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||2|| Freddie e Roger

John's POV

Il giorno seguente mi svegliai con un peso sullo stomaco: infatti dovevo presentare il bambino a Freddie e Roger.
Non sapevo come sarebbe andata, né come sarebbe finita, ma dovevo farlo: non potevo prendere decisioni senza consultare anche loro.
Presi il bambino in braccio.
Era già sveglio.
Quando mi vide prenderlo in braccio, cominciò a ridere, e ad allungare le manine verso il mio volto.
Non capivo perché lo facesse, ma sorrisi: era troppo tenero.
Tirai un profondo sospiro e, a passo di carica, mi avvisi verso la cucina: volenti o nolenti, il bimbo sarebbe rimasto con noi.
Arrivai in cucina: Freddie era mezzo addormentato sul divanetto con una ciclopica tazza di caffè, Roger era appoggiato al muro che beveva del latte freddo e Brian leggeva il giornale.
-'Giorno, ragazzi.
Roger si girò verso di me.
-'Giorno, Deacy. Cos'è quel coso che tieni in braccio?
Spiegai quello che era successo la notte scorsa e le reazioni che ebbero Roger e Freddie furono...inaspettate.
Freddie sembrava quasi completamente uscito dal suo stadio di sonnolenza mattutina e con uno scatto da centometrista mi fu subito vicino per ammirare il piccolo che tenevo in braccio.
-Che carino! È maschio o femmina?
-Ah boh, a me lo chiedi?
-Ma non sei mica stato tu a trovarlo?
-Secondo te la prima cosa che faccio è andare a vedere queste piccolezze?
Freddie mi fulminò.
-Dammi qua, vado a vedere.
Detto ciò, sparì in bagno. Tornò subito dopo con un raggiante sorriso:
-É una femminuccia!
Brian distolse lo sguardo dal giornale, guardando con stupore Freddie.
-Davvero? Forte! Che nome dovremmo darle?
Io scrollai le spalle.
-Non ne ho la più pallida idea.
In tutto questo, Roger non aveva proferito verbo. Brian spostò lo sguardo su di lui.
-Beh? Che hai da dire?
Stette in silenzio per qualche altro secondo. Temevo che non fosse d'accordo, riguardo l'idea di tenerla (cosa che avrebbe avuto tutte le motivazioni di fare).
-Le cedo volentieri la mia stanza, io dormo sul divano.
Tirai un sospiro di sollievo.
Freddie posò la bambina sul tavolo e le tolse la coperta, lasciandola con una specie di maglietta bianca un po' sgualcita e troppo grande per lei, legata sui fianchi con un nastro verde.
La osservai. Lei rispose al mio sguardo con un enorme sorriso.
-Benvenuta in famiglia.

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