DIV4GUER
how i wish you were mine,
i think of you all the time.

il sole cocente era fisso sul cielo pulito da ogni traccia di nuvola, di un blu quasi elettrico. il mare era calmo, pulito, e più si allontanava, più si scuriva. la sabbia fine si infilava tra le dita dei piedi e si attaccava alla pelle bagnata.
　non c'era nessuno, forse perché era mattina presto, forse perché c'era del lieve vento che non incitava tanto a farsi un bagno.
　ma il bagno era l'ultima cosa a cui pensavano due persone in particolare. loro due camminavano lungo il bagnasciuga, le loro dita lievemente intrecciate e nella mano libera le ciabatte insabbiate. si lasciavano bagnare i piedi dall'acqua mentre tenevano lo sguardo fisso a terra, facendo attenzione a non schiacciare niente e raccogliendo più conchiglie possibili. si stringevano la mano quando si abbassavano per prendere qualcosa che aveva attirato la loro attenzione, sorridendo appena l'afferravano e la mostravano all'altra. ad un certo punto, la più bassa–di poco, in realtà–poggiò la testa sulla spalla dell'altra, stringendosi completamente a lei. con un sorriso, la più grande la guardò.
— sei stanca? vogliamo fermarci? — le chiese, appoggiando la guancia sulla sua fronte mentre si fermava.
　si abbracciarono quasi inconsciamente, tanto che ormai lo spazio personale non esisteva più, e si presero un momento per chiudere gli occhi e ascoltare il mare.
　erano lì, due ragazzine abbracciate, che attraverso una stretta, attraverso gusci colorati trovati sotto la sabbia, si dimostravano il loro affetto. chiunque le avesse guardate per troppo tempo l'avrebbe percepito: non erano soltanto amiche. erano qualcosa di più. si sentivano al sicuro tra le braccia dell'altra, mentre si lasciavano baci sulle guance, mentre si accarezzavano la schiena. si sentivano bene mentre sospiravano, stanche dall'aver camminato troppo; avrebbero camminato per altri anni solo per vedersi di nuovo, e avevano intenzione di passare insieme tutto il tempo che avessero a disposizione.
　si sedettero sotto l'ombra di una torretta il cui bagnino era assente. non osavano far allontanare le loro mani, incollate, mentre i loro fianchi erano fatti per rimanere vicini. guardavano le onde del mare che si alzavano e si abbassavano, mai annoiate da quel movimento costante. mentre la più piccola socchiudeva gli occhi, l'altra posava lo sguardo sul piccolo pontile di legno che sembrava tutto tranne che resistente.
— hey, — sussurrò per non rovinare la quiete che si era andata a formare, — cosa ne faremo delle conchiglie?
　ottenne delle spallucce incerte, mentre la ragazza passava le dita tra gli oggetti che avevano raccolto lungo la loro passeggiata. li teneva sulla gonna che si era improvvisata con un foulard, di un semplice rosso che era stato lievemente sporcato dalla sabbia contenuta dalle conchiglie.
— potremmo provare a farci dei buchini e... crearci delle collane? le indosseresti?
　con una risatina, la ragazza più piccola scosse la testa.
— sinceramente, no. credo che lo farei per te, comunque.
　rispose con un sorriso, trattenendosi dall'oscillare da destra a sinistra com'era solita fare quando si sentiva felice. portò entrambe le mani ad avvolgere un suo braccio, stringendosi il più possibile a lei nel tentativo di lasciare il meno spazio possibile tra i loro corpi.
　non c'era nient'altro che potesse importare a loro due. in quel momento, contava solo l'altra, contava solo la felicità dell'altra, che avrebbero messo davanti alla propria; contava vedere la ragazza al proprio fianco sorridere ed essere la causa del suo sorriso. la più bassa chiuse gli occhi, rilassandosi appena sentì le affusolate dita della ragazza attraversarle i capelli che erano già tinti di un altro colore.

　si alzarono a fatica, impigrite dal sole e dalla calma del mare, tornando a camminare verso dove erano partite, canticchiando le prime canzoni che passavano nelle loro menti e stringendo la presa sulla mano dell'altra appena si sentivano troppo distanti.
　era una fresca mattina d'estate, e due ragazze si dimostravano amore parlando con il cuore.