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Festa di compleanno "speciale".

Fra pochi minuti scoccherà la mezzanotte e io guardo i miei amici con un sorriso stampato sul volto. Quest'anno ho deciso di non voler fare niente di speciale per il mio compleanno ma semplicemente una serata a casa tra amici, così avevo spiegato qualche mese fa a Namjoon in una normale conversazione.

Fu così che, per l'appunto, la mia richiesta fu esaudita.

Sette ragazzi seduti su un lungo divano che ridono e scherzano tra loro dopo aver mangiato dei noodles ordinati su 'Panda Express', non ci potrebbe essere niente di meglio.

Ridiamo, anzi, Jimin ride all'ennesima freddura colossale di Jin mentre il mio sguardo è alquanto perplesso.

«Jimin-ah. Solo tu puoi ridere alle sue battute.» sbuffa sconsolato Yoongi per poi sbattere una mano sulla fronte.

La reazione del maggiore però è repentina.

«Sta zitto! I miei dad-jokes sono fantastici!» si irrita Jin-hyung mentre gesticola furiosamente.

Il biondo alza gli occhi al cielo stravaccandosi sul divano per poi ripartire all'attacco.

«Vuoi che ti dica la verità? Questa era veramente pessima.»

Il leader sta per intervenire ma il volto del ragazzo dai capelli, da poco, viola si illumina come se avesse avuto un lampo di genio.

«Aspetta! Me ne è venuta in mente un'altra!»

Yoongi "terrorizzato" tenta di fermarlo ma, ormai, è troppo tardi.

«Sapete come si chiama la tana di Winnie the Pooh?» domanda per poi scrutare le nostre facce in attesa di una qualsiasi reazione.

«Supermercato, reparto colazione.» afferma con fin troppa serietà Suga, cosa che mi fa letteralmente cadere dal divano dalle risate.

«No.» lo guarda storto Jin-hyung.

«L'alveare?» tenta Namjoon.

«No〜.» sbuffa Jin sull'orlo dell'esasperazione.

«Si certo, così una gita all'ospedale non gliela toglie nessuno.» rispondo sarcasticamente.

«Ma se Winnie the Pooh è un orso non dovrebbe andare in una clinica veterinaria?» mi corregge Jimin-ssi facendomi arricciare il naso contrariato.

«Povero Kookie, c'è rimasto male.» ridacchia Hobi-hyung dandomi delle pacche sulla spalla dato che è seduto alla mia destra.

Il mio sguardo si posa sul ragazzo seduto alla mia sinistra, Taehyung, che in questo momento è concentrato a fare qualcosa con il cellulare. La mia curiosità mi fa allungare leggermente il collo finendo con la testa appoggiata sulla sua spalla e anche io punto lo sguardo sullo schermo cercando di capire cosa stia facendo.

«Hyung che stai facendo?» chiedo curioso alzando lo sguardo incontrando i suoi occhi che saettano tra le varie parole sul cellulare.

«Sto cercando come si chiama il negozio dove si vede il miele.» sussurra non distogliendo lo sguardo dal telefono.

Mi rimetto dritto. E' ufficiale, siamo una gabbia di matti.

O forse a parlare è il soju che abbiamo bevuto durante la cena, per non parlare dei cocktail durante l'aperitivo e anche quelli post mangiata con la scusa del "digerire" . Io ci vado piano perché non mi piace molto l'alcool ma oggi ho fatto un'eccezione.

La situazione, con il passare dei minuti, degenera. Tutti cercano di indovinare la possibile risposta ma, nella maggior parte dei casi, sono delle scemenze assurde.

Un forte tonfo ci fa zittire tutti quanti all'istante, rumore causato da una manata sul tavolo da parte di un Jin spazientito.

«Basta〜. Mi state rovinando la barzelletta.»

«Avanti dilla e basta, così finirà questa agonia.» sbotta annoiato Yoongi-hyung con un gesto incurante della mano.

Il ragazzo dai capelli viola semplicemente lo ignora per poi, teatralmente, schiarirsi la gola.

«Dicevo, sapete come si chiama la tana di Winnie the Pooh?» richiede il maggiore scrutando le nostre faccie perplesse.

Tutti noi neghiamo con la testa mentre Jin sta già ridacchiando. Dico solo una cosa, non eravamo decisamente pronti.

«Semplice, la pooh-tana!» scoppia in una fragorosa risata applaudendo a se stesso.

I miei occhi si spalancano e tutti si ammutoliscono per l'ennesima volta. Non avrei mai immaginato che il mio hyung potesse avere un lato così perverso.

Namjoon, ripresosi prima degli altri, allontana il bicchiere di Soju del più grande dal suo raggio d'azione mettendolo dall'altra parte del tavolino basso.

«Per oggi tu hai finito di bere.»

Non so se è per la situazione o per la serietà con cui in nostro leader ha pronunciato quelle parole ma tutto il gruppo scoppia in una fragorosa risata arrivando praticamente alle lacrime. Trovo esilarante come Jin protesta mentre Namjoon lo osserva come un padre contrariato.

Ad un certo punto il rumore di una suoneria, o per meglio dire una sveglia, mi fa cadere lo sguardo su Jimin che estrae il cellulare dai suoi skinny jeans neri con non poca difficoltà per poi guardarmi con un sorriso radioso.

«E' ufficialmente il primo settembre, auguri kookie!» urla Jimin-ssi con i suoi occhi che spariscono con la sua espressione felice.

Inarco le sopracciglia divertito.

«Hai seriamente messo una sveglia per avvisarti a mezzanotte?» chiedo ridacchiando.

«Beh si.»

In uno slancio di puro affetto mi alzo dal divano e mi butto su di lui per abbracciarlo, lui scoppia inevitabilmente a ridere ricambiando il gesto. La sua testa è nell'incavo del mio collo quando gli sussurro un "grazie" al quale lui risponde con delle pacche sulla mia schiena.

Quando mi sollevo da quella posizione, non proprio comoda, non ho il tempo di parlare che vengo stretto nella morsa mortale del ragazzo dai capelli viola.

«Jin-hyung, così soffoco.» balbetto in mancanza d'aria mentre il mio corpo viene fatto ondeggiare a destra e a sinistra.

«Oh, il piccolino che non è più tanto piccolino.» sbraita con voce smielata mentre continua ad abbracciarmi.

Non ho il tempo di controbattere infastidito che vengo letteralmente preso dai fianchi per poi essere sollevato da un Hobi-hyung super euforico.

«Yah〜. Auguri Jungkookie〜!»

Questa è la volta buona che mi faccio male, perso mentre vengo rimesso a terra per poi essere pizzicato in entrambe le guance da un RM sorridente con tanto di fossette.

«Che tenero il nostro maknae. Aw〜.» afferma mentre le mie guance vengono strapazzate.

«Aiuh〜» mi lamento iniziando a non sentire più la faccia.

La figura di Yoongi-hyung cattura la mia attenzione e le dita affusolate del leader si allontanano da me permettendomi di massaggiarmi le guance indolenzite. Il più basso posa una mano sulla mia spalla per poi dare qualche pacca mostrando quello sguardo sempre serio.

«Un altro passo in meno verso la fine della pubertà ma potrai sempre contare sul sostegno del tuo hyung.» si congratula, a modo suo, per poi fare un occhiolino.

«Grazie.» rido divertito.

Dietro di lui scorgo la figura di V-hyung che aspetta il suo turno. Il biondo gli lascia spazio e, una volta di fronte a me, Tae prende la mia nuca e fa scontrare le nostre fronti.

I nostri sguardi sono incatenati e intensi, so che in questo momento i suoi occhi mi stanno mostrando tutto l'affetto che prova per me.

«Auguri Kookie.» dice semplicemente guardandomi dritto negli occhi.

«Grazie Tae Tae.» rispondo per poi far sfregare le nostre fronti.

I miei capelli vengono scompigliati facendomi arricciare il naso e poi, quasi come un rito, io e Tae leghiamo i nostri mignoli facendo scontrare i pollici.

Dopo questo momento di euforia generale ritorniamo tutti a scherzare e a ridere animatamente, tra un sorso di Soju e birra e l'altro. L'atmosfera allegra viene bruscamente interrotta dal campanello che suona, confuso rivolgo uno sguardo perplesso ai miei amici mentre Taehyung si alza come un fulmine dirigendosi all'ingresso urlando un "Vado io!".

«Aspettavamo qualcuno?» domando perplesso e, a tratti, insicuro dopo aver incrociato uno strano sorrisetto stampato sul volto di Jimin-ssi.

«Abbiamo riservato per te un altro "regalino" se così lo possiamo definire.» risponde il mio hyung mimando le virgolette.

«Cioè? Non bastavano già i regali che mi avete fatto?» chiedo più confuso di prima.

Nessuno di loro mi dà una spiegazione ma, in compenso, vedo che tutti si alzano raggiungendo la porta lasciandomi da solo sul divano come uno stoccafisso.

Sento i ragazzi parlare ma non capisco molto di quello che dicono e tutto si interrompe nel momento in cui la porta d'ingresso di apre per poi richiudersi subito dopo.

L'istinto mi dice di seguirli per poter scoprire chi effettivamente sia la persona, a me, sconosciuta ma una voce diversa da quelle che conosco fa congelare tutti i miei movimenti.

«Ehi mignon, saresti tu il mio cliente di stasera?»

Continua...

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