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↻Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 12

Emily Smith, la quale aveva subito negato di essere imparentata ai due coniugi, era una donna dall'aspetto estremamente semplice, eppure aveva un atteggiamento a dir poco altezzoso. Teneva le braccia incrociate al petto e la testa alta, continuando a sistemarsi i capelli ed il vestito bianco -nonostante poi rimanessero sempre nella stessa posizione- od a controllare l'orario sul proprio cellulare. Alessandra, osservandola, si era chiesta se fosse tesa o a disagio... mentre Haneul iniziò ad esserne abbastanza infastidita: che le costava rimanere ferma per un paio di minuti? Bastava già Kate che continuava a dondolare avanti e indietro! Dopo delle brevi presentazioni, il gruppo aveva iniziato ad ispezionare il centro commerciale, mentre Luka e Seojun rimasero insieme alla donna, facendole qualche domanda.
"No, non la conoscevo... però su Internet è pieno di sue foto, sa com'è..."
Emily, sedutasi su uno dei numerosi divanetti messi a disposizione dei clienti, accavallò le gambe, continuando a sistemarsi in modo quasi ossessivo la chioma. Luka si sedette difronte a lei e subito Kim lo imitò, sistemandosi entrambi su dei piccoli sgabelli, poco più bassi del divano.
"Capisco, capisco..." Luka annuì, un po' sconsolato dalla risposta della donna, scribacchiando qualcosa in un taccuino "... com'era vestita la donna che ha visto?"
Domandò quindi, e Seojun alzò lo sguardo dal proprio taccuino, osservando Emily insieme al maggiore. La sua espressione non cambiò più di tanto e spostò la mano sinistra a prendere i propri occhiali -prima sistemati sul colletto del vestito- per iniziare a giocherellarvi dopo aver dato un altro sguardo all'orario.
"Mmh... aveva un semplice cappotto, poi dei jeans ed una maglietta bianca, credo..." Iniziò, guardando verso l'alto e poi di nuovo sui due investigatori "... non ricordo bene, ma era qualcosa del genere. Ciò che è risaltato era il suo volto, ovviamente..."
Ancora una volta, il canadese annuì lentamente, voltandosi poi verso la propria matricola, i cui grandi occhi castani parvero quasi illuminarsi. Seojun guardò la donna, sporgendosi leggermente verso di lei e mantenendo un sorriso cordiale.
"Sa se qualcun altro ha visto la signorina Smith?"
Domandò, inclinando leggermente la testa. Emily sollevò un sopracciglio, bloccandosi per qualche secondo.
"... no? Non leggo nelle menti altrui..." Rispose, un po' acida, per poi fare una risatina nervosa "... cioè, credo di essere stata l'unica ad averla vista..."
Farfugliò, e Luka fece per dire qualcosa quando le investigatrici fecero il loro ritorno. Haneul, Kate ed Alessandra si avvicinarono ai tre, mentre Nastas'ya si fermò a guardare per un attimo l'orario sul suo orologio, per poi raggiungere gli altri.
"Allora? Com'è andata?"
Chiese Seo, continuando a sorridere nonostante immaginasse già il risultato della 'ricerca'.
"Non c'era nemmeno l'ombra di Carrie..."
Iniziò Haneul, rivolgendo un'occhiata glaciale ad Emily, che quasi rabbrividì.
"Se ne sarà già andata..."
Commentò Kate, giocherellando con il manico della propria borsa a tracolla. Alessandra annuì, rivolgendo poi un sorriso dolce alla donna che li aveva chiamati invano.
"Grazie comunque per la segnalazione... continueremo ad investigare qui vicino"
Emily s'illuminò in volto, annuendo velocemente ed alzandosi dal comodo divano in pelle
"Sì, potrebbe essere ancora nei paraggi... vi conviene perlustrare la zona il prima possibile, è meglio che vada allora..."
Detto questo, dopo aver rivolto un'occhiata furtiva a Nastas'ya, si dileguò in fretta, controllando per l'ennesima volta l'orario sul proprio cellulare.
"... usciamo anche noi?"
Luka si alzò, guardando le colleghe e giocherellando nervosamente con l'orlo della propria maglietta quasi senza rendersene conto. Alessandra annuì, venendo presto seguita da un'emozionata Kate.
"Dubito troveremo qualcosa lì..."
Osservò invece Haneul, e con un cenno della testa Seojun sembrò essere d'accordo con lei.
"Non sembrava del tutto sincera, ma è meglio controllare"
Fece con un sorriso, e l'altra si strinse nelle spalle, annuendo. Insomma, avrebbero potuto anche trovare qualche oggetto perso dalla donna nei giorni precedenti: frequentava molti centri del genere.
"Infatti, potrebbe essere produttivo"
Fu il commento di Nastas'ya, mentre il gruppo iniziò a dividersi.

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"Ben ritrovato, signor Scott... immagino che lei sappia perché è qui ..."
Leonardo, con un atteggiamento più serio del solito, si appoggiò con le braccia al tavolo, sporgendosi un po' verso John, che annuì.
"Edward è stato ucciso... e sono nella lista dei sospettati, dico bene?"
L'inglese incrociò le braccia al petto, mettendo su una smorfia a metà tra un ghigno ed un sorriso storto. Kwan aggrottò le sopracciglia castane, guardando prima l'uomo e poi Leonardo, il quale inclinò la testa mentre sulle sue labbra si formò un leggero sorrisino.
"Esatto, esatto..." Lio tornò sé stesso, ricambiando il sorriso dell'altro, non riuscendo a contenersi. Gli interrogatori erano... eccitanti. Kwan, invece, sembrava alquanto agitato, lasciando trasparire il proprio stato d'animo continuando a far tremolare la gamba destra sotto il tavolo "... lei è proprio al primo posto, sa?"
Mentì l'italiano: in verità, John non era sospettato più di una moglie od un'ex, ma Leo voleva studiare la sua reazione ad un'affermazione simile. Kwan l'aveva capito al volo ed era rimasto in silenzio... non che, comunque, gli interessasse molto capire chi diamine avesse massacrato a quel modo il grandissimo imbecille che doveva essere Mills. Scott non sembrò avere una particolare reazione, si limitò a sollevare le sopracciglia ed abbandonare per un attimo il sorriso e l'aria spavalda. Ai due investigatori parve quasi di notare un'espressione sorpresa nei suoi occhi azzurri... in effetti, era un bell'uomo, riconobbe Leonardo. Se solo non fosse sospettato per omicidio e se solo non fosse stato un investigatore, magari... no, okay, non era il momento di pensare a certe cose.
"Davvero? E posso sapere chi è dopo di me?"
Domandò John dopo aver ritrovato la propria calma e Lio prese fiato per parlare, ma la matricola prese la parola.
"No. Sono informazioni riservate, signor Scott... dovrebbe saperlo..."
Disse il minore, freddo. Leo sbuffò ed annuì, dovendo trovarsi ad essere d'accordo con il collega.
"Sì, Macchietta ha ragione..."
Sospirò con un sorrisino, arruffando i capelli del coreano, le cui guance si tinsero di rosso.
"Le ho detto di non chiamarmi così! E non mi tocchi i capelli...!"
Protestò il coreano, provando ad allontanarsi dalla mano dell'altro sotto lo sguardo divertito di John.
"Avete legato tanto in così pochi giorni... non è vero?"
Il rossore sul volto della matricola divenne più evidente, specialmente sulle zone rese più chiare dalla vitiligine. Intanto, Leonardo si fermò, inclinando la testa.
"Non dica stronzate, ricordi che siamo noi che dobbiamo fare domande a lei..."
Ringhiò il coreano, ed i due uomini ridacchiarono.
"Andiamo, non essere così rigido, su..."
Lio agitò una mano e Kwan si voltò verso di lui, incredulo.
"... ma è serio? Potremmo... potremmo essere davanti un assassino per quanto ne so io!"
Esclamò con voce un po' più acuta, senza badare al povero John, che mise su un sorrisetto sinistro. Leonardo, invece, sembrò quasi addolcire lo sguardo.
"Andiamo, Kwan... resta calmo. Non è carino dire queste cose davanti un sospettato e siamo sorvegliati..." Accennò alla telecamera in un angolo della stanza, che li stava inquadrando proprio in quel momento. Il castano guardò l'altro poco convinto, però annuì "... siamo al sicuro, mh?"
"... d'accordo. Procediamo, allora..."
Sbuffò Kwan, incontrando direttamente lo sguardo glaciale di John, che gli stava sorridendo. Il coreano deglutì, facendo un sorrisetto nervoso.

"Benvenuta... lei è la signorina Stewart, dico bene?"
Preso posto proprio davanti Dorian ed Ariane, la donna annuì. Beverley Stewart era una delle tante fiamme di Edward... però, pareva che lei fosse quella a cui l'uomo era più 'affezionato'. Non era infatti un segreto che i due continuassero a frequentarsi, nemmeno per la moglie di Mills.
"Si... sono io. Ho fatto tardi...?"
Domandò poi, sistemandosi in grembo la piccola borsa e dando un'occhiata frettolosa all'orario sullo schermo del proprio telefono. Dorian scosse la testa, sporgendosi leggermente verso destra per guardare in volto la donna: il suo monitor era alquanto ingombrante. Osservò per qualche attimo l'americana, dai capelli castani e gli occhi del medesimo colore... a dirla tutta, sembrava una tipa alquanto ordinaria. Beverley ricambiò il sorriso del russo, mentre Ariane si sporse leggermente verso il computer di Dorian, un po' accigliata: perché doveva portarsi dietro quel coso anche durante un interrogatorio?
"È stata abbastanza puntuale, non posso negarlo..." Iniziò quindi l'inglese, spostando nuovamente lo sguardo sulla donna. I suoi occhi rossi sembrarono quasi scrutare l'animo della donna, visibilmente a disagio "... ha la più pallida idea di cosa sarebbe potuto succedere al defunto signor Mills?"
Domandò poi, mentre la matricola iniziò a digitare qualcosa sul proprio computer, intanto tenendo aperta la scheda identificativa della donna. Trentacinque anni, originaria della California -si è trasferita a Londra con la madre a dodic'anni-, alta un metro e sessantasette, single, lavora come commessa... tutte le informazioni a loro conoscenza erano proprio lì. La parte più importante, però, era evidenziata in corsivo. Il suo rapporto con Edward non sembrava molto profondo... anche perché lei doveva avere diversi anni di differenza con l'altro, probabilmente almeno una decina.
"Oh, no... se mi avete chiamata per questo temo di non poter essere molto d'aiuto... cioè, quasi non ci conoscevamo a livello... 'personale', insomma..." Le scarne guance della donna assunsero un colorito leggermente rossastro sotto il leggero trucco che aveva applicato "... non mi parlava delle sue conoscenze..."
Ariane annuì con un sospiro ed aria di sufficienza, beccandosi un'occhiata da parte di Dorian. Si sporse nuovamente, guardando Beverley con un'espressione tranquilla.
"Capisco, non si preoccupi... le è capitato di vederlo in compagnia di qualcuno? Una persona insolita, magari?" Continuò poi, mentre Ariane lo lasciò fare, sapendo già dove volesse andare a parare "... magari con un uomo particolare?"
Chiese infatti, e la vecchia amante di Mills si fermò a rifletterci su. In un primo momento scosse la testa, assottigliando gli occhi. Non le sembrava, ma provò comunque a ricordare sotto gli sguardi attenti di Utterson e Jackson.
"Mmh... ora che mi ci fate pensare, dopo il nostro ultimo incontro due settimane fa..." Gli occhi verdi di Dorian scattarono da dietro i suoi particolari occhialetti bicolore, spostandosi sulla voce 'rapporto con Edward'. Sì, stando a quanto detto da moglie e figlia corrispondeva "... mi sembra di averlo visto con un uomo molto alto, ma aveva il volto coperto..."
Investigatrice e matricola si guardarono subito e le labbra del minore si curvarono in un mezzo sorrisetto.
"Un uomo come questo?"
Dorian girò il computer verso la maggiore, mostrandole le immagini ricavate dalle registrazioni delle telecamere di sicurezza. Subito, la donna annuì.
"Sì... cioè, è difficile da dire... ma sembra proprio quell'uomo. Però l'ho visto davvero di sfuggita, quindi non so quanto potrei essere attendibile la mia memoria..."
Ridacchiò un po'imbarazzata, mentre Dorian sistemò il proprio portatile.
"Non si preoccupi, ci è stata comunque di grande aiuto... c'è altro che vorrebbe dirci?"

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"Non puoi dirmi che amavi ancora quel bastardo! Dubito che lui ti abbia mai amata!"
"Marlene! Come ti permetti!"
Agap'ya sospirò, massaggiandosi con due dita il ponte del naso. Ester si voltò verso di lei, un po' perplessa, mentre Luna e Nazogi osservavano madre e figlia discutere, chiedendosi come diamine si fossero trovati in una situazione simile. E soprattutto perché avessero lasciato che Ester facesse entrare la ragazza.
"Avvisami quando la smettono"
Fece dopo poco la russa, picchiettando sulla spalla di Ester e dileguandosi al più presto, impugnando il proprio accendino. L'italiana annuì debolmente, guardando poi l'unico esperto rimasto nella stanza come per cercare aiuto. Nazogi parve quasi avvertire lo sguardo della minore, voltandosi verso di lei e rivolgendole un'occhiata quasi stanca... quelle due non sembravano volerla smettere. Luna, appoggiata con entrambe le braccia ed il busto al tavolo davanti a lei, sbuffò irritata: non le sopportava quelle due. Affatto.
"Mi permetto eccome, quell'uomo era un poco di buono! Avresti dovuto lasciarlo molto tempo fa..."
Continuò la lingua affilata dell'adolescente, mentre la madre pareva assolutamente infuriata. Le due, come al solito, sembravano essersi praticamente dimenticate della presenza dei poveri investigatori... fino a quando Luna, stanca, si alzò in piedi e sbattè le mani sul tavolo, facendo sussultare e voltare tutti. Le due inglesi si arrestarono subito, tornando alla realtà.
"Questo è un interrogatorio... vi dispiacerebbe avere un minimo di decenza?"
Fece l'italiana, ormai al limite. Marlene si limitò ad annuire, abbassando leggermente il capo, e la madre ebbe una reazione simile.
"... giusto, scusateci per la mancanza di professionalità..." Iniziò poi, tornando a sedersi "... è un periodo... particolare, lo immaginerete"
Gli investigatori annuirono e, mentre Nazogi prese parola, Ester si avvicinò ai colleghi.
"Capiamo perfettamente, signora Mills..."
Disse con tono... quasi rassicurante? L'espressione del giovane uomo era sempre la stessa, ma la sua voce parve assumere un tono più dolce. Comprensivo, forse.
"Io... vado a chiamare la detective Novikov, torno subito"
Annunciò poi Ester, uscendo dalla stanza e dirigendosi verso l'uscita dell'agenzia facendo su e giù in qualche ascensore. Per quanto fosse lussuosa, la sede dell'Hunt Corporation era piuttosto... 'poco pratica'. Un labirinto, davvero...-

"... e quindi stanno continuando a litigare, non ne potevo più"
Spiegò Agap'ya, facendo un tiro dalla sua sigaretta. Ariane annuì, osservando l'altra ed arricciando leggermente il naso. Il fumo l'infastidiva, ma lei era arrivata per seconda lì e la donna si era preoccupata di chiederle se le desse fastidio... quindi, si era detta l'inglese, avrebbe potuto sopportare.
"Capisco. Quella donna è fin troppo... emotiva..."
Commentò la rossa prima di voltarsi ad osservare la collega, che con un sospiro annuì come la più alta aveva fatto poco prima. La signora Mills era decisamente una persona insopportabile, se n'erano rese conto entrambe... anche se nemmeno la figlia era da meno. Almeno, riusciva a tenerle testa. L'inglese continuò a pensare alle due, contenendo una smorfia: solo a pensarci le facevano già venire il mal di testa. Preferì quindi concentrarsi sulla figura della collega, nascosta dal lungo cappotto nero. Non quello a collo alto che indossava quando faceva particolarmente freddo, però: ne era uno un pelino più leggero e meno ingombrante, data anche la sciarpa rossa che la corvina aveva preferito portare con se per precauzione. E fortuna che erano solo a Londra! Spostando l'attenzione sul suo volto, Ariane, capelli permettendo, ne studiò per un attimo i lineamenti duri, quando l'arrivo di Ester la distrasse. Agap'ya, sentendo i passi della giovane, gettò la sigaretta nel conveniente cestino dei rifiuti poco lontano da lei, spegnendola sul metallo della pattumiera cilindrica.
"Detective Novikov... siamo riuscite a tenerle buone. Adesso può tornare, venga con me!" Esclamò Ester, alzando gradualmente la voce "Ho memorizzato il percorso da fare, non ci perderemo!"
Ariane sollevò le sopracciglia: perdersi...? Agap'ya si allontanò dalla maggiore, inumidendosi le labbra e portando una mano all'interno delle tasche del suo giaccone, giocherellando con un anello con l'altra e sotto lo sguardo dell'investigatrice inglese.
"D'accordo... allora fammi strada...?"
Fece con tono stanco la corvina, dando un ultimo sguardo a Jackson.
"Spero riusciate a scoprire qualcosa di rilevante al caso"
Così, lei si congedò, tornando all'interno dell'agenzia prima delle altre due donne.

CiAu AmIcI, eccomi tornata ewe
lo so, avrei dovuto aggiornare mercoledì... ma non avevo voglia :v
il capitolo era anche pronto ma eH, ho cose importanti da fare io
tipo stare a casa
perchè ehy fratm De Luca (nOn LiO aH aH) ha deciso di chiudere le scuole, cosa che sinceramente da un punto di vista obiettivo approvo e anche soggettivo ma vabb
comunque, cosa pensate del capitolo? êwê~
attenti ai falsi mi raccomando 😔 HAHAHAHAHAH si sto zitta ops
però mi diverto a trollare
quindi rimanete con gli occhi aperti we we 👁👄👁
okay- adesso svolazzo via~
al prossimo aggiornamento bbys~

×Flame×

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