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~Capitolo 2 Una Nuova Vita~

Domenica 30 Novembre. Il Mattino seguente, l'insistente trillo della sveglia digitale destò Aiden che ancora assonnato sbadigliò: «È già mattina! Devo sbrigarmi accidenti, devo andare a lavoro!» scostò le lenzuola, infilò ai piedi le pantofole, aprì la finestra fece areare la camera. Si avviò in bagno, si spogliò, entrò nella doccia s'insaponò e aprì l'acqua calda sotto i getti d'acqua tiepida si rilassò, chiuse la chiavetta dell'acqua, uscì dalla doccia ancora tutto gocciolante., Si adagiò addosso un accappatoio che aderiva al suo fisico atletico, asciugò i capelli umidi col phon si rase la barba. Indossò i boxer tornò in camera. Aprì l'armadio ad ante: prese un completo d'abito elegante. Lo indossò, dal cassetto del comodino prese la pistola di ordinanza una beretta 98FS. La ripose nella fondina avvolta ai fianchi, sistemò il letto, chiuse la finestra ed uscì dalla stanza. Si avviò in mensa per fare colazione.


Incontrò Simon il suo collega: «Buongiorno collega, come va?» Aiden che intanto era seduto al tavolino e gustava dei Muffin al cioccolato, sorseggiava un cappuccino, lo guardò e abbozzò un sorriso.

«Buongiorno, tutto bene e a te? Siediti pure», rispose sincero.
Gli fece segno di potersi accomodare, di fronte a lui al tavolino per discorrere.

Il suo collega si accomodò di fronte a lui: «Oggi è una bella giornata vero?»chiese mentre fischiettava allegro.
Aiden finì di gustarsi il cappuccino, rispose: «Eh! Si è proprio la giornata adatta, per fare un po' di jogging al parco..»

Non finì di dire la frase che, la voce del direttore risuonò da gli altoparlanti: «Agente Aiden, è pregato di presentarsi, nel mio ufficio.» Il giovane masticava una chewingum alla menta, gettò il bicchiere di plastica nel cestino, disse al collega: «Scusami ma adesso devo proprio andare, il Capo vuole parlarmi, ci si rivede.»

Ciò dicendo deciso uscì dalla mensa, percorse il corridoio si recò verso l'ufficio del direttore, sulla targhetta vi era inciso: Vincent Smith. Il giovane bussò alla porta, dall'altro lato la voce dell'uomo rispose: «Avanti.»

Il giovane entrò nell'ufficio. Era una stanza ampia, sulla parete ove sedeva Vincent vi erano un quadro di valore, e dei gingilli e gagliardetti della polizia. L'uomo sedeva dietro alla scrivania come suo solito fare fumava la pipa. Mentre disse:
«Buongiorno, accomodati pure.»

Il giovane si sedette sul divano di pelle nero, chiese: «Dovevate parlarmi signore? Ditemi l'ascolto.»

L'uomo smise di trafficare con delle pile di fogli:
«Dunque andrò al sodo, ho una missione da affidarti dovrai proteggere una giovane studentessa il padre un noto magistrato Edward Miller, mi ha telefonato ieri sera spiegandomi che un uomo con l'accento Russo, lo aveva minacciato. Mi ha pregato di ingaggiare il miglior agente a disposizione, e quello sei tu Aiden. Questi sono i dati anagrafici della ragazza che dovrai proteggere.»

Gli tese i fogli, il giovane li raccolse, e li esaminò.

Ebbe un sussulto; appena vide la foto della ragazza, la riconobbe era proprio la giovane che aveva sognato la notte scorsa! Esaminò a fondo i dati della ragazza, il suo nome era Julia e frequentava l'università.

Vincent sorpreso chiese: «Ragazzo tutto bene? Hai un espressione stravolta, come se avessi visto un fantasma! È successo qualcosa?» il giovane con un tono serio rispose:
«Niente signore, è che la ragazza che dovrò proteggere l'ho sognata la notte scorsa!» rispose allibito.

Volse lo sguardo altrove, strinse nelle mani i fogli contenente i dati anagrafici della giovane. Aiden disse: «Sono pronto per la missione» sospirò.

Vincent annuì e con un tono serio accennò: «Questo è il numero di cellulare e l'indirizzo dell'abitazione di Edward, il padre della ragazza che devi proteggere, in caso di bisogno puoi telefonargli»

Il giovane con un sorriso: «Capisco, grazie signore posso andare?»

l'uomo con serietà rispose: «Puoi andare, ciao e buona fortuna.»

Il giovane ricevuto il consenso si congedò ed uscì dall'ufficio, per il corridoio incontrò Simon che gli chiese: «Hey! Collega cosa ti ha detto mio padre?»

Il giovane scosse il capo e rispose: «Mi ha assegnato una missione speciale».

Gli spiegò brevemente in cosa consisteva la missione, Simon incredulo: «Dovrai proteggere questa bella ragazza eh? Una missione complicata, ma alquanto romantica e interessante: una bella ragazza in pericolo, ed un affascinante poliziotto disposto a proteggerla dai criminali! Wow! Questo è un segno del destino, non trovi?» esclamò gioioso.

Aiden si poggiò la mano sulla fronte, scosse il capo:
«Non credi che stai esagerando? Non capisco cosa ci trovi di romantico in tutto questo. Una ragazza è in pericolo, dei criminali vogliono rapirla, io devo proteggerla e tu trovi che tutto questo sia romantico? Mah! Non ti capisco» disse deciso.

Il collega col broncio: «Ok, pensala come vuoi ma stai certo che il destino ha deciso che dovevi incontrare quella ragazza.. Chissà forse alla fine vi innamorate? Sarebbe bello vederti passeggiare mano nella mano con lei, almeno ritorneresti a sorridere, torneresti quello di un tempo vivace e sorridente!»

Aiden scosse il capo: «Non capisci? L' Aiden di un tempo, del passato è morto con Ellison! Quel ragazzo è morto in quel maledetto incidente!»ribatté furioso.

Simon si rese conto di aver riportato all'amico il triste ricordo della morte della ragazza che il giovane amava.
Abbassò il capo: «Scusami amico, per averti rattristato facendoti ricordare il passato, non volevo io» disse rammaricato.

Aiden sorrise, gli poggiò la mano sulla spalla: «Su adesso smettila ok? Non fare così non è successo niente, va tutto bene scusami tu ma dopo ciò che è successo non penso all'amore, alle ragazze e se avessi un'infatuazione verso un'altra ragazza? È come se tradissi Ellison, lei è morta ed io sono vivo», scrollò le spalle confuso.

Simon con un tono serio accennò:
«Hai ragione da un lato ma dall'altro sbagli e molto, anche se il destino ti ha privato della persona che amavi. Ciò non dimostra che non dovrai essere felice, che non potrai riprovare ad amare. Capisci cosa dico?» chiese serio.

Il giovane sorpreso da ciò che gli aveva detto il collega annuì:
«In un certo senso ho capito! Devo ritornare ad essere me stesso, solare e sorridente di un tempo? Riprovare ad amare, già è più facile a dirsi che a farsi. Ma ci proverò grazie del consiglio amico.»

Simon sorrise poiché il suo collega stava già migliorando: aveva sorriso.

Aiden sorrise: «Ok amico, adesso devo andare, a presto» accennò in modo frettoloso.

Salutò l'amico con la mano e si allontanò verso il garage, ove vi era in sosta la sua auto: una BMW grigio metallizzata.
Salì a bordo, mise in moto partì, e uscì dal garage, allontanandosi dalla caserma di polizia. Voleva incontrare Julia, la ragazza che doveva proteggere. Conosceva il suo indirizzo, percorse il tragitto, la 44°Street Avenue era abbastanza trafficata quella mattina, Si fermò al semaforo rosso, accanto alla sua auto vi era una Jaguar rossa fiammante ed alla guida una bella ragazza bionda occhi verdi, somigliava molto alla sua Ellison. Il giovane restò per un attimo a guardarla, mentre il semaforo divenne verde, e continuò a proseguire, mentre guidava pensò: "Accidenti era identica a lei, era una sua sosia. Devo smettere di vivere di soli ricordi, Ellison non c'è più. Riposa in pace, ormai è inutile che mi tormenti nel ricordarla, devo vivere la mia vita".

Mentre era immerso nei suoi pensieri sostò l'auto nei pressi di un MC Donald uscì dall'auto chiuse lo sportello, attivò l'allarme antifurto.

Prese dalla sua giacca il suo cellulare un Samsung Galaxy S azzurro compose il numero di Edward attese.
L'uomo dall'altro lato rispose: «Pronto chi parla?»
Il giovane rispose: «Agente Aiden Thompson, signor Edward sono nei pressi della vostra abitazione, mi avete ingaggiato, per proteggere vostra figlia?»
L'uomo rispose: «Sì sono io, capisco allora venga a casa mia.»
Aiden rispose: «Va bene a presto, Arrivederci.»

Riattaccò e ripose il cellulare nel taschino della giacca, avanzò a piedi sul marciapiede percorse un breve tragitto, giunse all'abitazione dell'uomo: una splendida villa a schiera.

Suonò al campanello dell'abitazione, subito dopo l'uomo si presentò aprì la porta e disse: «Buongiorno, entri.»

Invitò il ragazzo ad entrare, Aiden entrò in casa e, Edward disse: «Si accomodi, vuole dei biscotti, caffè?»

Il giovane scostò il capo e rispose: «Vi ringrazio del pensiero, ma ho finito di fare colazione dieci minuti fa. Dunque andiamo al sodo. Mi descriva il tono di voce del uomo che parlava al telefono? Potrebbe essermi utile per l'indagine.»

L'uomo con un tono serio: «Ricordo che aveva una voce giovane, un accento Russo. Il suo tono era serio, per questo che temo per l'incolumità di mia figlia, lei è l'unica cosa che mi rimane dopo che divorziai con mia moglie.»

Aiden con un tono serio accennò: «Capisco, farò di tutto per proteggerla» mentre discorrevano di ciò nel soggiorno entrò Julia, indossava ancora: il pigiama rosa e ai piedi le pantofole lilla. Non si era ancora accorta della presenza di Aiden che parlava con suo padre, quando volse lo sguardo verso di lui, lo vide: il giovane sedeva sul divano di pelle rosso di fronte all'uomo e, indossava un abito elegante grigio.

Aveva i capelli castani lisci, e degli occhi azzurri stupendi, aveva un aspetto elegante e nello stesso tempo arcano, poiché aveva una certa bellezza, celata dietro a quel aspetto giovanile.

La giovane si schiarì la voce: «Buon giorno, Ehm papà chi è lui?» chiese in tono curioso.

Edward sorridendo rispose: «È l'agente Thompson. E da oggi sarà la tua guardia del corpo!»

Il giovane volse lo sguardo alla ragazza: aveva i capelli neri corvini ancora spettinati, anche se era ancora in pigiama e aveva un aspetto adorabile.

«Ciao piacere Aiden» disse il ragazzo mentre le tese la mano, lei nel essere ancora in pigiama, arrossendo rispose:
«Piacere Julia» si strinsero la mano entrambi percepirono una sensazione di calore invaderli. Lei lasciò la sua mano e scosse bruscamente lo sguardo da lui, il quale le sorrise dolcemente.

Lei divenne seria pensò: "Aiden è la mia guardia del corpo? Perché si presenta a casa nostra, Per quale motivo papà ingaggia questo poliziotto? Che pizza! Mi sorveglierà sempre?" mentre era immersa in questi pensieri, la voce di suo padre la fece tornare alla realtà. «Tesoro, visto che oggi è Domenica e non andrai al università perché non ti fai accompagnare da Aiden a fare Shopping?»

Chiese con sincerità il padre della ragazza.

Julia amava fare Shopping, ma non fidandosi del ragazzo e non conoscendolo rispose: «Ma papà vuoi che esca con questo giovane? Non voglio andarci. Mi annoierei a morte!»lo disse in tono secco.

Aiden osservandola meglio sorrise e pensò: "È una bella ragazza, eppure ha un carattere un po' scostante, forse non le sono simpatico. Chissà".

Mentre era immerso nei suoi pensieri Edward disse:
«Julia tesoro, ho deciso andrai a fare Shopping con Aiden, non vorresti restare a casa, oggi che è una così bella giornata di sole? Su vai a vestirti e divertiti.» Annunciò con un sorriso.

Julia fissava Aiden con uno sguardo di sbieco pensò: "Uffa devo uscire per forza con lui?! Che noia, mi tocca uscire con uno sconosciuto, oggi che è Domenica dovevo uscire con le amiche".

Disse: «Ok, vado a vestirmi, contento papà?»
Mentre lanciava sguardi freddi indirizzati ad Aiden che ignaro, volse lo sguardo all'orologio da polso digitale Segnava le 09:10 AM Julia senza dir nulla si allontanò dal soggiorno, salì le scale al piano superiore, entrò in bagno fece una doccia, indossò; gli slip il reggiseno taglia 4° una gonna nera, un maglione bianco con strisce rosa. Infilò gli stivali neri con perline bianche sulle cinghie. Nebulizzò del profumo non molto aggressivo della Dolce e Gabbana gli orecchini di perle bianche.

Prese la borsetta rosa a tracolla, il suo cellulare un Samsung Galaxy K squillò era la sua amica Helen rispose:
«Pronto? Ciao Helen. Come va tutto bene?»

dall' altro lato la ragazza rispose:
«Ciao tutto bene, e a te? Julia ci incontriamo al parco?»
Julia rispose: «Tutto bene, scusami ma non posso, devo uscire sarà per un altro giorno, ciao.»

Riattaccò ripose il cellulare nella borsetta.
Scese in soggiorno e con un tono freddo disse:
«Eccomi sono pronta, allora andiamo?»

Chiese al giovane. Aiden nel vederla così: con la gonna e quel maglione che aderiva alle sue curve; arrossì per un istante e disse: «Ehm si andiamo, signore non si preoccupi vostra figlia è al sicuro con me. Arrivederci.»

Julia salutò suo padre con la mano, superò il ragazzo, uscì di casa. Il giovane le era accanto proseguirono sul marciapiede, Aiden disse: «Questa è la mia auto su salga.»

Aprì lo sportello la fece salire in auto, richiuse lo sportello, salì al lato guida mise in moto e partirono. Lei aveva il finestrino un po' abbassato, la leggera brezza gli faceva ondeggiare i capelli, mentre osservava annoiata il paesaggio circostante: gli edifici dai colori vivaci alla sua destra. Restava in silenzio, mentre nel auto si percepiva un gradevole profumo di muschio bianco. Aiden senza distogliere lo sguardo dal volante per interrompere quel atmosfera di tensione, accese lo stereo dal quale risuonava una canzone.

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