✽1.4✽
Sun-Hi si sentì molto meglio quella mattina, infatti era energetica per andare a scuola: tutta pimpante come tutte le volte.
Era felice. Tutto grazie a Taehyung, anche se lei stesso non sapeva come, ma non importava.
Aprì la portiera dell'auto e intravide la sua amica vicino alle biciclette dei studenti.
Ma Yun non era sola, in compagnia aveva accanto un ragazzo della scuola che parlavano seneramente.
«Ehi Yun.» salutò per prima la meringa.
«Sun-Hi!! Mi sei mancata troppo! Come ti senti adesso?» rispose con un abbraccio caldo felice di rivedere la sua migliore amica in piedi con piene forze.
Si staccó.
«Ci vediamo allora.» disse Yun riferendosi al ragazzo con cui stava parlando poco fa.
«S-sì, ci vediamo allora.» balbettò perché c'era anche la bellissima corvina davanti ai suoi occhi.
Il ragazzo fece un inchino e diventò rosso in viso.
La corvina ricambiò il saluto cortese con un dolce sorriso e un saluto con la mano. Subito il ragazzo ne rimase incantato che sbavò dappertutto.
Si sentiva fortunato ad essere salutato proprio dalla ragazza più bella della scuola.
«Visto che effetto hai con i ragazzi mh?» commentò l'amica con le braccia incrociate fiera di ciò.
Sun-Hi roteó gli occhi, ma alla parola ragazzi le era venuto in mente una cosa importante da dire all'amichetta.
«Ah, approposito di ragazzi.» cominciò punto in bianco ad tingersi di rosso.
«Eh? Cosa?» inarcò un sopracciglio Yun aspettando una svelta spiegazione.
«Bhe è abbastanza imbarazzante come cosa.» cominciò ad giocare con le mani per l'agitazione, ma in viso aveva stranamente un sorriso da ebete.
Yun aspettava ancora una sua risposta al dettaglio che tutti questi giri di parole.
«Vai diretta, Sun-Hi che stanno per cominciare le lezioni.»
«Ecco...m-mi sono...presa una cotta per Taehyung!» disse l'ultima frase con velocità e chiuse gli occhi dall'imbarazzo.
La corvina si aspettasse le mille urle dei sette venti della sua amica, ma stranamente non sentì nulla se non il silenzio.
Riaprì gli occhi e la vide con un espressione che non era stupore o cosa, ma un espressione normalissima senza stupore.
«Quindi?» chiese Yun.
La meringa sgranò gli occhi per ciò che ebbe detto ella.
«Come quindi!? Non ti stupisci che per la prima volta in vita mia mi sono innamorata!?» chiese confusa la meringa.
«Bhe sì, ma non proprio sai.» rispose l'amica tranquillamente senza porre problemi.
«Cosa significa?» fu ancora più confusa di prima.
«Nel senso che si capiva un miglio che ti piace da matti il signorino Kim Taehyung.» andò nel dettaglio per illuminare Sun-Hi.
Quest'ultima si stupì e si toccò le guance ormai rosse bollenti.
Non ci poteva credere che era una cosa palesemente evidente.
«Si capiva così tanto?» si morse il labbro e mise le mani tra i capelli imbarazzata. Non si aspettava ciò infatti.
«Sì! Anche troppo che persino le talpe riescono a notare.» rise di gusto la sua migliore amica per la sbadataggine della dolce meringa.
«Allora anche Taehyung lo avrà notato.» mise una mano per coprirla per la vergogna.
«No, perché voi due siete la coppia che scoppia.»
«Eh?»
«Traduzione: la coppia più stupida. E sai perché?» rispose Yun incrociando le braccia tenendo anche la cartella.
Sun-Hi fece con la testa un no.
«Perchè se due persone si amano veramente le due persone in questione non capiranno MAI che entrambi provano dei sentimenti e ricambiano persino, invece le persone che li circondano lo capiscono immediatamente che sono innamorati. Questo è il solito ciclo dell'amore. Taehyung non l'ha capito, manco se qualcuno gli urla addosso.» spiegò Yun come se fosse una professoressa.
La corvina stette a bocca asciutta dalla spiegazione più che sensata di ella.
Ha propriamente ragione!
«Quindi non sa niente, giusto?» chiese per sicurezza.
Yun annuì molto convinta della sua conclusione magnifica.
«Comunque al mio compleanno Jin-Ho mi ha confessato i suoi sentimenti.» cambiò argomento la corvina.
«Immagino che l'hai rifiutato.» sospirò.
«Dopottutto anche lui sapeva chiaramente che provavi del tenero per Taehyung, ma aveva voluto ugualmente provarci.» spiegò Yun dispiaciuta per quel ragazzo.
«A me spiace molto, ma sai com'è. Comunque so che hai aiutato Jin-Ho per conquistarmi.» per l'ultima affermazione la fulminò.
«C-come fai a saperlo?» chiese stupita.
«L'avevo solo capito. Tutte quelle domande rivolte a Jin-Ho quella volta all'aeroporto. Credevi veramente che non ti avrei beccata?» la fulminò nuovamente.
«Ok ok, ho capito. Scusami tanto, ma mi faceva tenerezza. Perdonami.» la pregò di perdonarla.
In quell'istante però Sun-Hi ritornò seria.
«Non dovresti chiedermi scusa sai. Hai rinunciato i tuoi sentimenti per lui per me. Sono io che devo chiederti scusa.» confessò triste di ciò che ebbe sacrificato la sua amica.
Yun la guardò e le si spezzó il cuore per averla fatta sentire in quel modo.
«Non dire sciocchezze! Era una stupida cotta vacanziera. Passava prima o poi. Ho preferito lasciarlo stare, tanto so che non mi avrebbe più interessato.» spiegò e ci aggiunse persino una risata per tirarle su il morale.
«Non devi sentirti in colpa, stupida! Dai andiamo in classe che sennò ci perdiamo le lezioni.» sorrise Yun.
«Fammi il piacere di conquistare Jin-Ho e fattemi vedere che starete assieme.» affermò Sun-Hi sorridendo come solito.
«Si si cer-... aspetta! COSA!?» diventò rossa.
Sun-Hi rise divertita per la reazione.
«Sei tutta rossa, Yun.» rise più che volentieri.
«Sei una bravissima persona, oltre a essere bellissima, quindi coraggio che puoi conquistarlo!» la incoraggiò.
«So di essere tale.» ironizzò.
Cominciarono a ridere entrambe sotto i baffi, ma la campanella dell'inizio della prima ora suonò.
•
Le lezioni erano lunghe e stancanti come un macigno sopra la schiena.
La paura pranzo arrivò finalmente ad salvare i studenti di quella scuola.
Tutti erano riuniti in mensa.
Sun-Hi prese le bacchette che subito un gruppetto la circondarono.
«Sun-Hi, è vero che quel ragazzo è il tuo fidanzato?» chiese uno.
«Come si chiama?» chiese una.
«Quanti anni ha?» chiese di nuovo un'altra.
«Da quanto che vi frequentate?» chiese un altro.
Quella situazione faceva sentire a disagio la protagonista di tutte quelle domande e soprattutto era tutto importuno.
«Ehm...io-» non rispose che intervenne Yun sbattendo le bacchette sul tavolo con tale forza da far sobbalzare i studenti.
«E anche se fosse? Che cosa ve ne importa? Quanti anni ha? Come si chiama? Da quanto che si frequentano? Non sono affarri vostri! Levatevi dai piedi o chiamo la preside per ignoranza della privacy di una studentessa.» disse Yun con tanta di quel carattere da mettere i piedi in testa a tutti quanti.
Tutti stettero zitti e se andarono dal loro tavolo terrorizzati dalla ramanzina fatta dalla studentessa Yun.
Yun si sedette sbuffando e riprese le bacchette.
«Grazie mille, Yun.» la ringraziò dandole una polpetta dal suo piatto per sdebitarsi in qualche modo.
«Niente niente. Lo sai che non sopporto questi generi di ficcanasi insopportabili. Comunque grazie della polpetta.» e se la mise in bocca masticandola con gusto.
Era così buffa che la meringa si mise a ridere.
•
Che c'è di bello nella vita se non il suono dell'ultima ora?
Tutti presero i compiti e le cartelle per ritornare finalmente a casa. Poter stendersi sul letto, poter mangiare di più, poter giocare, poter uscire con gli amici, e varie cose.
Sun-Hi uscì da scuola, mentre parlava con Yun e vide Taehyung che la aspettava proprio al cancello di metallo un po' arrugginito dagli anni.
Sun-Hi prese il coraggio e andò da lui, mentre la sua amica cercava di darle forza.
«C-ciao, Taehyung.» aggiunse anche un saluto con la mano un po' tremolante.
«Ciao. É andato tutto bene a scuola?» era la prima volta che chiedeva questo tipo di domande e ne rimase a bocca aperta.
Ne fu lusingata.
«Che c'è?» chiese Taehyung inchinandosi più o meno alla sua altezza per guardarle il viso.
«N-no no. É solo che é la prima volta che mi fai una domanda del genere. Sono solo stupita, niente di che. Comunque la scuola tutto bene e tu a casa?» distolse lentamente lo sguardo del ragazzo spostandosi un po' a destra. Taehyung come reazione, inclinò la schiena e rialzò lo sguardo che prima era nel guardare quella della dolce ragazza che prima aveva davanti.
«Tutto bene. Non faccio altro che leggere libri e giocare con Blacky.» rispose mettendo le mani in tasca.
«Meglio della scuola in pratica.»
«Immagino di sì.» non ne sapeva nulla delle scuole, ma da come tutti ne escono stanchi si immaginò che era meglio restare a casa.
«Andiamo allora?» chiese la meringa avendo leggermente del rossore.
«Sì, andiamo.» rispose.
«Ci vediamo, ragazzuoli.» disse Yun facendo una faccia alquanto maliziosa correndo via.
Taehyung fece un ghigno divertito.
«Ragazzuoli?» disse il biondo alzando un sopracciglio e un sorriso lieve non tanto visibile.
«Lascia stare Yun. Qualche volta é proprio pazza, ma é una buona amica. É solo un po' spiritosa.» rispose arrossendo un po' e ridendo nervosamente.
Sun-Hi non faceva altro che stroppiciare la gonna della divisa e mordersi il labbro che uscì persino del sangue.
«Ma ti sta uscendo del sangue nelle labbra.» disse Taehyung guardando le sue labbra rosee di un pesco, peccato che era stato rovinato dalla piccola ferita che faceva uscire gocce di sangue.
«Ma non é nien-...» non riuscì a finire la frase che il pollice del ragazzo era tra le sue labbra che puliva le gocce di sangue.
Taehyung era concentrato nel suo lavoro e sulle sue labbra color pesco appena fiorito. Mentre Sun-Hi era tutta rossa in viso che lo fissava come se fosse un principe azzurro delle favole.
Voleva quasi baciarlo in quel momento.
«Fatto. Andiamo?» le disse il biondo staccando il pollice dalle sue labbra.
«G-grazie. A-andiamo.» seguì Taehyung fino a casa e finalmente potè entrare in stanza e stendersi sul letto per riprendersi dal piccolo trauma, un bellissimo trauma.
Se fosse stato le sue labbra a toccarle...
Toccò il cuore. Era un tamburo.
Tum Tum Tum....
Solo stando con lui aveva il cuore confuso e non capiva più niente.
Entrava completamente in tilt.
«Respira Sun-Hi....respira.» ripette mille volte e faceva finta di fare yoga.
Mentre anche Taehyung si riunchiuse in camera e si stese sul letto.
«Aish! Perché le ho toccato le labbra? Perché ho proprio toccato quelle dannate labbra rosee, carnose e profumate di pesco? Aspetta, ma cosa ho appena detto!? No no no io sto impazzendo.
Cosa sei per me Park Sun-Hi? Solo tu mi fai sentire in questo modo, solo tu ed esclusivamente tu. Che cos'è questo cuore che batte a ritmo? Cosa mi succede?»
Era molto confuso. Sarà perché non ha mai amato in vita sua una donna. Sarà anche perché non capiva il senso della musica che suonava il cuore.
Un giorno riuscirà mai a comprendere?
•
Il Conte chiamò Margherita nel suo ufficio.
«Mi dica pure, signore.» si inchinó e si rialzò con le mani unite davanti.
Invece l'uomo, che aveva davanti, aveva le mani dietro la schiena.
«Sun-Hi e Taehyung si stanno avvicinando fin troppo. Mia figlia prova qualcosa per quello lì. Non posso accettare che provi dei sentimenti nei confronti di quell'errore creato per sbaglio. Margherita voglio che tu faccia qualcosa.» parlò il Conte sospirando numerevoli volte.
Aveva fin dall'inizio notato le attrazioni tra i due ed era veramente intesta e forte.
La donna restò delusa dal piano che aveva in mente il signore.
Non avrebbe mai permesso una cosa del genere.
«Signor Conte non posso. Due persone che si amano é una cosa bellissima, ricordatevi che Sun-Hi deve godersi la vita e questo deve essere. Non potete dirmi questo, signore. La prego, non divida vostra figlia da Taehyung. Tutte e due provano stessi sentimenti e vogliono star insieme. Taehyung forse non capisce che cosa prova per Sun-Hi, ma vi giuro sulla mia vita che lui é un bravissimo ragazzo e afferra bene il concetto di amore.» replicò la governante pregando al Grande Conte.
«Quindi é un no?» chiese l'uomo.
«Esatto. Mi spiace, ma loro meritano di essere felici. E poi Taehyung potrebbe anche salvare Sun-Hi senza che lui stesso muoia.
Ricordatevi l'amore che avete provato per la vostra signora. Era profondo quanto una rosa. L'amore che avete provato é lo stesso che provano i due ragazzi. Sono ancora giovani; fattelo per vostra figlia, lei vuole solo una felicità, non proibirle della felicità come voi state decidendo. Quindi vi chiedo solo di pensarci.» detto questo, la donna chiuse la porta e si allontanò dall'ufficio del Grande Conte che guardò un punto indefinito ed effettivamente riflettè su ciò che aveva detto Margherita.
Non voleva fare soffrire Sun-Hi.
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