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- ᴀɴ ᴏʟᴅ ғʀɪᴇɴᴅ -

Se qualcuno nota degli errori grammaticali nella storia, avvertitemi tramite messaggio privato!Essi verranno aggiustati e revisionati a dovere!




Sette anni.

Erano passati sette anni da quell'inaspettato incontro.

Credo che quello fu l'inizio delle mie mille delusioni. Qualcosa che mi aveva lasciato un segno e che mi aveva fatto imparare una importante lezione.

Non fidarsi dei diavoletti.

Oltre a questo avevo imparato anche di non basarmi troppo su false illusioni. La bambina che sognava ad occhi aperti  le fantasie più sfrenate, man mano che andava a conoscere la realtà si era spenta.

Anche se la mia autostima tendeva ancora a vacillare, la mia presunzione di continuare ad affrontare gli ostacoli della vita non cancellavano del tutto il mio coraggio di andare avanti.
Fregarmi di ciò che mi impedisce ad avanzare nel mio percorso e fingere che quell'ostacolo non sia mai esistito.

Ma ovviamente sapevo molto bene che alcune cose non potevano essere del tutto evitate. Ci sarebbe stato sempre qualcosa che mi avrebbe attirato per spingermi a ritornare indietro e aggiustare i miei sbagli, ma purtroppo il problema è che non c'erano delle soluzioni.

Delle soluzioni che avrebbero potuto cancellare i miei errori.

"Maddy? Sei proprio tu?"

Ero rimasta fuori ad osservare gli alberi della foresta con lo sguardo perso nel vuoto, mentre una voce maschile continuava a richiamarmi per risvegliarmi dai miei pensieri.

I miei occhi ogni volta non facevano altro che perdersi a studiare i particolari del bosco. Così vasto e misterioso.

Un sospiro di nostalgia uscì dalla mia bocca e rividi la stessa nuvola di condensa innalzarsi nell'aria, ricordandomi il terribile scenario che riscontrai quando ero soltanto una e inesperta piccola avventuriera.

" Signor Richard è un piacere rivederla."
Scherzai con amarezza voltandomi verso di lui.

Oramai con il passare degli anni non ero più la bambina che si metteva a gironzolare tra i boschi della foresta. Ero diventata una ragazza indipendente che si era staccata finalmente dalle radici della propria famiglia.

Avevo deciso io stessa di trasferirmi di nuovo a Densville e di stabilirmi nella casa di mia nonna in campagna. La malinconia mi investì tutto in una volta, quando misi piede per la prima volta in questo magico posto.

Un posto dove potevo stare isolata un po' per i fatti miei.
Un posto dove potevo avere un collegamento di nuovo con la foresta incantata.

Un posto dove potevo ricordarmi di lui...

" Quanto sei cresciuta! Sono felice di poter rivedere la mia piccola Maddy."
Confessò con amorevolezza l'ex guardiano della foresta.

Avvicinandosi al mio fianco per osservare meglio la bambina oramai cresciuta, le sue braccia mi avvolsero in un istante per darmi uno dei suoi soliti calorosi abbracci.

Ricambiando il suo abbraccio potei ben vedere che le mie braccia rispetto a sette anni fa, riuscivano ad accingergli la vita e che la sua figura non mi sovrastava più con la sua altezza.

Ricordavo benissimo che certe volte lo identificavo come un Gigante, pronto a coccolarti e a strapazzarti di baci.

Staccandomi da lui per iniziare la nostra chiaccherata, mi accorsi anche che non ero l'unica ad essere cresciuta in questi anni.
Anche il signor Richard era diventato abbastanza grande, dove alcune rughe gli rigavano la fronte e i lati dei suoi occhi.

Un sorriso amorevole si increspò nelle sue labbra e prendendomi il braccio gli permisi di accompagnarmi dentro la casa di mia nonna.

" Non dovresti stare così troppo tempo fuori! È da tanto che non ti vedo e già non vedi l'ora di ritrasformarti in un ghiacciolo?"
Scherzò borbottando riprendendo i stessi dolci rimproveri che mi diceva quando ero una piccola peste.

" Ma non è giusto signor Richard! Io volevo continuare ad esplorare le meraviglie della natura! Per favore mi dia altri cinque minuti!"
Mi lamentai fingendo di essere arrabbiata, mentre tentavo di riportare a galla i nostri infantili discorsi del passato.

" Quei cinque minuti ricordati che sono stati la tua e la mia di rovina!"
Continuò lui dandomi una buffa occhiataccia.

Alla vista della sua espressione non potei non soffocare le mie risate, riuscendo dopo molto tempo a sorridere con spontaneità all'uomo che mi aveva salvata.

" Ma mi sbaglio o i tuoi capelli si sono accorciati?"
Mi chiese fermando i propri passi per studiare con curiosità il mio aspetto.

Un sorriso amaro si dipinse sul mio volto e con le dita mi accarezzai le punta dei capelli che non toccavano più le mie minute spalle.

Oramai i miei capelli li avevo tagliati rendendoli corti e privi dai infantili nastri che li imprigionavano.
Tagliandoli a caschetto e coprendomi la fronte con con una scompigliata e graziosa frangetta

" Diciamo che ho voluto darci un taglio.."
Mi espressi in una piccola battuta, notando però Richard non ricambiare il mio divertimento.

Aggrottò la fronte come faceva suo di solito e incrociò le braccia al petto per guardarmi con serietà.

Alcune volte odiavo quando cominciava ad essere così serio nei miei confronti. Mi ricordava alcune responsabilità che avrei lasciato ben volentieri sepolte.

" Darci un taglio? E sentiamo a che cosa?"
Mi domandò trasformando il suo sorriso in una linea rigida, mentre il vento iniziava ad investirci contro con dei piccoli e irruenti spifferi.

" A tutto? Sono stanca di avere del peso sulle spalle e quindi ho deciso di dare un taglio a ciò che non sopportavo più nella mia vita. "
Confessai seccata scalciando un sassolino da sotto i miei piedi.

" Ma non giustifica il tuo cambiamento... Ti vedo così diversa Maddy. Che cosa è successo? Non sarà il divorzio che ti ha-!"

" No, Richard. Non il loro stupido divorzio! Non aggiungere questa stupidaggine al nostro discorso, per favore!"

Realizzando che il mio tono di voce era diventato così aggressivo da interrompere le sue parole, il dispiacere si impadronì ben presto del mio animo portandomi a prendergli la mano per chiedergli delle scuse.

" Scusami, Richard... Non era mia intenzione rivolgermi con te in questo modo. Lo sai che loro in tutto questo non c'entrano niente, giusto? I miei cambiamenti purtroppo lo devo a qualcun altro..."
Gli spiegai stringendogli la mano per ricevere almeno del supporto dall'unica persona che è stata sincera con le mie emozioni.

Improvvisamente percepì una caldo mano accarezzarmi la guancia per darmi dell'inesauribile supporto.

" Lo so. Ma devi anche capire che la colpa non era tua..."
Mi consolò con la sua comprensibilità e la sua dolce gentilezza.

Agitai il capo per fargli segno di no, per dirgli che le colpe di quell'evento accaduto molto tempo fa dovevano ricadere in realtà tutte su di me.

"..Forse se non mi fossi avvicinata così tanto alla sua bara, avresti avuto ancora il tuo lavoro e molti altri abitanti non si sarebbero scagliati tutti su di te per averlo liberato. Avresti avuto delle giornate migliori insieme ai tuoi familiari e non avresti dovuto ricevere delle minacce di morte. Sei in rovina per colpa mia...Densville è in rovina per colpa mia."

Mordicchiandomi il labbro tra i denti per evitare di buttargli addosso altre dolorose verità, il guardiano mi abbracciò ancora una volta per tranquillizzarmi e pacare la tempesta che avevo all'interno della mia testa.

Le lacrime mi pizzicarono le palpebre e non sprecai la possibilità di asciugarle con il dorso della mano.

Mi ero promessa di non piangere più per questa questione. Di non versare altre lacrime per lui.

Perchè il demone stesso non se le meritava.






" Quindi tua nonna si trova in una casa di cura?"
Mi domandò Richard sedendosi sulla sedia mentre gli preparavo il caffè per ringraziarlo della sua confortevole compagnia.

Voltandomi verso di lui mentre mescolavo lo zucchero nella tazzina con il cucchiaino, abbassai il capo per guardare il liquido marroncino sprigionare il suo dolce e invitante profumo.

" Già.. Lei purtroppo avendo una salute abbastanza cagionevole e non riuscendo più ad avere le forze come una volta, mi ha informato che si sarebbe trasferita lì. Certo, me ne sarei potuta occupare io alla sua salute insieme ai nostri parenti, ma lei non ha voluto saperne di darci questa responsabilità."
Gli spiegai sedendomi accanto lui, porgendogli la tazzina di caffè tra le mani.

" Mi ricordo che la tua cara nonna aveva un caratterino abbastanza irascibile. Per ogni cosa che combinavi si lamentava come una pazza."
Rise Richard sorseggiando il caffè malinconico mentre i suoi occhi nocciola vagavano di nuovo nel mondo spensierato dei ricordi.

Una dolce risata uscì dalla mia bocca confermando le sue parole.

" Ma non poteva tenere rinchiusa la selvaggia che c'era in me! Avevo bisogno di entrare nella mia cara foresta incantata."
Mi giustificai poggiando la mia guancia sul palmo della mia mano.

" Uhn? C'era? Penso invece che esista ancora quella bambina che amava cacciarsi nei guai a causa delle sue disavventure."
Borbottò bevendo il caldo liquido dalla tazzina, lanciandomi delle occhiatacce per farmi capire a quali guai andavo sempre in contro.

Era sempre lui a salvarmi dai pericoli.

Adesso che ci penso...l'unico che è stato a conservare i miei segreti più profondi e che mi dava la massima protezione era lui.
Richard il mio vero e unico custode.
L'unico che non ha detto la verità sull'accaduto.

Rispetto a quell'altro che aveva spezzato le mie fantasie con un colpo secco senza alcun ripensamento.

" Senti ma il ragazzo con le corna? Qualche notizia su di lui riesci a darmela?"

Non essendo capace a reprimere la mia curiosità,mi feci dare uno sguardo interrogativo dal mio caro guardiano.

" Beh, dopo quella volta il fuggitivo non si è fatto più vedere dalla circolazione. Qui a Desville il numero degli abitanti è dimuito a causa di ciò era successo, ma sembra che la normalità che avevamo a quei tempi stia ritornando a poco a poco. Perchè questa curiosità? Pensavo che non ne volessi piú parlare.."

Non aveva torto, ma almeno per questo momento volevo essere informata sul conto del principe oscuro.
Sarà in giro a poltrire da qualche altra parte indisturbato,oppure sarà stato divorato da qualche orso durante la sua passeggiata nella foresta.

Speravo per la seconda opzione.

" Volevo soltanto sapere alcune informazioni, tutto qui. Sapere se Densville puo' ritenersi sicura dal mio sbaglio."
Continuai con tono di voce abbastanza serio, mentre mi portavo una ciocca di capelli dietro l'orecchio per evitare che il mio ciuffo disturbasse la mia visuale.

Purtroppo Richard non fu d'accordo con le mie parole e udì il rumore della tazzina posarsi con rabbia sul tavolo della cucina.

" Densville è sempre stata sicura! E non era stato un tuo sbaglio, te l'ho già detto! Non hai toccato la bara! Quindi puoi ritenerti innocente Maddy!"

Ero davvero innocente?

Ma se le mie intenzioni all'inizio erano quello di liberarlo dalla sua prigionia.
Forse se non avessi espresso quel desiderio all'inizio, tutti gli abitanti avrebbero continuato con serenità la loro routine di sempre.

Portare i propri figli a scuola o andare al lavoro senza pensare che il demone potesse spuntare da un momento all'altro di distruggere la città.

Queste preoccupazioni li avrei potuto evitare.

Con un falso sorriso mi alzai dal mio posto per congedarmi dalla nostra amichevole chiaccherata.

" Ho capito, ho capito. Tanto anche se ti facessi cambiare idea non proveresti comunque nessun odio nei miei confronti,vero?"

' Ed è anche per questo che non smetto di volerti bene.'

Sbuffando comprendendo che non poteva fare nulla per divulgare la discussione e trovare una conclusione, Richard mi diede un ultima carezza sul viso prima di andarsene per ritornare dalla propria famiglia.

" Se mai volessi trasferirti da noi invece che rimanere qui da sola...Ti giuro che mi procureresti soltanto del piacere. Io e mia moglie saremmo felici di poterti ospitare."
Mi consigliò premuroso addolcendo quei suoi occhi nocciola come se stesse guardando la propria figlia.

" Ti ringrazio ma accontentati di una sola peste per ora. Magari potresti darmi un passaggio con la macchina quando vado a scuola, almeno questo te lo consento."
Gli dissi ricambiandogli il sorriso mentre con le dita mi premevo la sua mano sulla guancia per assaporare la sua presenza.

Quel bambino è proprio fortunato ad avere un padre come lui.
Magari il mio potesse essere anche così..

" Certo! Potrei-! No, aspetta! Scuola?! Devo andare a prendere a scuola Michael!"

Con spericolata fretta il mio amico oramai diventato padre di un dolce frugoletto, si guardò l'orario nell'orologio della sua mano mentre raccoglieva con gran panico la giacca dalla sedia.

" Ci vediamo più tardi! "

Ma prima che potesse correre verso la porta e scappare come un fulmine, uscì dalla sua tasca un piccolo pacchetto decorato da un grazioso fiocco rosso.

" Anche se lo hai festeggiato pochi mesi fa, non potevo non permettermi di farti un regalo! Buon compleanno Maddy!"

E dandomi un veloce bacio sulla fronte chiudendosi la porta alle spalle, mi lasciò guardare con espressione stupefatta il piccolo grazioso pacchetto posato goffamente sul tavolo.

" Mi sei mancato anche tu..."
Mormorai malinconica leggendo il bigliettino tra le mie dita.

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|Mi sei mancata Maddy |
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Spoiler per il capitolo successivo!

"Sei diventata la sua anima gemella!"

Chissà chi ewe...

Diciamo che nel prossimo capitolo ne succederanno delle belle! In questi giorni aggiornerò la seconda parte!
A presto!

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