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13 - incontro inaspettato

"aww ma che dolce, Jikan, scappi dai problemi eh?"
"Stai zitta. Non sto scappando, lo faccio per lui"
"Lo abbandoni e poi dici anche che lo stai facendo per lui, tsk che egoista"
"Non lo sto abbandonando, me ne sono solo andata. Se lui si innamora di me dovrò spezzargli il cuore..."
"e per non avere questo peso lo costringi ad innamorarsi di qualcun'altra. Come la fai la fai sempre un'egoista rimani, Jikan."
"Lasciami in pace Shūryō!"
"e dimmi, da quando riesci addirittura a capire i sentimenti delle persone, eh?! Sono proprio curiosa!"
"beh quando una cosa è ovvia..."
"già... Quando una cosa è ovvia... Che strano concetto di ovvietà il tuo... Non avrai mica preso i suoi poteri diventando Dea..."
"lei lasciamola stare, comunque lei ha i suoi poteri, io i miei. E adesso lasciami in pace, devo tornare"
"tsk... Come vuoi..."

"finalmente" pensò Jikan scendendo dall'albero sul quale si era seduta guardando male la figura nera di lupo che correva veloce un po' distante da lei, sparendo dietro agli alberi poco dopo.
"vorrei salutare Kasai ma è già in buona compagnia..." la Dea fece un sorriso amaro e abbassò lo sguardo mentre una piccola e indifesa lacrima solcava il suo viso.
"Certo che sono proprio una piagnucolona, finisco sempre per piangere..." Si rimproverò la ragazza sospirando.
"Beh sono sempre stata così in fondo... Forse è per questo se... Ah non pensiamoci adesso, è ora di tornare al mio giardino..." e così la ragazza iniziò a fluttuare a circa dieci centimetri da terra e portò braccia e mani davanti a sè chiudendo gli occhi. Mezzo secondo dopo la Dea si trovava già sopra il vecchio pontile del suo giardino, con una nube di vapore acqueo che le arrivava alle caviglie.
"Ormai il danno è fatto... Spero che Kasai se ne renda conto il prima possibile, se glielo dicessi io non potrei mai saldare il mio debito..."

~~~

Kasai camminava a testa bassa sul sentierino di ciottoli tra le lapidi che una dopo l'altra scorrevano accanto al ragazzo. Lapidi buie e silenziose, così tranquille... Il rosso avanzava a piccoli passi verso la sua meta: la tomba del suo migliore amico.
Arrivato davanti a una lastra di marmo bianco si fermò quando vide altri piedi davanti ai suoi. Quei piccoli arti erano coperti da un paio di ballerine scoordinate tra loro, infatti quella sul piede destro era nera e l'altra era di un bianco ingiallito, simile al panna. Il ragazzo alzò leggermente lo sguardo incuriosito e vide una esile ragazza seduta accanto alla lapide che riportava il nome di Koichi. La ragazza aveva dei lunghi capelli biondi molto chiari, portava sulla gamba destra una calza alta fin sopra il ginocchio e sulla gamba sinistra delle bende che le ricoprivano l'arto fino all'inguine, una gonna nera a vita molto alta e stretta che le arrivava sotto al seno e una camicia panna e sopra un piccolo coprispalle a mezza schiera nero con le maniche lunghe. La ragazza aveva nelle sue mani, coperte da un paio di guanti panna strappati sulle dita e ricoperte anch'esse da bende sgualcite, una bibbia con la copertina nera le cui pagine erano lentamente girate una ad una dalle esili dita della ragazza che stava leggendo ogni singola parola stampata su quelle pagine di carta ormai ingiallita dal tempo. Gli occhi rossi della giovane si staccarono dal libro e raggiunsero il ragazzo, il quale si irrigidí appena riconobbe la giovane ragazza.
«Shiori, sei davvero tu?» disse stupito Kasai guardando con occhi sbarrati la giovane, in effetti erano passati molti anni dall'ultima volta che lui aveva visto la sorellina di Koichi, allora lei era ancora una bambina, vederla ora cosí cresciuta, ormai una giovane donna, mise Kasai in imbarazzo oltre a lasciarlo piacevolmente stupito.
«sei davvero cresciuta moltissimo!»
«già» disse lei con voce fredda.
«hai ragione, sono cresciuta» la ragazza abbassò lo sguardo e si alzò in piedi barcollando leggermente.
«sento... Qualcosa di strano...» Shiori alzò lo sguardo verso Kasai scrutandolo attentamente da testa a piedi.
«il... Tuo... Orologio...» la sua voce si faceva sempre piú sottile da quanto era concentrata, era quasi un sussurro, e Kasai si agitò appena lei prese in mano l'orologio che aveva al collo; se c'era una persona che poteva scoprire Jikan quella era Shiori, da sempre una ragazza misteriosa e tetra, amante del mistero, del paranormale, era solita infatti frequentare da sola posti come chiese gotiche, lazzaretti e cimiteri monumentali per passare il tempo nonostante avesse solo 16 anni.
Kasai fece un passo indietro e tolse dalle mani di Shiori l'orologio d'argento che la ragazza stava fissando e studiando nei suoi minimi particolari.
«nascondi qualcosa... Kasai...? Sí... Nascondi qualcosa...»
«t-tu... Perché sei qui?» disse Kasai per cambiare argomento anche se sapeva, e ormai ne era rassegnato, che Shiori l'avrebbe presto scoperto.
«mio fratello è qui... Quindi anche io sono qui... Lui mi ha detto che starà sempre accanto a me, quindi eccomi qui... Ma tu...» Kasai era pronto alla raffica di domande che Shiori gli avrebbe fatto smascherandolo.
«manterrò il segreto...» disse la ragazza  tornando a sedersi accanto alla tomba del fratello.
«ma... Come...?»
«però... Voglio incontrarla» Kasai non stava capendo nulla, la sua mente continuava a produrre incognite senza la minima risposta e Shiori senza dare la minima spiegazione non aiutava per nulla.
«l'anima a cui appartiene l'orologio... Voglio incontrarla» il ragazzo dai capelli rossi era rimasto impietrito dalle parole della ragazza, era spaventato e anche sconcertato, sapeva che quella ragazza era molto strana e diciamo molto particolare, Koichi gliene aveva parlato molto, ma non pensava che avesse "poteri" del genere. Era assurdo!!
«t-tu come... COME HAI FATTO A SCOPRIRMI?» Kasai sgranò gli occhi mentre quasi urlava quella frase, non riusciva a capacitarsi! Shiori però non si scompose, alzò la testa verso Kasai e guardò il ragazzo con i suoi due occhi, uno aperto, quasi sgranato e l'altro quasi chiuso; i suoi occhi erano sempre stati cosí, uno piú aperto e uno piú chiuso, nemmeno tutti gli oculisti che l'hanno visitata erano riusciti a capire perché fossero cosí, ma Shiori non lo faceva certo apposta, i suoi occhi sono cosí e basta, ecco un'altra delle sue "particolarità".
«quell'orologio non è materiale... si vede che è un'ombra... Guarda... lo tieni sotto la camicia ma... non c'è il rigonfiamento... Del tessuto...» la ragazza inclinò la testa sempre guardando Kasai negli occhi.
«ti faccio... Paura?» la domanda spiazzò il ragazzo che non sapeva bene cosa rispondergli. A dire la verità lui non se la ricordava cosí strana...
«no, certo che no. Ancora peró non mi capacito di come tu sia riuscita a scoprire il mio segreto.»
«tsk... Bugiardo... Sento la tua paura... Non mentirmi, anche se lo dici non mi offendo... Sono abituata. Comunque... Domani alle 4 qui davanti... Voglio conoscere l'anima di...» la ragazza chiuse per un secondo gli occhi e prese un bel respiro per poi riaprire gli occhi verso un punto indefinito davanti a sè.
«l'anima di... Jikan...»

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