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Capitolo 2

Non sono mai riuscita ad arrendermi, è nel mio spirito, non riuscire a farlo.
Ogni volta che penso di farlo mi ritrovo a capire che questo mi renderebbe una debole, una fallita e se mi sedessi per farmi sopraffare dal dolore, dalla paura, temo che non mi alzerei mai più. Non posso permettere a me stessa di fermarmi, come nelle settimane seguenti la morte di mio padre. 
E non lo farò ora, non sarei la ragazza che zio Alastor ha cresciuto. Negli ultimi mesi, dopo essermene andata da Hogwarts, anche se zia Minerva non faceva che dirmi di non farlo, sono andata a vivere con lui.
L'ho trovato ad aspettarmi, sapeva che dovevamo stare insieme e mi ha accolto in casa, mi ha guardata e mi ha spiegato che nella vita dobbiamo affrontare terribili cose, terribili mostri ma se non lo facciamo noi le conseguenze sarebbero letali.
Fa male ma dobbiamo fare del dolore la nostra arma contro il male, poiché siamo gli unici a poterlo fare.
Ho scelto, quella sera, di non permettere ad altri di sostenere il mio peso, ma anche di non farmi schiacciare da esso. Mi sono detta che solo quando tutto sarebbe finito, quando la profezia si sarebbe conclusa, allora avrei potuto fermarmi, urlare, piangere ma non lo avrei fatto prima di allora. Non lo farò adesso.
Volevo bene a zio Alastor ma ho fatto una promessa : vivrò coraggiosamente fino ad essa.
Remus ha provato a parlarmi, ma non ho aperto bocca. Non perché non ne avessi la forza, ma perché non volevo pentirmi di ciò che avrei detto.
Quando se n'è andato mi ha detto che ci sarà un matrimonio, cosa che so, che Bill e Fleur vorrebbero trovare un momento di felicità tra tutto questo orrore. Non riesco a pensarla allo stesso modo, so che se lo meritano ma sembra un concetto lontano da me, non sono sicura di meritarlo.
In più Fleur mi ha chiesto di farle da damigella, è in ansia per il fatto che a Ginny non va a genio e ci sarà anche Charlie domani.
Per quanto riguarda Harry? Non lo so. 
Vorrei dire che l'ho perdonato, ma non ci riesco così facilmente. Non si tratta di perdono, è qualcosa di più.
Mi ha mentito, mi ha fatto soffrire di proposito, mi ha nascosto il suo piano contro Voldemort, mi ha trattata come se non valessi niente. Forse una parte di me è arrabbiata perché era con mio padre, il quale non sono mai riuscita ad odiare o ad essere solo in collera per più di poche ore. E' difficile da spiegare, mi sento tradita da Harry. 
Mi sento tradita anche da Draco, mi ha usata per tutto il tempo, tutto ciò che ha fatto, la collana, il veleno erano per uccidere mio padre e poi ha fatto entrare i mangiamorte ad Hogwarts. Mi sbagliavo su di lui e mi sbagliavo su zio S..No, lui non è più niente per me, se non un assassino e un mangiamorte. Non ho la minima intenzione di perdonarlo, lo odio e una parte di me, chissà quale, continua a ripetersi che è impossibile, che lo conosco e che deve esserci qualcosa sotto ma le prove sono inconfutabili. Ci ha traditi tutti.
Sento un rumore, guardo fuori dalla finestra del fienile e riconosco Harry camminare svelto, ha uno zaino sulle spalle. Se ne sta andando, a notte fonda. 
Le mie gambe reagiscono prima che io lo comprenda, esco dal deposito a grandi passi e gli corro dietro, non ci credo che lo sto facendo davvero.

<<Vai da qualche parte?>>mormoro ad alta voce.

Potter si gira di scatto e mi guarda nel buio, sembra imbarazzarsi di essere stato colto sul fatto.<<Avery!>>

<<Si, è il mio nome>>dico contraendo la mandibola.<<Dove stai scappando?>>

<<Nessuno morirà ancora per colpa mia>>fa un passo verso di me, è serio. So come ci si sente ma se non mi arrendo io, perché lui può farlo?

<<Per Merlino, sei davvero un egocentrico, Harry James Potter>>lo guardo dritto negli occhi, senza alcuna riserva o compassione.<<Tu credi che zio Alastor sia morto per te? La risposta è no, non l'ha fatto per te e neanche per me. Che George sia sia beccato quella cosa per te? No. Sarai anche il ragazzo che è sopravvissuto, sarai anche il prescelto ma questo va al di fuori di te. Si parla di una causa, di qualcosa di molto più grande>>

Lui sospira, sa esattamente che ho ragione<<Vieni con me allora>>

<<No>>mi limito a dire.

<<Perché non puoi o non vuoi?>>

<<C'è differenza?>>metto una mano tra i capelli.

<<Si che c'è e lo sai>>

<<Quello che so è che non tutto gira intorno ai nostri desideri ma intorno alle nostre scelte. Vuoi scappare? Per cercare degli Horcrux che da solo che non troverai mai?  Cosa pensi abbia fatto negli ultimi mesi con mio zio? Ho bevuto burrobirra e ho giocato con le cioccorane?! No, ho cercato riferimenti, possibili luoghi in cui possano essere, ci ho lavorato sodo e ho capito che da sola non posso riuscirci.>>

<<Lui vuole uccidermi, Avery e ucciderà tutti loro se mi trova qui. Lo sa che siamo qui, mi ha visto>>

Sospiro, è davvero testardo<<Ci sono due opzioni per te adesso. La prima è vederti entrare di nuovo in casa, con le tue gambe e scegliere liberamente di essere anche solo la metà coraggioso come sono stati i tuoi genitori, perché sono rimasti. O al contrario ti stordisco con un incantesimo e poi ti trascino in casa per i capelli>>

Per un secondo fa una smorfia divertita ma poi capisce che non scherzo, potrei farlo sul serio. Sbuffa e viene verso di me, trattengo il fiato quando mi passa accanto, non mi volto per rivederlo rientrare ma rimango lì, ferma. Guardo il cielo senza stelle, troverò un modo.

MATTINO SEGUENTE

Non ricordo l'ultima  volta che sono stata ad un matrimonio, non è che i professori di Hogwarts si sposino ma spesso dovevo accompagnare mio padre ad eventi simili. Zia Minerva adora i matrimoni, lei c'era a quello di James e Lily, così come mio padre. Eliza e Remus si sono sposati di fretta, temevano che non lo avrebbero mai fatto a causa di Voldemort, è stato meglio così, una fuga romantica, anche se senza luna di miele. 
Però ricordo l'ultima volta che qualcuno mi ha parlato di matrimonio : Cedric.
Lui voleva sposarmi, non lo prendevo troppo sul serio, trovavo stesse esagerando, eravamo troppo giovani e poi ero certa che nessuno dovesse dividere la sua vita con me.  Ma Cedric era di tutt'altro avviso, lui faceva continui progetti sul futuro, io a malapena sceglievo che gelato mangiare qualche ora dopo.
Ma sono viva, senza piani se non uccidere Voldemort e lui no. 
Hermione si è svegliata molto presto, dormiamo insieme e Ginny con lei. Io sono rimasta a letto, ho finto di dormire, in realtà è stata una notte insonne.
Sono rimasta sdraiata a guardare dalla finestra, sono tutti giù, vestiti, pronti a festeggiare un matrimonio, mentre con le bacchette alzano un tendone bianco.
E' estenuante, però non voglio fare una scenata come due Natali fa.
Mi alzo di malavoglia, la stanza è illuminata dal sole e per questo mi sento ancora più a disagio, ho sempre preferito la notte.
Vado verso la scrivania e vedo la Gazzetta del Profeta, mi fermo e leggo "Rivelati i segreti oscuri di Silente".
D'istinto lo prendo e lo lancio contro la porta. Non faccio che scoprire che chiunque crede di aver conosciuto mio padre meglio di me, quella vipera di Rita Skeeter ha scritto un libro, lo fanno tutti, su papà. Questo mi fa così arrabbiare.
Qualcuno bussa alla porta<<Avery, c'è una visita per te. Puoi vestirti e venire giù? Fai con calma, tesoro>>è la voce di Elizabeth.

<<Va bene>>rispondo.

Sento i suoi passi giù per le scale e poi apro la porta, prendo la mia borsetta e mi dirigo in bagno, è vuoto. Mi chiudo a chiave, non perché abbia paura che qualcuno entri ma per abitudine, ormai mi chiudo sempre da qualche parte. 
Mi lavo e mi trucco rapidamente, usando anche la magia per essere più rapida. Quando esco incontro Antonio, che mi fissa come per avvisarmi di qualcosa. Lo sorpasso e andiamo insieme nella stanza, prendo da sotto il letto la mia valigia nera magica, l'apro e poi muovo le mani, richiamando il mio abito e i tacchi. Essi sbucano fuori.
Il vestito bordeaux non è esattamente nuovo, lo aveva comprato come seconda opzione a quello per la festa di Lumacorno, ma alla fine avevo optato per quello grigio, più coperto, non volevo far venire un infarto a mio pad...si, be', ora non me ne preoccupo. 
Esso è lungo, aderente sul corpetto, la scollatura è a cuore e le spalle sono nude, poiché una fascia mi circonda le braccia e due lacci sottili sfiorano la pelle vicino al collo. La gonna scende giù con fierezza, dietro è più lunga rispetto avanti. Poi indosso un paio di tacchi, non troppo alti, argentati, dei laccetti circondano la caviglia. 
Antonio mi fissa, quasi non volesse farmi uscire dalla porta. Uso un incantesimo per farmi un acconciatura, raccolgo i capelli e lascio due ciocche intorno al viso. Prendo il rossetto rossastro di Hermione, glielo ho regalato io a Natale dopotutto, e lo metto.
E' difficile non vedere più Fanny ma dentro di me mi ripeto che sta bene, deve stare bene. Abbasso una mano e Antonio ci salta su, sale sulla mia spalla ed io esco dalla stanza. Provo a fare dei respiri profondi, a concentrarmi su obiettivi reali, sulla mia lista : Distruggere Voldemort, fermare tutti i mangiamorte, prendere Lucius, Piton e Bellatrix. 

<<Signorina Silente>>

Alzo gli occhi e riconosco, per sfortuna, la voce che mi ha chiamata. In salotto ci sono Harry, Ron e Herm seduti sul divano mentre il Primo Ministro mi guarda.
Ha il viso rettangolare, gli occhi marroni e stanchi, capelli lunghi e le labbra sono serrate, sospira come se non ci credesse ad avermi trovata. O forse sospira per il fastidio di vedermi.
Potter si alza di scatto quando mi vede, mi fissa con la bocca schiusa, Herm lo tira a sedere dandogli una gomitata. Non che capisca il perché.

<<Per le mutande di Merlino>>sussurro scendendo dall'ultimo gradino.

Antonio inizia a ringhiare furiosamente sulla mia spalla e l'uomo indietreggia, la sua espressione cambia, è la stessa di tutti coloro che vedono codesto animale. Hanno paura e fanno bene, non mangia solo capre, gli piace la carne umana. La perfida Umbridge ha ancora la cicatrice di un suo morso, mi sembra.

<<Dimmi, mia cara, ho dovuto sapere da voci di corridoio della tua presenza qui! Sono stato fortunato che ci fosse questo matrimonio>>

<<Be', quelle voci sono vere, Rufus e ora, per l'amor di Godric, vattene>>

Ron fa una smorfia ed inclina la testa<<E' il Primo Ministro, Avery>>

<<Ne sono a conoscenza, Ronald. Rufus, se sei qui per me, puoi andare>>

<<Non solo per te, Signorina. Ma ti prego di sentir ragione, non posso rincorrerti per sempre>>

Qualcuno bussa alla porta, è Lupin, vestito di tutto punto. Tra le dita tiene una pozione, annuisco e vado verso di lui, la prendo ma non la lascia andare. Lo guardo bene<<Non dirmi che tu...Remus! Tu hai fatto venire qui Scrimgeour?!>>

<<Vistabianca, è giunto il momento>>mi sorride dolcemente.

<<Siete tutti contro di me, non è così?>> sbuffo.

<<Sono confusa>>commenta Herm nel suo abito rosso corto.

<<La signorina Silente sta scappando dalla sua eredità>>

<<Non dovrei scappare se il Ministero e quei maledetti della Gringott non mi seguiste!>> esclamo.

<<Certo che ce ne vuole per scappare da una cosa del genere>>ride Ron ma la sua risata finisce quando incontra il mio sguardo serio.

Prendo la boccetta dalle grinfie di Lupin, quando non se lo aspetta, lui sbuffa sonoramente<<Sei incorreggibile>>

<<Grazie>>commento ironica.<<Non fare più una cosa del genere, Remus>>

<<O cosa?>>

Mi guardo in giro e vedo dalla finestra Elizabeth, ella ride con Ginny<<O ti scordi di avermi come madrina per tuo figlio>>

A questo la sua espressione furba cambia, alza le mani e scuote la testa, esce dalla stanza sbuffando. So essere una stronza, non chiedetemi da chi abbia preso.
Quando Remus mi ha detto che Eliza era incinta, due mesi fa, sono rimasta attonita, un bambino durante una guerra è un bel rischio e non volevo che lei dovesse lottare in simili condizioni. Non volevo si facesse male. Ma certo non gli ho detto niente, è una loro scelta.
Vado verso la cucina. Conosco Rufus da anni, lui lavorava come auror e veniva spesso ad Hogwarts, non so di cosa parlasse con papà ma so che mi salutava sempre e che mi faceva l'occhiolino con qualche battuta. Lo trovavo simpatico, ora lo trovo un problema.

<<Bene, visto che sono qui darò ai ragazzi ciò che devo>>commenta l'uomo, egli si siede davanti ai miei amici e tira fuori delle cose dalla borsa.

Contraggo la mascella, mio padre ha lasciato loro delle cose? Perché?
Fingo di non essere interessata, perché non voglio essere tentata di scoprire quanto mi spetta come sua figlia. Non voglio la sua eredità, è troppo presto, è come accettare che non tornerà più.
Quando Voldemort sarà stato fermato allora firmerò e prenderò ciò che mi ha lasciato.
Il testamento si innalza in aria<<"Lascio a Ronald Bilius Weasley il mio deluminatore, un congegno di mia invenzione, nella speranza che quando le cose sembrano più tenebrose possa mostrargli la luce">>

Ron prende l'oggetto, ricordo a stento di averlo visto in mano a mio padre, è piccolo e una volta aperto il beccuccio cattura le luci e le può ridare. Il rosso ride<<Mitico>>

<<"Lascio a Hermione Jean Granger la mia copia preferita delle Fiabe di Beda il Bardo, nella speranza che appassioni e istruisca">>mormora ancora.

Quando vedo il libro poso una mano sullo stomaco, incontro gli occhi di Harry ma finisco per voltarmi e guardare fuori. Mio padre mi leggeva quella fiabe ogni sera quando ero molto piccola, rimaneva con me finché non mi addormentavo, prima che io iniziai a non dormire molto la notte. Stringo gli occhi, non voglio piangere ma è faticoso.<<Grazie mille>>

<<"A Harry James Potter lascio il boccino catturato nella sua prima partita ad Hogwarts, in memoria delle ricompense della perseveranza e abilità">> 

Non mi giro ma posso vedere dal riflesso Potter sorridere e prenderlo, sono così confusa quando si tratta di lui. <<E' tutto?>>

<<Non è esatto, signor Potter. Silente ti ha lasciato un altro dono, la spada di Godric Griffondoro>>spiega, ma è impossibile<<Di fatto Silente non aveva la facoltà di farlo, ma anche se avesse potuto la spada è scomparsa, non sappiamo dove si trova>>

<<Com'è possibile?>>dice sorpresa Herm, Antonio gioca con un ciocca dei miei capelli.

Sento un sospiro, si stanno alzando ed io mando giù il liquido, lo odio, è davvero disgustoso ma farei qualsiasi cosa per sembrare meno me.

<<Signorina Silente, non voglio dire di sapere che cosa stai provando, non posso. Il vostro legame era qualcosa che non avevo mai visto, eravate come dipendenti dalla presenza dell'altro ma so che hai paura di lasciarlo andare, vuoi tenerti aggrappata a qualcosa, ma temo che questo ti faccia molto più male.  Mi domando solo se lui voglia che  continui così, stai vivendo un intenso trauma e hai appena perso la tua famiglia, hai perso tutto ma non permettere che questo ti faccia dire chi sei. Non so cosa tu abbia in mente di fare con il Signore Oscuro, ma non sottovalutarlo, è sempre più forte e se il mondo perdesse te,  che non vi sarebbe più luce>>

ANGOLO AUTRICE

Ecco un nuovo capitolo, cosa ne pensate?
Sicuramente Avery sta fuggendo da molte responsabilità per prendersi il carico di altre, credete che sia comprensibile? Commentate!
Un bacio!

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