•{•|| Something new ||•}•
"Hai nuovi messaggi".
La scritta sullo schermo del cellulare lampeggiava, illuminando completamente il volto del ragazzo seduto.
Pioveva, e lui era stato costretto a ripararsi sotto la tettoia della fermata dei bus per non infradiciarsi completamente.
Fissava lo schermo, mentre i tuoni e i rumori di un temporale riempivano l'aria carica di umidità.
"Hai 4 chiamate perse".
Era comparsa una nuova scritta.
Il ragazzo la ignorò, apprestandosi a controllare i messaggi.
"Mamma:
Dove sei? Torna a casa presto, stasera faccio le lasagne!!!"
Il resto proveniva tutto da una persona.
Era il suo migliore amico, che aveva qualche problema di ansia.
"PiñaColadaBoi:
Dove sei? Come è andata con Sasha? Tutto bene? Sei depresso?"
"PiñaColadaBoi:
Stai cominciando a farmi preoccupare, sai? Sasha non risponde, tu nemmeno... È successo qualcosa di grave? Dimmi tutto, l'ansia mi sta divorando!"
"PiñaColadaBoi:
Ti sto chiamando, perchè non rispondi?! Sei un tipo davvero strano. Fammi sapere tutto quando decidi di rispondermi. Mi sto davvero preoccupando."
I messaggi successivi contenevano pressappoco le stesse parole.
Il ragazzo non rispose a nessuno di essi.
Solo a rileggere il nome di Sasha aveva un groppo in gola.
Quel pomeriggio, si erano incontrati, lui e Sasha, cioè la sua ragazza.
La sua ex-ragazza.
L'aveva lasciato con una scusa orrenda e in modo davvero meschino.
Eppure lui non capiva cosa aveva sbagliato.
Non era mai stato geloso, era stato gentile e non le aveva mai fatto male.
Al solo pensiero di quella ragazza, aveva voglia di lanciare il suo telefono nell'acqua piovana e rimanere giorni e giorni a girovagare per le strade.
"Hai 67 nuovi messaggi".
Lo schermo si illuminò nuovamente, facendo luce sul viso stanco del ragazzo.
Aveva i capello neri spettinati, leggermente bagnati dalla pioggia.
Gli occhi azzurri che fissavano il vuoto.
Il ragazzo sentì dei passi, veloci, e un respiro affannato.
Sotto quella fermata, arrivò qualcun altro.
"PiñaColadaBoi:
Jay! Ti decidi a rispondermi?"
Il ragazzo dai capelli neri alzò leggermente lo sguardo.
C'era un'altra persona lì con lui.
Era qualcuno di alto.
Indossava dei pantaloni rossi, degli stivaletti e una felpa nera con il cappuccio alzato fin sopra la testa.
«Uff, certo che queste piogge estive sono davvero tremende...»
Jay alzò ancora una volta lo sguardo, mentre l'altra persona si girava verso di Lui, abbassandosi il cappuccio.
Era un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi verdi.
Sembrava avere un fisico allenato e una buona corporatura.
Jay tornò ai suoi messaggi.
Sua mamma voleva assolutamente fargli assaggiare il suo ultimo esperimento culinario.
Il biondo si sedette esattamente accanto a lui.
Stava ancora riprendendo fiato.
«Comunque, ciao.» disse ancora.
Jay non si girò, stavolta.
Aveva una strana sensazione addosso.
Sentiva i battiti del suo cuore che si erano messi a martellargli il petto.
Forse aveva un po' di paura, forse era un po' preoccupato.
Loro erano solo due sconosciuti bloccati sotto una tettoia, mentre infuriava una tempesta.
Insomma, cosa poteva esserci di male, nel salutarsi?
«...Ciao...» replicò Jay, piano.
La voce dell'altro ragazzo aveva un che di vellutato e piacevole.
«Sono Seol.» si sporse verso l'altro, allungando una mano di fronte a lui.
«...Jay.» si girò leggermente verso di lui, stringendogli la mano.
I suoi occhi verdi erano belli e allegri.
Seol tornò composto, ad osservare la pioggia che scendeva.
"PiñaColadaBoi:
Jaaaaay! Rispondimi! Cosa ti costa?! So che stai leggendo i miei messaggi! Se sei stato rapito, dì ai rapitori di smetterla di guardare il tuo cellulare!"
A Jay scappò una risata, mentre leggeva il messaggio del suo amico.
Solo Hong sapeva trasformare le sue paranoie e crisi in un qualcosa di divertente.
Decise finalmente di rispondere ai suoi richiami da mamma in ansia.
"Tutto bene, mi sto riparando dalla pioggia sotto ad una fermata."
Lo schermo si oscurò di nuovo, mentre sospirava e si appoggiava contro lo schienale della panchina.
Lanciò un'occhiata a Seol.
Sembrava più grande di lui di un anno o due.
Cominciò a studiarlo, con un'espressione davvero concentrata.
Non sapeva perché, ma trovava quel ragazzo molto interessante.
Si soffermò qualche secondo di più sulle scarpe, che sembravano costose.
Le aveva viste in un negozio del centro, in una boutique di alta moda.
Quando risollevò lo sguardo, Seol lo stava guardando con una faccia divertita.
Jay si sentì in imbarazzo, senza nemmeno sapere perchè.
Prese un respiro profondo.
«Quanti anni hai?» domandò, distogliendo lo sguardo dal ragazzo.
«Ho 22 anni. E tu, invece?» rispose Seol, tornando a guardare la pioggia.
«...21» replicò piano, ancora una volta.
"PiñaColadaBoi:
Meno male che mi hai risposto! C'è qualcuno lì con te? Sasha?"
Jay decise che era arrivato il momento di dire al suo amico quello che era successo tra lui e Sasha.
"Io e Sasha abbiamo rotto oggi. Qui con me c'è un ragazzo che si chiama Seol..."
«Ehi, per caso vai alla A-University?» il biondo si girò verso di lui.
«...Sì, perché?» chiese, mentre lo schermo del suo cellulare si illuminava ancora.
"PiñaColadaBoi:
Seol?! Quel Seol? Intendi, uno dei più popolari nella nostra scuola?!"
A Jay venne un colpo, nel leggere quel messaggio.
Non solo, non conosceva chi frequentava i suoi stessi corsi, ma aveva anche una memoria orrenda a ricordare i visi e i nomi delle persone.
"PiñaColadaBoi:
Cavolo, Jay, come mai non sai mai niente di quello che succede nel mondo?"
«Ecco dove ti avevo già visto! Mi sembrava di aver già visto la tua faccia da qualche parte!» Seol si diede un colpo in testa.
Jay lo stava guardando con aria confusa.
Perchè qualcuno come lui si sarebbe dovuto ricordare una faccia come la sua?
«Ricordavo bene di aver visto quegli occhi azzurri da qualche parte!» Seol stava ancora riflettendo a voce alta.
Jay sentì le guance diventare improvvisamente calde.
"Mamma:
La pioggia sta finendo. Le lasagne sono quasi pronte!!"
Il cielo si stava liberando dalle nuvole e le ultime gocce di pioggia scendevano lentamente sull'asfalto.
I primi pedoni si facevano vivi, con i loro ombrelli scuri in mano.
Seol si alzò, stiracchiandosi allegramente.
Jay ci mise un secondo di più, ma anche lui riuscì a mettersi in piedi accanto all'altro ragazzo.
«Grazie per la compagnia, Jay. Usciamo insieme qualche volta, ok? Ci vediamo.» Seol si mise a camminare, lasciando il ragazzo immobile, ancora alla fermata dell'autobus.
"PiñaColadaBoi:
Ehi, domani ti vengo a stalkerare! Devi raccontarmi tutto! E non osare ignorarmi, o dovrai subire la mia ira da persona isterica!"
A/N
Ok, ammetto che era da tempo che volevo farlo, perché adoro alla follia le cose boyxboy o girlxgirl quindi mi sono data alla pazza gioia ahaha
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