Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

||1||

Il 13 gennaio dell'oramai lontano 1978, una giornata particolarmente fredda, una macchina sfrecciava verso l'ospedale di Saint Helen, nella contea di Quicklok County, nello stato dell'Idaho, con un uomo ubriaco sulla trentina alla guida. Quest'uomo si chiamava Robert Cullinane, un immigrato irlandese di quinta generazione con problemi nel gestire solo due cose: l'alcol e la rabbia. Nel sedile posteriore, sua moglie Caroline Cullinane, Fitzgerald da nubile, donna molto bella e molto sottomessa al marito. La macchina era una Pontiac del '59 rossa con tettuccio giallo, come la Dune Buggy di Altrimenti Ci Arrabbiamo.
Poche ore dopo essere arrivati in ospedale, sotto le atroci sofferenze del parto, Caroline diede alla luce la loro prima e unica figlia, Eleanor Beatrix Cullinane.
Ed è da lei che ha inizio la nostra storia.

Quindici anni dopo, 1993. Liceo statale Martin Luther King, Jr, Quicklok County, Idaho.

Le loro risate risuonavano nel corridoio silenzioso come il suono dei pezzi di metallo che cadono in un edificio abbandonato a se stesso.
Avevano appena finito di gonfiar di botte un bulletto che stava fregando i soldi ad un povero ragazzino di seconda media. Sentivano che salvare la gente era la loro missione.
Loro erano Jamie "Weed" Woodstock, Ernie "Generale"  McGee, Mortimer "Duke" Pines e Eleanor.
Eleanor non aveva un soprannome, non ne voleva.
Quei quattro facevano parte di quella generazione che era cresciuta ascoltando i Nirvana, i Rage Against The Machine, gli Alice In Chains...
Ragazzi arrabbiati e delusi dal mondo, che non avevano speranze perché esse erano state distrutte dalla società che li aveva cresciuti.
Nessuno di loro aveva vita facile. Ma Eleanor in particolare. Diceva sempre "Io non vivo, sopravvivo. È diverso."
Subito dopo la sua nascita, infatti, le cose non erano andate molto bene, anzi. Era tutto andato peggio.
Sua madre, Caroline, aveva perso il lavoro durante la maternità, per ovvie ragioni.
Il padre invece si era presentato ubriaco in ufficio per la quarta volta di fila, e per ciò lo avevano sbattuto fuori.
Sua madre aveva scoperto la droga. L'oppio, in particolare. Se ne stava tutto il giorno a fumare oppio sul divano col cervello in pappa, mente guardava "Ok, il prezzo è giusto".
Suo padre beveva perchè era triste ed era triste perchè beveva. Voleva dare un futuro migliore a sua figlia, a sua moglie, ma piú pensava a quanto fosse un fallito, piú piangeva e piú beveva.
Era stato ricoverato tre volte per cirrosi epatica ed era andato in coma etilico già un paio volte.
Ormai era l'ombra di se stesso, e si arrabbiava per questo. Si arrabbiava, si arrabbiava...si arrabbiava con sua figlia piú di tutti. Non sapendo a chi dare la colpa, dava la colpa a lei. E la torturava. Non che le facesse gran che di fisico. Ogni tanto qualche ceffone sulle orecchie, ma non aveva mai osato farle violenza.
Era un alcolizzato, certo, ma un alcolizzato con dei principi.
La tortura era tutta psicologica.
Ed Eleanor a volte neanche tornava a casa.
Si era costruita una specie di appartamento nei bagni della palestra scolastica (luogo ormai dimenticato, dato che aveva il pavimento sfondato e nessuno voleva lavorare per sistemarlo). Era anche discretamente bello: pulito, in ordine, pieno di cose prese dalla sua stanza o dallo sfasciacarrozze, in particolare targhe e paralumi (aveva una strana passione per le targhe e i paralumi, neanche lei sapeva il perché).
Dillo alla polizia, direte voi?
No.
Era fuori discussione.
Aveva paura delle conseguenze.
E a volte la paura fa fare cose insensate, come quella di non parlare.
Infatti lei non parlava, ma tutti loro sapevano.
Con lei aveva solo un compagno che lei considerava davvero famiglia: il suo cane Leonida.
Leonida era un pitbull di sette anni, con una cicatrice sull'occhio.
Lei l'aveva addestratto a combattere, ma non ad uccidere. Aveva un morso molto potente, e quando si sentiva attaccato, abbaiava con molta forza.
Nonostante tutto, era un bravo cane: aiutava i professori e gli studenti a trasportare cose, tipo un postino, ed era un po' la mascotte della scuola. Lo so, lo so, di solito gli animali non sono ammessi negli istituti scolastici, ma non Leonida.
Vedete, il padre di Eleanor non sfogava la sua rabbia su di lei, ma sul cane. Lo picchiava, lo bastonava, gli faceva male in ogni modo che poteva. Quando una volta quasi lo uccide, Eleanor decise che ne aveva avuto abbastanza, e da allora se lo portava ovunque. Aveva chiesto al preside, date le violenze subite a casa, se poteva portare Leonida con se, e lui accettó, a patto che non diventasse aggressivo.
In due anni non aveva attaccato nessuno, anzi.
Aiutava spesso gli altri studenti, magari in sedia a rotelle o con le stampelle, a portare dei pesi: zaini, cartellette, perfino progetti scolastici. Tutti sulla schiena. Eleanor non aveva addestrato Leonida a farlo, era un talento naturale. Tutti lo amavano.
Aveva inoltre trovato , da poche settimane, un suo simile dall'altra parte della città. Era molto scomodo, per Eleanor, andare sempre la a riprenderlo, ma non poteva fare a meno che essere felice per il suo Leonida. Infatti, lui si recava sempre nel giardino di una casa, in cui c'era una cuccia appartenente ad una femmina di alano, di nome Trixie. Non aveva mai visto i proprietari di quel cane, ma trovava che fosse proprio un bell'alano.
Il mistero dei proprietari dell'alano, comunque, non rimase tale molto a lungo...

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro