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Capitolo 12

Sapete perché si dice che a volte è meglio una piccola bugia bianca? 
Perché nessuno vuole sentirsi sbattere la verità in faccia ma il problema di quelle bugie bianche è che basta una piccola macchia per sporcarle, per rovinare tutto e in un attimo non sono più tanto piccole.
Più menti e più la menzogna diventa grande, le conseguenze peggiorano a tal punto da non poter essere più aggiustate.
Mi sono sempre detta che dire delle cose non esattamente vere non fosse sbagliato, ho mentito così tanto che sono finita per viverci dentro alle mie bugie e non era sempre così male, almeno non mi sentivo giudicata. 
Papà era bravo in questo, bravo a parlare e a dirmi di essere onesta ma quante volte lo è stato davvero con me? Quante volte mi ha detto una piccola bugia per risparmiarmi un grande dolore? E quanto gli è costato? Perché, diciamolo, mentire su grandi cose è da professionisti, da veri attori, come potrei non saperlo? Ho mentito per tutta la vita su chi sono e nessuno ha avuto il coraggio di dirmi la verità, per paura? Perché credevano che non avrei potuto gestirla?
Mio padre pensava di proteggermi mentendomi ma non lo ha fatto, la mia magia non è solo pura magia, è più potente, lo è perché è malvagia, perché dentro di me c'è oscurità.
Per questo era sempre così arrabbiato durante le prove del Torneo Tre Maghi, perché sapeva che Voldemort aveva ragione.
La mie labbra sono ancora socchiuse, inermi davanti alle ultime cose scoperte.
Riesco a sentire a malapena Ron darmi infine tutta la colpa. Stringo i pugni tanto da sentire le mie unghie conficcarsi selvaggiamente nella mia pelle, Hermione torna a respirare e gli si avvicina vorticosamente. 

<<Togliti il medaglione, non parleresti così se non fosse per quello!>>gli dice, lui si sposta.

Secondo lei è l'Horcrux a rendere irrequieto chi lo ha al collo, ovviamene non si fidano di farmelo tenere. Alzo gli occhi sulla mia migliore amica scuotendo la testa<<Per questo hai evitato che nelle ultime settimane lo tenessi io? Perché credi che amplifichi il male? Ed io lo sono?>>

<<No, certo che no!>>si giustifica.

<<Si, invece. Stai mentendo, hai paura di me. Per la storia dell'Oscurità, per questo mi hai fatto la paternale al Quartier Generale, non era un discorso sulla mia moralità ma per fermare il mostro. Non è vero?>>

<<Volevo solo aiutarti>>i suoi occhi diventano incredibilmente lucidi.

<<Non lo hai fatto, i tuoi libri non sono riusciti ad insegnarti tutto, a quanto pare>>

<<Ora è colpa sua?! E' tuo padre che ti ha mentito!>>esclama inferocito il rosso<<Prenditi le tue responsabilità, Avery>>

<<Ma tu vuoi chiudere quella bocca?!>>alza ancora di più la voce Harry, non ricordo l'ultima volta che abbiamo avuto tutti una lite del genere.

<<Dico solo la verità, forse dovresti anche tu accettarla. Non importa quanto difendi e ti inginocchi davanti ad Avery Silente, lei non ti amerà mai, Harry.>>

Persino io riconosco la cattiveria di questa frase, come fa pensare che sia vero? Sam mi torna in mente, stringo il bracciale, se non amassi Harry non lo allontanerei.
Ma perdonare qualcuno che hai perdonato mille volte dopo che ti ha ferita sa di abitudine, ho creato un capro espiatorio intorno a lui
Il dolore per me è la normalità, non credo di poter vivere senza dovermi torturare. Se me lo merito? Sicuramente non mi merito di essere cullata e di sentirmi dire che andrà tutto bene.

<<E qualcuno dovrebbe amare te, idiota?!>> grida come risposta, risvegliandomi dai miei pensieri.<<Sei ridicolo, non fai che lamentarti, non fai altro, da quando siamo bambini. Non ti va bene mai niente e pretendi anche di essere l'eroe ma di cosa? Non mi sembra che sia tu che abbia lottato contro Voldemort>>

<<No, infatti. Ma almeno non gli avrei dato il mio sangue per farlo rinascere!>>Apre le braccia ancora, poi si gira verso di me<<Non mi sarei fatto fregare da un finto Moody!>>

No, non può rinfacciarmi anche questo<<E' quello che ti ripeti guardando lo specchio delle brame? Inventati puttanate migliori, Ronald!>>

<<Finalmente Avery Silente, ti aspettavo. Io tiro fuori grandi puttanate? Parliamo di te e del balletto con Viktor al quarto anno? Quella era una stronzata, non parliamo di coraggio quando è solo la stupidità la tua, perché non sopporti di non stare al centro dell'attenzione!>>

<<Sei davvero un grandissimo coglione, sei talmente accecato dall'invidia che non ammetti che magari gli altri non sono affatto come te. Non ho bisogno di una luce per farmi vedere, ci ha già pensato il mio cognome e tu non puoi dire lo stesso quando i Weasley vengono giudicati da chiunque, no? Rimani sempre nell'ombra di qualcuno, anche dei tuoi amici!>>

<<Perché noi siamo ancora amici? Così amici che te ne sei andata mentre io ero ferito gravemente, ma ehy, tu mi hai fatto questo>>indica la spalla, l'espressione di Hermione cambia.

Basta, non ce la faccio più. Sono stanca, stanca di essere odiata da una persona perché ho voluto prendere un respiro dopo aver tenuto la testa sott'acqua per tutto questo tempo.<<Vuoi sapere dove sono stata?! Ero a Londra con Sam!>>

<<Sam?>>sussurra Harry confuso.

<<Il ragazzo del caramello>>capisce Hermione, incrocia le braccia.

I loro visi non sono affatto contenti, non che io mi aspettassi il contrario. Prima che me renda conto i miei occhi si appannano dalle lacrime ma non oso lasciarle andare<<Vi ho deluso? Mi dispiace, immagino dovessi essere da qualche parte ad uccidere mangiamorte con le freccette.>>

<<No, siamo solo sorpresi>>mente lei.

<<Finiamola con questo finto buonismo, sei curioso, Ronald? Si, ero con Sam e si, mi sono divertita, ho riso, mi ha fatta sentire viva e onestamente non mi ero sentita così felice da...Merlino, non ricordo neanche da quando! E lui voleva ascoltare me, per la prima volta e mi capiva. Perché lui sa cosa vuol dire perdere l'unica persona che ti ha cresciuta e Sam mi piaceva, Sam era gentile, divertente e sveglio, e aveva dei sogni. Io quand'è che ho sognato di essere o fare qualcosa?! Quando mi è stato concesso di farlo? Con Cedric? Probabile...>>

<<Wow, ti sei presa una cotta per un babbano!>>mormora Ron con una smorfia amara.

<<No, volevo solo parlare con qualcuno che mi giudicasse. Proprio quando mi stava dicendo che il dolore sarebbe tornato ci hanno attaccati in un negozio. Hanno quasi ucciso un innocente e Sam era in pericolo, ho fatto ciò che dovevo per proteggerli e si, due ve li ho portati per nascondere le prove e altri due sono stati sbalzati via in strada. Ma Sam mi ha fatto vivere un giorno normale, mi ha dato il suo bracciale, gli ho tolto la memoria e l'ho lasciato andare. Perché lui può vivere una vita giusta, buona e io no, quindi me ne sono fatta una ragione. Quindi svegliati, Ron e accettalo anche tu!>>

<<E ci è voluto tanto per dirlo?! Lo hai nascosto perché ti sentivi in colpa per tutte le innumerevoli cose che hai fatto! E dovrei accettare di essere come te, no, passo!>>

<<Mi dispiace, Ronald Weasley! Mi dispiace se non ti sei divertito, se sei rimasto in disparte mentre altri si sacrificavano! Deve essere stato davvero terribile vedere chi ha avuto le palle per poter affrontare il nemico, mentre tu te ne stavi seduto su una panca a mangiare caramelle al gusto di vomito. Cazzo! Ronald, deve essere orribile vedere il ragazzo che amavi morire davanti ai tuoi occhi, oh si, e vedere tutti coloro che hanno creduto in te crollare! Ci dispiace, mi dispiace! Condoglianze!>>

<<In effetti non vedevo l'ora di sentirti fare dei discorsi sul tuo vissuto, dico davvero! Su come tu hai sofferto più di chiunque, bla bla, ho perso tutto, bla bla, non ho chiesto io queste doti!>>

<<Forse non capisci perché non sai cosa si prova a perdere qualcuno>>ribatte in tono fermo Harry, per un intero minuto nessuno parla. Il silenzio è grande quanto una tortura e fa male, dico davvero, sentirsi dire questo genere di verità. 

Ron mi guarda dritto negli occhi, senza alcuna vergogna o riserva<<Vuoi sapere perché ascolto quella radio ogni giorno? Per assicurarmi di non sentire il nome di Ginny, di George, di Fred, dei miei genitori o di chiunque io ami>>

<<E tu credi che non l'ascolti anch'io?!>>urlo fuori di me facendo un altro passo in avanti, siamo abbastanza vicini<<Che non sappia che cosa si prova?!>>

<<No! Tu non hai una famiglia, tuo padre è morto e i tuoi veri genitori non ti hanno mai voluta!>>

Questo mi fa così tanto male da sentire una fitta penetrare nella mia stessa anima, la mia mano si muove ancora prima che io me ne accorga. Lo colpisco dritto in faccia ma non mi sento neanche in colpa, i miei occhi lasciano andare le lacrime. Il suo viso è piegato verso destra e nessuno osa muovere un solo muscolo. Hermione ha ancora le mani sul viso per la sorpresa ed Harry mi guarda come a ricordare che ho fatto la stessa cosa con lui tempo fa. 
Ma ora è diverso, Harry non ha mai osato parlare di questo, non ha mai superato il limite.
Ron gira il viso lentamente e mi guarda come se non sapesse neanche chi sono.<<Vattene immediatamente>>

<<Cosa?>>sussurra.

Rimango di ghiaccio, nonostante le lacrime.

<<Non voglio vederti, prendi le tue cose e vai all'inferno>>

Lo prende come un ordine, si toglie il medaglione e lo lancia ad Harry. Lo vedo prendere il suo zaino pronto, domani mattina saremmo ripartiti. Hermione scuote la testa<<Ron, non diceva sul serio>>

Ignoro totalmente lo sguardo di Harry su di me, indietreggio per dargli spazio per prepararsi. Non avrebbe dovuto parlare di mio padre, dei miei genitori.
Non so quanto ci mette, so solo che non faccio proprio niente per fermarlo, così come Potter mentre Herm ci prova in tutti i modi e il mio respiro si è così tanto bloccato che mi dimentico di respirare.
Ronald è pronto e si gira un'ultima volta prima di uscire, mi guarda come a sperare che io dica qualcosa ma non faccio niente, anche se qualcosa in me urla di farlo. Mi ha fatto troppo male questa volta e non posso più permettere a me stessa di lasciarmi usare, di farmi fare tutto questo, io sono una persona dopotutto.

Lo vedo scomparire ed io rimango lì, ancora paralizzata. Hermione si gira verso di me e poi guarda le sue cose, vuole seguirlo. Sono sempre riuscita a capire le sue intenzioni<<Mi dispiace, ragazzi. Non posso lasciarlo andare da solo, torneremo, okay? E' una promessa>>

<<Herm..>>inizia a dire Potter.

Lei prende le sue cose con tutta la sua velocità e piange nel farlo, in meno tempo del ragazzo corre fuori dalla tenda. La sentiamo urlare il nome di Ron e poi niente, siamo soli.
D'istinto chiudo gli occhi, le lacrime scendono in modo incontrollato ed odio quando accade, odio perdere il controllo su di me. Non è questo che mi è stato insegnato. Sento dei passi, li riapro ignorando il trucco che cola<<Mi spiace, Avery..>>

<<Non toccarmi>>indietreggio.

Rimane ferito da ciò che ho detto ma obbedisce<<Non volevo mentirti, te lo giuro>>

<<Ma lo hai fatto, ancora. Avevi detto che non lo avresti rifatto, avevi promesso che non ci sarebbero stati segreti e invece ne avevi uno enorme!>>

<<Questo è diverso, l'ho scoperto la notte in cui la Tana è andata a fuoco. Eravamo troppo distanti e non ho potuto dirtelo, con la morte di tuo padre non volevo peggiorare le cose>>

<<E' un po' troppo tardi, non credi?>> rispondo con voce tremante<<E' così tutte le volte, non faccio a tempo  perdonarti che tu inizi a fare cose alle mie spalle. Non fai che tradire la mia fiducia ancora e ancora>>

<<Ci ho provato, davvero ma se te lo avessimo detto non saremmo riusciti ad aiutarti. Neanche io ho capito cosa sia questa Oscurità, pensavo si trattasse di un lato che tutti abbiamo, come aveva detto Sirius. Non avevo capito che si trattasse delle tua stessa magia, pensavo parlasse di umanità>>

Gli do le spalle e vado verso il letto di Ron, mi siedo e metto le mani tra i capelli, chiudo gli occhi e cerco di fare lunghi respiri. Vorrei essere arrabbiata come lo ero prima ma le parole di Ron mi hanno più ferita che fatto infuriare. Non sono mai riuscita a comprendere cosa fosse davvero l'Oscurità, insomma, papà diceva che era un tipo di magia, ma che noi scegliamo di rendere così, non lo è di natura. Diceva che ero buona, è solo che le mie emozioni erano amplificate dalle mie doti, diceva che non c'era niente di sbagliato in me.
Le immagini nella mia testa diventano potenti, dolorose : io uccido Barty Jr, Minus, quelle sirene, tutti i mangiamorte. Li ho uccisi perché lo volevo, non perché dovevo. Voldemort aveva ragione, i singhiozzi arrivano come delle lame, il petto mi va a fuoco. Mio padre mi ha mentito per anni, zia Ariana era come me?
Due mani si posano sulle mie, Harry si mette inginocchio davanti a me e appoggia la fronte alla mia. Avevo detto di non voler essere toccata ma al momento non ho la forza di scacciarlo<<Non volvo ferirti, avevo solo paura che ti saresti odiata ancora di più>>

<<Sono un mostro>>

Lui usa una mano per sollevarmi il viso, mi toglie i capelli ormai mezzi bianchi, e mi guarda nella mia fragilità. Le labbra mi tremano e ho gli occhi gonfi e rossi, mi sento così stanca, così stanca di vivere. Quando finirà? Tutti muoiono ma io resto, resto dove non vorrei, su un mondo che vede Lightless, non la vera me<<Tu non sei un mostro, Avery. Non pensarlo neanche>>

<<E' la mia natura>>Non è una scusa, è la semplice realtà.

Il suo sguardo si addolcisce e la mia rabbia nei suoi confronti sembra dissiparsi ancora di più<<Questo non è affatto vero, tu sei tante cose ma non sarai mai il male>>

<<Come lo sai?>>dico con un filo di voce, mi sfiora il viso.

<<Perché sei salita su una scopa e hai fatto esplodere delle cariche di vernice per dimostrare che Hogwarts è di chi ci vive, non di chi la vuole. Ti sei vestita di bianco e hai governato un'intera ribellione contro il Ministero ma hai avuto il tempo per comprare il regalo di compleanno per Neville. Una persona cattiva non farebbe questo>>ridacchia dolcemente.

<<Ma una pazza sì>>

Entrambi ridiamo, ridiamo nonostante siamo tristi. Alzo le dita verso la sua mano, ancora posata sulla mia guancia e la stringo, è calda. <<Forse il folle sono io, non trovi?>>

<<Perché?>>

Alza le spalle<<Perché amo qualcuno che dice di non odiarmi, ma a me pare il contrario>>

Tiro su gli occhi per smetterla di piangere, lui si alza a disagio. Mi ama ancora e non credo affatto di meritarlo ma resterà, perché Harry lo ha promesso e una parte di me, chissà quale si sente come se non fosse giusto. Mi alzo di scatto, mi asciugo le guance mentre lui è di spalle, dispiaciuto per tutto quello che è appena successo. I nostri migliori amici se ne sono andati e ora siamo soli in questa tragedia.

<<Allora è un vero peccato>>dico coraggiosamente, lui si paralizza e si volta lentamente<<Se solo quella ragazza non fosse così testarda ed orgogliosa ti direbbe che non ti ha mai odiato. Ti direbbe che ti ama>>

I suoi occhi blu si fermano sui miei, immagino che non si immaginasse una risposta del genere da me, soprattutto dopo quello che ho appena scoperto ma so ancora sorprendere e forse, proprio per colpa di Ron ho capito che i segreti non fanno che allontanare chi vorremmo più vicini.
Harry fa qualcosa d'inaspettato ma che in realtà aspettavo da tanto, tantissimo tempo. Con due falcate attraversa il tappeto e getta le sue mani ai lati del mio viso, come prima e mi bacia.
Mi bacia con tutto se stesso, ci metto un secondo per capire quello che sta capitando ma poi, come se fosse la cosa più naturale del mondo, finisco per ricambiare. E' un bacio che sa di vero, di disperazione, di gioia, di malinconia, d'amore. Le mie dita si posano fra i suoi capelli, li esploro come non facevo da tempo immemorabile, il mio cuore potrebbe scoppiare come un fuoco d'artificio. Solo quando non abbiamo fiato, per averlo speso per litigare, posiamo la fronte di uno sull'altro, respirando piano. Forse non tutto andrà bene alla fine ma qualcosa si può ancora salvare, per quanto faccia male.

ANGOLO AUTRICE.

Ne sono voltate di parole! Di sicuro questo capitolo è diviso in due parti, forse una parte estremamente dolorosa mentre l'altra più felice, per quanto riguarda Harry e Avery.
Ho pensato fosse il momento giusto di parlare in modo civile, di stare da soli e capire che cosa resta del loro rapporto. Nello stesso tempo Ron e Hermione avranno il tempo di allontanare la pressione per questa maledetta caccia. Cosa accadrà adesso?
Per scoprirlo dovrete continuare a leggere e aspettare ma spero, con tutto il cuore, che vi piacerà. Un bacione!

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