compassionevoli. Ma se sapessero davvero di cosa sono capace e di quanto male posso recare anche con un solo sguardo non mi guarderebbero così. Vedono solo ciò che scelgono di vedere.

<<I draghi esistono e ti hanno attaccata?!>> domanda esterrefatto Jacob.

<<Oh, sì, esistono, ma dopotutto non è ancora capitato>>cerco di rincuorarli con il mio sarcasmo<<A proposito del mio aspetto, come posso nascondermi meglio?>>

<<I capelli danno nell'occhio, lo ammetto>>

<<Se li tagliassimo? Quando tornerai nel futuro potrai fare un incantesimo d'allungamento se vorrai>>spiega Newt.

Non ho mai tagliato i capelli corti come va di moda negli anni 20, sono sempre stati lunghi sotto le spalle. Ma forse è questo il primo passo per cambiare, il bianco mi identifica e mi ricorda che è da quel giorno che ho iniziato a perdere chi amo.

<<Tagliali ma non troppo, so solo che non voglio più essere questa persona>>

Dallo sguardo che ci scambiano ne pare sul serio sorpreso ma annuisce con un cenno piuttosto gentile ed imbarazzato. Muove la bacchetta e faccio un bel respiro, mi sento alleggerita ed è una sensazione anormale.
Sulle mie gambe ci sono delle ciocche bianche.
Jacob corre da me con uno specchio, fa un sorriso entusiasta.<<Come sto?>>

<<Direi che sei esattamente fedele alla moda femminile del 1926>>

Mi guardo, ma nonostante il taglio molto corto, che mi fa sembrare più grande, mi rendo conto che cambiare significa di più.

<<Newt?>>

Lui si gratta il capo con la bacchetta<<Come ha detto lui, sei bellissima>>

<<Non ho detto questo>>sussurra l'altro ridendo.

È davvero imbarazzato e questo mi piace di lui.<<Ora vorrei vedere cosa nascondi nella tua valigia, signor Scamander>>

<<Bene, perché ci sono tante cose da fare e devo capire chi è scappato>>

Mi alzo facendo un sorriso di circostanza, mi mostro forte, mostro quello che gli altri vogliono vedere. Mi tolgo la tracolla lasciandola sui gradini e prendo un secchio con della carne, noto come brillano gli occhi a Newt mentre cammina, noi lo seguiamo, è felice di quello che fa e ne sono un po' invidiosa, vorrei sentire lo stesso.
Il paesaggio in cui arriviamo è notturno e roccioso, ci sono due creature e Jacob grida per lo spavento. Solo quando si avvicinano riesco a realizzare cos'ho davanti<<Graphorn, giusto?>>

<<Sì, di nuovo sorpreso da te. Questa è l'ultima coppia riproduttiva esistente, nel futuro spero che ce ne siano altre. Si sarebbero estinti se non li avessi salvati>>spiega toccando i loro tentacoli, paiono affettuosi.

Da quello che so è una creatura dall'indole molto aggressiva che vive principalmente nelle regioni montuose dell'Europa. I due esemplari con il loro cucciolo hanno una gobba, due corna molto lunghe e zampe con quattro dita. La loro pelle è molto robusta ,e di color viola misto al grigio, gli permette di respingere quasi tutti gli incantesimi visto che è molto più dura di quella dei draghi. Newt ci dice di lanciare la carne ed io lo faccio, sono così belli che mi dimentico di tutto o quasi. Vorrei poter rimanere in questo mondo nascosto in una valigia, piccola intorno ad universo tanto grande e pieno di spine, spine che non vedono l'ora di pungermi, di farmi sanguinare così che qualsiasi altro mostro mi senta.

<<Quindi, signor Scamander, lei protegge queste creature?>>domanda incuriosito Jacob.

<<Sì, le salvo, le proteggo e le nutro. Sto cercando di diffondere questo anche ai miei colleghi maghi nel futuro più prossimo, spero. Forza, andiamo>>

Ammiro la sua naturalezza, non si vanta di tutto ciò che sta facendo ed è giusto, Draco è tutto il contrario ed era una delle cose che meno apprezzavo di lui. Saliamo delle scale e un paesaggio si allunga, non immagino quanto ci abbia messo per creare ogni habitat perfetto, questa sembrerebbe una foresta di bambù. 
Supero Jacob, che è senza parole. Arriviamo ad un albero e Newt non fa che dire una serie di nomi, mi avvicino a lui che mi guarda imbarazzato. Tira fuori dalla tasca del suo gilet il suo bellissimo Asticello, lo avevo notato al Ministero<<Era un po' raffreddato, perciò lo tenevo con me>>

<<Come no>>rido<<Questo piccolo Asticello Serviente ha dei problemi di attaccamento, vero?>>

<<Si nota tanto?>>

Vorrei dirgli che è difficile non avere problemi di attaccamento con lui ma sarebbe fin troppo imbarazzante. Esse sono creature pacifiche in grado di comunicare facilmente con gli umani grazie al loro ottimo intelletto. Vengono  dell'Inghilterra e dal Nord Europa, sono degli steli di alberi che possono arrivare ad un massimo di 8 pollici di altezza. Hanno tutti degli occhi marroni scuro e zampe che sembrano simili alle radici di piccole piante.<<Giusto un po'>>

<<Picket, forza, non farmi fare brutta figura>>lo prega dolcemente ma il piccoletto sembra mettere persino il muso<<Va bene, è per questo che mi accusano di favoritismo>>

Lo rimette sulla sua spalla e poi si gira, ama davvero quel piccoletto, lo so perché lo guarda come guardavo io Antonio. Gli ho sempre permesso di fare tutto, bastava che mi guardasse e mi scioglievo. C'è un nido piuttosto grande e sopra un altro più piccolo ma vuoto, il ragazzo fa una smorfia esasperata<<Dougal è scappato>>

<<Lo hai chiamato Dougal?>>fermo una risata, alza il sopracciglio.

<<Mi piaceva in quel momento, è difficile dare un nome a tutti.>>

Mi ricorda Hagrid<<Oh lo so, l'ultima volta ho dato un nome al mio ippogriffo, ma sono certa che Fierobecco sia un bel nome>>

<<E' bello, sì. Mia madre allevava ippogriffi>>dice con calma e timidezza, non lo sapevo.<<Devo occuparmi di loro. Ehy, mamma è qui>>

Jacob non sa se ridere o respirare, è indeciso come quando si sceglie il gusto di un gelato. Newt prende un cucciolo di Occamy, è un serpente blu alato a due zampe molto diffuso in Estremo Oriente e in India. Il suo corpo può arrivare fino a quattro metri e mezzo di lunghezza, perché tende a riempire gli spazi in cui si trova. Si nutre di topi e uccelli, qualche volta di scimmie e diventa molto aggressivo con chi gli si avvicina, soprattutto se deve proteggere le sue uova, poiché i cui gusci sono fatti di argento puro.

<<Noi ci conosciamo, è lo stesso della banca!>>sorride il babbano prendendo quello che gli viene dato, è così emozionato che prova ad accarezzarlo ma per poco non viene morso.

<<No, non lo accarezzi! Imparano a difendersi molto presto, i loro gusci sono ricercati perché valgono molto. I nidi tendono ad essere saccheggiati dai cacciatori>>

Jacob rimette il bellissimo serpente alato nel suo nido con un po' di agitazione<<Signor Scamander, questo non può essere un sogno>>

<<Diciamoci tutti del tu, è meglio come ha detto Avery>>gli risponde venendo di fianco a me.

<<Okay. Beh, ragazzi, non può essere un sogno>>

<<Come mai?>>chiedo.

<<Non ho la capacità di immaginarmi tutto questo>>

Entrambi gli sorridiamo, lui mi piace davvero e mi ricorda Sam. Ma Newt ha ancora del lavoro da fare ed io non voglio fermarmi, non voglio neanche dormire, ho un sacco di adrenalina, penso perché non mi sento stanca fisicamente.<<Lo snaso è fuggito, quel ladruncolo. Mi aiutate a dare da magiare ad alcuni?>>

<<Pensavo non me lo chiedessi più>>rispondo mentre tira il carro.

Diamo da mangiare persino ad un Nundu, un animale molto simile a un gigantesco leopardo che ha la capacità di muoversi in  silenzio senza farsi sentire, nonostante le sue dimensioni. Questa creatura è originaria dell'Africa orientale e il suo respiro è in grado di provocare epidemie letali che possono sterminare anche interi villaggi, sembra terribile ma con Newt è molto dolce, è strano l'effetto che fa agli animali. Strano anche l'effetto che fa a me.
Ci sono più creature di quante possa anche solo contare, anche marine e tutti paiono sereni nel loro posto, tanto da chiedermi quale sia il mio, Jacob non fa che ridere e ammetto che anche lui è molto bravo. Non ho ancora deciso se questo viaggio nel passato sia un sogno o un incubo.
Lui lavora sodo, con passione e dedizione e tutto ciò a cui penso è che io non ho mai avuto una cosa simile. Non ho una passione, né un lavoro dei sogni o almeno qualcosa che ci si avvicina.
Ho speso la mia vita a pensare al presente o al mio unico solo obiettivo : distruggere Voldemort.
Nel mio futuro ci vedevo Harry e quelli che amavo ma piano piano la maggior parte sono morti, quindi ho solo smesso di pensarci. Quando sono morta nella foresta una parte di me ha accettato la cosa proprio per questo, perché così non avrei dovuto preoccuparmi più.
Hogwarts è sempre stato il mio mondo, viaggiare mi piace ma non è la stessa cosa, non mi sentivo mai a casa o al sicuro.
E ora?
Ora sono davvero lontana da tutto ciò che conosco e per qualche dannatissima ragione questo mi fa sentire quasi meglio.
Quando tornerò da Harry e dai miei amici chi sarò? Ho visto troppo male, ho fatto troppo male e non so davvero chi desidero essere. Tutto ciò che so fare è combattere in una guerra, sono solo una lotta. 
Cammino trascinata dai miei pensieri, quasi fossi in una barca su un fiume in piena e burrascoso, cerca di portarmi più in là, di farmi cadere per potermi afferrare, per potermi buttare giù e così annegarmi. Non voglio annegare  e me ne accorgo solo quando mi ritrovo nella neve, guardo in alto verso i grandi teli che mostrano un ambiente molto freddo e poi i miei occhi cadono su qualcosa. Una bolla, una bolla nera.
I miei occhi si illuminano di bianco e qualcosa in me fa più che trascinarmi, i miei pensieri si fermano e ogni sensazione scompare, la rabbia, la confusione e il dolore. Mi avvicino senza sentire di muovermi, anche il freddo non mi dà fastidio, esiste solo quell'energia che mi chiama come una sirena.

<<Avery! No, ferma>>

Ad un tratto qualcosa si spegne dentro di me ed indietreggio, mi volto mentre il bianco svanisce sotto lo sguardo preoccupato di Newt. Mi fissa intensamente ed io riprendo fiato guardando la bolla, come sono arrivata così vicina?<<Che diavolo è?>>

Abbassa lo sguardo nascondendo gli occhi dietro il ciuffo<<E' un obscurus. Bisogna che andiamo>>

Si volta pronto ad andarsene ma le mie labbra tremano troppo per lasciare stare l'argomento, non mi è mai capitata una cosa simile<<Fermo tu, Newt Scamander. Che cos'è? Non ne ho mai sentito parlare>>

<<È una forma di magia nera, entra in degli ospiti magici che covano molto dolore e rabbia>>

<<Mi ha chiamata! È viva!>>parlo quando fa un altro passo per allontanarsi, ad un tratto si gira di colpo e mi squadra da capo a piedi. Non pare credermi.

<<Non è viva>>

Alzo le spalle<<Era come se fossimo parte l'uno dell'altro, riuscivo a percepire ogni suo movimento e mi desiderava, voleva me ed io volevo assecondare quel potere>>

Jacob arriva alle sue spalle, ha un secchio in mano vuoto e sorride ingenuamente<<Fatto! Che facce, è tutto nella norma?>>

Nonostante lo sguardo del babbano mi rendo conto che questo non conta affatto, dobbiamo trovare gli animali e solo dopo trovare una spiegazione per la mia profezia. Se sono a New York ci deve essere un motivo, devo sconfiggere qualcuno qui ma chi? 

<<Certo, parlavamo di dove iniziare la nostra ricerca. Sarà divertente, come una caccia al tesoro>>sorrido <<Ed è anche un buon motivo per fare shopping senza pagare>>

Sorpasso lo sguardo del ragazzo, non voglio pensare a cosa pensa. Jacob sorride ampiamente e Newt ci segue, spero si sia arreso sulla questione, perché voglio lasciare perdere ora che so che cos'era davvero quella bolla e non voglio pensare a ciò che mi ha detto Harry sulla mia oscurità, lo so, sono un controsenso unico. Così egli viene al nostro fianco<<Dobbiamo andare ora, sono già fuori da troppo e bisogna salvarli>>

<<Salvarli?>>chiede sbigottito il pasticcere.

<<Sì, si trovano in territorio straniero e circondato da milioni delle creature più feroci del pianeta>>

<<Chi?>>

Giro il viso verso Newt, è illuminato dalla luce dello stand per Frank e rispondo per lui<<Gli umani>>

A questo si gira a guardarmi, la bocca socchiusa ma io faccio del mio meglio per non far trasparire nulla, ci sto provando sul serio. Vado verso la casa di legno dove si sale, non so cosa stiamo facendo ma so che non posso pormi troppe domande o dovrò preoccuparmi troppo per ricevere tutte le risposte.<<Per caso sapete dove potrebbe andare una creatura di taglia media e che ama le vaste pianure?>>

<<Non so, Central Park?>>propone il babbano.

<<Vero! Che cos'altro hai perso?>>chiedo.

Si schiarisce la voce<<Un Erumpent>>

Spalanco io gli occhi questa volta, vorrei alzare la mani per fare la ola<<Merlino, finalmente!>>

<<Come mai tanto contenta?>>

<<Sono anni che cerco di vederne uno, mio padre l'ultima volta che ho provato a farne arrivare solo uno ad Hogwarts mi ha beccata. Li adoro, ora andiamo a Central Park, ci ho sempre voluto fare un salto>>

Jacob pare amare i momenti in cui parlo veloce,dove sembro una scolaretta piena di ormoni, lo so perché ride<<Potrei portarvici io ma non sarebbe un tradimento per le ragazze? Ci hanno accolto e noi scappiamo nel bel mezzo della notte>>

<<Magari Quennie ma l'altra, Polpettina, come mi piace chiamarla, non vede l'ora di obliviarti>>

<<Uccidermi?>>mi domanda con voce acuta.

<<No, te l'ho detto alla banca che non significa quello! Vuol dire cancellare i ricordi magici>>

Newt mi guarda incuriosito dalla mia strategia  mentre l'altro elabora l'informazione, non ho mentito ma ho solo cercato di mettere in chiaro le cose in modo un pochettino forzato. Inizia ad annuire velocemente<<Va bene, intendo aiutarvi>>

Sorrido piuttosto soddisfatta<<Allora andiamo>>

ANGOLO AUTRICE.

Va bene, ammetto che non è successo nulla di esaltante ma è perché sto cercando di far ambientare nel nuovo mondo la povera Avery e tutti voi. Tra poco tornerà l'azione, spero davvero che tutto questo vi stia piacendo!
Commentate con il vostro parere o per farmi domande, rispondo sempre. Votate e condividete con altri amici lettori, in più seguite la mia pagina Instagram THE STORIES OF HOPE.
Un magico bacio, miei maghi e streghe.

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