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Dopo che Kazakistan fu portato via, gli uomini che lo avevano catturato decisero di mettere fine ai suoi continui e fastidiosi lamenti, che loro giudicavano troppo rumorosi
Fortunatamente il bosco era una grande fonte di infinite varietà di bacche, comprese quelle capaci di far addormentare, che sicuramente sono molto meno dolorose del classico colpo in testa
Quando Kazakistan iniziò a riprendere i sensi, la prima cosa che lo accolse fu un dolce canto (che per la precisione è la canzone la sopra)
Iniziò poi ad aprire gli occhi e nonostante la sua vista fosse ancora sfocata, riuscì a vedere una figura appoggiata al davanzale della finestra a guardare fuori
Più i secondi passavano e più Kazakistan riusciva a prendere coscienza del mondo circostante
Notò che la figura alla finestra era la fonte della melodia e notò anche che su di lui era stata messa una coperta per tenerlo al caldo
Finalmente realizzò che ciò su cui era sdraiato era troppo morbido per essere il legno del carro e troppo soffice per essere la paglia pungente su cui lo avevano messo prima di addormentarlo
Quando mosse il braccio per controllare se ciò su cui era sdraiato era un letto o solo un materasso poggiato a terra, si accorse di non essere più legato
Ma il suo movimento fece voltare la figura canterina verso di lui
"sei sveglio!"
Kazakistan riuscì finalmente a mettere a fuoco la figura
...
America?
Che ci faceva lui qui?
Era rimasto intrappolato nel libro con lui e i suoi fratelli?
America notò la faccia piena di domande del ragazzino e fece un dolce sorriso per cercare di farlo sentire più a suo agio
America: hey non preoccuparti, io sono America, ti hanno portato qui ieri, hai dormito parecchio sai?
Mentre parlava America era andato a prendere un bicchiere d'acqua
America: se vedi ancora un po' sfocato non preoccuparti, è un effetto di quella bacca
America tornò dal ragazzino e lo aiutò a sedersi
America: e immagino tu abbia sete
Disse porgendogli il bicchiere
Kazakistan prese il bicchiere e lo guardò un attimo
In quel momento una domanda gli si impiantó nel cervello
Diede il bicchiere ad America e si controlló le ali
Quelka colpita dalla feccia era stata fasciata e faceva un po' male, ma almeno c'erano ancora
America: non preoccuparti, non ti strapperanno le ali, sei fortunato che il re voglia sposarti, nessuno ti torcerà più un capello
Kazakistan: m-mi sposerò d-davvero con l-lui o-oggi?
America: no tranquillo, a me avevano detto che mi avrebbero tagliato la testa anni fà, eppure ci sono ancora
"già, sei stato fortunato"
Kazakistan alzò lo sguardo e vide uno spettro
Era una sagoma azzurra e luminosa, come quando in un disegno fai solo i contorni senza colorare negli spazzi
E intorno a questo fantasma aleggiavavano delle piccole lucine blu
America : torna in cucina a impedire che ti rovinino la pizza Italia
Kazakistan: Italia?
America: oh, lui è Italia fascista, era un fantasma che si stava tramutando in polvere, ma sono riuscito a salvarlo
I. F. : anche se non te lo avevo chiesto, questa è vita America, VITA!
Disse indicandosi
America: stavi piangendo in un angolino, mi facevi pena
I. F. : già... Beh almeno ora sono il tuo migliore amico
America: e mi da lezioni di cucina, senza di lui sarei perso, a proposito di cibo, ti preparo qualcosa da mangiare?
Kazakistan: sì! Volevo dire... Mi farebbe molto piacere
America: nessun problema... Hey ora che ci penso non mi hai ancora detto il tuo nome piccoletto
Kazakistan: oh, sono Kazakistan
I. F. : se posso intromettermi, è un bel nome
Kazakistan: grazie!
I. F. : così pieno di gioia mi ricordi mio figlio, ma lui era una fata sai? Cioè, anch'io ero una fata una volta, poi ho deciso di diventare umano e poi... Sono morto (giusto per chiarire, Italia fascista è di grandezza normale, non è più grande come una fata)
Kazakistan: ...
America: =_=
I. F. : ma hey! Capita a tutti no?
Kazakistan: ...
America: *face palm*
I. F. : volevo dire-
America: facciamo che ti cuci quella bocca e vai a infestare i quadri
I. F. : ottima idea
E detto questo con uno schiocco di dita scomparì
America: ti cucino qualcosa
America e Kazakistan passarono tutto il giorno parlando assieme nella stanza, quando calò la notte però, Kazakistan non riusciva a dormire
Continuava a udire dei lamenti e dei pianti venire da quelli che probabilmente erano i sotterranei
Kazakistan: hey ame... America
Disse il ragazzo scuotendo il suo amico
America: Non ho voglia di fare una lezione di cucina ora, vai via Italia
Kazakistan: ame sono io, sono Kazakistan
America aprì leggermente gli occhi
America: che c'è piccino?
Kazakistan: non riesco a dormire...
America: è per i lamenti vero?
Kazakistan annuì
America: ok so io come distrarti
America si alzò dal letto e prese per mano Kazakistan
Aprì la porta della stanza e trascinò il ragazzo con le ali ingiro per i corridoi
Finalmente si fermò
Quando Kazakistan si guardò intorno si accorse che erano in una gigantesca sala da ballo
America: lascia che ti racconti una storia
Kazakistan annuì
I due si sedettero su una panchina ai lati del grande salone e America iniziò a raccontare
( ok il racconto di ame lo scriverò sottolineato perché è piuttosto lungo)
"molto tempo fa, io vivevo in una grande villa con mio padre e i miei fratelli minori
Avevamo anche una servitù molto dolce, tranne un tipetto molto basso che mi detestava, però suo fratello era simpatico
La mia vita era fantastica lì
Ma tornando a quando ero molto piccolo, qui ci vivevano due giovani sposi
Un giorno diedero un ballo qui al castello, invitando tutti i personaggi più importanti di quel tempo
Io ero un bambino molto piccolo allora, e nuova Zelanda, che era il più piccolo di noi quattro, non era ancora nato
Mio padre fu invitato ovviamente, era un volto molto conosciuto
E il ballo fu tenuto proprio qui, in questa sala
Mi ricordo tutto, mi ricordo le coppie che ballavano, gli amici che ridevano assieme, i bambini che che giocavano a nascondino nel cortile...
Tutti i bambini tranne me, io ero incantato dal ballo"
America si alzò dalla panchina, e si spostò verso il centro della sala
Iniziò a volteggiare danzando e fece apparire delle figure per tutta la sala
Le figure fatte totalmente di una luce blu erano tanti ballerini, che volteggiano per tutta la sala
E America ballava da solo immezzo a tutte le coppie, evitandole e muovendosi tra loro in modo perfetto, sembrava quasi che lo facesse spesso
Poi tornò da Kazakistan mentre i ballerini continuavano a stare in pista
"ero lì in disparte a guardare tutti i ballerini, sperando che un giorno avrei trovato anche io qualcuno con cui ballare
Quasi come se lo avessi chiamato, un bambino circa della mia età si avvicinò a me e mi porse la mano, e ballammo assieme in un angolino
Quella notte rimanemmo a dormire qui, ma io non ci riuscivo, così tornai nel salone
Con mia grande sorpresa e felicità, notai che c'era ancora una coppia che a quanto pare non riusciva a prendere sono come me
Stavano ballando un lento"
America schioccó le dita e tutti i ballerini sparirono, lasciando solo una coppia al centro del salone
Due figure che ballavano lentamente, la più bassa con la testa appoggiata al petto del suo compagno
"il più basso era Italia fascista, quella fu effettivamente la prima vola che lo vidi, ma l'altro non ricirdo, mi sembra solo di everlo visto parlare con soviet e nazi, che erano appunto quelli che avevano organizzato il ballo"
America ancora una volta lasciò che le due figure continuassero a ballare e tornò a sedersi
"anni dopo finalmente trovai il ragazzo con cui avrei voluto ballare in quella sala.
Un giorno alla nostra villa arrivarono tre cavalieri, erano tre fratelli, il più grande di loro mi incantó fin dal primo giorno e col tempo ci innamorammo
Ogni notte ballavamo vicino ad un laghetto, sulle note della musica di un piccolo carillon, quella era la nostra musica
Lo amavo così tanto
Lo avrei voluto sposare, ma purtroppo in quanto cavaliere aveva molte missioni
All'inizio erano missioni brevi, ma un giorno dovette partire per un lungo viaggio
Il giorno prima della sua partenza misi nei suoi bagagli la chiave che faceva partire il carillon, non volevo ascoltare neanche una volta quella musica senza di lui
Ma che io sappia non tornò mai da quel viaggio
O due sposi si erano spostati da questo castello nel ragno di ghiaccio, dove soviet era il re
Questo posto rimase abbandonato, o almeno era ciò che pensavamo
Un giorno fui rapito e portato qui, non ho notizie della mia famiglia da allora
So solo che un giorno i due fratelli che erano parte della nostra servitù cercano di venire a salvarmi, nord e sud corea
Dovevo aspettarmelo, sud era un mio grande amico e nord voleva a tutti i costi rendere mio fratello Canada felice, ma sud corea fu preso, tutt'ora lo tengono in una torre di questo castello, so che i pianti non sono suoi, lui è un ragazzino e quelli che si sentono sono i lamenti di un giovane uomo
...
Ma sai...
Spero ancora che il ragazzo che amo venga a salvarmi, che torni da quel viaggio e venga qui, a dirmi che mi ama e portarmi via con lui, io so che non mi ha dimenticato, non può averlo fatto"
Kazakistan guardò bene america
Nei suoi occhi si potevano vedere mari di dolore, malinconia e tristezza, ma ancora un piccola scintilla di speranza
(ok il racconto di ame è finito, quindi ora riprenderanno a parlare senza sottolineatura)
America: ... Ora è tardi però, andiamo a dormire ok?
Kazakistan annuì, nonostante i pianti si sentissero ancora, ma non voleva causare più problemi ad America
I due andarono a letto e anche se con un po' di fatica, Kazakistan riuscì ad addormentarsi
To be continued...
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