Dedicato a noemi635

Haren

 Ho visto una ragazza misteriosa aggirarsi sul parapetto della finestra della cella.

La giovane è decisa a liberarmi. 

Trafelato, la fronte imperlata di sudore domando:

«Vuoi aiutarmi? Grazie, Ma come pensi di riuscirci? È meglio che lasci stare, ascoltami e va via da qui. Se ti scoprissero le guardie cattureranno anche te. E non vale la pena», non voglio coinvolgere la giovane. 

«Fai silenzio, vedrai ti libererò». E  ciò dicendo con le mani congiunte con la magia del fuoco scioglie le sbarre d'acciaio. Io resto sorpreso, la giovane possiede come me i poteri elementali. «Anche tu puoi usare i poteri degli elementi?» Domando incredulo.  

La ragazza misteriosa entra dalla finestra,  io sono lì di fronte a lei, gli abiti ridotti in brandelli e il corpo ricoperto di ferite.

La giovane mi prende per mano: «Presto vieni con me! Stanno arrivando le guardie! Fuggiamo!» Mi strattona,  salgo a fatica mi arrampico sulla parete di roccia, scavalco la finestra, e insieme alla giovane riusciamo a scappare dalle segrete del castello. All'esterno è buio. Riesco finalmente a respirare l'aria di libertà.

 Guardo con uno sguardo dolce la ragazza che mi tiene per mano mentre corriamo per la boscaglia diretti verso la città degli elfi. «Dove stiamo andando?» La giovane si ferma di colpo, si sfila il cappuccio dal capo, e in quell'istante riconosco Samira, incredulo sgrano gli occhi: «Cosa? Samira? Perché sei venuta a salvarmi?» 

Felice di rivederla d'istinto l'abbraccio stretta e con dolcezza, e con le lacrime agli occhi le dico: «Io ho creduto di non rivederti più. Di restare lì in quella cella fino alla morte. Mi sei mancata tanto!» 

Samira ricambia l'abbraccio e con dolcezza mi accarezza i capelli e mi sussurra: «Adesso è tutto finito, tranquillo»

Piango calde lacrime: ma queste lacrime, sono di gioia. 
Ho ritrovato il sorriso, e la fonte della mia felicità Samira: che è giunta a salvarmi da quell'orribile prigione.