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4.

Per tutte le violenze consumate su di lei, per tutte le umiliazioni  che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza  che avete calpestato, per l'ignoranza in cui l'avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca  che le avete tappato, per le sue ali che avete tarpato, per tutto questo: in piedi, signori, davanti ad una donna!

Aspetta che?

«Selena ma che cazzo fai?» domando spaventato, girando la testa e ritrovandomi quella ragazzina conosciuta qualche settimana fa all'ufficio della mamma di Erick.
Faccio spaventare anche la ragazza che, a causa mia, fa cadere ciò che aveva in mano sul pavimento della scuola.

«Oddio scusami è che ti eri imbambolato e si, cioè, volevo risvegliarti ma non era questo che volevo fare, cioè sì... Ma no. Non in questo modo, oh Gesù» impreca dicendo parole a caso e raccogliendo i libri che, per lo spavento, le ho fatto cadere.
La guardo chinandomi ad aiutarla.

«Grazie» risponde.
«Ma cosa stavi leggendo per esattezza?» domando incuriosito, non ho mai sentito in giro questo brano e non penso sia molto conosciuto.
«Un brano di Shakespeare, il professore voleva che gli ripetessimo il brano di una delle sue opere ed ho deciso questo perché boh... Era carino e mi piaceva» dice sinceramente.

«Si ma grazie comunque per lo spavento eh» dico, sento ancora il cuore battere forte per quello che ha appena fatto.
«Lo spavento l'ho preso io quando ti sei girato ed hai urlato, non è normale. Io volevo solo farti uno scherzo» dice e iniziamo a camminare verso le nostre classi.
«Sei in classe con Erick?» domando, non l'ho mai vista durante le mie lezioni e se non è in classe con il cubano, allora probabilmente avremo dei corsi diversi.
«Si, purtroppo» dice.

Perdonami Madre Natura se mi sbaglio ogni tanto.

«Perché purtroppo?» continuo a domandare.
«Perché lei rompe le scatole a me ed io ricambio con la stessa moneta» risponde direttamente Erick, arrivando dal bagno davanti la classe di letteratura inglese.
Selena rotea gli occhi al cielo e lo guarda, cercando di nascondere un sorriso.
Guardo Erick nella stessa sua espressione e quasi mi viene da trasformarmi in cupido e farli fare un minimo passo in avanti, sono ancora rimasti ai tempi in cui si stuzzicano a vicenda.

«Ecco, vedi perché dico purtroppo? Perché è un idiota a livelli estremi» dice Selena indicandolo.
Io alzo le spalle.
«È fatto così, se vi metterete insieme dovrai sopportare tutti i santi giorni la sua modestia» dico ed Erick si mette a braccia conserte, sfoderando un sorriso malizioso.
«Ah si? Gli faccio passare la modestia a colpi di libri» dice la morettina girandosi per entrare in classe, mentre si volta i suoi capelli svolazzano e posso dire con certezza che Selena Collins ha appena spento il mio migliore amico.

«Mi ha spento?» domanda ancora scioccato.
«Mi dispiace ammetterlo ma si, l'ha fatto e ha lasciato di stucco anche me» dico voltandomi verso di lui con le mani in tasca. Non oso immaginare come si sente Erick,spento da una ragazza, le ragazze come Selena esternamente sono come dei piccoli suricati dentro il proprio buco nella savana, mentre internamente sono dei feroci leoni pronti a rispondere a tutto e tutti ed è proprio quello che è appena successo.
Erick Brian Colon si è fatto spegnere da Selena Collins e non credo se ne dimenticherà facilmente.

«Non può essere vero» mormora.
«Purtroppo si, lo è. Adesso scusami ma devo correre anche io in classe o quell'assatanata della professoressa di Matematica mi butta fuori dalla classe o peggio, potrebbe buttarmi dentro il suo inferno a bruciare vivo, direttamente. Mi dispiace ancora per quello che è successo ma è la triste verità e devi accettarlo, mi fido di te. Ci sentiamo dopo» dico dandogli una pacca sulla spalla, mentre lascio Erick confuso per il mio strano ragionamento sulla professoressa e l'inferno.

«Joel! Joel!» mi sento richiamare da dietro di me.
Mi volto ritrovando Christopher, gli dò una pacca sulla spalla e assieme ci dirigiamo in classe.
Mi siedo nel banco giocherellando un po' al telefono mentre aspetto la professoressa.
«Oggi riconsegna i compiti» dice Christopher scarabocchiando sul suo quaderno, lo vedo chiaramente disegnare una "A" bella grande al centro del foglio e mi incuriosisco, ma decido di non fargli domande.

«Beh, tanto so già che è andata male e tu idiota che non volevi aiutarmi, sono riuscito a svolgere un'espressione.» dico fieramente, insomma svolgere un'espressione non è gran che ma per chi non capisce nulla di matematica è un grande passo avanti.
«Solamente perché la biondina dietro ti ha detto il risultato, ti pare che non mi accorgo di certe cose?» dice mettendosi a braccia conserte.
«Ragazzi seduti oggi ho portato i vostri compiti, non appena finisco di parlare con il vostro professore consegno le verifiche» dice la professoressa mentre in mano tiene i nostri fogli.

Sgrano gli occhi nel vedere quei fogli ed io mi immagino già il quattro bello grosso stampato a centro del foglio, posizionato sopra il mio nome.
Beh, se prendo l'ennesimo quattro allora la soluzione sarà andare a fare ripetizioni da qualcuno o semplicemente farmi consigliare da Christopher.
Signore Dio, vedrò mai un 6? Non chiedo un otto in matematica, ma almeno la sufficienza.
Me lo regali o devo ancora stare qui ad osservare col binocolo la sufficienza?

«Uh-Uh,» fischia Christopher ed alzo la testa verso di lui, smettendo di pensare negativamente al mio voto di matematica.
«Colei che ti ha rubato il cuore è entrata in classe» dice ed io alzo immediatamente la testa vedendola subito e non riuscendo più a staccarle gli occhi di dosso.
Indossa una maglietta bianca a manica corta, degli skinny jeans neri e ai piedi degli stivaletti che le coprono le caviglie.
I lunghi capelli sta volta non sono ricci ma lisci e porta una mano sulla testa, arricciando una ciocca.
È bellissima.
Ma lei è del penultimo anno, cosa ci fa qui nel corridoio del quinto anno?

«Okay ragazzi, ora consegno le verifiche» dice la prof rientrando in classe e consegnando i fogli uno ad uno.
Non appena consegna quello di Christopher, mi avvicino e con lo sguardo vedo il voto che ha preso.
Lo vedo sorridere e battere le mani da solo, facendosi i complimenti.
«Quanto hai preso?» domando.
«La sufficienza!» esclama, beato lui almeno alla sufficienza ci è arrivato.
«No scherzavo, ho preso sette»
Beh, si va sempre meglio.

Non appena la prof arriva a me, consegna -o per meglio dire- lancia il foglio sul mio banco dopo di che ritorna sulla cattedra, avvia il computer e inizia a digitare qualcosa mentre io mi rigiro fra le mani il mio compito...
No, scherzo, in realtà ho gli occhi chiusi ho solo in mano il compito e non ho la minima idea di quanto ho preso.
«Joel, perché tieni gli occhi chiusi?» domanda Christopher, mi giro verso di lui o sperando almeno di guardarlo e gli mostro il compito.
«È un voto brutto, cattivo, bello o buono?» domando incuriosito.
«Em.... Se proprio lo vuoi definire un bel voto, fai pure. Tanto in matematica fai cagare ed è inutile» dice scrollando le spalle.

Apro gli occhi girando il voto verso di me.
Assumo un'espressione sbalordita, guardando con occhi sgranati Christopher.
Gli mostro il compito indicandolo più volte.
«HO PRESO 6! È UN MIRAGGIO O STO SOGNANDO O NON LO SO, MA HO PRESO 6!» esclamo contento e felice.
Appoggio il foglio e sbatto la mano sul banco, chiudendola un un pugno poco dopo in senso di vittoria.
«Buono, bellissimo, mi sto. Mi accord...»
«Signor Pimentel, va tutto bene?» domanda la professoressa dai capelli rossi uscita dall'inferno, interrompendo le mie urla di gioia.

«Si si, va tutto alla grande» dico sincero.
Insomma, ho sempre avuto 4 in matematica ho il diritto di festeggiare si o si?
«Amico mi fai morire» dice Christopher al mio lato piegandosi in due dalle risate, poggia una mano sulla pancia mentre con l'altra si asciuga le lacrime.
«Senti Chris, tu hai sempre avuto 7 in matematica al contrario mio che ho sempre visto 4 nei compiti di matematica.
La mia pagella ballava il Valzer per quanti 1,2 e 3 avevo raccolto in quella materia, posso festeggiare?» domando serio, ma il mio amico si piega in due dalle risate.
Lui ride ma io sono serio.

Esco fuori il telefono dalle tasche, fotografando il voto.
Lo faccio perché semmai vorrei dirlo alla mia famiglia loro non mi crederebbero mai.
«Hai notato quanto è strana Jade ogni volta?» domanda Christopher ed io mi raddrizzo subito al sentire il suo nome.
«In che senso?» chiedo non capendo dove vuole arrivare.
«Non è strano che, essendo così popolare, sia così timida e riservata? E poi osservala, fino alle cosce è okay ma poi dalle ginocchia in giù è parecchio strana...  È magrissima in quel punto» spiega ed io la osservo.

Non ho mai notato questo particolare di Jade, anche perché non sono uno di quei ragazzi che guarda il fisico alle ragazze.
Sono più un tipo romanticone, mi piace far sentire le ragazze delle principesse, i regali, i gesti... Insomma, tutte quelle cose smielate che in generale adorano le donne.
«Sinceramente non l'ho mai notato e non lo noto neanche adesso» dico.
La ragazza si gira vedendo i presenti, è la prima volta che la vedo girarsi verso la classe anche perché quando è entrata è stato come se fosse entrato un fantasma.
Jade mi incuriosisce ogni giorno di più.

I nostri occhi si incontrano ed il mio cuore inizia a battere ad un ritmo troppo accelerato per i miei gusti.
Muovo la mano in segno di saluto e lei ricambia sorridendomi.
Oh. Mio. Dio. La tua crush ti ha guardato, riconosciuto e sorriso, okay Joel non devi sclerare e non devi fare la ragazza.
Jade si alza e riconsegna il compito alla professoressa, la quale le dà segno di poter andare.
«Joel, non starai mica pensando di andare con lei» mi sussurra Christopher.
«Può darsi» dico convinto andando a consegnare la verifica alla professoressa, non appena mi da il segno di poter uscire esco dall'aula e la trovo davanti la porta ad aspettarmi.








Hi (or hey) everybody!

Si lo so che avevo detto che avrei aggiornato giovedì 19 e domenica 22, solo che c'è stato un cambio di programma.
In mezzo allo studio di grammatica, epica, antologia, diritto e spagnolo ho trovato il minimo momento per prendere un respiro e aggiornare.

Partirò in Inghilterra il lunedì del 30 aprile, quindi ritorno ad aggiornare il martedì.
Tranne quello della prossima settimana che sarà SICURO e lo prometto, aggiornerò 3 volte.

-martedì 24
-sabato 28
-domenica 29

LO PROMETTO.

Oggi a scuola ho avuto l'opportunità di conoscere i ragazzi che vengono dal Portogallo, dalla Spagna e dalla Russia.
Due ragazzi (uno portoghese e partner di un mio compagno di classe e uno russo e partner di un ragazzo del mio stesso paese) sono dei fighi assurdi AAAAAAA adoro

»materia preferita a scuola?

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