"Ognuno di noi ha la sua metà, cara, alcuni di noi la trovano appena cominciano a cercare e altri la trovano quando stanno cominciando a perdere le speranze... Ma non preoccuparti, tesoro, vedrai che anche tu troverai la persona giusta per te, proprio come hanno fatto mamma e papà." Mia madre lo ripeteva sempre.

Su ognuno di noi, appena compiuti i sei anni, spuntava un tatuaggio con su scritta la prima frase che ci dirà la nostra anima gemella.

"Che cosa tenera", penserete. Beh, per chi aveva frasi dolci e amorevoli, certo! Era una cosa estremamente melensa, a volte anche troppo...

Mia mamma aveva il suo tatuaggio sul braccio destro, e diceva: 'Tutto bene?', mentre quello di mio padre leggeva: 'Adesso si, grazie.'

Si erano incontrati un giorno all'università, mio padre le era andato addosso senza accorgersene e l'aveva urtata.

Una cosa molto cliché, ma anche molto tenera, dico bene?

Beh, appena compiuti i sei anni, sul mio braccio sinistro spuntò il mio tatuaggio! Ero così eccitata: dopo sei anni ad averlo tanto aspettato e atteso, riuscii finalmente a sapere cosa avrebbe detto la mia anima gemella al nostro primo incontro.

"Non riesco a credere che Sebastian sia morto."

Rimasi a fissarla per un'ora intera.

Cosa voleva dire?

Non ne avevo la minima idea. Chi era Sebastian? Un mio amico? Un mio ex? Un tizio che non conoscevo? Gli ero affezionata? Lo odiavo?

Da quel momento, evitai di fare amicizia o avvicinarmi a chiunque avesse quel nome: come potevo essere amica di qualcuno che era destinato a scomparire prima di me? Non potevo affezionarmi troppo a chiunque avesse un nome del genere.

Gli anni passarono, io crescevo e lo stesso faceva, presumibilmente, la mia anima gemella.

Liceo. Ancora nessuno mi aveva detto la frase che avevo sul braccio, mentre alcune delle mie amiche già sapevano chi era la loro metà, mi scoprii sempre più curiosa di sapere chi fossero sia Sebastian che la mia metà.

E se la mia anima gemella non fosse un ragazzo, ma una ragazza? E se fosse molto più vecchia di me? E se fosse più piccola di me? Non sarei potuta vivere con me stessa a sapermi una pseudo-pedofila.

Passarono altri anni, stavolta ero all'università. Ancora nessuna traccia di Sebastian o di chiunque sia l'altra persona.

"Smettila di pensarci." Tessa, la mia migliore amica, disse, sospirando rumorosamente.

"Pensare a cosa?" Domandai, fingendo di non sapere di che stava parlando. Ovviamente, lei alzò gli occhi al cielo, lanciandomi il suo sguardo 'sai-cosa-intendo', che ignorai.

Roteai gli occhi, alzandomi dal letto per uscire. Avevo bisogno di passare un po' di tempo da sola, senza di lei e i suoi 'Basta pensare al tatuaggio'. Ha, facile a dirsi. Prova tu ad avere un tatuaggio come il mio.

Tessa aveva Danny, io non avevo ancora nessuno. Molti dei nostri amici erano già sistemati, conoscevano già la loro anima gemella. E io? Io no.

"Dove vai?" Chiese lei, alzando un po' la voce per farsi sentire.

"Biblioteca." Risposi brevemente, prendendo la giacca dall'appendiabiti. Subito dopo, sentii un tonfo, poi dei passi correre verso di me.

"Prendimi questo libro, per favore. Danny dice che è carino, quindi voglio provare a leggerlo." Tessa che leggeva? Ora si che ero preoccupata.

Con espressione accigliata, presi il bigliettino che aveva fra le mani ed uscii.

Lessi il titolo. 'Cronache dei Sette Mondi.' Sembrava una cosa complicata. Troppo complicata per Tessa. Stavo cominciando a pensare che Danny volesse portarla ad odiare definitivamente la lettura.

Una volta arrivata in biblioteca, cominciai a cercare qualcosa da leggere per me, ma non trovai nulla, così recuperai il libro che aveva chiesto Tessa.

Gli diedi un'occhiata. Era grande, alto, con un bel numero di pagine. Esattamente il mio genere di libro.

Sospirai, prendendo posto in una delle sedie libere. Cominciai a leggere.

Passarono le ore, e mi ritrovai sempre più immersa nella storia. Tutto era così interessante e magico che mi dimenticai perfino di trovarmi in biblioteca. Ormai ero nella storia, con gli altri personaggi.

L'unica nota stonata di tutto il racconto era una... Sebastian.

Il mio personaggio preferito.

Non ci feci nemmeno caso all'inizio, insomma, non aveva senso.

Decisi quindi di fare finta di nulla, prendere i sequel del libro e tornare al dormitorio.

Tessa non c'era. Probabilmente era andata a fare un giro con Danny, quindi cominciai a leggere i libri che avevo preso con me. Per ogni pagina che sfogliavo, mi ritrovavo sempre più innamorata sia con la trama che con i personaggi, soprattutto Sebastian.

"Ehi! Sei qui!" La voce di Tessa mi riportò alla realtà, facendomi alzare lo sguardo dall'inchiostro dell'ultima pagina.

"Wow, quelli sono un sacco di libri..." Mormorò piano, più a se stessa che a me. Annuii piano alla sua affermazione, chiudendo quello che avevo fra le mani.

Finiti.

Caspita, ero veloce a leggere...

"Ah, grazie per essere andata in biblioteca." Sorrise, sedendosi sul letto.

"Ci sto tornando ora, ti serve qualcosa?" Le domandai, prendendo il cappotto per uscire di nuovo.

Lei mi lanciò un'occhiata sorpresa, per poi scuotere lentamente la testa, ancora leggermente stupita.

Uscii velocemente di casa, pronta a correre verso la biblioteca per leggere l'ultimo libro della saga. Volevo assolutamente scoprire cosa sarebbe successo.

Entrai in biblioteca, recuperai il libro e mi misi in fila, dietro ad un altro paio di persone.

Immersa nei miei pensieri, non mi accorsi che la coda si era allungata, fino a che non venni riportata alla realtà da una frase tanto familiare quanto estranea.

"Non riesco a credere che Sebastian sia morto." Mi bloccai sul posto. Il mio cuore perse un battito.

Mi girai lentamente, per ritrovarmi davanti un ragazzo alto, capelli spettinati di un biondo cenere. I suoi occhi cioccolato stavano scrutando il libro che aveva fra le mani, lo stesso che avevo anche io, e si stava grattando leggermente la testa.

"Un peccato davvero, era uno dei miei personaggi preferiti... Giuro che stavo per mettermi a piangere anche quando Michael-" Era abbastanza.

Gli diedi un pizzicotto sulla mano, lanciandogli uno sguardo minaccioso.

"Smettila di parlare prima che decida di polverizzarti!" Gli dissi, ancora arrabbiata per quello che aveva detto.

Ora non solo avevo la certezza che Sebastian morisse, ma anche che succedesse qualcosa a Michael! Cavolo, dovevo finire questo libro in fretta.

Il ragazzo sgranò gli occhi, guardandomi in modo scioccato.

Era lui. Ne ero e sono ancora certa.

Dopo qualche istante, la sua espressione mutò. Sorrise divertito, per poi alzare un sopracciglio.

"Non è un po' eccessivo? Insomma, non ho ucciso io B-" Un altro pizzicotto.

"Non voglio sentire spoiler! Chiudi quella bocca!" Ripetei, con un tono di voce tra il divertito e l'arrabbiato.

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo. "Va bene, ok... Comunque, io sono Conor." Si presentò, porgendomi la mano.

La strinsi. "Melanie. Piacere mio." Sorrisi.

Avevo appena conosciuto la mia anima gemella.

A/N
Oddio ho scritto in italiano ahahah
Big news: sono entrata in fissa con Dear Evan Hansen e sarà l'unica cosa di cui parlerò per le prossime tre settimane!
Perchè è così che funzionano le mie fisse.
Ditemi che ne pensate di questa one-shot!
Io mi sono divertita a scriverla...
Ora volo.
Bye!
-GS02