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09

~~~

I giorni successivi  passarono velocemente, e June gettò tutte le sue forze negli allenamenti.

Era come se stesse cercando di prepararsi per uno scontro, che andava ben oltre le sue forze.

E i suoi problemi continuavano ad aumentare.

Un account anonimo aveva cominciato a tormentarla online, commentando ogni sua storia o post con parole che facevano male come colpi fisici:

la pagherai per cosa
stai facendo

Ogni commento, come una lama affilata, le entrava sotto pelle.

June cercava di ignorare tutto, di far finta che non le importasse, ma ogni parola la colpiva più profondamente di quanto volesse ammettere.

Aveva provato a bloccare l'utente, ma lui o lei non si fermava, creava nuovi account per perseguitarla.

Era un incubo che viveva anche quando non guardava lo schermo.

Eppure, nonostante tutto, June non voleva lasciarsi abbattere.

Era una guerra che avrebbe combattuto da sola e non avrebbe permesso ad un codardo online, di rovinarle la vita.

Una sera, dopo essersi allenata duramente per l'intero pomeriggio, andò a casa LaRusso con Robby e Sam.

Ma ad attenderli, trovarono una sorpresa indesiderata.

Assieme a Daniel e Amanda, vi era la madre di Robby.
Una donna molto instabile, con dipendenze molto gravi.

Sam e June andarono in camera della prima, ma June non riuscì ad ignorare l'improvvisa stretta allo stomaco.

La sua mente, involontariamente, tornò al ricordo di sua madre, che invece di curarsi, aveva scelto di abbandonarla quando era ancora una bambina di sette anni.

Ma nonostante ciò, la Lowe provò un enorme sollievo nel vedere che a Robby fosse andata meglio.

In camera di Sam, June si lavò e asciugò i capelli.
Quando tornò in camera, vide l'amica visibilmente elettrizzata.

"- una mia amica, Moon, ci ha invitato alla sua festa prima dell'inizio della scuola, andiamo?-" disse.

June esitò, guardando Sam per un momento, ma la verità era che non aveva davvero voglia di festeggiare.

"- ci farà bene andare. E poi, tu potresti conoscere nuove persone che vanno alla Valley High-" aggiunse Sam, sorridendo.

"- e va bene-" rispose June infine.
Sam esultò , scrivendo a Robby e agli altri del Miyagi- Do, dove si sarebbe tenuta la festa.

Le due si prepararono con la musica a tutto volume, ballando e ridendo mentre si scambiavano vestiti e si raccontavano storie senza importanza.

In quella stanza, con le risate che riempivano la stanza, sia Sam che June si sentirono un po' più leggere.

~~~

Il gruppo parcheggiò l'auto in una stradina affollata. Già da fuori si sentivano le urla e gli schiamazzi che provenivano dall'interno.

June sospirò, osservando la casa per qualche istante, prima di voltarsi verso Sam.
La ragazza le tese una mano e June la prese, accennando un sorriso.

"- sei sicuro che ti vada?-" borbottò Sam a Robby,camminando accanto a lui.
"- dopo quello che é successo con tua madre...-"

"- ho bisogno di distrarmi-" rispose Robby, stringendosi nelle spalle.

La LaRusso si avvicinò a Demetri, mentre June rallentò un attimo, per controllare come stava Robby.

"- se hai voglia di parlarne, sono qui-" gli disse con voce bassa.
"-grazie June-" esclamò Robby, aprendosi in un sorriso grato.

Poco più avanti, Chris, uno dei nuovi arrivati nel gruppo, si guardò intorno.
"- c'è già un sacco di gente-" commentò.

Demetri sbuffò "- se avessi saputo che c'era tanta gente, avrei portato Balderdash. Sarebbe stato un successone-"

"- Moon ha probabilmente invitato tutta la scuola. Lo sai com'è fatta-" rispose Sam.

Non appena varcarono la soglia della porta, furono accolti da una scena che spense l'atmosfera leggera.

Sul divano c'erano alcuni ragazzi del Cobra Kai.
June riconobbe subito Falco, Aisha e un certo Mitch.

June e Sam si scambiarono subito un'occhiata.
Sam sbuffo rumorosamente, ma non disse nulla.

Il silenzio tra i due gruppi era palpabile, e l'aria era tesa. June cercò un diversivo e spostò lo sguardo verso il giardino.
non l'avesse mai fatto

Dal vialetto esterno entrarono Miguel, Tory e Emily.
Il sorriso di Miguel scomparve quando i suoi occhi si posarono su Sam e gli altri.

Emily, invece, si concentrò subito su June, lanciandole uno sguardo carico di ostilità.
June ricambiò subito.

che ti ho fatto di male- pensò June.
Niente giustificava quel suo strano comportamento verso di lei.
Tuttavia, se c'era una cosa che sapeva fare; era rispondere nelle discussioni.

A interrompere il momento, fu Moon.
Con il suo entusiasmo, salutò il gruppo.

"- le birre sono sul retro, i drink in cucina, e i salatini vegani sono appena usciti dal forno-"annunciò.

Sam alzò un sopracciglio, incrociando le braccia.
"- Moon, non mi avevi detto che avevi invitato il Cobra Kai-"

La ragazza scrollò le spalle, mantenendo il sorriso "- beh, ho pensato che con la fine dell'estate e l'inizio della scuola sarebbe stato bello mettere da parte le rivalità, ed essere tutti amici-"

Sam sbuffò, il sarcasmo evidente nel tono"- ma che bel pensiero-"

Moon non si lasciò abbattere "- dai, Sam. Prova a divertirti!-"

"- ha ragione, siamo qui per divertirci. Non per litigare-" si aggiunse June.

Moon sorrise a June, riconoscente.
"- tu già mi piaci! Piacere, Moon-"
"- June, piacere mio-" rispose la ragazza, accennando un sorriso.

Poi Moon sparì tra la folla, e June passò un braccio attorno alle spalle di Sam, guidandola verso il retro.

"- vedrai che riusciremo a divertirci-"

Il suo sguardo, però, fu catturato da un tavolino al centro del giardino, sopra il quale vi erano bottiglie di vodka e altri alcolici.
Sorrise tra sé e sé.

"- aspettami un secondo-"

June si avvicinò a Miguel, che stava versando qualche drink.
"- ehi Miguel, posso uno shottino?-"

Il ragazzo annuì, versandole la vodka in un bicchierino. "- certo-"

June bevve il liquido tutto d'un fiato.
Sentì la bruciatura in gola, ma le piacque.
Fece un sorriso soddisfatto, guardando Miguel per un momento prima di voltarsi.

Il suo sorriso, però, svanì quando si accorse di ciò che stava succedendo.

Sam e Tory, più in là, si stavano sfidando a chi reggeva meglio l'alcol.

June sospirò, avvicinandosi  a Sam.
"- Sam, sei sicura che sia una buona idea?-"

Prima che potesse risponderle, Emily intervenne con una risatina acida.

"- che c'è? Hai paura che la tua amichetta faccia una brutta figura?-"

June alzò gli occhi al cielo; ma rispose con calma.
"- no, piuttosto il contrario-"
Emily incrociò le braccia "- mia sorella vince sempre -" borbottò in risposta.

"- lo vedremo-" rispose June, lanciandole un'ultimo sguardo di sfida.

~~~

La festa proseguiva caotica, con musica assordante e voci sovrapposte.

Sam e Tory continuavano la loro sfida a chi reggeva di più l'alcol.

Tory sembrava sicura di sé, il suo solito sorriso strafottente  sul volto, mentre prendeva un altro shot.

Sam, invece, era chiaramente in difficoltà.
Si fermava spesso, barcollando leggermente, ma senza mai fermarsi.

June e Robby si scambiarono uno sguardo preoccupato.

Ma sorprendentemente, fu Tory a cedere per prima.

Con un movimento maldestro, perse l'equilibrio e cadde dallo sgabello, atterrando con un tonfo sordo sul pavimento.

Un'ondata di risate si diffuse nel giardino, ma Sam approfittò della vittoria.

"- Qualcuno non regge l'alcol-" la derise, scendendo dallo sgabello barcollante e scambiandosi un cinque con June.

"- Che ti avevo detto?-" June si voltò verso Emily, facendole un finto sorriso.

Emily le lanciò un'occhiata carica di disprezzo e, senza dire una parola, le fece il dito medio.

June sbuffò, incassando la provocazione senza replicare.

Ma un'ondata di vento freddo le fece rabbrividire, costringendola a stringersi nelle spalle.

"-Vado a prendere la giacca-" disse a Robby e Sam, che annuirono distrattamente.

Si incamminò verso il soggiorno, ma quando arrivò vicino al divano dove aveva lasciato la giacca, non la trovò.

Si chinò a guardare sotto i cuscini, spostò qualche borsa, ma niente.

"-Dove cazzo l'ho messa?-" borbottò tra sé e sé.

"-Ehi, cerchi qualcosa?-"Una voce la fece sobbalzare.

June si voltò e si ritrovò davanti Falco.

"-Sì, la mia giacca di pelle. L'avevo lasciata qui, ma è sparita.-"
"-Ti aiuto a cercarla-" le disse con un sorriso amichevole.

June esitò per un attimo, poi annuì. "-Grazie.-"

I due iniziarono a cercare in giro, ma senza successo.

Sembrava che la giacca fosse sparita nel nulla, ma poi una voce tagliente la raggiunse da dietro.

"-Che state facendo?-"

June si voltò di scatto, trovandosi faccia a faccia con Emily.

"- Ho perso la mia giacca-" spiegò June, con un filo di pazienza.

Emily scrollò le spalle con indifferenza. "-Moon le mette tutte nello sgabuzzino.-"
E indicò una porta poco distante.

June aggrottò la fronte, sorpresa. "- Trovo Moon e mi faccio dare le chiavi.-"
"- Le ho io-" ribatté Emily con noncuranza, estraendole dalla tasca.

Per un attimo, June la guardò sospettosa. "-Perché dovresti aiutarmi?-"

Emily non rispose. Si limitò a lanciare le chiavi verso June, che le prese al volo. "-Grazie-"mormorò, sebbene con un tono confuso.

Con un sospiro, June si avvicinò alla porta, accendendo la luce prima di entrare nello sgabuzzino.

Era uno spazio pieno di scatole, giacche appese e un odore di chiuso che le fece arricciare il naso. Detestava gli spazi piccoli. E quelli senza luce.

Si chinò a cercare tra le giacche, ma un rumore improvviso la fece scattare in piedi.

Il suono delle chiavi che giravano nella serratura.

June si voltò di scatto, provò a spingere la maniglia, ma la porta non si mosse. Il cuore le saltò in gola.

"- Emily! Emily, apri subito questa porta!-" gridò, battendo le mani contro il legno.

Da fuori, risuonò una risata acida. "-Te l'avevo detto che te l'avrei fatta pagare.-"

June rimase immobile per un momento.
I messaggi anonimi che riceveva negli ultimi giorni le balenarono nella mente.
come aveva fatto a non capirlo prima?

"-Emily, fammi uscire! Non è divertente!-" esclamò, la voce incrinata dal panico.

"-Per me lo è-" rispose l'altra con tono ironico .

"- Dai, Emily, apri! Non fa ridere!-" si mise in mezzo Falco.
«Zitto, idiota!» ordinò Emily, ignorando completamente le suppliche di June.

Sentendosi senza via d'uscita, June smise di colpire la porta e si accasciò contro la parete fredda dello sgabuzzino.

Le mani tremavano mentre cercava il telefono nella tasca.

Scorse rapidamente la rubrica, chiamando il primo nome che le venne in mente.

La voce di Robby risuonò dall'altra parte.
«June? Dove sei?»

«Emily... mi ha chiusa nello sgabuzzino.
Robby, vieni, ti prego,» sussurrò, le lacrime che le rigavano il volto.

«Arrivo subito. Non preoccuparti.»

La chiamata si chiuse, lasciandola di nuovo sola.

Un'ondata di panico la travolse. Avvicinò le ginocchia al petto, tremando.

Non riusciva a respirare a fondo, e nella sua mente riaffiorarono ricordi che aveva cercato di seppellire.

Un'altra voce, lontana ma così vivida, sembrava chiamarla.
"Dove sei, piccola June? Sto venendo a prenderti."

Scosse la testa, singhiozzando, mentre le immagini del passato si sovrapponevano alla realtà.

"Oggi tuo padre non può venire a salvarti. Facciamo un gioco."

June si rannicchiò ancora di più, premendo la fronte contro le ginocchia.
"-No, no... Non voglio giocare con te.-"

Un conato di vomito le salì alla gola, e la sua voce si incrinò in un sussurro disperato.
"- Dove sei... dove sei Robby?-"

~~~

Quando Robby ricevette la chiamata, il suo cuore perse un battito.
La paura nella voce di June lo spinse a lasciare tutto quello che stava facendo.

Corse attraverso la casa, spingendo chiunque si trovasse sul suo cammino, finché non arrivò all'ingresso.

Falco ed Emily stavano discutendo animatamente davanti alla porta dello sgabuzzino.

"- ti comporti da bambina!-"esclamò Falco, ma Emily si limitava a sorridere con aria provocatoria.

"-Emily-" tuonò Robby, stringendo i pugni,
"-aprila. Ora.-"

Emily lo fissò con un sorrisetto sarcastico.
"-Che carino, il principe azzurro è venuto a salvare la sua damigella-"

Robby avanzò di un passo, gli occhi stretti in due fessure.
"-Non sto scherzando. Dammi le chiavi o giuro che..-"

Le loro voci attirarono l'attenzione di Moon, che si avvicinò in fretta. "-Che sta succedendo qui?-"

"-Emily ha chiuso June lì dentro!-"borbottò Falco, indicando la porta.

Robby lo guardò di traverso.
perché si preoccupava così tanto per June, se non erano neanche amici?

Moon spalancò gli occhi, fulminando Emily con uno sguardo gelido. "-Dammi quelle chiavi. Subito.-"

Emily sbuffò, ma alla fine gliele consegnò.
Moon aprì la porta, e Robby si precipitò all'interno.

La luce bassa illuminava la figura di June, rannicchiata in un angolo, con il viso nascosto tra le braccia.

"-June-"mormorò Robby, accovacciandosi accanto a lei.

Lei non rispose, non sembrava nemmeno accorgersi della sua presenza.
Stava mormorando qualcosa, una frase ripetuta come se fosse un mantra.

"-Sta venendo... sta venendo a prendermi...-"

Robby sentì una stretta allo stomaco.
Si chinò di più, cercando di catturare il suo sguardo. "-June, sono io. Robby. Nessuno sta venendo a prenderti.-"

La ragazza continuava a dondolarsi, il viso pallido e gli occhi spalancati, persi nel vuoto. "-Vuole fare un gioco con me... ma io non voglio. Mamma non può salvarmi...-" borbottò.

Robby prese un respiro profondo e, con estrema delicatezza, le sollevò il viso, costringendola a guardarlo negli occhi.

"-June-" sussurrò con voce calma e rassicurante, "-sono qui. Nessuno può farti del male. Ti prometto che non lascerò che accada.-"

La ragazza che di solito si mostrava così forte, sicura di sé, ora sembrava una bambina spaventata e vulnerabile.

"-Davvero?-"domandò June con un filo di voce. Era incrinata, quasi spezzata, e Robby dovette trattenere il nodo che gli serrava la gola.

"-Davvero-"rispose con un sorriso gentile, ma deciso.

June esitò per un momento, poi sospirò lentamente.
Robby prese una delle giacche che aveva trovato accanto alla porta, la sua, e gliela appoggiò sulle spalle.

Quando la aiutò ad alzarsi, June fece qualcosa di inaspettato: lo abbracciò.

Le sue braccia lo circondarono con una forza disperata, e la sua testa trovò rifugio sulla spalla di lui.

Robby rimase immobile per un istante, sorpreso, poi la strinse a sé con estrema delicatezza, come se temesse di farle del male.

Sentì il suo respiro caldo contro il collo, spezzato da piccoli singhiozzi, e chiuse gli occhi, cercando di trattenere le lacrime.

"-Va tutto bene-"sussurrò. "-Sono qui.-"

Quando June si staccò, i suoi occhi si incastrarono in quelli di Robby.

C'era qualcosa di nuovo tra loro, un'intimità che non avevano mai provato prima.

I loro volti erano così vicini che Robby poteva sentire il respiro tremante di June.

Lentamente, avvicinò la fronte alla sua.
"-Stai meglio?-"chiese sottovoce.

June annuì debolmente. "-Mh mh... grazie.-"

Il momento fu interrotto da un brusco urlo che proveniva dall'ingresso. "-Polizia!-"

June e Robby si separarono di scatto, come se la realtà fosse tornata a colpirli con forza.

"-Dobbiamo trovare Sam-" disse June, con un tono improvvisamente più deciso. "-E andarcene. Subito.-"

Robby annuì e, afferrandole il polso, la guidò fuori dallo sgabuzzino.

Fuori, la festa si era trasformata in un caos.

Alcuni ragazzi stavano scappando verso i cancelli, mentre altri cercavano di nascondere le bottiglie e la musica si spegneva in sottofondo.

Robby non lasciò la mano di June mentre si facevano largo tra la folla.

Quando trovarono Sam vicino al giardino, era appoggiata a un muro con la testa tra le mani, visibilmente scossa dall'alcol, o forse da altro.

"-Sam, dobbiamo andare!-"esclamò June, scuotendola leggermente.

Sam alzò lo sguardo, confusa. "-Che... che succede?-"

"-La polizia è qui-"spiegò Robby. "-Andiamo.-"

Con un braccio attorno alla vita di Sam per sostenerla, e June al suo fianco, Robby le guidò verso l'uscita.

Nel tragitto, June lanciò un'occhiata veloce a Emily, che stava scappando animatamente con Tory.

I loro sguardi si incrociarono per un istante, e Emily le rivolse un sorrisetto compiaciuto.

Ma stavolta June non si lasciò abbattere.
Strinse la mascella e si voltò, concentrandosi solo sui suoi amici.

Quando finalmente raggiunsero l'auto e si allontanarono dalla casa, June tirò un respiro profondo, lasciando che l'aria fredda della notte riempisse i suoi polmoni.

Sedeva accanto a Robby, con Sam addormentata sul sedile posteriore. Robby le lanciò un'occhiata di lato, il volto segnato dalla preoccupazione.

"-Ehi-"mormorò, "-sei sicura di stare bene?-"

June lo guardò, cercando di trovare le parole giuste. Alla fine, annuì. "-Sì. Grazie per essere venuto-"

Lui sorrise, leggero. "-Da te? Sempre-"

E in quel momento, June capì che tra loro qualcosa era davvero cambiato.

E che niente sarebbe più stato come prima.

~~~
spazio autrice: mi scuso in caso di errori!
ho amato questo capitolo,
perché da qui inizieremo a scavare nel passato di June!!
il prossimo capitolo é l'ultimo prima
del secondo atto🥹
IO LI AMO BAST
xx

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