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Capitolo 20

AVERY

La felicità negli ultimi giorni con Harry sembra solo un ricordo, così come quella di aver riavuto i miei due migliore amici.
Nello stesso momento che la mia collana si è rotta ho sentito di essere bloccata, di essere immersa di nuovo nel Lago Nero e stessi affogando, sembrava un dolore malinconico, che crea una strana quiete per poi esplodere come un tuono.
Le persone sono orribili e questa volta non voglio fermarmi, non voglio crollare e dire che è colpa di Voldemort, che è colpa della mia oscurità, perché fa parte di me.
Se è questo che sono deve esserci un motivo, forse solo io posso sostenere il dolore che ne comporta.
Harry capisce che attaccherò i mangiamorte ed io comprendo che lui sa le conseguenze che ci saranno, le affronteremo dopo, insieme. Ora devo salvare Hermione, nessuno può toccare le persone che amo.
Mi volto verso la porta della sbarra e uso il dolore che ho provato nella valle, quella furia per trasformarmi.
I miei capelli si tingono interamente di bianco e gli occhi si accendono come una fiammata di pure luce, poi metto le mani davanti a me e sussurro l'incantesimo di esplosione. Essa avviene eccome, Harry e Ron indietreggiano increduli ma non io, alzo il mento e mi preparo, è come se il tempo rallentasse.
Salgo le scale da sola, tra la cenere, la polvere che formano come una nube, sento delle grida, stanno arrivando altri mangiamorte. Bene, divertiamoci.
Corro in avanti trasformando il mio bracciale in una mazza, quando tutto inizia ad assestarsi noto un licantropo, lo colpisco prima in viso e poi mi abbasso per fargli uno sgambetto. L'effetto sorpresa inizia a svanire con la nebbia nera, do un calcio al petto a Lucius e con l'incantesimo disarmante tolgo la bacchetta a Draco, Harry si occupa di sua madre.

<<Basta!>>

Ron arriva alle mie spalle e ora si riesce a vedere bene tutta la stanza, così come si vede Bellatrix stringere al collo Hermione, vedo la ferita sul braccio, la scritta. Riprendo fiato mentre lei mi guarda, i miei occhi tornano umani e alzo la mazza.

<<Ciao, Bellatrix. Ti vedo isterica come sempre>>mormoro.

Ella ride<<A quanto pare Lightless torna a salvare i suoi amici e quello è Harry Potter, tornato a nuovo>>

Non mi serve girarmi per sapere che la fattura di Herm è svanita<<Lasciala andare, combatti>>

<<Non sono stupida, so chi ho davanti. Giù le armi>

Harry, che aveva preso la sua da chissà dove è il secondo a buttarla a terra, Ron lo fa subito mentre guarda Hermione. Io sussurro la formula per far tornare la mazza un bracciale intorno al mio avanbraccio, sospiro. Non mi serve un'arma per lottare ma non posso fare passi falsi, la mia migliore amica è in pericolo e non bisogna mai sottovalutare Bellatrix. Mi ha già tolto Sirius, non le permetterò di farlo ancora.

<<Draco, chiamalo. Chiama il Signore Oscuro>>

Nonostante io lo abbia disarmato non riesco a comprendere la sua presenza finché non mi volto lentamente, scopro che i suoi occhi ghiaccio sono già su di me. Serro la mascella, il tempo si ferma e i ricordi tornano come un'ondata, tutto ciò che è successo ad Hogwarts e il modo in cui sono andate le cose tra di noi.
Mi ha tradita, ha tradito la mia fiducia nello stesso momento in cui ha disarmato mio padre, Severus lo avrà ucciso ma lui mi ha guardato negli occhi, mi ha ferita per allontanarmi, mi ha baciata e mi sono fidata. Credevo fosse un bravo ragazzo, solo che non aveva mai avuto alcuna scelta ma quella notte l'aveva. Se mi avesse detto qualcosa ora mio padre sarebbe ancora vivo, io non avrei perso la mia famiglia. 

<<Draco!>>esclama suo padre.

Ma lui non si muove, guarda solo me. Non so se dovrei odiarlo, so solo che non so cosa provare con lui, a parte la delusione. Quando tutti lo stanno osservando accendo i miei occhi, non mi fermerò. Alzo una mano verso il lampadario e lo faccio cadere.
Per lo spavento Bellatrix spinge in avanti Hermione, Ron la prende in tempo e Harry raccoglie le bacchette. Faccio un sorriso ai presenti, sbalzo via i genitori di Draco e quando dovrei farlo con lui però non ci riesco. Improvvisamente però, quest'ultimo, viene cade di fianco al camino.

Non sono stata io. Mi volto ed ecco Dobby, inclino la testa<<Che ci fai qui?!>>

Harry mi prende per un polso e indietreggiamo fino al muro, anche Unci-Unci si attacca alla gamba di Ron. Mi metto dritta davanti a loro<<Dobby sapeva che la signorina Silente aveva bisogno di aiuto, Dobby ci sarà sempre per i suoi amici>>

<<Tu! Lightless! Stavi per uccidermi, e poi parli di combattere?!>>grida alzandosi Bellatrix.

Alzo le spalle e sorrido tornando umana<<Oh no, non volevo ucciderti. Diciamo piuttosto che volevo mutilarti o ferirti gravemente, dopo ti avrei uccisa. Guardandoti negli occhi, cosa che tu non hai saputo fare con Sirius>>

<<Non dirmi che sei ancora arrabbiata per la storia del Ministero, sei permalosa>>

<<Più rancorosa, se vuoi. Quando voglio qualcosa me lo prendo!>>

Narcissa si alza con la sua bacchetta ma a vederla per prima è Dobby, schiocca le dita salvandomi. Indietreggio sorridendogli, a questo Bellatrix va davvero fuori di melone<<Come osi togliere una bacchetta ad una strega?! Come osi sfidare i tuoi padroni?!>>

L'elfo si mette diritto prima di appoggiare le sue mani su di noi, alza il mento<<Dobby è un elfo libero, Dobby è venuto a salvare i suoi amici!>>

Trattengo il fiato quando ci smaterializziamo, il nodo si fonde in tutti noi ed io mi stringo a quel contatto cercando di svuotare la mente. Un soffio, riesco ad udire questo e qualcosa tagliarmi la guancia. 
Poi mi ritrovo bagnata, totalmente e apro gli occhi. Siamo sulla spiaggia, sono a riva e ho i capelli bagnati, cerco di fare dei respiri profondi e mi tocco il taglio sullo zigomo destro, brucia. Che cosa mi ha tagliata?

<<Avery, stai bene?!>>

Harry mi chiama ed io mi metto in ginocchio, mi sembra di aver corso mille miglia.

<<Harry Potter>>

Alzo lo sguardo e vedo Ron ed Hermione, sono abbracciati e guardano Dobby, così come il mio ragazzo. Cerco di mettere a fuoco tutto ma sono affaticata, mi tocco la collana e mi alzo a fatica. Poi però intravedo Harry correre di fretta dal folletto, il Goblin è immobile.
Dobby cade tra le sue braccia, tenendosi il petto. E' ferito. Mi mordo le labbra e provo a camminare, zoppico. Dopo aver scaricato quel potere nella valle ho continuato a mantenere il controllo sui miei poteri, attraverso la trasformazione, ma ora sono esausta.

<<Va tutto bene, ti guariremo. Okay, Dobby?>>

Quando sono abbastanza vicina mi butto davanti ad Harry, Dobby cerca di respirare ed io non ci riesco. Harry trattiene a stento le lacrime, guardo il pugnale di Bellatrix sulla sabbia, non l'ho vista tirarlo.

<<Avery, ti prego, guariscilo! Avery...>>

Sollevo lo sguardo e scuoto la testa, è troppo tardi. Mi avvicino ancora di più e poso una mano sulla piccola guancia del folletto, le mie labbra tremano e gli occhi mi si riempiono di pacrime<<Mi dispiace tanto>>

Harry piange silenzioso e gli occhioni di Dobby mi guardano con dolcezza <<E' un bel posto per stare con gli amici. Dobby è felice di stare insieme al suo amico >>

Harry lo abbraccia chinando la testa ed io tolgo la mano per dare loro intimità.
So quanto si vogliano bene, solo ieri Harry lo liberava con un calzino, si infilava nel letto, si picchiava con una lampada e noi eravamo solo bambini. Il mondo non meritava un'anima simile, stringo gli occhi cercando di smettere di piangere.
Quanti dovranno morire? Quanti innocenti sacrificheranno le loro vite perché noi possiamo vivere la nostra? Dobby è stato maltrattato per tutta la sua vita e quando ha avuto finalmente la libertà non ha potuto viverla. Sono arrabbiata e triste, delusa e ferita. Non è giusto.
Harry singhiozza più forte ed è il segno che Dobby non c'è più, mi avvicino a lui e vado alla sua destra. Lo tocco per fargli sentire la mia presenza, si lascia andare appoggiando la testa sul mio petto, gli accarezzo i capelli dolcemente e abbasso gli occhi su folletto.

<<Va tutto bene, Harry. Ora gli chiudiamo gli occhi, okay? Così sembrerà che stia dormendo>>

Lui solleva lo sguardo, è devastato e si sente in colpa. Annuisce ed io appoggio le dita sulle due grandi palpebre<<Voglio seppellirlo, Avery. Qui, come si deve, senza magia>>

<<Certo, certo che lo faremo>>

DOPO...

Harry non ha parlato più per ore, si è come bloccato nel suo dolore ed io lo comprendo meglio di chiunque. Siamo entrati in casa di Bill e Fleur, ci siamo tutti lavati e ho pensato ad Hermione, rimarrà la cicatrice di quella parola sul braccio, mi sento in colpa per questo.
Dovevo portarli con me, Dobby non sarebbe morto ma Luna sarebbe ancora imprigionata.
Non riesco a darmi pace, ogni volta che agisco sbaglio qualcosa, ma non posso vivere con una giratempo. Papà aveva ragione su questo, non tutto può o deve essere cambiato, perché ci dona cosa abbiamo e ora che cosa ho? Lo so, i miei amici, Harry ma continuo a sentirmi sola, anche in mezzo agli altri.
Resteremo qui un paio di giorni, così che possano riposarsi in tutti i modi possibili. Indosso un vestito di Fleur, fa più caldo in spiaggia, è giallo con dei fiori neri e sopra ho un maglioncino.
Tutti e quattro ci siamo occupati di Dobby, abbiamo seppellito il suo corpo e usato una roccia per scriverci il nome, per quello abbiamo davvero dovuto usare la magia. E' davvero un posto di pace, c'è il mare e si trova tra l'erba alta e fresca.
Dobby si meritava di più da questo mondo, un mondo che sa essere davvero orribile. 
Lo so che è sbagliato dire che si abitua al dolore ma è così, dopo aver perso papà ho pianto per zio Alastor, perché lui non avrà mai una tomba ma è durata qualche ora.
Mi sono rialzata e ho smesso di autocommiserarmi, vorrei stare male come una volta, piuttosto che sentirmi bloccata. Sono rimasta di fianco ad Harry, anche solo tenendogli la mano e capisco quanto sia stato difficile. Odio i funerali.
Ron ha dormito sul divano con Hermione, Olivander ha avuto la camera in soffitta, Unci-Unci quella più piccola, Luna ha voluto dormire nella vasca da bagno mentre Harry nella solita tenda, abbiamo dormito insieme. Non mi ha lasciata un secondo, inconsciamente.
Ma non è di questo che parlava a proposito di abituarsi al dolore, c'è stata un'altra visione stanotte ed io ho urlato, Harry non ha saputo che cosa dire. Ho visto, abbiamo visto, Voldemort aprire la tomba di papà. L'ho visto lì, steso, come se fosse addormentato e poi un tuono spezzare il cielo. Avrei voluto dare fuoco a tutto, gridare, arrabbiarmi ma non ce l'ho fatta, ho stretto Harry e lui mi ha detto che gli dispiaceva, che ci riprenderemo la bacchetta di sambuco.
Abbiamo parlato ieri sera a cena, con Luna, Bill e Fleur, della Fiaba dei tre fratelli. Mi hanno raccontato cosa ha detto il signor Lovegood sul fatto che disegnassi quel simbolo, ammetto di aver voluto non credergli ma ha più senso del resto.
Mio padre non voleva che io ricordassi, continuo a chiedermi se le sue intenzioni fossero davvero buone. Io lo conoscevo davvero, giusto? Allora perché in quel maledetto libro sembra esserci più verità di quanta io ne conosca? Perché non dirmi che conosceva il primo Mago Oscuro?
Perché togliermi la memoria? Forse pensava che non fossi abbastanza forte, eppure non faceva che dirmi che lo ero.
La verità è che vorrei che fosse qui, gli urlerei addosso, imprecherei e farei milioni di domande ma poi lo abbraccerei, perché seppur abbia mentito mi ha sempre detto di amarmi.
Non tutti hanno la fortuna di avere dei genitori che ti amano, rispettano le tue inclinazioni o almeno che ti danno un solo abbraccio. Non dovevo dare per scontato che lui ci sarebbe sempre stato.
Apro gli occhi ma al mio fianco non c'è più Harry, mi guardo in giro ma vedo solo Antonio dormire sul tavolo. Si desta come me e mi osserva assonnato, scendo dal letto e decido di rimettermi il vestito di fretta, mi pettino e lavo i denti. Poi, il mio fedele compagno, sale sulla mia spalla ed insieme usciamo. Il sole è già caldo ed alto, entro dal retro e vado verso la cucina, da dove vengono le voci.
Quando entro però tutti si zittiscono, Fluer veste di blu e mi sorride avvicinandosi, mi dà un tazza di caffè fatto da Luna<<Buongiorno, amur>>

Sorrido e vado vicino a Hermione, la quale mi guarda con dolcezza nella sua coperta. Ron mangia le uova come se non avesse mangiato da giorni, Billy mi fa l'occhiolino appoggiato al lavandino.

<<Gli altri? Harry?>>

<<Il signor Olivander riposa nella sua stanza, così come Unci-Unci. Harry è fuori>>spiega Luna, mi volto guardando dove indica e vedo Potter guardare il cielo.

<<Ci dispiace per la bacchetta, Harry ci ha detto del sogno. Ti abbiamo sentita urlare>>sussurra Herm.

<<Era ovvio che la prendesse, non avremmo potuto fermarlo. L'importante è che non abbia gli altri Doni, dobbiamo trovare gli Horcrux prima che lui si metta a cercarli>>metto una mano sulla sua schiena<<Hai ripreso colore, stai meglio?>>

<<Si, non ti preoccupare.>>

<<Dimmi che la ucciderai, Avy. Bellatrix intendo>>smette di mangiare Ronald, il suo sguardo è serio. Lo sono tutti.

<<E' già in programma dopo avermi preso Sirius. Quando sarà il momento la ucciderò per tutto ciò che ci ha fatto, insieme a Riddle>>

<<Avete un piano?>>domanda Bill.

<<Per adesso no>>scuote la testa Hermione.

<<Forse tu>>Stringo la tazza<<Olivander ha creato la mia unica bacchetta. E' fatta anche di legno di Sambuco e lo fece perché quella di papà ero riuscita a usarla. Lui conosce quella bacchetta, può dirci come combatterla. Un'altra cosa, perché stava torturando te, Herm?>>

<<Credeva avesse rubato la spada dalla sua camera alla Gringott>>

<<Chissà cosa nasconde lì dentro>>sospira Fleur.

<<Magari un Horcrux>>mormora Ron<<Le chiedeva cos'altro avesse preso, giusto? Forse lei sa come fa Tu Sai Chi ad essere immortale. E' la sua più fedele seguace>>

Alzo il mento, ha ragione. Come abbiamo fatto a non pensarci per tutti questi mesi? <<Unci-Unci, lui può aiutarci in questo caso>>

<<Abbiamo davvero una pista da seguire?>> sorride.

<<A quanto pare sì>>mi alzo<<Vado da Harry e poi saliamo>>

Prendo la tazza e vado in salotto, dove c'è una porta per l'orto. Mi avvicino piano, il vento fresco mi scompiglia i capelli mossi e allargo le braccia stringendole al suo petto, Harry tira indietro la testa riconoscendo il mio tocco e prende il caffè.<<Buongiorno>>

<<Non è stato esattamente un buongiorno quando mi sono svegliata da sola>>

<<Scusa>>ne beve un sorso<<Dopo quella visione non riuscivo a dormire, so che eri esausta dopo la valle>>

<<Non è colpa tua>>

Lui si sposta e mi guarda negli occhi, quasi non capendo ciò che intendo<<Cosa?>>

Alzo le sopracciglia<<Dimentichi che ci sono passata anch'io. So cosa provi, mi sono sentita nel tuo stesso modo per zio Alastor. Tu sei cresciuto con Dobby, hai dato per scontato la sua presenza, lo hai visto felice solo prima di morire. Ma la verità è che è stata una loro scelta. Non avevo chiesto a Dobby di tornare ma lui lo ha fatto, ha preso una decisione ed è straordinario visto che non ha mai potuto prenderne una. E' stato un eroe, ci ha salvati ed è morto con noi, non da solo. Ha avuto una sepoltura almeno e potremmo tornare qui un giorno per salutarlo>>

<<Come fai a dire sempre la cosa giusta?>>

Sorrido<<E' tutta scena>>

Harry ride e scuote la testa, mette una mano sulle mie spalle e guardiamo il mare così, abbracciati. Rimaniamo in silenzio, scambiandosi il caffè un paio di volte. Poi, dopo questa pace scelgo di parlare.
Perché la pace non dura per sempre.

<<Dobbiamo prendere tutti gli Horcrux, Harry. Ed io so come>>

ANGOLO AUTRICE

Ed è finito così la parte 1 dei Doni della Morte, avverranno tante cose e abbiamo dovuto dire addio a Dobby.
Mi dispiace!
Siete pronti per l'avventura?!
Votate, condividete la mia storia e commentate.
Un bacio enorme!

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