||1|| La cesta
???'s POV
Era autunno, saranno state le due di notte.
Tutti dormivano profondamente, nella fattoria/studio di registrazione/casa.
Tutti tranne me.
Ero sdraiato nel mio letto a guardare fisso il soffitto della mia piccola stanza. I ragazzi avevano ragione: le stanze più piccole si scaldano prima.
Stavo finalmente per addormentarmi quando sentii dei passi provenienti da fuori.
"Ladri? Con questo freddo?" Pensai.
Mi vestii in fretta, misi il cappotto più caldo che avevo, una mazza da cricket che era in salotto come decorazione da parete e in punta di piedi mi avvisi verso la porta.
"Ok, John. Ora o mai più".
Contai fino a tre e aprii di colpo la porta, per cogliere di sorpresa chiunque ci fosse stato all'esterno della casa. Ma non trovai nessuno.
Mi guardai intorno, disorientato. Mi grattai la testa con la mazza, mettendomi la mano in tasca, per scaldarmela.
"Che me lo sia immaginato?"
Abbassai lo sguardo, assorto nei miei pensieri.
Fu lì che la vidi la prima volta.
Una piccola cesta di paglia, di quelle da Pic-nic, sapete, con due manici e una coperta.
Essa cominciò a muoversi.
Sollevai la cesta e spostai leggermente la coperta.
Impallidii.
Era un bambino. Avrà avuto sì e no 3 mesi.
Lo portai svelto in casa, sbattendo per sbaglio la porta. Appoggiai la cesta per terra, tirai fuori il bambino e mi avvicinai ad un calorifero, per scaldarlo.
Dormiva ancora.
Dopo essermi assicurato che il bambino stesse bene, lo rimisi nella coperta e lo misi sul divano.
Cominciai a vagare avanti e indietro per la stanza, in preda al panico.
"Un bambino! Un fottutissimo bambino! Davanti alla porta! Alle due di notte! CON UN FREDDO MICIDIALE! Mi domando cosa abbia spinto i genitori ad abbandonarlo...ma non possiamo occuparcene noi! Siamo inesperti, troppo giovani e troppo indaffarati con l'album! Come faremo ad occuparci di lui?"
Sentii dei passi. Mi girai verso la porta della sala: in piedi sulla soglia della porta, mezzo assonnato, con i capelli disordinati e con gli occhi gonfi di sonno, stava Brian.
-John, che cazzo, sono le due di notte...
-Lo so, Brian, lo so. Ma era un'emergenza: ho sentito dei rumori, sono uscito a controllare e ho trovato...questo.
Presi il fagottino in braccio.
-Guarda
-Un...bambino?
Annuii.
-Ma che ci fa un bambino davanti a casa con questo gelo!
-Non lo so, ma dobbiamo occuparcene noi.
-John! Abbiamo già l'album, a cui pensare!
-Non possiamo abbandonarlo a se stesso! E se non ce la facesse?
Brian sospirò, ormai con le spalle al muro.
-Ok, ce ne occuperemo noi. Ma ricorda: sei tu che dovrai badare a lui.
-Non è un cane, Brian, è un essere umano.
-Ne parliamo domani, sono troppo stanco per discutere. 'Notte, Johnny
Si girò e se ne tornò nella sua stanza.
Portai il bimbo infagottato nella mia stanza e lo misi in un letto improvvisato dentro al mio cassetto dei maglioni.
Tornai a letto e mi addormentai, preoccupato su come ci saremmo presi cura del bimbo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro