💋Kisumi x reader 🟡
Richiesta per _Stingx spero ti piaccia :D!
"Kisumi kiss me"
Entrare in un club era una di quelle cose che avevi sempre voluto fare ma che allo stesso tempo temevi ti avrebbe sottratto tempo ed energie preziose e per questo eri finita, come alle medie, per non iscriverti in tempo in nessun club.
Tuttavia le cose cambiarono presto: il club di basket stava cercando una nuova manager e tu avevi colto al balzo l'occasione per far finalmente parte di un'attività scolastica.
La manager precedente era una ragazza del terzo anno e a causa degli esami era stata costretta a lasciare il posto per poterlo cedere al suo prossimo successore e insieme al suo posto aveva lasciato anche un piccolo quaderno ingiallito con tutte le informazioni e i consigli necessari per diventare buoni manager del club di basket!
A dir la verità eri piuttosto nervosa ma allo stesso tempo non vedevi l'ora di realizzare una volta per tutte il tuo sogno e così, con le mani tremolanti e un lungo respiro, eri entrata nella grande palestra della scuola.
Davanti a te c'erano una dozzina di ragazzi più o meno tutti della tua età, erano terribilmente alti ma soprattutto terribilmente sudati....
Non ci volle molto prima che ti notassero.
Venni presto circondata da tutti quei ragazzi sconosciuti e dall'aspetto intimidatorio che si spintonavano tra loro per poterti vedere meglio... sembravano un po' dei gattini che litigavano fra loro per aggiudicarsi la ciotola con più croccantini.
Istintivamente ti eri portata le braccia davanti all'addome in posizione di difesa e il tuo volto di era corrugato in un'espressione di sorpresa e di paura.
Anche se ti sentivi come una briciola in balìa di uno stormo di piccioni, quei ragazzi stavano solo cercando di presentarsi e di accoglierti nel loro club...
Alla fine si presentarono uno per uno ma dall'elenco dei nomi che ti era stato fornito dalla vecchia manager figurava che c'era un assente: un certo Kisumi Shigino.
La porta dietro di te cigolò rumorosamente e un'ombra imponente calò sulla tua figura, prima di girarti avevi deglutito a fatica per poi voltare con cautela il volto verso il losco figuro che torreggiava sull'entrata della palestra proprio alle tue spalle.
Il "losco figuro" era un ragazzo ancora più alto di tutti quelli conosciuti fino a quel momento e il suo viso era incorniciato da una morbida nuvola di capelli leggermente mossi e scompigliati, la cosa più bella è che erano color pesca e gli davano un'aria innocente e bambinesca che creava un buffo contrasto con l'imponenza del suo fisico.
Il ragazzo ti guardò con sorpresa per poi sorriderti.
Nonostante avessi avuto paura di lui fino a qualche attimo prima, il suo sorriso
ti fece perdere un battito per poi procedere a scaldarti le guance.
Anche lui si presentò come tutti gli altri: ti porse la mano per poi stringertela con vigore e agitarla ripetutamente.
Dunque, era lui Kisumi Shigino.
------------ qualche mese dopo -------
L'anno scolastico stava procedendo per il meglio e ormai eri diventata un'ottima manager e tutti i ragazzi del club di basket erano entusiasti della tua presenza! Ma uno di loro in particolare, sembrava tenere particolarmente a te e avevi notato che metteva su il broncio ogni volta che ti complimentavi con gli altri ragazzi della squadra.
- y/nnn~~~ perché non guardi mai quando gioco io?- disse Kisumi facendo finta di essere offeso.
Quella frase la sentivi almeno tre o quattro volte durante i loro allenamenti ed era sempre seguita dal tipico atteggiamento adorabile, seppur infantile, del ragazzo.
A quel punto tu sospiravi e lo riempivi di tutte le attenzione che ti richiedeva con tanta avidità.
Poteva essere una frase di incoraggiamento, un complimento oppure un cinque... uno qualsiasi di questi gesti riempivano di energia e di felicità il rosa e tu ridevi sempre del fatto che fosse così facile renderlo contento.
Le cose tra di voi cambiarono quando, dopo gli allenamenti, eravate rimasti da soli a riordinare la palestra e tu avevi chiesto a Kisumi di spiegarti come fare canestro.
Il ragazzo fu più che entusiasta di aiutarti e, come sempre, cominciò a saltellare euforico in giro per la palestra.
Fece rimbalzare la palla a terra un paio di volte per poi saltare e fare canestro come se niente fosse.
Ti guardò e ti sorrise come per dire "ora tocca a te".
Tu non eri per niente pratica di quello sport ma provasti lo stesso a lanciare la palla cercando di imitare i movimenti perfetti di Kisumi.
La palla purtroppo rimbalzò proprio sul bordo del canestro e finì per rotolare via verso il centro della palestra.
Kisumi si mise a ridere e con un paio di passi aveva già raggiunto la palla che ti passò subito dopo.
- Prova ad avvicinarti di più al canestro!
Propose lui.
Accettasti il suo consiglio e feci circa tre passi in avanti.
Stavi per lanciare la palla quando sentisti improvvisamente mancare il pavimento da sotto i piedi e Kisumi teneva saldamente chiuse le braccia intorno alle tue coscie, eri perfettamente all'altezza del canestro.
- KISUMII METTIMI GIÙ!!- Avevi esclamato, anche se sembrava più una minaccia.
Kisumi non sembrò ascoltarti più di tanto, anzi, si mise a ridere come suo solito e strinse di più la presa intorno alle tue gambe.
Per rimanere in equilibrio avevi lasciato cadere la palla e avevi portato le braccia sulle spalle del ragazzo che, tutto felice della riuscita del suo scherzo, aveva cominciato a camminare nella palestra facendoti venire le vertigini.
Istintivamente ti eri accoccolata su te stessa, ti eri girata e avevi portato le braccia intorno alla chioma color pesca del ragazzo, probabilmente bloccandogli la visuale....
Kisumi sussultò al contatto con il tuo petto letteralmente spalmato sulla sua faccia.
Ma cosa potevi farci? Era solo colpa sua se ora eravate in quella situazione ed inoltre tu non avevi di certo intenzione di cadere.
Sentivi il respiro caldo di Kisumi traspirare attraverso il tessuto della tua divisa e in quell' esatto istante ti resi conto della situazione....
Sia il tuo che il volto di Kisumi avvamparono in pochi secondi.
Il ragazzo cercava disperatamente di respirare facendosi spazio tra i tuoi seni, la sensazione era del tutto nuova per te e ti recava anche un certo fastidio.
In quel momento avevi una gran voglia ti tirargli un pugno ma la tua paura di cadere te lo impedì.
Kisumi riuscì finalmente a far arrivare un po' di ossigeno al cervello e respirò un paio di volte, a sufficienza per riempire i polmoni.
Tu eri ancora aggrappata alle spalle del ragazzo ma lasciasti presto la presa per ritrovarti di nuovo con i piedi a terra.
- KISUMI MA CHE FAI???- avevi urlato prendendo il pallone da basket da terra per poi lanciarglielo addosso.
Il ragazzo si parò dalla pallonata per poi nascondersi il volto ancora arrossato per l'imbarazzo.
- S-scusa! Non pensavo ti saresti agitata tanto per così poco...- si scusò lui ancora molto cauto.
Avevi il cuore che batteva all'impazzata e non riuscivi a capire perché non avevi ancora conciato per le feste quel cavolo di Kisumi.
Prima di fare qualsiasi cosa però appoggiasti le mani sul tuo petto: il calore del respiro del ragazzo era ancora presente e stava evaporando velocemente.
Tutto quello che volevi era solo fare un canestro e invece eri finita tra le braccia di Kisumi e per poco non lo soffocavi.....
Eri estremamente imbarazzata ma anche lui non era da meno.
- Y/n... non volevo, ecco... come dire, toccarti in modo indiscreto...(?)- fece Kisumi cercando di scusarsi.
Tu eri paonazza ma in verità non ti aveva dato fastidio il fatto che il rosa ti avesse "toccata" ma più che altro il fatto che fosse stato proprio lui a farlo, il ragazzo di cui eri infatuata.
Non era neanche un fastidio ma qualcosa che ti aveva colta di sorpresa e che ti provocava sensazioni che non riuscivi a comprendere.
- Kisumi, non ci pensare per favore... e non lo raccontare a nessuno!!- esclamasti tu stringendoti il petto tra le braccia.
In quel momento eri molto confusa: sapevi di provare qualcosa per il ragazzo ma fino a quel momento non lo avevi ancora ammesso a te stessa e quello che era appena successo ti aveva appena dato la prova che in fondo consideravi Kisumi più di un amico; insomma, un qualsiasi altro ragazzo lo avresti linciato seduta stante se ti avesse fatto uno scherzo simile...
Il ragazzo, per circa un paio di minuti, continuò ad inchinarsi e ad inchinarsi cercando di farsi perdonare.
Tu alla fine avevi accettato le sue scuse ma non volevi che l'imbarazzo che si era formato tra voi due avesse un qualche effetto negativo sulla vostra amicizia: ora che avevi accettato i tuoi sentimenti nei suoi confronti, un'eventuale distanza tra voi due sarebbe stata un inconveniente; dovevi fare qualcosa.
"O la va o la spacca"
Dissi tra te e te prima di pronunciare ciò che non avresti mai pensato davvero di dire:
- Kisumi.... kiss me...- avevi sussurrato tu.
Non avevi intenzione di ripetere quelle parole un'altra volta ma il ragazzo a cui erano dirette sembrò non capirle.
- "Kisumi, Kisumi...?" Perché hai detto il mio nome due volte..? - rispose confuso il ragazzo.
In quel momento avresti voluto prenderlo a pugni per davvero...
Tutti i giorni i suoi compagni lo prendevano in giro perché la pronuncia del suo nome somigliava moltissimo a "kiss me" in inglese e ora lui osava non capire????.
Sospirasti rumorosamente prima di ripetere:
- Kiss me, Kisumi! - Avevi detto tu alzando il tono della voce.
Kisumi stava di nuovo per farti la stessa domanda di poco prima ma improvvisamente si fermò e rimase a fissarti con la bocca socchiusa e gli occhi spalancati.
"Avrà capito..?"
Pensasti tu pronta a rinunciare.
- kiss..- sussurrò il rosa sfiorandosi con le dita le labbra rosee.
Il ragazzo tornò a guardarti e si avvicinò lentamente a te facendoti indietreggiare di riflesso.
Avevi raggiunto la sfilsa di spalliere che contornavano la palestra e ora avevi la schiena che premeva contro una di queste.
Kisumi portò un bracciò all'altezza del tuo volto e appoggiò il braccio su una delle spalliere.
In quel momento sentivi le farfalle nello stomaco e la voce ti si spezzava in gola per l'emozione.
Cominciasti a socchiudere gli occhi.
Kisumi ti accarezzò dolcemente una guancia per poi avvicinare anche il suo volto.
Non lo avevi mai visto da così vicino ma non potevi pensare ad altro se non a quanto fosse bello.
Le sue labbra sottili si unirono finalmente alle tue facendoti arricciare le dita per l'emozione.
Il contatto divenne presto più umido e intenso lasciandoti senza fiato dopo pochi minuti.
Kisumi ora aveva spostato il braccio intorno ai tuoi fianchi e li cingeva dolcemente avvicinando allo stesso tempo i vostri corpi.
Potevi sentire di nuovo il suo respiro bollente e ovunque lui ti toccasse la tua pelle reagiva avvampando.
Ti lasciasti sfuggire qualche gemito quando Kisumi portò una mano sul tuo fondo schiena e con decisione lo avvicinò al suo bacino.
Prima che però potesse andare oltre in alcun modo lo bloccasti dicendogli che per andare oltre c'erano tempi e luoghi più opportuni di quella vecchia palestra e così lui si staccò da te lasciandoti un ultimo bacio sulla punta del naso per poi sorriderti in modo malizioso come per dire "la prossima volta non mi fermerò~".
Ti circondò in un abbraccio mentre ti accarezzava i capelli.
- Per una volta il mio nome si è rivelato essere decente.- scherzò lui appoggiando il mento nell'incavo del tuo collo e aspirandone il dolce profumo.
Kisumi riusciva a farti sentire bene con poche parole o con pochi gesti e il suo umorismo ti faceva sempre rallegrare.
Anche tu lo abbracciasti mentre con il palmo della mano gli accarezzavi la schiena muscolosa.
Avresti voluto rimanere in quel modo per il resto della giornata ma a causa dell' "incidente" non avevate neanche cominciato a riordinare la palestra e il custode sarebbe arrivato a momenti per sgridarvi e mandarvi a casa.
Così, tra una carezza e l'altra, vi metteste a riordinare il campo da basket per poi tornare a casa mano nella mano.
Solo l'immaginazione può dire cosa cominciaste a fare una volta arrivati a casa...
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