Il presentimento di Arya
<<DOV'ERAVATE FINITI???>> gli urlò Eragon.
<<Scusa, se siamo tornati tardi, ma eravamo con Dalia, Caleny, Jessie, Silinen e Rubina...>> disse il primo
<<E sai com'è, sono così belle e gentili! A parte Saphira, Ilirett e Ryannah, al castello dei Cavalieri Di Draghi, non c'erano altre ragazze! Dovevamo rifarci gli occhi>> aggiunse.
<<Rimorchiatori che non siete altro! Se non foste tra i più bravi con la magia e con la spada non sareste nemmeno qui! Quindi, vedete di fare i bravi e se propri volete stare con delle ragazze diverse, vi farò sorvegliare ventiquattr'ore su ventiquattro da Arya. Dovrete fare tutto quello che vi dirà altrimenti le do il permesso di... di... DI FARVI DEL MALE FISICO!>> gli sgridò Eragon.
Solo allora i due si accorsero della presenza di Arya.
<<E lei Arya?>> chiese quello coi capelli rossi.
<<Sì! Avete fatto proprio una bella prima impressione eh?>> disse Ryannah uscendo anche lei dalla casetta.
I due arrossirono e chinarono impercettibilimente il capo, solo Arya se ne accorse. Lei sorrise.
<<Io sono Rielf>> disse l'elfo.
<<Io sono Keol>> disse l'altro.
<<Piacere di conoscervi! Bene, si è fatto tardi, è meglio che io e Firnien torniamo a casa. Ci vediamo domani mattina in piazza, va bene?>> disse Arya. Non sapeva perché, ma si sentiva a disagio. Ryannah aveva detto che Eragon aveva parlato loro di lei, ma cosa aveva detto? Cosa sapevano percisamente? Cosa avrebbe potuto dire senza innescare strane reazioni?
Fece finta di sbadigliare e salutò con la mano, si girò e si incamminò.
Fatti neanche due passi che Eragon la fermò.
<<Arya>> disse.
<<Te ne vuoi davvero andare, dopo quello che è successo prima?>>
<<Perchè, cos'è successo prima?>> chiese Rielf.
Arya e Eragon si guardarono negli occhi un istante, il tempo che bastava per capirsi senza dire una parola.
<<Non è il momento di raccontarlo, Rielf>> disse allora il Cavaliere di Saphira.
<<Arya, sai che ha ragione. Non mi sembra una grande idea andarcene>> le disse Firnien, estromettendo dalla conversazione le menti di tutti gli altri.
<<Lo so, ma non so perchè mi sento a disagio>> gli rispose mentalmente l'elfa.
<<Puoi dormire qui>> disse Eragon accompagnandola davanti a una porta socchiusa.
L'elfa l'aprì e si trovò davanti una stanza piccola e semplice, ma comunque confortevole.
Gli unici arredi erano il letto, una scrivania vuota con una poltrona, un armadio di legno e un divanetto bianco.
<<Va benissimo grazie>> disse Arya buttandosi a sedere sul letto.
<<Ryannah mi ha detto di prestarti questa>> aggiunse il Cavaliere passando all'elfa una camicia da notte di pizzo.
<<Oh, grazie, non doveva>> rispose Arya. Di solito non indossava abiti del genere neanche per dormire. Vestiva sempre capi maschili, era fatta così, ma quella sera avrebbe fatto un eccezione.
<<Bene, ti vengo a salutare quando sei pronta>> disse il ragazzo uscendo dalla stanza e chiudendo la porta.
Arya si tolse il fodero con la spada dentro e li appoggiò sul divanetto e iniziò a cambiarsi.
Si mise la camicia da notte di pizzo prestatale da Ryannah e si sedette sul letto mentre aspettava Eragon.
<<Cosa c'è Arya, tutto a posto?>> chiesero Firnien e Saphira comparendo col muso da fuori la finestra.
<<Non lo so, è come se sapessi che sta per succedere qualcosa di brutto. E allo stesso tempo penso a quello cambierà nella mia vita se riuscissimo a ristabilire la pace>>
<<Arya, piccola mia, non c'è da preoccuparsi, ora siamo tutti insieme no? Stai tranquilla!>>
Arya sorrise ai due draghi, ma non era del tutto sicura di quello che Firnien le sveva detto.
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