Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 7

Improvvisamente un brivido percorre tutta la mia schiena nuda, qualcosa di bagnato e gelido.
Mi fa inarcare la schiena e gettare indietro il capo. Mi volto per guardare cosa fosse e, non appena vedo un cubetto di ghiaccio nella mano di Jungkook, gli urlo:«Ma che cazzo fai?»
«Youjin, certo che non lasci nulla all'immaginazione vestita in questo modo», faccio finta di non aver sentito e mi rigiro verso il salone. Il mio sguardo si riposa di nuovo su Jimin e sul ragazzo col cappuccio che balla insieme a lui.
Sento lo sguardo di Jungkook scivolare lungo il mio corpo, il ché mi mette abbastanza a disagio, ma cerco di non farlo notare. Mi darebbe ancora più fastidio.
Improvvisamente si siede allo sgabello di fianco al mio, appoggiandosi anche lui con le braccia sull'isola della cucina.
Vengo rapita dalla sicurezza che mostrano, non importa se stanno ballando come degli scemi, se ne fregano del giudizio degli altri. Jimin sorride divertito e anche l'altro ragazzo ride. Ha una risata irresistibile, sonora e profonda al tempo stesso, nonostante la musica a tutto volume.
Il mio sguardo scende sul suo corpo, snello ma tonico, e, devo ammetterlo, ha un bel fondoschiena. Le sue mani, che afferrano i laccetti del cappuccio, sono affusolate. Chissà se è bravo ad usarle, mi scappa una risatina che cerco di soffocare per non attirare l'attenzione di Jungkook seduto ancora affianco a me. Però, quante cose farei a quel ragazzo, penso mordendomi il labbro inferiore. Devo smetterla di fare questi pensieri sciocchi, non ho mai baciato un ragazzo e ora mi metto a fantasticare su uno di cui non riesco a vedere nemmeno il viso.
Con la coda dell'occhio noto lo sguardo di Jungkook spostarsi verso lamia direzione per poi seguire quella che porta ai due ragazzi in pista ed improvvisamente sbotta:«Perché fissi Jimin e Taehyung?» mi chiede riempiendo il bicchiere che aveva in mano con la vodka che ha portato Taeri e bevendo tutto d'un fiato.
Ha detto Jimin e... Taehyung? E, proprio come in un romanzo rosa, al suono del suo nome si volta verso la nostra direzione. Mi guarda continuando a ballare. La musica cambia, si fa più lenta e sensuale, e di conseguenza anche i due iniziano a ballare diversamente. Jimin, trasportato dalla melodia, solleva il fondo della maglia lasciando scoperti gli addominali scolpiti e subito si sente un urlo di approvazione dalle quattro oche di inizio serata.
Taehyung ed io continuiamo ad osservarci, non riesco a spostare l'attenzione su altro. È come se mi avesse rinchiusa nel suo sguardo ed io non potessi liberarmi. Ad un certo punto si bagna le labbra passandoci sopra la lingua e fa lo stesso ghigno di quando mi sono scontrata contro di lui la prima volta. Sento il mio cuore accelerare e un fuoco divamparmi nel petto. E non solo.
Smette di ballare e viene verso di me. Sento i battiti aumentare sempre di più finché:«Jk, passamene un po'» dice al suo amico indicandogli la vodka alle mie spalle. È proprio davanti a me e le mie guance saranno sicuramente diventate rosse. Ha le mani nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo intrecciato al mio.
Subito Jungkook si alza dallo sgabello, va dietro l'isola e versa il liquido trasparente in un bicchierino. Lo fa scivolare lungo il marmo e Taehyung, per prenderlo, si sporge in avanti bloccandolo con la mano. Nel farlo, però, ha il viso a due centimetri dal mio. Sento il suo respiro sul mio collo e il suo profumo mi annebbia la mente. Non riesco a sostenere la situazione, abbasso il capo e così facendo i capelli ricadono in avanti.
Taehyung beve in un sorso tutto il contenuto e improvvisamente mette l'indice sotto il mio mento per farmi alzare lo sguardo. Poi si avvicina al mio orecchio e mi sussurra:«Testa alta, Youjin.»
Ha una voce così profonda, quasi rauca, che dei brividi percorrono tutto il mio corpo. Mi passa una bottiglia di soju e ne afferra una anche lui:«Oh, io non bevo» tento di dire.
«Dai, Youjin. Almeno per stasera lasciati andare» urla Jungkook dietro di me. Quanto mi irrita quel ragazzo. Taehyung mi fa un occhiolino e iniziamo a bere.

È tarda notte, non ho più tracce di Taeri e sento di essere brilla. Ho la testa che mi gira, non smetto di ridere e agito i miei fianchi sul tavolino del soggiorno di Jungkook. La musica pervade le mie orecchie e il mio corpo, divenendo così una cosa sola. Senza nemmeno accorgermene inizio a ballare sensualmente con un ragazzo. È salito anche lui sul tavolino, fortunatamente in legno massiccio, ha appoggiato una mano sulla mia vita e ha iniziato a seguire i miei movimenti. Appoggio la schiena nuda sul suo petto e involontariamente – forse – anche il mio fondoschiena al suo membro, imprigionato dai pantaloni attillati. La musica torna a farsi lenta e, di conseguenza, rallentano anche i nostri movimenti. Con la mano mi scosta i capelli lasciandomi la spalla scoperta. Inizia a respirare il mio profumo e a sfiorarmi con le labbra la pelle che reagisce al tocco vellutato. Porto una mano tra i suoi capelli mossi e talmente soffici che inizio a giocarci attorcigliando una ciocca tra le dita. Così facendo si avventa sul mio collo. Il desiderio aumenta. Lo sento soprattutto dalla presenza, intendiamoci. Lascia una scia di piccoli baci, partendo dalla clavicola fino ad arrivare al mio orecchio. Improvvisamente, proprio sul più bello, le tempie incominciano a pulsare, la testa inizia a girare sempre più, o forse è lui che mi ha fatto voltare verso di lui. Appoggio le mani sulle sue spalle e, nonostante la vista un po' sfocata, noto che mi fissa dritta negli occhi. Sono lucidi e le sue pupille dilatate. Il mio sguardo, però, viene attirato da quelle labbra che poco fa avevano dolcemente costellato il mio collo. Erano diverse, ma al tempo stesso molto familiari. La punta della lingua le bagna e gli angoli della bocca si alzano in un ghigno. L'ho già visto da qual... non riesco a finire di pensare che un conato di vomito mi fa rigettare tutto l'alcol ingerito questa sera.
Non soltanto ho interrotto, anzi rovinato completamente, un momento così eccitante, ho sporcato le mie bellissime sneackers bianche, che di bianco ormai hanno ben poco, e la felpa del ragazzo di fronte a me. Per fortuna, la gente attorno nemmeno se n'è accorta dell'accaduto e continua come se niente fosse a festeggiare.
I suoi occhi sono un misto tra lo scocciato e al tempo stesso preoccupato:«Vieni, ti porto in bagno così puoi ripulirti», mi prende per mano e mi aiuta a scendere dal tavolino su cui stavamo precedentemente ballando. Si fa spazio tra la folla, percorriamo un piccolo corridoio alla cui fine troviamo il bagno. Il ragazzo si toglie la felpa nera e la getta nella vasca lussuosa, rimanendo così a torso nudo. Ha un bel fisico, non molto muscoloso ma ben tonico e delle vene percorrono le sue braccia.
Mi siedo sul water massaggiandomi la fronte. Si china e mi toglie le scarpe, gettando anch'esse nella vasca. Perché ha così tanta premura nei miei confronti? Avrebbe potuto benissimo lasciarmi lì e andarsene. Devo trovare Taeri. Mi alzo di scatto attirando lo sguardo confuso del ragazzo, ma non faccio altro che peggiorare la situazione. Sento le gambe pesanti e tremare leggermente. Apro la bocca per respirare meglio, ma vengo presa in braccio. Mi aggrappo al suo collo e appoggio la testa sulla sua spalla calda.
Le onde dei suoi capelli gli ricadono davanti agli occhi e piccole goccioline di sudore gli solcano il viso. Mi porta in una camera da letto, più piccola rispetto agli altri spazi della casa. Mi fa stendere sul letto matrimoniale e al contatto con il materasso morbido i miei occhi si chiudono, stanchi. Sento i suoi passi camminare verso la parte opposta alla mia. Si stende anche lui sul letto, accanto a me. Nonostante abbia gli occhi chiusi, avverto il suo sguardo su di me, sul mio corpo privo di forze, sul mio viso paonazzo. Sento il suo respiro farsi strada tra i miei capelli. E poi mi addormento.

L'indomani mattina

Sembra come se mi avessero martellato la testa per tutta la sera. Il sole entra dalla finestra, priva di tapparelle, e illumina tutta la camera. A proposito di camera, ma... dove mi trovo?!
Mi ritornano alla mente alcuni momenti della sera precedente: bottiglie di soju, la musica a palla, io che ballo sul tavolino di casa di Jungkook, insieme ad un ragazzo, e poi... bleah, non voglio ricordare. Se ci ripenso, mi si rivolta di nuovo lo stomaco.
Porto una mano davanti agli occhi, non ancora abituati alla luce mattutina. Mi guardo attorno e capisco di essere ancora a casa di Jungkook. Che fine avrà fatto Taeri, non l'ho più vista ieri sera, penso.
Faccio per alzarmi, ma qualcosa me lo impedisce bloccandomi la vita. Abbasso lo sguardo per capire cosa sia ed è un braccio, ma non il semplice arto di un ragazzo normale. No!

Non appena metto a fuoco il suo volto e sposto una ciocca di capelli che gli ricade davanti, lo riconosco. È Taehyung. Ma come ci sono finita a letto con lui?! Magari ha approfittato del mio stato per divertirsi. O peggio ancora mi ha usata come una bambola gonfiabile!
Ma che cazzo ho combinato? Cerco di ricordare cos'altro sia successo ieri, ma ho il vuoto più totale. Perché mai ho bevuto così tanto ieri?! Eppure non mi è mai capitato di lasciarmi andare così tanto.
Ora ricordo: le sue mani sul mio corpo che combaciava perfettamente al suo, la labbra passeggiare lungo il mio collo. Forse mi ha aiutata a pulirmi dopo quell'incidente.
Il sole illumina i suoi occhi ancora chiusi e non posso fare a meno distare lì a guardarlo un po'. Ha un piccolo neo sulla punta del naso. Involontariamente traccio il contorno del suo viso, ma la mia mano viene fermata dalla sua. Sussulto al contatto inaspettato e sento già le guance diventare rosse per l'imbarazzo. Cerco nuovamente di alzarmi dal letto, ma invano.
«Ti prego, non andartene» sussurra ancora con gli occhi chiusi. Sicuramente starà ancora dormendo. Mi stringe a lui, le sue braccia cingono la mia schiena e il tocco della sue mani calde sulla mia pelle mi provoca dei brividi. Non riesco a muovermi, così mi rilasso e appoggio la testa sul suo petto. Sento il suo cuore battere e la cassa toracica espandersi ad ogni respiro.
«Ti prego, non andartene» ripete di nuovo. Alzo la testa per guardarlo meglio. Ha le sopracciglia corrucciate e mi stringe ancora di più a sé. L'unica cosa che mi viene di fare è abbracciarlo forte, così come sta facendo lui con me. Chissà cosa stai sognando, Taehyung.
Non appena si è girato dall'altra parte, mi sono alzata dal letto. Sono andata in bagno e nella vasca c'erano ancora le mie scarpe sporche di vomito. Ora le sto ripulendo con della carta igienica e del sapone per togliere il cattivo odore. Ho preso anche la felpa di Taehyung prima di andarmene. La laverò come gesto di ringraziamento per essersi preso cura di me quella notte.
Prima di lasciare casa di Jungkook, però, non posso fare a meno di dare una ripulita. Almeno il grosso. Ci sono bicchieri di plastica rossi sparsi per tutta casa, persino fuori sul terrazzo. Prendo uno di quei bustoni neri per la spazzatura che ho trovato in uno scaffale della cucina e vi inizio a gettare tutti i rifiuti. Ad un certo punto, mentre stavo togliendo delle bottiglie di birra dal comò del soggiorno, vedo una foto incorniciata caduta a terra. La prendo in mano per sistemarla, ma la mia attenzione viene rapita da questa. Ci sono Taehyung, Jimin e Jungkook, sono un po' più piccoli rispetto ad adesso, e abbracciata a Taehyung c'è Taeri tutta sorridente. Questo mi fa capire che i miei sospetti sono fondati: sicuramente si conoscono da tanto tempo, ma perché non dirmelo?
Successivamente mi accorgo che la foto è strappata: vicino a Taeri c'era un'altra persona, ma per un qualche motivo è stata strappata via.
Faccio per mettere la foto sul mobile, ma improvvisamente:«Che ci fai tu ancora qui?», caccio un urlo non appena Jungkook spunta dal corridoio spaventandomi.
«Che cazzo Jungkook, mi hai fatto prendere un colpo!» esclamo portando una mano sul cuore e sentendo il battito accelerato.
«Che stai facendo? Non toccare cose che non ti riguardano» dice prendendomi dalle mani la foto e appoggiandola sul comò e poi aggiunge:«E non pulire nelle case degli altri, non sei la domestica, ma un ospite» dice prendendo il bustone e togliendo le ultime bottiglie rimaste, ancora assonnato. Solo ora mi accorgo che è a petto nudo con addosso dei semplici pantaloni da tuta grigi. Mi cade l'occhio sui bicipiti muscolosi, sulle vene che percorrono tutto il suo braccio. Youjin, smettila di fare certi pensieri su di lui.
«Sai dov'è Taeri?» gli chiedo.
«In camera sua, che domande!», spontaneamente mi si alza un sopracciglio. Ha detto nella sua stanza? Ma sono a casa di Jungkook.
«Come scusa?» mi avvicino a lui, magari ho capito male io. Noto il suo corpo irrigidirsi, come se fosse stato colto di sorpresa.
«Ehm...» si schiarisce la gola, «Volevo dire la mia stanza. Sai come vanno certe cose.» Si avvicina al mio orecchio e sussurra:«Dopo tanto tempo che uno trascorre del tempo con l'altro, ciò che è mio è tuo», la sua voce esce rauca e mi provoca piccoli brividi lungo la schiena. Si allontana, fa l'occhiolino e sfoggia un grande sorriso per poi uscire dalla porta d'ingresso per gettare i rifiuti.
Sono rimasta fissa come un'ebete, con la bocca semiaperta. Sono scioccata, cosa voleva dire con ciò? Oddio! E se stessero davvero insieme? Magari hanno una relazione segreta. Oppure sono solo amici con benefici. Eccitante. Oh, Youjin, smettila!, la mia coscienza ha ragione.
Manderò un messaggio a Taeri per sapere come è andata per lei la serata, magari mi racconterà di lei e Jungkook. Ma ciò che più occupa lamia mente è quella fotografia. Cosa significa? E, soprattutto, perché è strappata? Ci sono tante cose che ancora non so.
Prendo le mie cose e la felpa di Taehyung e ritorno a casa.

Non appena arrivo a casa, metto la felpa di Taehyung in lavatrice. Mi spoglio ed entro in doccia. Non riesco a fare a meno di pensare a quella fotografia. Perché qualcuno dovrebbe strappare una foto? Sicuramente quella persona avrà fatto qualcosa di sbagliato che ha portato a rompere i rapporti. Ma perché penso sempre? Il post-sbornia è micidiale per chi non è abituato a bere.
Vado in camera per vestirmi e mi riposo un po', cercando di far passare questo mal di testa.
Mi giro su un fianco, ma la mia mano si poggia su qualcosa di caldo. Apro gli occhi, ma ho la vista ancora offuscata per la dormita. Vedo una macchia nera sfocata, la mia mano viaggia su ciò su cui è poggiata. Gli do un pizzicotto e dei mugugni escono dalla macchia scura, che non sono altro che capelli. Mi strofino gli occhi e finalmente vedo con chiarezza il corpo nudo disteso di fianco al mio. Mi costringe ad avvicinarmi a lui. I nostri volti sono a pochi centimetri l'uno dall'altro. Riesco a sentire il suo respiro sul mio viso, a intravedere i suoi occhi chiusi coperti dal ciuffo mosso.
«Youjin.», mugugna nuovamente, «Non mi lasciare solo.»
Taehyung si sveglia finalmente e i nostri sguardi si incrociano. Ha gli occhi lucidi, mi guarda con intensità e sembra che mi stia leggendo nel pensiero. I nostri corpi sono appiccicati, le mie braccia attorno alla sua vita, la sua mano alza il mio viso verso il suo.
«T-Taehyung-...», sussurro chiudendo gli occhi. Le nostre labbra sono sempre più vicine. Alcune ciocche dei suoi capelli mi solleticano il naso. Avanzo verso di lui per porre fine a questa tensione creatasi, ma... cado dal letto!
Cazzo, penso. Mi massaggio il braccio che ho schiacciato con il mio corpo cadendo. Non ci posso credere che sia stato solo un sogno. Sembra tutto così reale e surreale al tempo stesso. Forse, in fondo, avrei voluto fosse vero. Ma era solo uno stupido sogno. Prendo il cellulare posto sul comodino che, non so per quale grazia divina, sono riuscita a schivare e a non sbatterci la testa contro. È tardo pomeriggio, ho saltato il pranzo e i miei sono ancora a lavoro. Nonostante l'orario, il cielo di Seoul è ancora illuminato da un sole ormai non più tanto caldo come quello estivo. L'autunno si sta avvicinando, le foglie degli alberi diventeranno rossastre e cadranno.
Il mio stomaco inizia a brontolare, così mi alzo da terra e vado in cucina. Apro la credenza e prendo dei biscotti con gocce di cioccolato, i miei preferiti. Ritorno in camera e faccio i compiti, ma il cellulare inizia vibrare. Lo afferro e lo schermo si illumina: è una chiamata di Taeri.
«Ehi, come va?», le chiedo, ma subito prende parola.
«Come va?! Tu piuttosto. Ho saputo che ti sei scatenata e che poi-», s'interrompe facendo un risolino e riprende, «sei andata a letto con qualcuno?», immagino il suo volto trasformarsi in una smorfia maliziosa.
«No, no e ancora no!», mi affretto a correggere quello che ha appena detto, «Non sono andata a letto con nessuno, Taehyung mi ha solo aiutata a ripulirmi.»
«Hai detto Taehyung?», mi domanda con tono stupito.
«Sì, ma non è successo niente o almeno questo è quello che ricordo. Ho bevuto troppo e ad un certo punto la mia testa è partita.», gesticolo come se mi potesse vedere. Non ricevo alcuna riposta dall'altro capo della linea, così allontano il cellulare dall'orecchio per vedere se ho chiuso la chiamata per sbaglio. Faccio per chiamarla, ma la mia amica mi precede:«Youjin, devo andare.»
«Taeri, aspetta, che è successo?», le chiedo, ma mi chiude il telefono senza dire più niente, «Taeri?», ripeto, ma niente. Avrò detto qualcosa di sbagliato? Faccio spallucce e appoggio il cellulare sulla scrivania. Tiro fuori la felpa di Taehyung dalla lavatrice, la strizzo e l'appendo per farla asciugare. Spero sia asciutta per dargliela domani a scuola, penso.

Il giorno dopo

Entro in classe, vedo Mina e Koosung chiacchierare tra di loro. Appoggio la borsa sul banco e attiro l'attenzione dei miei amici, che stranamente diventano seri.
«Quindi, Koosung ti dicevo che ieri alla festa mi sono divertita da matta! Oh, non c'eri? Mi dispiace tanto, forse mi sono dimenticata di avvertire il mio migliore amico. Che sbadata, ormai ho troppi pensieri per la testa. Devo capire quale abito sia più appropriato per portarmi a letto un membro dei BTS» afferma sarcastica Mina rivolgendosi a Koosung che nel frattempo cerca di farla smettere di lanciarmi chiaramente delle frecciatine, «Ah, aspetta. Forse è meglio sculettare su un tavolino, così Taehyung potrà scop-...» continua imperterrita alzando il volume della voce, così da attirare gli sguardi dei nostri compagni di classe che iniziano a sparlare tra di loro.
«Mina, che cazzo di problemi hai? Abbassa la voce» le urlo tappandole la bocca con una mano, «Mi dispiace, ti ho già chiesto scusa. Ho sbagliato, ma alla fine era solo una stupida festa. Ce ne saranno delle altre» le dico cercando di rassicurarla.
«Per me non era una stupida festa, come dici tu. E lo sai quanto ci tenevo. Dovevi mandarmi uno stupido indirizzo, ci voleva tanto impegno?!» mi dice arrabbiata e mi sento in colpa. Se me ne fossi ricordata, ci saremmo potute godere la serata insieme ed io forse non avrei superato il limite ballando in quel modo con Taehyung.
«Aha, quindi, non dovevi badare a tuo fratello. Mi hai mentito, perché non dirmi subito la verità? Avremmo potuto rimediare» le dico con la gola rotta. Non abbiamo mai litigato in tutti questi anni di amicizia e, quando qualcosa non andava, ci dicevamo sempre tutto subito.
«Ormai ero troppo arrabbiata con te. Ci avevi piantati in asso ed io ero super gasata di passare una serata diversa in compagnia dei miei migliori amici» continua urlando, ma la nostra lite viene interrotta dalla professoressa che entra in classe per iniziare la lezione.

Mina non mi ha rivolto la parola per tutta la mattinata e, quando è suonata la campanella della ricreazione, si è alzata dal suo posto ed è uscita in tutta fretta dall'aula senza farmi parlare. Mi giro verso Koosung che nel frattempo aveva solo assistito alla scena.
«Youjin, dalle tempo di sbollire» mi dice semplicemente dandomi una pacca sul braccio per poi seguirla in mensa.
Sbuffo per via della situazione che si è creata tra me e la mia migliore amica. Mi dispiace vederla così, non l'ho fatto di proposito. Prendo la busta di carta con dentro la felpa di Taehyung, sperando di trovarlo in mensa.
Scendo le scale, ma mi scontro contro qualcuno che mi afferra per un braccio per non farmi cadere.
«Guarda dove cammini», ma perché questo ragazzo sembra essere sempre seccato?
«Grazie, Jungkook. Sempre molto cordiale» gli dico sfoggiando un sorriso falso. Rotea gli occhi e si accorge della busta che ho in mano.
«Cosa porti lì dentro?» mi chiede sbirciando.
«È la felpa di Taehyung. L'avevo sporcata e, quindi, gliel'ho lavata» gli rispondo e noto subito la sua espressione cambiare. Fa un ghigno e si mette le mani in tasca.
«Ah, sì. Giusto, la felpa di Taehyung» dice sottolineando il suo nome. Sogghigna e porta una mano davanti alla bocca.
«E allora?» domando scocciata.
«Stai diventando grande, Youjin», mi dà una pacca sul braccio e continua a ridere.
«Ma stai bene?», mi sta dando davvero fastidio. Cosa vuole dire con ciò? Odio quando le persone girano intorno alle cose. Senza rispondermi, sale qualche scalino, ma lo blocco afferrandolo per la manica della giacca della divisa scolastica. Si gira verso di me:«A proposito, sai dov'è Taehyung? Così posso ridargli la felpa.»
Ci pensa su per qualche secondo, poi ritorna quel suo maledetto ghigno:«Lo troverai sicuramente in palestra. Prova a vedere negli spogliatoi maschili, si starà cambiando», si volta e sale di corsa le scale.
Mi dirigo verso la destinazione indicatami da Jungkook. I corridoi sono vuoti e in palestra non c'è nessuno. Cammino fino a ritrovarmi difronte alla porta dello spogliatoio maschile. Busso alla porta sperando che Taehyung mi apra e che non debba entrare per forza. Non è permesso entrare negli spogliatoi del sesso opposto, lo dice il regolamento scolastico.
Busso di nuovo con più forza, sperando qualcuno apra la porta. Ma niente. Giro il viso a destra e a sinistra per vedere che non ci sia qualcuno, abbasso la maniglia ed entro chiudendomi la porta alle spalle. Vedo un borsone nero sulla panchina e una divisa scolastica all'attaccapanni sopra di esso, ma del proprietario nessuna traccia. Mi dirigo verso le docce e contemporaneamente mi ritorna alla mente il sogno dell'altro giorno e di quando mi sono svegliata di fianco a Taehyung dopo la festa. Un fuoco dentro lo stomaco, il cuore mi batte veloce.
«Taehyung?» chiedo nuovamente in cerca di una risposta, ma l'unico risultato che ottengono è una mano che mi afferra per il polso e con un movimento repentino mi fa sbattere la schiena alle piastrelle gelide delle docce maschili. La luce è spenta e non ci sono finestre che danno sul campo, quindi non vi entra luce dall'esterno. Sento il corpo del ragazzo avvicinarsi vorace verso il mio. Il braccio appoggiato alla parete di fianco al mio viso e la mano ferma sul mio polso mi bloccano ogni via d'uscita.
«Ti stavo aspettando», la voce di Taehyung esce rauca e profonda. Il mio cuore accelera sempre più, deglutisco a fatica. Mi scosta i capelli e subito mi ritorna in mente il ballo sensuale a casa di Jungkook. Sento le sue labbra sfiorare la mia pelle. Stringo gli occhi e riesco a dire tutto d'un fiato:«Taehyung, ti ho riportato la felpa.»
Rimango in apnea in attesa di una sua risposta. Immediatamente si ferma e con un gesto naturale accende la luce delle docce cliccando il pulsante posto subito di fianco a lui. Non appena si abitua alla luce, strabuzza gli occhi:«Oh, Youjin. Sei tu, aspettavo un'altra persona», dice sporgendosi verso lo spogliatoio per vedere se fosse arrivato qualcun altro.
«Jungkook mi ha detto che ti avrei trovato qui» mormoro abbassando il capo.
«Certo, quel cazzone di Jungkook» dice mettendo le mani nella tuta grigia.
«Comunque, volevo sdebitarmi del tuo aiuto e così ti ho lavato la felpa dato che era sporca. L'ho trovata nella vasca e mi sembrava il minimo» dico porgendogli la busta con all'interno l'indumento. Rimaniamo a guardarci per un po'. Ha ancora i capelli umidi, come di chi è uscito da poco dalla doccia, e indossa una semplice maglietta nera con lo scollo largo così da far intravedere le clavicole. Strani pensieri si insinuano nella mia mente e simultaneamente Taehyung si avvicina a me. Senza volerlo protendo il collo verso di lui come se desiderassi qualcosa, ma vengo riportata alla realtà quando dice:«Grazie, Youjin», sfoggia quel suo sorriso quadrato che tanto piace alle ragazze della mia scuola. Ed, effettivamente, è proprio bello. Oh, ma a cosa penso?!
Ricambio il sorriso e continua dicendo:«Ricordati che oggi ci sono le prove», sembra come se quella sera non fosse successo niente. Non prova anche lui un fuoco nello stomaco?
L'unica cosa che riesco a fare è annuire e uscire immediatamente dallo spogliatoio maschile. Chiudo la porta alle mie spalle e mi appoggio. Ma cosa mi sta succedendo? Mi tocco il viso ed è caldo. È sicuramente la febbre.

Prima che la campanella possa suonare, riesco a mangiare in mensa. Quando arrivo, mi guardo attorno per capire dove si siano seduti Mina e Koosung. Mi avvicino verso il loro tavolo, ma, non appena Mina si accorge della mia presenza, mette la sua borsa sulla sedia vuota e mi guarda seria. Okay, non mi vuole tra i piedi. Non so come farmi perdonare. Taeri mi chiama dall'altra parte della stanza:«Youjin, vieni a sederti. Non stare lì impalata.»
Seduti al tavolo con lei ci sono tutti, anche Jungkook che, quando pone il suo sguardo su di me, iniziare a sogghignare mettendo in risalto i suoi incisivi da coniglio.
«Sei proprio un coglione» gli dico sbattendo il mio piatto sulla superficie di plastica e sedendomi di fianco a Taeri. Attiro lo sguardo degli altri, mentre Jungkook fa finta di niente continuando a mangiare il suo panino.
«Youjin» mormora Taeri confusa.
«La tua amica ha avuto di nuovo un incontro ravvicinato» dice sorridendo soddisfatto. Che coglione, penso e sbuffo. Per fortuna, il discorso va a scemare da solo. A quanto pare nessuno è interessato ad approfondire l'argomento.
Riesco a malapena a finire il mio pranzo che la campanella suona.

Le ultime lezioni passano velocemente e Mina non ha degnato di uno sguardo. Koosung le sta sempre appresso, come se fosse il suo cagnolino, e della sua opinione non ne ho visto nemmeno l'ombra. Stanca del comportamento infantile della mia amica, prendo la mia borsa ed esco dall'aula senza salutare. Vedo Taeri aspettarmi fuori al cancello appoggiata al finestrino di una Jeep nera, quella di Jungkook. Ridono e scherzano come se si conoscessero da tanto tempo, e me lo ha confermato la fotografia che ho visto sul mobile nel soggiorno di Jungkook. Ma, allora, perché non dirmelo? Se sono amici, perché non l'ha fatta entrare prima nel club?
Taehyung non me l'ha mai permesso, ripenso alle parole di Taeri quella sera in cui si è ubriacata. Gli avevo chiesto di darmi il suo indirizzo di casa e mi ha dato quello di Jungkook. Che convivessero? Questo pensiero mi occupa la mente al momento. Forse è per questo che ha voluto che ci incontrassimo a casa mia prima di andare alla festa? È per questo che Jungkook, quando gli ho chiesto dove si trovasse la mia amica la mattina dopo, mi ha risposto nella sua stanza?
Nel frattempo, mentre la mia mente si riempiva di pensieri, mi ritrovo di fianco a Taeri, senza nemmeno accorgermene.
«Youjin, salta su. Ci danno un passaggio per andare alle prove tutti insieme» trilla la corvina battendo una mano sul cofano della Jeep. Questo gesto fa innervosire Jungkook che spunta dal finestrino dicendo:«Ehi, giù le mani dalla mia bambina!», poi si volta verso di me, mi guarda accigliato e mi fa cenno di salire in macchina.
Prima di farlo, mi giro verso il cancello della scuola e lì vedo Mina guardarmi con la fronte corrucciata e le braccia incrociate sotto il seno. Ci guardiamo per qualche secondo, ma poi entra di nuovo nell'edificio. Perché non può essere felice per me?
Taeri si siede nel posto davanti, di fianco a Jungkook, mentre io mi ritrovo dietro con Jimin e Taehyung. Ed io dove dovevo sedermi? Proprio di fianco a Taehyung, non ci posso credere.
Jimin si sporge in avanti e mi saluta dolcemente con una mano, mentre il ragazzo dai capelli color cioccolato fondente non mi degna nemmeno di uno sguardo puntando, invece, gli occhi dritto davanti a sé. Ricambio il saluto di Jimin con un sorriso sincero, ma il mio sguardo viene catturato dal profilo del ragazzo di fianco a me. Non appena accenna a girarsi nella mia direzione, mi volto di scatto verso il finestrino a cui mi stringo per non stare addosso a lui.
Inizio così a viaggiare con la mente guardando il cielo di Seoul diventare sempre più buio. Durante il breve tragitto, Taeri decide di prendere il controllo della radio e comincia a mettere le sue canzoni preferite. Ad un certo punto, parte Sorry, Sorry dei SUPER JUNIOR ed iniziano a cantare a squarciagola: Jungkook con una mano sul volante e l'altra fuori dal finestrino da cui si sporge attirando gli sguardi accigliati di qualche ajumma,* Taeri fa finta che il suo cellulare sia un microfono e Jimin infila la testa tra i due sedili anteriori e prende a cantare insieme alla ragazza seduta di fronte a lui, come se stessero facendo un duetto.
Solo che, così facendo, il biondo non fa altro che spingere Taehyung verso di me, il quale sorride alla vista dei suoi amici divertirsi, ma forse non si accorge delle nostre gambe che si sfiorano, proprio come quella sera.
Quando, però, si toccano definitivamente, il sorriso quadrato di Taehyung si sposta sul mio viso. Vengo catturata dai suoi occhi profondi, ma avverto un certo calore sulle guance non appena il moro mi cinge la spalla con un braccio. Ed eccolo di nuovo, quel ghigno. Abbasso lo sguardo sulla mia borsa e stringo i manici per l'imbarazzo.
«Non sembravi così timida l'altra sera» sussurra avvicinandosi al mio orecchio e quella vicinanza provoca piccoli brividi nel mio corpo. Rivolge uno sguardo agli altri, intenti ancora a cantare e a ballare sulle note di quella canzone, per poi ritornare alla posizione precedente:«Magari potremmo riprendere da dove ci siamo fermati.»

* La ajumma è una signora di mezza età la cui caratteristica peculiare è la permanente.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro