✽0.5✽
La cara Yun restò tutta la notte a dormire su una sedia stringendo la mano della povera Sun-Hi che finalmente aprì lentamente gli occhi.
Si guardò intorno per capire dov'era, poi vide Yun addormentata alla sua destra.
«Yun...» la chiamò quasi sussurrando.
Yun si sveglió lentamente e subito sbarrò gli occhi dopo aver visto la sua amica sveglia.
«Sun-Hi....Finalmente sei sveglia! Mi hai fatto preoccupare un sacco, non sai quanto.» l'amica abbracciò stretta stretta la piccola Sun-Hi che era confusa.
«Cos'è successo? Perché sono qui?» chiese confusa la dolce meringa guardandosi intorno senza ricordare quello che era successo ieri.
«Non ti ricordi più?»
«Ieri sera hai avuto un'altro attacco, adesso fortunatamente è tutto apposto.» non sapeva ancora per quanto avrebbe dovuto tenere in segreto della sua malattia grave al cuore, voleva solo che trascorra una vita normale.
«Come è successo?» chiese un'altra volta Sun-Hi, come se soffrisse di amnesia.
«L'uomo di ieri notte che picchiava una donna ti ha spinta e poi ti ha fatto sbattere per terra fortemente, perché stavi cercando di aiutare la povera donna, ma tu hai avuto un attacco perché hai urtato fortemente per terra.» spiegò Yun.
«Ah già.» si ricordò subito come un flashback.
«E i dottori hanno detto qualcosa?» a questa domanda Yun rabbrividì.
Non aveva intenzione di mentirla, ma doveva...se la sentiva.
«N-no, hanno solo detto che devi stare più attenta e di prendere bene le pillole.» inventò l'amica facendola il sorriso più sincere che le venisse.
Era troppo ingenua e fragile, ma anche bellissima, che ci credette.
«Mi dispiace, se ti ho fatta preoccupare.» ne fu mortificata avendola fatta preoccupare così tanto perché era testarda.
Sentirono la maniglia girare e videro il dottore con una cartella medica in mano e una penna.
«Buongiorno signorine....Vedo che state bene, signorina.» salutò il dottore con un sorriso dipinto sul volto.
«Sì, grazie del vostro aiuto.» fece un piccolo inchino con la testa e come sempre riuscì a sorridere.
«Adesso dovete solo firmare questi documenti e potrete tornare a casa vostra.» Sun-Hi annuì, prese la penna in mano e firmò sulla cartella medica.
«Se vi sentite già bene potete già andare. E mi raccomando, state più attenta ai vostri attacchi.» disse il dottore avvertendola.
«Sì, grazie dottore.» e lasciò la stanza per poi lasciare da sole le due amiche.
«Hai sentito bene anche tu il dottore?....Prendi bene le pillole e non fare cose avventate.» quasi le sembrò una minaccia che si mise a ridere leggermente.
«Sí, signora.» rispose ironicamente.
Ma una giovane donna entrò lì, era bella, ma aveva molti lividi violacei daperttutto e anche il viso non era stato tralasciato....giacevano anche qualche cerotto.
«Ciao.» salutó per prima ella in modo timida.
Alle due ragazze la sembravano molto familiare la donna, e infatti era così.
«Ah! Siete voi. Quella donna di ieri notte.» affermò Yun; la prima ad ricordarsi.
La donna annuì.
«State bene?» chiese Sun-Hi facendole un grande sorriso.
«Sí, tutto bene adesso. Solo grazie a te e mi dispiace per averti coinvolta....é tutta colpa mia.» ne fu assai consapevole dell'accaduto.
La corvina non era affatto lì per dare colpa a chi o a che cosa, e poi quella povera donna non aveva fatto nulla da diffamarla colpevole.
«Non avete sbagliato in nulla. L'importante che quell'uomo non vi darà più fastidio.» prese la mano di ella e la rassicurò con uno dei suoi magnifici gesti: sorriderla.
Si sentiva fortunata ad avere incontrato una ragazza tanto di buon cuore e di coraggio.
Sulle labbra si formó un sorriso a causa del contagio della corvina, anche Yun ne fu contagiata.
«Sai, sei davvero una ragazza meravigliosa; hai tutto. Sei molto gentile, coraggiosa, intelligente e così bella....anzi bellissima.» la lusinga con tutta la sincerità del mondo.
«Persone come te ce ne sono poche adesso.» aggiunse la donna con un espressione dispiaciuta su questo fatto.
Già, persone come la corvina se ne incontrano rari e putroppo il mondo non è un pianeta di pace e amore....sarebbe tutto più semplice.
La donna, con il permesso delle due ragazze, si sedette vicino alla meringa.
«Ho solo imparato dal migliore.» affermò Sun-Hi sorridendo alla persona che stava pensando in quel momento.
Si incuriosí.
«Ah sí? E posso sapere da chi?» chiese la donna incuriosità.
«Dal migliore intendo ovviamente mio padre.» ammise fiera del proprio padre.
Yun era felice di vederla sempre positiva senza preoccupazioni....solo così potrà starsene serena e vivere più a lungo.
La donna ne era sempre più stupita dal virus contagioso che aveva Sun-Hi; faceva sorridere praticamente chiunque le parlasse.
Passarono tutte e tre a chiacchierare su argomenti e argomenti; ammettono che era stata una nuova esperienza piacevole.
Ahimè! Quando ti diverti il tempo vola e la donna, scoprendo che si chiamava Diana, dovette andare.
«É stato veramente un piacere trascorrere così la mia giornata con voi. Siete veramente un tesoro.» sorrise Diana mostrando i suoi denti ben bianchi; si intonava benissimo con il suo rossetto rosso.
«L'onore é stato per noi.» risposero in coro le due migliore amiche con i soliti sorrisi compiaciuti.
Diana ricambiò più che volentieri.
«Ma dovete proprio andare?» chiese la corvina, ancora seduta sul letto.
«Putroppo sì. Devo tornare a casa mia dopo quello che é successo con il mio fidanzato.» già, l'uomo che l'aveva picchiato era il suo fidanzato...ex adesso.
«Dove andrete?» chiese poi Yun.
«Andró a Hunan, a casa mia, dove mi aspettano i miei genitori.» rispose non vedendo l'ora, anche se le dispiacerà non rivedere più le due cara ragazze.
«Volevamo tanto invitarvi con noi per pranzare. É un vero peccato.» affermò Yun dispiaciuta, lo era anche l'amica.
«Putroppo non posso, mi dispiace. Credo che sarà proprio un addio, ma comunque non datemi del lei; ho solo ventisei anni, ma ehi...non credo di avere la faccia di una cinquantenne.» rise divertita per la sua stessa battuta seguita dalle più piccole.
«Sei molto attraente invece.» la complimentó Sun-Hi.
«Grazie, Sun-Hi.» ne fu assai lusingata dal complimento della più piccola.
«Ma adesso, ragazze devo proprio andare e credo che sarà un addio questo. Vi ringrazio ancora per tutto.» come ultimo saluto si abbracciarono insieme.
«Buon viaggio, Diana.» affermò la corvina.
«E abbi cura di te stessa.» aggiunse Yun.
«Grazie, Sun-Hi e Yun. Anche a voi. Addio.» con l'ultimo saluto Diana aprì la porta e se ne andò via.
Talvolta succede che incontri una persona speciale, ma che deve putroppo andarsene e ci dobbiamo dirci “addio” con un sorriso, sapendo già che quella persona ci sarebbe mancata.
«É un vero peccato. É così simpatica Diana.» affermò Yun dispiaciuta.
Concorda anche la corvina.
«Ma....» iniziò Yun.
«Adesso dobbiamo prenderci la roba e andare all'hotel, sempre se ti senti bene Sun-Hi.» finì.
«Tranquilla. Possiamo andare subito all'hotel.» sorrise dando l'ok.
Si preparano e ritornarono all'hotel grazie a un taxi.
Fuori stranamente non faceva così caldo come prima, anzi c'era del vento fresco.
«Oggi è meglio che restiamo all'hotel; devi riposare Sun-Hi.» disse rivolgendosi alla cara amica malata che si sedette sul divano bella e comoda.
«Sì, forse hai ragione.» rispose spostandosi dal divano al letto comodo; così comodo che si addormentò tra le sue braccia.
«Dormi pure.» prese al volo il cellulare e ci messaggió con Margherita, non volendo disturbare la corvina nei sogni, per avvertirla che era tutto apposto.
Nel sogno...
Un prato tutto verde rigoglioso con margherite profumate e un bellissimo cielo celeste con nuvole bianche come lo zucchero filato.
Quella fragranza così naturale la voleva sentire tutti i giorni.
Vide qualcuno avvicinarsi a lei in lontananza; era un figura di una donna. Si avvicinò a lei e vide il volto della donna. La meringa si mise quasi a piangere a quella bellissima donna.
«Sun-Hi! Cara figliola, sei proprio cresciuta bene.» quella che aveva di fronte era sua madre.
Portava in testa un bel cappello di paglia, aveva degli occhi color cioccolato fondente, dei capelli color corvini e una bellissima carnagione candida, sembrava quasi Biancaneve.
«Mamma! Mi sei mancata tanto! Sei sempre così bella, elegante.» rispose la dolce ragazza abbracciandola e la madre ricambiò.
Si sedettero sul prato a parlare, sembrava così reale tutto ciò.
«Sei sempre rimasta la più bella e la più gentile ragazza del mondo di sempre.» disse la donna guardandola per bene.
Ne era propriamente fiera.
«Invece tu mamma sei rimasta sempre bella come l'ultima volta che ci siamo visti.» quelle parole erano state dette con un sorriso amaro.
«Adesso sono qua tesoro. Ogni volta che avrai bisogno di me, io sarò nel tuo sogno ad aspettarti tesoro.» abbracciò forte la dolce meringa.
«Davvero?»
«Sì, sono venuta nel tuo sogno per dirti delle cose importanti. Alcune cose preferisco non dirtele per il tuo bene.» fece incuriosire la dolce figlia.
«Dunque Sun-Hi...tu in realtà non sai tante di quelle cose. Ti abbiamo nascosto più della metà riguardo alla nostra vita e tutto il resto, e anche sulla tua. Io non posso dirti tutto, quando scoprirai tutto, in tal modo ti potrò raccontare tutto.
Sono qua per avvertirti di stare molto attenta ai tuoi attacchi tesoro, e di divertirti più che puoi, prima che il tempo finisca; cerca di avere i tuoi sogni ben stretti per poi realizzarli più svelto che puoi per goderli al meglio e crea la tua famiglia. Vivi la vita con il tuo amore e crea una famiglia come la nostra tesoro.» raccontò la donna, quasi in una supplica.
«Io...» voleva chiedere molte cose, ma sua madre scomparve come fosse nulla.
Nel sogno stava urlando in continuazione la parola “mamma” pur di farla riapparire.
Si risvegliò di colpo urlando la parola "mamma". Fece preoccupare l'amica che si avvicinò al letto matrimoniale.
«Stai bene? Sei tutta sudata.» mise la sua mano su quella dell'amica, sentendo la temperatura bassa della mano.
«Sì, ho fatto un sogno dove c'era mia madre che mi parlava poi è....scomparsa.» spiegò la ragazza mettendo una mano tra i capelli scompigliandoli.
Voleva rivederla.
«Forse è meglio che ti fai una bel bagno caldo alla vaniglia.» consigliò Yun per aiutarla in qualche modo.
Fece un cenno di sì e si avvió in bagno con in mano un accappatoio bianco e un asciugamano bianco.
Aprì il rubinetto dell'acqua calda e mise uno shampoo bagno schiuma, così che la vasca si riempì di milioni di bolle profumate alla vaniglia.
Entrò dentro la vasca e si immerse pensando al sogno che aveva fatto qualche minuto prima, ma era più rilassata grazie all'acqua calda e al profumo dolce.
Cosa intendeva dire con quelle parole la madre?
Pensava solo e solamente quello mentre cominciò a giocare un po' con la schiuma.
La corvina cercherà di scoprirlo e cercherà di ascoltare i consigli della meravigliosa donna.
Margherita ricevette un messaggio da parte di Yun che diceva che adesso era tutto ok.
Contenta che era fuori pericolo si avviò nell'ufficio del Conte per riferirgli tutto...solo per alleviargli dei pesi.
«Signore?» bussò alla porta e sentì un cenno di entrare dentro.
«La signorina Yun mi ha riferito che vostra figlia ha lasciato l'ospedale ed è tutto apposto. Adesso è all'hotel a riposarsi.» sospiró sollevata.
«È un vero sollievo. Grazie della bellissima notizia, signora Margherita. Adesso avrei da fare, se non le dispiaccia potrebbe uscire?» disse gentilmente finalmente più sollevato di ieri.
Lei annuì accompagnato da un inchino e lasciò l'ufficio chiudendo la porta.
Intanto Sun-Hi e Yun erano vestite con molta raffinatezza per cenare nel ristorante dell'albergo....uno lussuoso.
Si sedettero in un tavolo per due e ordinarono qualcosa che possa soddisfarli, ma una cosa avevano imparato: i ristoranti lussuosi costano e si mangia molto male.
«Desiderate ancora dell'acqua, signorine?» chiese un cameriere che all'incirca avrà avuto la loro stessa età, solo che avrebbe sicuramente avuto qualche anno in più visto che lavorava di già.
Aveva un bel viso e un bel sorriso per essere un ragazzo, e subito Yun se ne interessò.
«Certamente! Ma dimmi, voi come vi chiamate?» chiese Yun facendo gli occhioni illuminati.
«Datemi pure del "tu" se desiderate, signorina. Mi presento, sono Kim Jin-Ho. E lei signorina desiderate dell'acqua? Naturale o gassata?» riferendosi alla piccola meringa che non aveva fatto molta conversazione con egli.
«No, grazie.» e fece un sorriso colpendo il cuore del ragazzo incantato e arrossendo leggermente per la bellezza rara della corvina; poi come questa sera...tutta bella preparata.
«Ma allora sei coreano.» esclamó Yun.
«S-sì.» sí riprese a causa della voce di Yun.
«Sono venuto dalla Corea del Sud per fare lo stage in Cina.» continuò Jin-Ho riprendendosi dall'incantesimo non voluto fatta da Sun-Hi.
«Ahh capito. Sei così talentuoso.» sorrise a trentadue denti; lo stava quasi per mangiarlo con i suoi sguardi.
«Grazie. Gentile da parte vostra.» ricambiò il sorriso dell'amica di Sun-Hi.
«Allora buona degustazione. Se vi posso aiutarvi chiedetemi senza esitare, signorine.» disse cortesemente dando un'altra occhiata alla corvina che non spicciava una sola parola, se non sorridere e subito arrossì.
Invece l'amica lo salutava senza mai staccarsi dalla figura del giovane stagista.
Quando Jin-Ho si allontanò dal loro tavolo, subito Yun si mise a parlare di lui come fosse il suo Romeo della vita.
E la corvina continuava a riderci un po' sopra, perché stava parlando come una pettegola.
«Hai visto che ragazzo figo?! Madonna! Che begli occhi che ha e quel bellissimo sorriso da principe azzurro dei sogni di una ragazza. Lo trovò così attraente.» sospirò innamorata follemente come la bellissima Giulietta nella storia di William Shakespeare.
«Al posto del cervello hai uccellini che girano intorno, mia cara Giuletta.» disse la meringa ridendo delle parole di Yun, ma senza mostrare interesse nei confronti del Romeo dell'amica, non come invece Jin-Ho che mostrava interesse nei suoi confronti.
«E dai Sun-Hi, lasciami un po' sognare.» la riprese Yun con gli occhi a forma di cuoricino.
La corvina roteó gli occhi assai divertita e ricominciò a mangiare quello che aveva nel piatto; cioè quasi niente, perché i piatti francesi si sa che sono minuscole e decorate, ma che non soddisfano MAI lo stomaco.
Dopo mezz'oretta pagarono con la carta di credito che il padre di Sun-Hi le aveva dato, mentre Yun si era un po' ripresa dalla cotta.
Uscirono dal ristorante ancora molto affamati e per sbaglio cadde il bracciale che indossava la piccola meringa.
Era finito vicino al piede di un ragazzo vestito molto normalmente che indossava delle Converse.
Si gira....era Jin-Ho.
Egli si accorse del bracciale e lo raccolse avvicinandosi e porgendolo alla leggittima proprietaria.
«Penso che ti sia caduto questo.» disse porgendolo e sorridendole con timidezza.
«Grazie.» prese il bracciale e lo ringraziò con uno dei suoi sorrisi facendolo arrossire una seconda volta.
«Perché ti sei cambiato Jin-Ho?» arrivò Yun che si mise davanti a Sun-Hi per chiederlo attirando l'attenzione improvvisa dello stagista.
«Ecco, io ho finito il mio turno di lavoro in sala, quindi stavo dalla receptionist per prendere le chiavi della mia stanza.» rispose mostrando le chiavi in mano.
«Ma come?! Non dormi a casa tua? Non so, di tuo parente di queste parti?» chiese di nuovo l'amica incuriosita assai.
«No. Sono solo venuto per fare lo stage per un mese e ho prenotato una camera per me e dormo qui da venticinque giorni, tra una settimana ritorno alla mia università in Corea del Sud.» spiegò il ragazzo sorridente.
«Davvero?! Anche noi ritorniamo tra una settimana in Corea! Se mai ritorniamo insieme, sempre se le tappe sono uguali.» disse sempre la solita.
«Vengo da Donghae.» affermò egli.
«Che coincidenza! Allora è deciso!» esclamò felice Yun.
«Vedrò cosa potrò fare.» disse Jin-Ho dall'imbarazzo; avrebbe fatto lo stesso viaggio di ritorno con la bella corvina.
Si salutarono e ritornarono nelle loro stanze; anche se Jin-Ho a malavoglia voleva lasciar andare quella bella creatura dai lunghi capelli neri.
Yun non la smetteva di dire Jin-Ho in tutte le sue parti di frase, che la testa della meringa stava per scoppiare tra poco, ma la comprendeva.... quando si é innamorati é così.
«Comunque, domani dove andremmo di bello?» chiese Yun, finalmente smettendo di torturare Sun-Hi parlando del ragazzo.
«Andremmo ad visitare la Piazza Tieanmen. Alzati alle 8:00, ok? Faremmo colazione dentro l'albergo poi prederemmo un taxi.» spiegò ella mettendosi il pigiama.
«Aish...così presto?» mise un cuscino in testa e si lamentò, mentre Sun-Hi restò a guardarla divertita, come sempre d'altronde.
«Prima dormi, prima ti svegli.» affermò la corvina mettendosi sul letto.
«Notte, Yun.» disse di nuova la meringa.
«Notte, Sun-Hi.» ricambiò Yun.
Finalmente spensero le luci, ma tutta la città di Pechino era sempre illuminata da luci colorate....era rilassante d'altronde.
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