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«Erick non puoi capire che giornata magnifica è questa» esclamo facendo un giro su me stesso e buttandomi sulla poltrona dell'ufficio di sua mamma, che sta lavorando al computer.
«Immagino... » dice il ragazzo accanto a sua madre. Christopher nota il suo finto entusiasmo e aggiunge qualcosa in più.
«Oggi, mister Pimentel ha parlato con la sua cotta e guarda caso sono riusciti a scambiarsi i numeri dopo 5 anni di scuola superiore»
Annuisco.
«Non potete capire quanto è bella» dico mettendo le braccia dietro il collo e stendendo i piedi, chiudendo gli occhi e immaginando i lunghi capelli castani di Jade.
Sospiro, la vita è così bella quando decide di offrirti una possibilità.
«Vederti innamorato è così strano Joel, devo per caso riferirlo a tua mamma?» domanda Marianne.
Marianne è la donna che lavora nell'ufficio insieme alla mamma di Erick, conosce mia madre anche perché io, Erick e Christopher passiamo la maggior parte del tempo assieme.
Nego col capo.
«È una cosa che deve rimanere fra noi» rispondo solamente.
Marianne annuisce dopo di che guarda l'orologio.
«Ma dove è andata finire, madonna che persa» dice sbattendosi la mano in fronte.
«A chi ti stai riferendo?» domanda Christopher incuriosito.
«Alla figlia di una mia amica, le faccio da taxi personale ma solitamente non ritarda mai. Magari le è successo qualcosa» dice pensierosa ma subito dopo suonano il campanello dell'ufficio.
«Apro io» si propone Erick e nessuno gli dice cose, si reca alla porta e la apre.
«Ciao.. Scusate il ritardo» si scusa una ragazza entrando e posando lo zaino nella sedia della scrivania di Marianne.
È una ragazza molto carina, con i capelli a lunghezza media, biondi e lisci, al contrario di Jade che sono ricci.
«Oh Selena, mi stavo preoccupando.» dice Marianne ridacchiando.
Erick è come imbambolato e Christopher subito si presenta, come suo solito fare con le ragazze.
«Ciao, sono Christopher Vélez» dice presentandosi e mettendo la mano in avanti, la stretta viene ricambiata e anche la ragazza si presenta.
«Piacere, sono Selena Collins» sorride.
È molto bella.
Erick si mette subito in mezzo a loro e la saluta con due baci nella guancia, uso molto italiano.
«Come stai?» domanda.
La ragazza è arrossita e penso che era l'intenzione che Erick aveva in mente.
Ridacchio guardando Christopher e subito si allontana.
«Erick vado in bagno e poi andiamo, okay?» domanda sua mamma, Erick e Selena sembrano rattristarsi ed eccoci qua.
Avete presente quelle storie in cui due ragazzi fingono di essere amici ma in realtà fa loro c'è del vero e proprio legame che li porta ad innamorarsi?
Ecco, Erick in questo momento è il protagonista.
«Si, ora andiamo anche noi okay Sel? Quindi preparati» dice Marianne.
La ragazza ruota gli occhi e si allontana per sedersi nella poltrona accanto alla mia.
«Marianne, cosa devo prepararmi che devo solo indossare lo zaino?»
Però, ha umorismo la ragazza.
«Joel, tu non ti sei ancora presentato» dice Christopher, fulminato subito dopo da Erick.
Lo sta facendo solo per farlo ingelosire, ma dopo poco capiranno di provare attrazione l'uno per l'altra.
«Oh, giusto, ti avevo visto ma mi è passato per la testa di presentarmi, sono Selena Collins anche se penso lo avrai sentito prima» dice stringendo la mia mano.
«Joel Pimentel» mi presento.
Tiro fuori il cellulare in attesa di qualche messaggio da parte di Jade, ma non appare nulla.
Che due palle.
«Come sta andando a scuola?» domanda Erick a Selena e lei scrolla le spalle.
Guardo Christopher e gli indico il balcone per lasciare soli i due finti innamorati che non si calcolano mai.
Usciamo fuori e l'aria quasi calda di Vancouver mi accarezza la pelle, facendomi pensare che fra poco è estate ed io devo ancora recuperare un bel po' di materie.
«Pensi si metteranno mai insieme quei due?» domanda Christopher ed io alzo le spalle.
«Boh, si spera»
Jade's pov.
Ci sono momenti della vita in cui devi prendere delle decisioni.
Si inizia a prendere decisione sin da bambini, quando non sai se prendere Cicciobello o una Barbie. Prendi decisione durante le feste, alla ricerca del regalo giusto per quella determinata persona, cerchi di dire a te stesso "è importante il pensiero" ma sai che comunque dentro di te hai paura di deludere quella persona.
Devi prendere decisioni durante i compiti in classe, quando durante una domanda dentro la tua testa appaiono due risposte e devi scegliere quella corretta.
Prendi decisioni in pizzeria, quando tutti i tuoi amici prendono un giro pizza con tutti i tipi di pizza mentre te sei determinato a prendere la pizza che più adori, che sia la patapizza o la margherita.
Nella vita ci sono molte occasioni per fare delle scelte, molte dei quali possono essere anche sbagliate, giuste, incerte, importanti, ma le devi fare comunque.
Perché non c'è un momento preciso in cui non fai scelte.
Ecco, la mia scelta consiste nel numero che ho in mano. Si okay lo ammetto, sono indecisa se scrivere a Joel o no.
Vi capita mai di pensare che a volte Madre Natura vi abbia creato durante quella settimana infernale di noi donne chiamato ciclo e che quindi in voi abbia messo come prima cosa la sfiga e l'indecisione?
A me capita sempre.
Non c'è giorno in cui io non pensa al brutto scherzo che madre natura mi ha fatto, fa e penso continuerà a farmi e non capisco se io abbia fatto qualcosa di male o qualcosa che non le è piaciuto.
E adesso sono qui, seduta nel mio letto a rigirarmi in mano quel bigliettino mentre col telefono di mio fratello in mano sono già pronta a salvarmi il suo numero.
Sbuffo lasciando perdere, lasciandomi cadere all'indietro e sentendo uno scricchiolio nella mia schiena.
Chiudo gli occhi, pensando a cosa sia giusto fare e cosa no ma i miei pensieri vengono interrotti da una persona.
«Ciao Ciao Jadey» saluta Elizabeth.
Elizabeth Martin è una splendida ragazza dai capelli lunghi e rossi, gli occhi grandi e delle labbra carnose.
È bellissima, capace di far abbassare l'autostima anche a me.
Adesso vi chiederete, Jade Leila Robinson, la ragazza più popolare della scuola e nonché amica delle due più grandi ragazze più belle della scuola che ha dei cali d'autostima?
Sveglia, siamo nel 2018, il fatto che sono popolare non vuol dire avere una vita perfetta fatta di rose e fiori.
Sono una persona comune in grado di avere anche dei cali di autostima.
«Ciao Bet» saluto la ragazza mentre incrocio le gambe, alzando le calze e sperando che non abbia visto ciò che tengo sotto di esse.
Le lascio spazio e lei subito si catapulta nel mio letto.
Noto solamente adesso i suoi capelli boccolati e le stanno molto bene, rispetto a me che fanno sembrare un barboncino che non si lava da mesi.
«Pensi di partecipare alla festa di domani sera? È sabato, ci sballiamo» dice passandosi una mano nei capelli, ma nonostante questo mantengono la loro forma, beata.
Alzo le spalle mentre mi torturo i piedi, se domani è sabato trasmettono l'era Glaciale non posso dire di non andarci per quel programma ma non posso neanche andarci perché questo significherebbe mostrare le mie gambe e quindi anche quello..
«Non credo,sono impegnata» dico, lei non sa dell'esistenza del mio problema e non deve scoprirlo mai nessuno.
Una lingua biforcuta come la sua potrebbe rovinarmi.
«Oh, povera piccola Robinson. Non partecipi mai alle feste chissà per quale motivo, perché non pensi mai di partecipare?»
«Perché non ho voglia Bet» dico timidamente.
La rossa si alza iniziando a camminare per la mia stanza alla ricerca di un'idea che potrebbe smuovermi.
«Ho capito, non vieni perché non hai il vestito adatto, è certo. Domani mattina te ne porto uno io e nel frattempo ti truccherò e ti renderò bellissima, al posto di ora che... Senza offesa, ma sembri uno zombie uscito dagli schermi del cinema» dice.
«Bet, non indosso il mascara e il lucidalabbra» dico ridendo.
Una cosa bella che Madre Natura ha deciso di darmi e per la quale la ringrazio ogni giorno almeno per questa cosa è la pelle liscia e le guance leggermente paffutelle.
È un vantaggio che ho sviluppato sin da piccola, perché mia mamma mi dava sempre le creme per togliere i brufoletti ed è grazie a lei che adesso non ne ho.
«Va bene, ma hai capelli che sembrano paglia per le pecore» dice sempre col suo pizzico di sarcasmo nella sua voce.
Sorrido e mi alzo ad abbracciarla, almeno lei riesce a capirmi, rispetto invece a Faith che è molto più fredda e le importa molto della sua fama da ragazza popolare, ma questo solo grazie a mio fratello perché se non fosse stato per lui sarebbe una persona normale come tutti noi. Come direbbe lei a certe ragazze, una sfigata.
Fatto sta che comunque loro due sono comunque in sintonia, perché hanno i caratteri simili e quindi si ritrovano.
Io invece faccio fatica a ritrovarmi nel loro duo, non ho un carattere forte come quello loro caratterialmente sono più timida, riservata. Per esattezza sono molto introversa ed Elizabeth è l'unica ad averlo notato.
«Disturbo ragazze?» dice mio fratello Nick, bussando alla porta.
Mio fratello è come quei ragazzi sexy delle fanfiction che è in grado di farti cadere ai suoi piedi al solo sguardo, tutte le ragazze della scuola e se non fossi sua sorella un pensierino su di lui me lo farei.
Comunque, nego col capo e sorrido.
«No. Comunque Jadey se hai bisogno di qualcosa chiamami» dice mettendomi una mano sulla spalla, dopo di che inizia a camminare verso la porta.
«Byee» dice appena passa accanto a mio fratello, la quale le guarda il fondoschiena con un sorriso che non mi piace affatto e il labbro in mezzo ai denti.
Non appena la porta di casa si chiude comincio a parlare.
«Hai finito di farti pensieri mentali su di lei o sei ancora nel letto nella tua fantasia?» domando.
Nick subito riporta lo sguardo verso di me, smettendosi di mordersi le labbra e sorride.
«Scusa, ma l'hai vista quanto è sexy con quel pantalone?» domanda ed io alzo gli occhi al cielo, mettendomi in braccia conserte e davanti lo specchio.
I pantaloni larghi del pigiama non fasciano le mie gambe snelle e la felpa di mio fratello ricopre le mie forme poco sviluppate, ed è così che devo fare se non voglio che si vedano.
«Daii, vieni qua» dice mettendosi dietro di me, prendendomi per i fianchi e iniziando a farmi il solletico.
Inizio a ridere e dimenarmi come una matta fino a quando non ci ritroviamo faccia a faccia ancora a ridere.
«Okay, okay, sei perdonato» dico, lui ride e si mette in una posa buffa.
«Io vinco sempre»
«Si si campione, stai convinto» dico buttandomi a letto, stessa cosa fa Nick accanto a me.
«Come mai è venuta quella bomba di Bet a casa nostra?» domanda ed io non oso immaginare cosa gli passa per la testa a pensarla.
«Nick smettila... Comunque è venuta per dirmi che domani sera c'è una festa, immagino sia una delle solite feste che organizzano Yoandri e Johann» dico giocando con i suoi capelli.
«E ovviamente tu non ci andrai» dice ovvio.
Io sbuffo portando la testa all'indietro e spostando un ciuffo dalla fronte.
Mi alzo dal letto mettendomi le mani nei capelli.
«Nick, il problema non è quello.» dico andando verso l'armadio e prendendo due vestiti.
Uno completamente nero e a tubino, l'altro rosa chiaro e molto hippie.
«Posso anche vestirmi e andare alla festa o con questo,» dico poggiandomi addosso il vestito nero. «o con questo» dico poggiandomi quello rosa, posando poi i vestiti nella sedia.
«Il problema non è questo Nick. Il problema sono le gambe e anche ciò che ho nelle caviglie.» mio fratello sospira e si alza raggiungendomi e prendendomi una mano.
Madre Natura, non potevi farmi come le ragazze normali?
«Jade, ti stai sottovalutando troppo.» dice Nick.
«È l'unica cosa che posso fare, ho delle gambe magrissime e quelle cose poi... Non sono come Elizabeth o Faith, sono diversa e tutto ciò non mi piace. Non voglio che tutti ne siano a conoscenza.»
Dico con le lacrime ormai dietro gli occhi, questa cosa che sono troppo sensibile deve finire.
«Quindi non vuoi andarci?» domanda poggiando la sua fronte sulla mia.
Nego col capo e mio fratello mi porta i capelli dietro l'orecchio.
«Daccordo, allora mi inventerò una scusa e dirò anche a Zabdiel, Richard, Yoandri, Elizabeth, Faith e Johann che non andrai» dice baciandomi la fronte e abbracciandomi.
Sapete una cosa? Certe volte è come se fra due fratelli, due gemelli o in famiglia, è come se un leggero filo ci tenesse uniti senza mai farci staccare.
Se uno sta male, l'altro sta male pure e cerca qualsiasi modo per farti ritornare felice.
Se uno di noi è felice, allora è festa.
Solo in questi piccoli momenti mi rendo conto di quanto importante sia mio fratello e tutto ciò che posso fare è stringerlo più a me.
E ritornando al discorso delle scelte da compiere durante la nostra vita, adesso so cosa devo fare.
«Grazie Nick.»
Hi (or hey) everybody!
Come state?
So che vi state chiedendo perché io stia aggiornando adesso e non martedì, beh, la verità è che sono veramente piena piena di compiti ed interrogazioni.
Domani devo essere interrogata in scienze e geostoria e il pomeriggio dalle 3 alle 5 sono a scuola per un corso di italiano.
Martedì ho interrogazione di latino ed epica e il pomeriggio devo studiare per grammatica e spagnolo.
Fortunatamente giovedì c'è assemblea d'istituto e nella mia scuola verrà ScuolaZoo ed uscirò alle 10:00.
Ma tutta la giornata devo fare bene gli esercizi e i compiti di inglese, francese e russo, dato che ho la verifica di francese.
Sabato ho l'incontro dall'estetista e domenica devo comprare le cose.
Lunedì e martedì sarò a scuola e l'unico giorno in cui potrò prendere un respiro sarà mercoledì 25.
Perché tutto questo?
Perché dal 26 aprile al 3 maggio partirò in Inghilterra per uno stage e non potrò pubblicare.
Quindi aggiornerò:
-giovedì 19
-martedì 24
»che liceo frequentate?
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