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~Centuries~[OC]

Nome: Alejandro Ruiz.

Era lo stesso nome del suo nonno materno. Scelsero questo nome per il suo sguardo che sin da piccolo era uguale a quello del nonno. Infatti i due non solo si assomigliavano fisicamente ma anche caratterialmente da ciò che disse sua madre perché lui non lo conobbe mai. Dato che morì poco dopo la sua nascita.

Età: 19.

Data di nascita: 23 marzo 1941.

Ariete, Marte il pianeta governatore del segno infatti donerebbe loro un'indole guerriera che li renderebbe combattenti determinati con una grande forza interiore, grazie alla quale sarebbero sempre pronti ad affrontare nuove sfide e a risollevarsi in fretta dopo un ostacolo.

Genere: He/him (cisgender).

Nazionalità: Cubano, da generazioni.

Periodo storico:
Ha vissuto per tutto il periodo della rivoluzione cubana 1953-59. Attualmente è il 1960.

Famiglia:

Alejandro è il terzo figlio una famiglia povera di braccianti, composta da 21 fratelli, l'intera economia della famiglia si basa sulla quantità dei figli, infatti lui e i suoi fratelli hanno incominciato a lavorare ai 6 anni. Tra tutti i fratelli quello al quale è più affezionato è Rico, aveva solo 1 anno in meno di lui nonostante Rico fosse l'opposto del fratello riuscivano sempre ad andare d'accordo. Stavano sempre insieme e si coprivano sempre le spalle. Rico era più debole di Alejandro infatti quest'ultimo proteggeva il fratello in tutti i modi, faceva anche metà del lavoro che i genitori assegnavano al fratello, poiché lui non riusciva a portare pesi eccessivi. Ha un rapporto freddo con la mamma e il papà, talmente freddo che li chiamava solo per nome. Con gli altri fratelli aveva un rapporto distaccato però se qualcuno li ferisce è il primo che va a vendicarli.

Epiteti:

. El toro, veniva chiamato così dai suo compatrioti dal '57, dopo un avvenimento distruttivo.

. Puro cubano, in italiano significa sigaro cubano. Veniva chiamato così per due motivi. Il primo motivo è che amava il sigaro gli piaceva tenerlo tra i denti e l'odore di esso, il secondo motivo era perché il popolo si sentiva rappresentato dalla sua forza, come di sentiva rappresentato dal sigaro.

Aspetto:

Personalità:

È difficile.

È questo che rispondono le persone che lo conoscono quando qualcuno gli chiede del suo carattere, tranne Rico ovviamente.
È facilissimo odiarlo quasi quanto è facile farsi odiare da lui.
È facile farsi odiare perché pensa che la maggior parte delle persone siano noiose o inutili, e non fa nulla per non farlo notare agli altri.
È irascibile, si arrabbia anche per un no nulla e spesso tende ad usare la violenza nelle liti, non usa mai la violenza verso le persone, a meno che queste non l'abbiano colpito per prime, infatti spesso scaraventa la sus ira contro gli oggetti rompendoli.
Un altra caratteristica che alle persone non piace è che si innervosisce spesso e il più delle volte è perché non riesce a capire o fare qualcosa, odia sentirsi inferiore agli altri di conseguenza odia non capire le cose.
Spesso le persone lo ritengono strano anche perché gli piace stare per le sue, fa fatica a stare in mezzo ad altra gente infatti spesso si sente in imbarazzo quando, davanti a molte persone, l'attenzione è spostata su di lui, ovviamente non lo fa notare come tutti ma tende a gridare o iniziare ad arrabbiarsi quando se sente a disagio. L'unico momento in cui gli piace essere osservato da tutti é quando combatte è l'unica cosa che, a parer suo, gli esce davvero bene.
Il penultimo tra i grandi difetti del ragazzo è: l'impulsività, il più delle volte reagisce senza pensare , la regola: pensa prima parla poi, per lui non esiste se pensa qualcosa di te o vuole fare qualcosa stai pur certo che la farà senza pensare alle conseguenze.
Il suo, cosidetto, difetto fatele però è l'orgoglio, non permetterebbe mai a qualcuno di dire che ha sbagliato, anche con se stesso fa fatica ad ammetterlo, questo suo "difetto fatale" porta anche alcuni riscontri positivi come il non arrendersi mai durante le sfide per quanto possano sembrare difficile Alejandro preferisce morire piuttosto che arrendersi.

Non ha solo difetti, anche se possiamo dire che quelli prevalgono sui pregi.

Il suo più grande pregio è senza dubbio il coraggio, si butta in tutto ciò che è pericoloso anche come sorta di "sfida con sé stesso", se c'è qualcuno da salvare, anche nel luogo più terribile, lui ci andrà senza pensarci due volte.
È anche molto determinato ad ottenere ciò che vuole "il fine giustifica i mezzi" come giustifica.
Un altra caratteristica di Alejandro è che è estremamente fedele a qualsiasi persona, se promette una cosa la mantiene sempre come se fosse un accordo di sangue, preferisce morire piuttosto che non mantener la promessa.
A pari passo con la fedeltà per lui c'è anche l'onestà, non riesce a mentire, non ci prova neanche quando non vuole dire qualcosa semplicemente sgrugnisce. Mentre se ha commesso qualcosa dice chiaramente che è stato lui infatti ritiene vigliacche le persone che non rispondono ai crimini commessi.

Come ultima nota vorrei dire che, è molto difficile da amare come persona. Ma se lo farai sentire accettato per quello che è sicuramente lui ti proteggerà con tutto se stesso.

Poteri e abilità:

Ha una forza fuori dal comune e riesce ad adattarsi ado ogni tipo di combattimento. A volte sbatte talmente forte le mani che tende a sbucciarsi o addirittura rompersi le dita.
È "immune" alle ferite che gli infliggono altri, non che sia totalmente immune ad esempio se un fulmine lo colpisce anche lui viene ferito. Però per quanto riguarda i combattimenti corpo a corpo è immune ai colpi dell'avversario. E anche quando viene colpito da una fora fuori dal comune è molto più resistente rispetto ad altri.
È più probabile che si ferisca da solo piuttosto che venga ferito da altri.

Non ha particolari arimi perché preferisce affrontare uno scontro corpo a corpo. Però porta sempre con sé la pistola del fratello (revolver 455) più come porta fortuna che come arma.

~spadone di Ares~

La spada del dio della guerra gli viene data quando era già generale dell'esercito. Era abbastanza antiquata, quando la trovò e non aveva intenzione di prenderla, la spada era considerata un arma antiquata, ha cosa serve una spada contro una pistola no?
Se non fosse che la spada lo "richiamava" assurdo vero? Ma Alejandro sentiva come un attrazione verso quell'oggetto dosi decise di toccarlo per poi prenderlo e toccare il manico della spada con tutti il palmo della mano. Non appena la prese in mano sentì come se una "forza" entrare dentro di lui. I suoi sensi si quadruplicarono come la sua forza. La spada cambiò come completamente forma da vecchia e arrugginita divenne come nuova, talmente affilata da tagliare la pietra e non come metafora riusciva a tagliarla veramente. Era l'arma più potente che Alejandro potesse immaginare.
Da allora non se ne separò più. Era diventata la sua "arma ufficiale".

Backstory:

Come ho già accennato nella 'famiglia', Alejandro è il terzo di 21 figli facenti parte di una famiglia molto povera di origini cubane.
Incominciò a lavorare a sei anni, ma già a cinque aiutava la madre con piccole faccende come tenere pulito in casa o preparare il cibo per i pochi animali che possedevano.

I suoi gli hanno insegnato fin da piccolo che lui è un lavoratore non un mantenuto che serve per portare lo stipendio a casa, e dato che loro gli davano un tetto sopra la testa era giusto così. Secondo la loro mentalità.

A sei anni inizio a lavorare nelle miniere, le sue dita piccole servivano a mettere le bombe più in profondità e la sua velocità gli serviva per salvarsi la pelle. Non era il solo la maggior parte dei bambini faceva così. Ha ricordi monotoni di quel periodo fino ai otto anni la sua vita era cosi semplice e basilare. Tutto sommato non lavorava molto solo 6 ore al giorno che rispetto agli altri era abbastanza mediocre.

Dai 8 anni inizio a lavorare seriamente, inizio a portare i carri pieni di piccole pietre preziose, non ne rubava mai una era terrorizzato da ciò che gli sarebbe potuto accadere. Già altri suoi compagni ci avevano provato ed avevano fallito sempre. Venivano frustrati e dovevano ripagare la pietra rubata dopo averla restituita. E dato che i suoi non riuscivano a ripagarla vendevano il bambino. Alejandro era terrorizzato dal fatto che qualcuno potesse "comprarlo" infatti non si lamentava mai. Stava sempre in silenzio e svolgeva il suo lavoro.

Quando Alejandro aveva sui 9 anni, scoprirono che Rico soffriva d'asma, non che i suoi sapessero cosa fosse o gli importasse qualcosa però lui noto quasi subito la fatica del fratello la sua fragilità nel respirare. E fu in questo periodo che i due si avvicinarono, Ale aiutava Rico, facendo in parte il suo lavoro , mentre Rico proteggeva Ale dalle difficoltà che questo riscontrava con il suo bruttissimo carattere, in ogni lite c'era dietro Rico che con le parole riusciva a convincere "l'avversario" del fratello a non ucciderlo di botte.

Con il tempo , il portare quasi il doppio dei pesi "normali", lo rese più forte degli altri ragazzi della sua età. E lui lo sapeva e se ne vantava sostenendo che da grande sarebbe diventato indistruttibile.

Già la situazione della famiglia Ruiz era difficile ma diventò drastica con l'arrivo del dittatore Fulgencio Battista, il 10 marzo del 1952. Non solo per la famiglia Ruiz ma per tutte le famiglie che si mantenevano a stento e che si basavano sul lavoro di braccianti.

Il 26 luglio del 1953, ci fu l'assalto alla Caserma Moncada. I ribelli cubani stanchi dello sfruttamento da parte del dittatore decisero di ribellarsi dopo una denuncia al governo che però si è rivelata a vuoto.
L'intento era di rubare più armamenti possibili dalla caserma per riuscire a contrastare il dittatore e l'ufficiale esercito cubano . Alejandro, nonostante le continue suppliche di Rico, andò a combattere, convinto di cambiare le sorti della sia vita, a quel tempo Alejandro aveva circa 12 anni. Purtroppo non fu così l'attacco fu mal programmato, e la maggior parte dei ribelli furono presi e rinchiusi altri furono uccisi direttamente. Alejandro non riuscì a scappare e venne preso da un soldato il quale lo chiuse in una cella nella quale venne torturato più e più volte nell'arco di tre mesi dopo i quali riuscì a scappare.
Per Alejandro fu un vero e proprio trauma quell'esperienza dal quale non riuscirà più a riprendersi, grazie a Rico però riusci a dimenticare almeno un pò il dolore. C'erano volte dove Alejandro urlava in preda al panico nella notte e Rico era sempre li a tenergli la mano.

Ci furono parecchi anni di guerra civile nei quali Alejandro spalleggiato da Rico combatteva contro l'ufficiale esercito cubano, con il proposito di portare una democrazia a cuba, Alejandro non sapeva esattamente il significato della parola ma Rico gli aveva spiegato che in una democrazia tutti hanno il diritto di dire la propria senza nessun riscontro negativo e che nella democrazia tutti possono compiere una scelta data dai pari diritti e ciò ad Ale bastava, lui ormai si era autoconvinto che la democrazia fosse la scelta giusta. E se lui si metteva in testa qualcosa faceva di tutto per ottenerla.

Ale spesso, partecipava alle guerriglie e alle piccole ribellioni che si facevano contro l'ufficiale esercito cubano e nel mentre continuava a lavorare. Si distinse per la sua ferocia e spietatezza che aveva coi nemici. Rico aiutava poche volte il fratello sul campo di battaglia spesso curava semplicemente le ferite del fratello o dei suoi compagni. Rico non sapeva nulla di medicina però si arrangiava con ciò che riusciva a trovare spesso la gente finanziava, anche se con poco, il materiale medico da dare a Rico. Il quale si rivelò molto intuitivo a curare le persone. Così entrambi i fratelli erano contenti. Rico faceva qualcosa che gli piaceva e si sentiva utile per la ribellione mentre Ale era tranquillo per il fratello convinto che non gli potesse accadere nulla di male finché lui stava in disparte e non sul campo.

Il 2 dicembre arrivarono gli alleati messicani ad aiutare i ribelli cubani. Tra questi c'era Ernesto Guevara, lo scontro avvenne sulla spiaggia di Las Coloradas. E l'esercito cubano ebbe la meglio sui ribelli i quali erano poco preparati, nonostante ciò non ci furono molte morti o catture però ci furono molti feriti. Quindi il lavoro di Rico aumento e con lui lo aiutarono anche le sorelle di Alejandro, tra le quali Sofia aveva sui 13 anni al tempo ma era molto brava specialmente nel parlare infatti riusciva a far stare meglio i soldati. Era un vero e proprio supporto psicologico per i ribelli, Sofia riusciva a far superare anche i traumi più grandi come poteva essere la perdita di un figlio o di un arto.

Dal 1956 la guerra civile si trasferì sulla catena montuosa e così anche Ale, Rico e Sofia più altri 5 della sua famiglia si trasferirono con i ribelli sulle montagne.
In questi anni ci furono parecchi feriti e altrettanti morti.

Un'avvenimento che cambio totalmente la vita dei Ale fu la morte di Rico.
Per la prima volta in vita sua Alejandro pianse e si disperò. Non si era mai disperato di nulla fin da piccolo.
Era un pomeriggio del '57 e i ribelli scarseggiano. Molti erano morti ma la maggior parte erano feriti che poi si sarebbero ripresi. Fatto sta che quel pomeriggio Rico decise di aiutare sul campo. Alejandro lo supplico di restare a aiutare i malati sapeva che il fratello minore non era forte come lui e che lui non avrebbe combattuto al meglio sapendo che c'era il fratello che rischiava la vita. Ma a Rico non importava voleva aiutare come poteva.
Così Rico scese in campo, Ale provò a stargli dietro e difenderlo come poteva però ad un certo punto una pistola colpi il fianco del collo di Rico rompendogli la vena aorta. Alejandro, fu il primo a vedere il fratello cadere a terra in preda agli spasmi. Si inginocchio sopra il fratello il quale gli stringeva la mano e lo supplicava di ucciderlo. Ale sapeva che per il fratello non ci sarebbero state speranze in alcun modo allora lo fece prese il coltelletto infilato tra i suoi pantaloni e lo uccide nel modo più indolore che conosceva.
Rico accarezzo il fratello un ultima volta dicendogli un debole "grazie".
Appena vide il fratello isalare l'ultimo respiro tiro un urlo, un urlo disumano che fece rabbrividire l'ufficiale esercito cubano, e diede come una forza ai ribelli. Urlò talmente forte che la gente dice che la terra si mise a tremare e persino i corvi, che vegliavano freddi sul territorio, scapparono. Da allora nessun cubano dimenticherà più il volto e il nome di Alejandro.
Uno dei fratelli di Alejandro portò il corpo ormai morto di Rico alla base.

Alejandro vide tutto nero come se il suo mondo si fosse spento, l'unica persona che amava e da cui veniva amato. Era morta. Suo fratello l'unico che lo aveva supportato l'unica persona che lo aveva capito permise a qualcuno di ucciderlo. Era arrabbiato furioso. Prese la pistola di Rico e andò addosso all'esercito nemico ucciso chiunque gli si pareva davanti alcuni con la pistola e altri a mani nude.

In tutto quel pomeriggio Alejandro uccise 157 soldati dell'esercito cubano. Venne acclamato come un eroe dai ribelli è quel pomeriggio che gli diedero il soprannome di El toro.

Alejandro quella sera fu l'unico a non festeggiare, portò il corpo del fratello nella sua tenda e pianse su di esso. Fu solo in quel momento che si accorse che il fratello non si sarebbe mai più svegliato senti un malessere interno non descrivibile a parole. Non si riprese mai dalla morte del fratello.

Il suo carattere , che già non era dei migliori, divenne ancora più cupo, non parlava con nessuno. Andava uccideva e tornava alla base. Era diventata una vera e propria arma.

Fu Alejandro che 1 gennaio del 1959 all'età di 18 anni, affiancato da Fidel Castro. E finalmente riuscirono ad uccidere Fulgencio Batista. Finalmente il partito socialista ebbe la meglio e riuscirono a rinserire la democrazia.

Alejandro rifiutò io ruolo in politica però divenne il generale dell'esercito democratico cubano. Lasua famiglia come molte altre che avevano offerto le vite dei giovani per la causa furono risarcito ed ebbero un reddito medio-alto.

Alejandro da dopo la morte del fratello inizio a fumare in modo quasi compulsivo i sigari. Come ha sfogare la tensione. Infatti, quando divenne generale, i soldati lo chiamavano puro cubano (sigaro cubano).

Per quanto relazioni romantiche, Alejandro non se ne è mai importato. Ha avuto varie relazioni solamente sfondo sessuale. Vedeva più il sesso come una via di fuga, lo faceva stare bene e gli bastava. Questo bisogno aumento quando il fratello morì, doveva colmare il vuoto della morte del fratello con qualcosa. Più o meno come il sigaro.

Orientamento sessuale:

Prova attrazione sessuale sia per i ragazzi che per le ragazze però non lo ammetterà mai. Anche perché il luogo e il tempo da dove viene va contro le varie sessualità. (Bisessuale)

Travia:

. Come ho già accennato nella backstory Alejandro ha una dipendenza da tabacco, aveva l'abitudine di fumare uno appena sveglio e uno prima di dormire. E poi un'altro durante il giorno.

. Roba vieja è il suo piatto preferito. È fatto da uno stracotto di carne pomodoro e peperoni.

. Soffre di una terribile claustrofobia, causata dopo i tre mesi di torture e di privazione. In verità ne soffriva anche da piccolo ma dopo questi tre mesi aumento drasticamente. Tant'è che se si trova in un piccolo spazio va in ansia totale come un attacco di panico.

. Ha le ceneri del fratello sul comodino e ogni sera si mette a raccontare gli avvenimenti della giornata come faceva con il fratello e lascia un piccolo bacio sull'urna come per proteggerlo anche nell'altra vita.

~scelto da Ares~

Ares scelse Alejandro specialmente per la sua particolare forza e resistenza.
Anche la sua brutalità e indifferenza nell'uccidere lo colpirono particolarmente, vedere che gli occhi del ragazzo brillare dopo l'uccisione di un nemico colpirono particolarmente il dio.
Oltre ai tratti riguardanti la lotta fisica anche nel carattere si ritrovava particolarmente. La rabbia accecante è il forte onore del ragazzo colpirono il dio della guerra e pensò che nessuno meritasse il suo favore più del ragazzo.

Tag: b-briseide

Per quanto riguarda la parte storica l'ho un po' modificata alle esigenze del personaggio e non sono certo sia corretta al 100%.
Ad ogni modo spero di essere stato il più federe possibile alla storia vera.

Vi ringrazio per la lettura e spero vi piaccia. <3

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