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𝕊𝕡𝕖𝕒𝕣 𝕙𝕖𝕒𝕕

Roleplay di:Sin7ex

Nome:Miriam

Cognome:Yoshida

Età:20

Codice identificativo:The ruthless dragon

Simbolo:


Altezza:1.93

Aspetto:

Carattere: È una ragazza testarda,tenace,stronza,avvolte psicopatica, coraggiosa,solare e allegra,rispettosa verso i suoi compagni e soprattutto superiori,crudele verso i suoi avversari o a chi non le sta proprio a genio,e la pietà è un proverbio che non conosce.
Lei adora combattere e proteggere, perciò quando si trova nel campo di battaglia da tutta se stessa, divertendosi anche a guidare il suo Crawler.

Storia:Miriam è nata in un piccolo paesino in Giappone,in cui vivevano per la maggior parte famiglie non proprio rispettabili della legge.
Nel suo luogo natio la sua famiglia era considerata la più normale e "felice",tutti gli invidiavano per la loro vita "perfetta",ma nessuno sapeva che dietro quella famiglia perfetta c'era un segreto oscuro.
Miriam non proviene da una situazione familiare felice,anzi per la sua famiglia non doveva proprio esistere.
Sua madre,suo padre e le sue due sorelle maggiori la odiavano,il perché?Non lo sa e non lo saprà mai.
L'unica persona che la amava era il suo fratellino minore,Hiro.
Miriam avrebbe fatto di tutto per lui.
Miriam veniva trattata come un animale,se non peggio.
Veniva picchiata ogni giorno dal padre o dalla madre,mangiava solo una volta al giorno,e la sua "camera" era paragonabile ad uno sgabuzzino abbandonato.
I suoi unici momenti felici in quegli anni infernali erano quando stava con Hiro,erano inseparabili,facevano praticamente di tutto insieme.
Raramente capitava che potessero uscire insieme,e quando succedeva sembrava il paradiso.
Ovviamente i suoi genitori e sorelle non erano contenti che Hiro stesse tutto il tempo con Miriam,e cercarono in tutti i modi per fare odiare Miriam anche al più piccolo della famiglia,ma non ci riuscirono mai.
Hiro adorava sua sorella,per lui era un esempio da seguire, non per come viveva,anche se non era sua scelta di vivere così,ma per la sua forza d'animo.
Resistere tutti questi anni,essendo picchiata ogni giorno per più volte, che ti trattano come un animale e odiandoti con tutto il loro cuore,non è per niente facile.
Hiro se fosse stato nei suoi panni sarebbe scappato di casa,fregandosene di cosa sarebbe successo dopo.
Per questo lui stima così tanto sua sorella,per la sua forza d'animo,che la paragonava alla forza di un drago.
Miriam si era stancata di quella vita,non c'è la faceva più di essere picchiata e trattata male,anche se lei si tratteneva,quando le facevano del male lei non diceva niente,se ne stava zitta,senza ribellarsi,solamente perché era la sua famiglia dopotutto,e lei gli voleva bene,o almeno fino ad allora.
Era la settimana prima della catastrofe di Mother,Miriam aveva 17 anni,e se ne stava come al suo solito nella sua "camera",a pensare,stava fissando il tavolo in cui si trovavano tutte le attrezzature che utilizzavano i suoi genitori per farle del male fisico,c'erano principalmente coltelli di ogni forma.
Stava fissando quegli arnesi,fino a quando non sentì la porta della sua camera sbattere e veder cadere Hiro,pieno di lividi e graffi sparsi in tutto il suo corpo.
Miriam si avvicinò subito al fratello,prendendolo fra le braccia e controllando se fosse svenuto
Era svenuto,ma il suo battito cardiaco era normale,per fortuna,e Miriam stava per metterlo sul suo "letto",quando un colpo di pistola venne sparato nella casa cranica di Hiro,uccidendolo.
Il sangue di Hiro macchiava il pavimento, il muro della sua camera e il volto di Miriam.
Lei era distrutta,l'unica persona che la avesse mai amata era morta fra le sue braccia.
Nel mentre gli assassini di Hiro stavano entrando nella stanza,Miriam si girò,e vide suo padre e le sue sorelle con un sorriso sul volto,e sua madre,anche lei sorridente,mentre in mano teneva una pistola.
Miriam provava un mix di emozioni,ma una su tutte prevaleva,ed era la rabbia.
Miriam non ci vide più, così in una velocità assurda,si avvicinò al tavolo dei coltelli,ne prese uno e lo lanciò.
Quest'ultimo si conficcò nella testa della madre,uccidendola.
Il suo corpo cadde a peso morto,lasciando la pistola.
Il padre e le sue due sorelle cambiarono espressione,da una tranquilla e felice,ad una spaventata a morte.
Miriam prese un paio di coltelli e poi guardò negli occhi quella che era la sua famiglia.
Il suo sguardo era vuoto,non esprimeva nessuna espressione,ma in realtà nascondeva tutta la rabbia che in tutti questi anni Miriam aveva soppresso,e ora stava esplodendo.
Miriam iniziò a camminare verso le sue sorelle e suo padre, quest'ultimi uscirono immediatamente dalla camera.
Prima di seguire la sua famiglia Miriam prese anche la pistola da terra e la nascose dentro i suoi pantaloni,per poi uscire dalla sua camera ed entrare in cucina.
La primogenita si trovava lì,e aveva in mano un grosso coltello,Miriam entrò in cucina e la guardò negli occhi.
1 sorella:"tu sei un errore!non saresti dovuta nascere!sei solo un mostro!"disse,per poi lanciare il coltello verso Miriam.
Miriam rimase impassibile a quelle parole, così schivó con facilità il coltello e con una velocità assurda conficcò uno dei due coltelli che aveva preso nella sua camera nel petto della sorella più grande,e infine facendo cadere il suo corpo per terra,oramai morto.
Dopo ciò si diresse verso il soggiorno e trovò la sua seconda sorella maggiore nascosta dietro ad un divano,così si avvicinò a lei.
Rispetto alla prima sorella,lei era disarmata,ed era spaventata a morte.
Miriam la prese con forza e prima che la secondogenita potesse provare a liberarsi,il secondo coltello venne conficcato nel suo cranio,facendola morire sul colpo.
Ora mancava solo il padre,lui aveva assistito a tutta la scena,ma non si mosse di un centimetro.
Lui si trovava dietro alla porta del soggiorno,a pochi passi da quella dell'entrata,e stava giusto per scappare,quando Miriam si girò e lo vide.
Il padre andò in panico, aprì la porta e uscì di casa.
Fuori da quella casa tutti erano tranquilli e stavano camminando felicemente.
Alcuni degli amici del padre lo videro e si preoccuparono,ma prima che potessero fare qualcosa,un colpo di pistola riecheggiò nella stradina,spaventando tutti i presenti.
Miriam era uscita di casa e sparò un colpo di pistola nel cranio del padre,e il corpo di quest'ultimo cadde a peso morto per terra.
In meno di un secondo quella stradina divenne un casino,c'era chi urlava,chi scappava,chi chiamava un ambulanza,chi chiamava la polizia,chi invece iniziò a parlare di Miriam,chiamandola crudele,e poi c'era lei,ferma immobile,con uno sguardo privo di emozioni stampato sul volto,la sua rabbia non era ancora finita,ma non poteva scatenarsi verso gente innocente.
La polizia arrivó e la arrestò.
La portarono nella loro centrale e la interrogarono.
Miriam raccontò tutti i dettagli dell'accaduto,confessando che aveva ucciso la sua famiglia,e che non era pentita di ciò che aveva fatto.
Invece di essere arrestata quel giorno,Miriam entrò nell'esercito,le avevano detto che gli sarebbe servito una come lei,una che non aveva paura di uccidere,e che fosse senza pietà.

Abilità:
Capacità del pilota:Medio buona

Portata: È brava sia nel combattimento corpo a corpo,sia nell'utilizzare armi che richiedono una certa distanza dall'avversario per essere utilizzate,come il cecchino,ma è più brava nel corpo a corpo.

Lavoro di squadra:Buono

Orientamento sessuale: bisessuale,anche se è più in maschi

Disposta a relazioni:si

Cose che le piacciono:le amicizie,il cibo piccante,le armi, principalmente coltelli a pistole e il caffè

Cose che non gli piacciono:le amicizie false,i manipolatori,i cibi aspri e dormire

Curiosità:Miriam soffre di Insonnia, infatti quando dormiva lei sognava eventi e ricordi spiacevoli del suo passato, perciò cerca di dormire il meno possibile.
Miriam ha due tatuaggi.
Uno si trova sul polso e c'è scritto Hiro,mentre un altro c'è l'ha sulla schiena, e rappresenta un drago
Questo è il tatuaggio

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