Corro sotto la pioggia incessante, avverto le grida dei cittadini che mi inseguono come indemoniati, mentre calpestando sotto i piedi le pozzanghere sento il suono del mio cuore che pulsante, avanzo a perdifiato inoltrandomi nella fitta boscaglia. Mentre dal cielo plumbeo continua a cadere la pioggia, che mi bagna, le mie lacrime si mischiano a essa. Correndo con il batticuore nel bosco. Avverto le gambe non reggere ho corso per molto, troppo tempo. Non sento più le grida degli inseguitori. 

Mi volto indietro, c'è solo un silenzio, si sente in lontananza il sinistro verso di qualche lupo.

Continuo a correre, ma mi fermo di colpo poiché sento un verso di un animale feroce e dalla mia destra, da un cespuglio sbuca una pantera nera, che con le  fauci spalancate esibisce il suo verso minaccioso.  

D'istinto sguaino la spada dal fodero pronto a difendermi. 

«Fermo, non è aggressiva! Kajala tranquilla!» Urla una voce femminile.

E in un istante scorgo una giovane incappucciata. Riesco a vederla in viso. È una bella ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi castani. 

Lei accarezza la pantera, infine mi osserva. «È la mia amica, mi chiamo Samira, e tu chi sei giovane guerriero?»

La guardo, le sorrido, felice di sentirmi chiamare guerriero e non mostro, come tutti ormai mi avevano soprannominato.

  Avvicinandosi e stringendole amichevole la mano, mi presento. «Piacere, mi chiamo Haren», asserisco schietto. 

«Bene,  adesso vieni con me!» Consiglia sincera indicando di seguirla.

E così seguo la giovane nella fitta boscaglia.