Hellen🎧

Non feci in tempo a girarmi per controllare che rumore era quello alle mie spalle, che suonò la campanella e tutti quanti entrarono nell'istituto.

Un senso di nausea mi avvolse, ma non ci feci molto caso.

Camminai per i corridoi finchè una ragazza con un foglio in mano mi raggiunse.

«Ehi ciao, sei stata invitata alla festa di stasera giusto per festeggiare l'ultimo anno»
Mi sorrise e mi porse un biglietto.

«Grazie, cos'è questo?» presi il biglietto.

«È una festa ambientata nella casa dei signori White, quindi chiunque è invitato deve portare un biglietto da visita se no non ti fanno entrare» mi guardò per poi andarsene.

Rimasi li confusa.

Guardai bene il biglietto ed Emma mi raggiunse.

«Cos'è?» Guardò attentamente il biglietto.
«L'hanno dato anche a me»

La guardai con confusione e lei mi spiegò brevemente a cosa funzionava

«Non sono una ricca snob, quindi non so che cazzo significano ste cose» dissi ed Emma scoppiò a ridere.

«Sei la solita, avanti andiamo a lezione» mi prese per mano e mi trascinò nell'aula di informatica.

Appena entrammo sentì uno sguardo bruciarmi addosso.

Mi girai e cercai di capire chi era a guardarmi, ma non lo vidi.

Scrollai le spalle e mi avviai insieme ad Emma nei nostri soliti posti.

«Buongiorno ragazzi, sono felice sia l'unico anno, almeno non vi devo sopportare mai più» disse sinceramente il professor Davis.

«gentile come al solito» mormorai tra me e me, ma Emma mi sentì e scoppiò a ridere silenziosamente.

Pensai che stesse inziando la solita lezione noiosa quando il professore disse una cosa che mi lasciò a bocca aperta.

«Ho deciso di raggruppare in questo video quasi tutti i pettegolezzi dell'istituto che sono girati in questi ultimi anni, vi va di vederlo?» sorrise e tutti quanti risposero positivamente.

Il professor Davis fece partire il video e rimasi a bocca aperta.

C'erano vari alunni che si picchiavano e tra questi c'era Stefan che si picchiava con mio fratello.

«Cosa?» mormorai con le lacrime agli occhi
«non lo sapevi?» feci cenno di no e lei sorrise

«litigavano per te» una lacrima mi attraversò la guancia fino a fermarsi sul bordo della felpa.

«Per me?» mormorai con voce tremante

«ti sconvolge così tanto?» mi presi la testa fra le mani ma decisi di continuare a guardare il video senza rispondere.

Nel video c'erano ragazzi che si picchiavano, altri che scrivevano sui muri e si lanciavano le bombolette addosso. Mentre alcune ragazze ballavano e facevano le troie.

E poi una scena che scosse qualcosa dentro di me:

Stefan che si baciava con Chloe.

Da lì mi alzai dal mio posto e uscì dalla classe con gli occhi di tutti addosso.

Percorsi il corridoio che portava fino al bagno, trattenendo le lacrime.

Entrai in bagno, feci almeno cinque giri di chiave e mi lasciai scivolare sul pavimento con la schiena appoggiata alla porta.

Mi presi la testa fra le mani e scoppiai a piangere.

«perché sento ancora lo stesso effetto?» mormorai con voce tremante e con un nodo in gola.

Allungai una mano in tasca cercando qualcosa.

Presi la lametta, la poggiai sul braccio facendo una leggera pressione e guardai il sangue scorrere dietro la lametta, mentre le lacrime mi bagnavano il braccio.

Passai il dito sul sangue e guardai il taglio sospirando.

Mi abbassai la manica e mi trascinai fin al lavandino come se nulla fosse.

Mi bagnai il viso, mi sistemai i capelli e presi un tremante e profondo respiro.

Non me ne frega nulla.

Ma lo amo ancora.

Uscì dal bagno e guardai Chloe ridere di me.

Sbuffai, le passai accanto e le tirai una gomitata. Mi guardò male da capo a piedi, ma camminai davanti a lei con sicurezza.

Presi il telefono dalla tasca e mi misi a scrivere qualcosa sulle note.

Finchè colpìi contro il petto di qualcuno ed un profumo di dior sauvage e di tabacco mi invase i sensi.

Alzai lo sguardo ed incontrai il suo

«Scusa» dissi semplicemente per poi andarmene.

Ma lui mi bloccò tirandomi per i fianchi.

«Perchè dovresti scusarti?» mi sussurrò all'orecchio ed il suo respiro caldo mi accarezzò la pelle.

«Non dovrei?» gli sussurrai all'orecchio e non mi feci sfuggire quel lieve sorrisino che gli attraversò le labbra.

«No, non dovresti» mi soffiò leggermente nell'orecchio per poi lasciarmi andare e andarsene.

Rimasi a bocca aperta ma mi ricomposi.

Suonò la campanella, simbolo che le lezioni erano finite anche se le avevo saltate tutte.

Mi avviai fuori da scuola e dopo un po' qualcuno mi raggiunse.

«Ehi piccola..» mi sussurrò all'orecchio e mi poggiò un braccio intorno alle spalle

Lui?

Spazio autrice📚:

Mi sono fatta prendere un po' dalla situazione.

Prometto che nel prossimo capitolo si parlerà della festa in casa White e capirete chi è questo ragazzo

Comunque vi è piaciuto?

Scusate l'attesa ma non mi uscivano capitoli seri.

Grazie per supportarmi♡..