5.
Non riuscivo a dormire, ero troppo emozionata per il fatto che la sera successiva avrei conosciuto la famiglia di Sayu e soprattutto suo fratello, di cui tutti mi parlavano molto bene. Al posto di stare sdraiata sul letto a non fare niente, mi diressi giù in salotto, lasciando Sam in camera a dormire.
È strano come uno shinigami si sia legato talmente tanto alla vita di un umano da fare tutto quello che rende qualcosa umano.
Scesi silenziosamente le scale nonostante sapessi benissimo che Lawliet era sveglio e vigile. Entrai in salotto.
<<Hey Lawliet>>
<<Hai bisogno di qualcosa?>> chiese mescolando il suo the.
<<Non riesco a dormire>>
<<Vuoi rimanere qui?>> si girò verso di me sulla sua sedia girevole.
<<Vuoi seriamente?>>
<<Se non avessi voluto non te lo avrei chiesto>> poi mi scrutò mentre andavo a sedermi sul divano. Notai che il suo computer era acceso.
<<Stai ancora lavorando?>>
<<Come sempre - poi si girò verso il monitor - ho chiesto alla polizia di controllare in che fascia oraria agiva Kira e domani mattina dovrebbero dirmi tutto>>
<<Ma ovviamente tu hai già fatto ricerche da solo>> gli completai la frase.
<<Non pensavo qualcuno potesse conoscermi così bene>> commentò fra sé e sé.
<<Beh sai, abitiamo insieme da quasi quattro anni>> risposi sarcasticamente.
<<Comunque sì, ho fatto ricerche. Ho scoperto che gli omicidi si concentrano dalle 18 alle 23, quindi per forza Kira ha un impegno inderogabile durante la mattinata, qualche idea?>> sapevo già che aveva un'ipotesi ben chiara, ma non sapendo quale fosse risposi prendendo in considerazione tutte le opzioni e mettendole sullo stesso piano per poi smentirle o confermarle, come tendevo a fare in ogni occasione. Mi sistemai sul posto incrociando le gambe per essere più comoda.
<<Gli impegni che possono esserci di mattina possono essere il lavoro, la scuola e alcuni sport - iniziai a dire tutto ciò che stavo pensando perché sapevo bene che Lawliet voleva conoscere tutto il procedimento mentale che avevo fatto - ma escludo l'ultima opzione perché se una persona può permettersi di praticare uno sport vuol dire che ha un lavoro con un turno pomeridiano o serale e quindi andrebbe a smentire sia la terza sia la prima ipotesi - feci un respiro profondo - oppure ha l'appoggio economico dei genitori, ma questo significherebbe che frequenta la scuola e quindi tenderebbe ad usare i pomeriggi per gli sport>>
Il ragazzo corvino mi guardava curioso, così decisi di continuare: <<Tra l'ipotesi del lavoratore e dello studente non cambia molto tranne che>> mi fermai di colpo, stavo per svelare l'esistenza del quaderno e non potevo permettermi una tale cosa.
<<Tranne che?>> mi incalzò Lawliet.
<<Tranne che il lavoratore deve obbligatoriamente fare un lavoro con un singolo turno, quindi escluderei medici e infermieri, poliziotti, e altri lavori che possono richiedere un cambio turno - feci una breve pausa - ma non ci sono evidenze che possano favorire l'una o l'altra ipotesi>>
<<Sì, ma nonostante ciò io ritengo che sia uno studente>>
<<Non hai nulla per provare questa cosa>>
<<Sì, invece, tu hai dimenticato il fatto che se è uno studente ha bisogno di studiare, che indicherebbe il lasso di tempo lasciato vuoto dall'orario medio di fine delle lezioni fino alle 18, quando iniziano gli omicidi>>
<<E i lavoratori finiscono circa alle 17, quindi, contando il tempo che potrebbero mediamente impiegare per arrivare a casa, l'ipotesi del lavoratore è plausibile come quella dello studente>>
<<Tu stai dando per scontato che Kira per uccidere debba stare a casa>>
<<Hai detto che gli serve un volto e un nome, no?>>
<<Esatto>>
<<Quindi deve vedere un telegiornale suppongo>>
<<Hai ragione>>
<<Ho sempre ragione>> lo corressi scherzosamente.
<<Ma in Giappone, come in diversi altri stati del mondo, i telegiornali vengono messi in onda anche su alcuni schermi giganti per strada>> continuò lui.
<<Beh sì>>
<<Seguendo il mio istinto e basandomi sulle prove->>
<<Pensi di rimanere sulla strada che Kira sia uno studente>> gli completai la frase.
<<Inizi a farmi paura>>
<<Perchè?>>
<<Mi completi le frasi, come se pensassimo le stesse cose nello stesso momento>>
<<Non è così, te lo assicuro. A livello di deduzione e intelligenza sono molto più in basso rispetto a te. Semplicemente ti ascolto quando parli e ho imparato a capirti, per quanto me lo lasci fare>>
<<Tu - si alzò dalla sedia e si avvicinò - mi ascolti?>> chiese leggermente stupito, poi si sedette di fianco a me.
<<Ovvio che lo faccio, perché non->> mi sentii stringere improvvisamente da due braccia smilze. Rimasi leggermente stranita da quell'atteggiamento, non ricordavo nemmeno più quando Lawliet mi avesse abbracciata l'ultima volta, nonostante questo ricambiai l'abbraccio che durò altri pochi secondi, poi ci staccammo.
<<Solitamente gli altri fanno finta di ascoltare o ascoltano solo quello che gli interessa>> esordì lui.
<<Non ti ascoltano solo perché hanno paura di comparare la loro misera intelligenza con la tua>>
<<E tu? Perché invece tu mi ascolti?>>
<<Perché sono consapevole di non essere al tuo livello, ma, al posto di avere paura, lo trovo uno spunto per migliorare e impegnarmi di più>>
<<Wow! Non pensavo tu fossi così matura>>
<<Sono la più matura in questa casa, idiota>>
<<Idiota?>> sgranò gli occhi.
<<Sì, idiota>> mi misi a ridere, mentre da parte del ragazzo corvino ricevetti solo un sorrisino, ma per me era già tantissimo. Rimanemmo un po' in silenzio, non uno di quei silenzi imbarazzanti, ma uno di quelli fatti appositamente per godersi il momento.
Mi venne in mente la cena da Sayu così decisi di rompere la quiete creatasi: <<Comunque domani sera sono a cena da Sayu>>
<<Sayu Yagami?>>
<<Esattamente>>
<<Sai che suo padre, Soichiro Yagami, è a capo delle indagini sul caso Kira?>>
<<Sapevo solo che è un agente di polizia>>
<<Ed è anche molto intenzionato a catturare questo assassino>>
<<Se sapesse che domani sera conoscerà la coinquilina di L, nonché la sua migliore amica e la sua consulente>> ammiccai.
<<Ma non lo verrà a sapere, nessuno deve saperlo. Ne abbiamo già parlato quando siamo venuti a vivere assieme, le persone sapendolo potrebbero estorcerti informazioni>>
<<Ovviamente non dirò nulla>> feci segno come di una zip sulle mie labbra.
<<E usa un nome falso per precauzione>>
<<In giro nessuno sa il mio cognome, a scuola ne ho dato uno falso grazie a Watari perché mi vergogno di quello vero>>
<<Bene, stai attenta mi raccomando>> nella sua voce c'era una nota di preoccupazione, ma feci finta di non notarla.
<<Certo certo - sbadigliai - ora però vado a letto che almeno domani posso dormire fino a tardi>>
<<Non devi andare in biblioteca?>>
<<No no, domani non è giorno lavorativo per me>> mi alzai e mi diressi verso le scale.
<<Notte scemo>>
<<Notte idiota>>
Spazio autrice
SCUSATEMI, chiedo umilmente perdono!
Mi dispiace moltissimo, ma ho avuto settimane complicate, come saprete sto vivendo l'anno all'estero in Messico e adattarmi sta diventando davvero difficile per me.
Vi lascio questo capitolo intanto ma vi giuro che continuerò a scrivere (anche gli altri libri VE LO PROMETTO).
Buona lettura e non scordatevi di sognare sempre!❤️
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro