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Capitolo 6

«Non ci posso credere che la mia amica, Lee Youjin, sia stata invitata aduna festa dei BTS!» urla Mina sedendosi sul banco di Koosung. «Sono o non sono fortunata ad avere un'amica così fantastica?!» continua arricciandosi una ciocca di capelli, «Ma vi rendete conto? Finalmente li conosceremo. Sono elettrizzata!», improvvisamente cessa di parlare. Si porta un dito davanti alla bocca e guarda in alto con fare confuso, assorta nei suoi pensieri. Ma, dato che siamo amiche fin da piccole, so già a cosa sta pensando:«Come dovrei vestirmi? Non ho niente, forse dovrei...», ecco, come vi dicevo. Koosung ed io ci lanciamo uno sguardo, sapevamo entrambi che lo avrebbe chiesto.
«Youjin, dobbiamo assolutamente andare a fare shopping. Non posso andare ad una loro festa con degli straccetti addosso!» dice sporgendo il labbro inferiore e facendo risaltare le guance paffute.
«È solo una stupida festa, cosa vuoi che importa come ti vesti? E poi stai benissimo vestita come sempre» dice Koosung con aria scocciata.
«Tu non vuoi che mi metto in tiro per quei bei sette fustacchioni!» esclama Mina incrociando le bracci al petto con la voce più acuta.
«Koosung, sei per caso geloso?!» dico alzando e abbassando le sopracciglia repentinamente.
Il mio amico rotea gli occhi e posa il suo sguardo su quello di Mina:«Assolutamente no, anzi sicuramente ci saranno un sacco di ragazze alle loro feste data la loro fama da puttanieri. Mi dovrò mettere in tiro per far colpo su di loro» dice a denti stretti. La sua frase fa scattare in piedi Mina che si risiede al suo posto dopo aver guardato male Koosung per tutto il tempo.
Non capisco davvero cosa sia successo a quei due. Da quando sono tornata dalle vacanze estive, li trovo... diversi, ma poco importa. Anch'io sono molto eccitata per la festa: sarà la mia opportunità per conoscerli meglio. Magari dietro al loro fare arrogante, saccente, presuntuoso e... ho già detto arrogante?! Comunque, magari saranno dei ragazzi normali. Anche se dopo che li ho visti fare i cretini alle prove, penso che dovrei aspettarmi di tutto e di più da loro.

Dopo le lezioni, mi dirigo verso l'edificio in cui proviamo. Al bancone c'è la stessa ragazza di ieri, ho scoperto che si chiama Chaeryl. Mi avvicino a lei che subito mi ricambia con un enorme sorriso:«Youjin, che ci fai qui?»
«Sono qui per le prove», mi pare ovvio, aggiungerei.
«Non te l'hanno detto i ragazzi?», mi guarda con aria sorpresa, «Oggi non ci sono per via della festa» dice battendo le mani freneticamente.
«Oh, non ne sapevo nulla. Si saranno dimenticati di avvisarmi con tutti i pensieri che hanno per la testa!» dico imbarazzata agitando una mano in aria e appoggiandomi al bancone. Grazie per aver tenuto conto di me, ragazzi. Non dovrei meravigliarmi. Però, almeno Taeri poteva dirmelo. Sospiro per poi salutare Chaeryl:«Ci vediamo dopo, allora!» dice sorridendomi.
«Sei stata invitata anche tu?» le chiedo voltandomi verso di lei. Non sapevo che fossero così amici; dopotutto è solo la ragazza del bancone.
«Sono la ragazza di Hobi, come potevo non essere invitata?!», ride sonoramente. Le scappa un grugnito, così si copre la bocca imbarazzata. Si sistema i capelli e ritorna col suo solito sorriso.
«Non pensavo che qualcuno di loro fosse fidanzato», faccio spallucce e mi volto per uscire, «Allora, a dopo!» la saluto.
Non appena mi ritrovo fuori dall'edificio, mando un messaggio a Taeri.

Taeri
Non hai letto i messaggi sul gruppo?
Risponde quasi immediatamente. Gruppo? Quale gruppo? Entro su KakaoTalk e solo ora mi arrivano tutte le notifiche. Aspetta... significa che ora ho il loro numero? E loro il mio? Ma a cosa sto pensando! Sventolo una mano davanti alla fronte come per scacciare questi stupidi pensieri.

Me
Scusami, Taeri. Li ho ricevuti solo ora!

Taeri
Non ti preoccupare! Per stasera rimaniamo come ieri?

Me
Certo, come da accordo!
Le mando un occhiolino.

Taeri
Perfetto, a dopo.
Infilo il cellulare nella tasca della giacca e mi incammino verso casa.

Non appena metto piede in camera mia, mi arriva una chiamata da Mina:«Youjin!» strilla mugugnando dall'altro capo della linea.
«Ehi, cos'hai?» le domando confusa.
«Niente, ecco cosa ho!» sbuffa, «Non ho niente per la festa di stasera. Mi accompagni al centro commerciale?», non ho nemmeno il tempo di aprire bocca che subito Mina mi precede, «Perfetto, ci vediamo lì!» dice tutta contenta e chiudendo la chiamata.
Fisso per un po' lo schermo del cellulare. È la prima volta che ho una conversazione, se così si può definire, così corta con la mia amica.
Appoggio le mie cose sul letto ed inizio a spogliarmi della divisa scolastica. Fuori è una bella giornata. Spero che questo clima ancora estivo non svanisca subito. Il cielo di Seoul è tinto di un azzurro pieno e in lontananza si intravede già del giallo e dell'arancio.
Indosso le prime cose che trovo nell'armadio: un paio di pantaloncini di jeans chiari e una canotta bianca. Molto semplice. Infilo le mie amate sneackers, anch'esse bianche, e vado in bagno per lavarmi i denti e sistemarmi i capelli. Prendo uno zainetto, il portafoglio e le chiavi di casa. Sono pronta per andare! Aspetta... dimenticavo il cellulare. Okay, ora sono pronta per andare!

Ogni volta che esco al centro commerciale con Mina è peggio di andare al militare. È un continuo girare e magari alla fine non compra nulla. Un giorno mi sono ritrovata a girare tra gli scaffali di un negozio da uomo, solo perché le piaceva il profumo che emanava.
«Youjin, sai già cosa metterti stasera?» mi chiede guardando le vetrine attorno a sé.
«Avevo in mente di indossare quella tutina rossa con i dettagli floreali» le rispondo.
«Mh, carina» dice semplicemente. Mh, carina?! Sa che è la mia preferita.
«Non ti piace?» le chiedo triste.
«No, mi piace. Ma non pensi che dovresti osare di più? Ormai hai diciotto anni, non sei più una ragazzina» mi dice prendendomi per mano e facendomi entrare in un negozio, «Ecco, dovresti provare qualcosa come questo!», è un vestitino nero, lascia la schiena nuda e ha due piccoli spacchi ai lati dei fianchi.
«Non pensi sia troppo per una festicciola in casa? Starà bene al manichino, ma non di certo a me» esclamo guardandola con sguardo ovvio.
«Youjin, hai poco autostima. Sei una gran bella ragazza e nemmeno te ne accorgi. Tieni, vallo a provare!» dice dandomi uno spintone, per poco non mi fa cadere per terra.
Mentre mi dirigo verso i camerini, osservo il vestito. Non sarà troppo succinto?, mi domando. Non vorrei avere gli occhi puntati addosso, magari sembrerei anche fuori luogo. Probabilmente non mi sentirei a mio agio con indosso questo abito, però, devo ammettere che è molto bello.
Dopo essere entrata nel camerino ed essermi spogliata, indosso il vestito che mi ha consigliato Mina. Devo ammettere che non è male. Cade morbido sulle mie curve, i miei lunghi capelli scuri mi solleticano la schiena nuda. Giro un po' su me stessa guardandomi allo specchio. Per una volta nella mia vita mi sento bella.
Vengo risvegliata dai miei pensieri quando improvvisamente la tenda del camerino non viene aperta del tutto:«Mina, mi hai fatto prendere un colpo!» le urlo contro portando istintivamente le mani davanti al seno.
«Sei troppo lenta! Dai, fammi vedere per bene come ti sta» esclama spostandomi per osservare meglio, «Youjin, sei... bellissima!» dice con gli occhi a cuoricino.
«Davvero? Ne sei sicura?» le chiedo ancora un po' titubante.
«Al 100%, tutti gli occhi saranno su di te e farai faville stasera. Il mio piccolo pulcino sta crescendo!» dice facendo finta di commuoversi. Scoppiamo a ridere.

Prendiamo l'autobus per tornare a casa e durante il tragitto parliamo del più e del meno.
«Mandami l'indirizzo di casa di Jungkook appena puoi. Ci vediamo direttamente lì! Avviso Koosung, a dopo» dice Mina salutandomi.
Entro in casa e stranamente trovo i miei genitori accoccolati sul divano a guardare la televisione. È molto raro trovarli così.
«Ciao tesoro, come mai sei tornata prima da scuola?» mi chiede mia madre cambiando canale.
«Oggi non c'erano le prove» le rispondo senza pensarci e subito mi pentodi aver aperto bocca.
«Prove? Quali prove?» mi domanda confusa.
«S-stiamo facendo delle prove... sui limiti! Delle sorte di verifiche, ecco» dico impacciata. E mi fiondo in camera per non ricevere altre domande. Che stupida, Youjin. Per poco non ti facevi scoprire!, urla la mia coscienza. E come darle torto.
Appoggio la busta con dentro il vestito sul letto e mi stendo, ma improvvisamente qualcuno bussa alla porta della mia stanza.
«Posso entrare?» chiede mia madre. Spero si sia bevuta la storia delle verifiche. Le fanno cenno con la testa e si avvicina alla mia scrivania per poi sedersi sulla sedia.
«Cosa hai comprato?» mi chiede guardando la busta sul letto.
«Un vestito, me lo ha consigliato Mina per la festa di stasera» le rispondo rovistando nel comodino per trovare dell'intimo nero.
«Vai ad una festa? Perché non ci hai detto niente? E chi sono queste persone che l'hanno organizzata?» inizia a fare domande a raffica e quasi non la smette più.
«Alcuni dell'ultimo anno hanno deciso di farne una per festeggiare la fine di questo lungo ed estenuante viaggio che è il liceo!» le rispondo ironica.
«Mh, mi raccomando. Noi abbiamo una cena di lavoro, ma per ogni cosa puoi chiamarci. E stai attenta: non bere bibite già aperte, non accettare drink da nessuno, non sai mai cosa possono averci messo dentro!», dopotutto è una madre come tutte le altre.
«Lo so, mamma» le rispondo quasi ridendo. Mi dà un bacio sulla fronte e poi torna in soggiorno da mio padre.
Prendo tutto quello che mi serve e mi fiondo in bagno per farmi una doccia e prepararmi.

Dopo un'oretta abbondante torno in camera con addosso l'accappatoio non avendo il reggiseno. Prendo il vestito che era rimasto nella busta, tolgo l'etichetta e lo indosso. Mi guardo allo specchio: mi sento bella. Passo la piastra sui capelli, sono lisci come degli spaghetti. Mi siedo alla scrivania ed inizio a truccarmi, non troppo pesantemente, ma ecco che esagero con l'illuminante. Ora sembro un lampione, brillo di luce propria.
Improvvisamente il campanello della porta suona. Sarà sicuramente Taeri, penso tra me e me.
«Apro io!» urlo per farmi sentire dai miei che intanto sono andati nella loro camera da letto.
«Ciao Youjin, pronta per divertirci?» esclama la mia amica agitando una bottiglia gigante di vodka.
«Ssh, i miei genitori stanno di là. Non farti vedere con questa cosa in mano o non mi faranno uscire per il resto della mia vita!» le sussurro porgendole una busta di carta.
«Youjin!» aggiunge Taeri guardandomi da capo a piedi, «Sei bellissima con questo vestito. Sono certa che è merito di Mina, quella ragazza ha stile», confermo quello che ha detto. Inoltre, anche lei è fantastica: ha un vestitino attillato che le fascia tutto il corpo di colore rosa antico, sembra essere di raso. Forse un po' troppo corto per me, ma lei se lo può permettere, quindi...
«Buongiorno signor Lee, buongiorno signora Lee» dice Taeri non appena i miei genitori spuntano alle mie spalle, «Io sono Kim Taeri, un'amica di Youjin. Ci siamo incontrare al club di Mu...» continua, ma la blocco immediatamente.
«Matematica Avanzata! Ci confrontiamo spesso sugli esercizi, siamo un team» rido nervosamente mentre Taeri mi guarda confusa, ma subito sta al gioco e capisce la situazione.
«Sì, infatti. Sono cose difficili, quindi ci aiutiamo a vicenda» sorride impacciata.
«Okay, noi andiamo in stanza e finiamo di prepararci. Ciao!» esclamo chiudendoci in camera e non lasciando tempo ai miei genitori di parlare.
Chiudo la porta alle mie spalle e mi ci appoggio tirando un sospiro di sollievo.
«Non sanno che sei entrata nel club di Musica, vero?», Taeri incrocia le braccia sotto al seno e guarda fuori dalla finestra. Io abbasso lo sguardo e faccio un cenno di negazione con la testa.
«Se lo sapessero, non me lo permetterebbero più di frequentare. E ora che ne faccio parte non voglio mandare tutto a puttane.»
«Non ti preoccupare, manterrò il segreto» dice voltandosi verso di me e mostrandomi un sorriso sincero.

Finisco di prepararmi e usciamo di casa. È diventata sera a Seoul e il cielo si è riempito di stelle, è un peccato rinchiudersi in casa. Non appena arriviamo al portone del palazzo, Taeri suona il citofono e a rispondere è Jimin:«Chi è?» urla con voce acuta. Potevamo già sentire la musica ad alto volume.
«Taeri e Youjin!» grida a sua volta la mia amica per farsi sentire. Il portone subito si apre.
Non ricordavo avessi fatto così tanti scalini quella volta che ho accompagnato Taeri dopo essersi ubriacata. Siamo arrivate all'ultimo piano del palazzo dove ci sono solo due case, tra cui quella di Jungkook. Bussiamo e Jimin ci accoglie:«Buonasera ragazze, siete fantastiche», fa un breve pausa quando si volta verso di me, prima di riprendere il discorso, «Wow! Youjin, non ti avevo mai vista in queste vesti. Se vuoi, potremmo uscire insieme un giorno di questi» dice facendomi l'occhiolino e prendendomi in giro.
«Jimin, smettila di importunarla. Vai dalle tue cagnoline piuttosto, ti stanno aspettando scodinzolando!» risponde Taeri indicando con il mento quattro ragazze intente a bere il loro drink con una cannuccia e a spogliarlo con sguardo malizioso. Jimin, dal canto suo, le osserva e ritornando su di noi fa spallucce per andare verso quelle ragazze a braccia aperte.
Mi guardo attorno e l'appartamento è enorme, nonostante si trovi in un condominio. C'è anche il terrazzo dove noto un bidone di birra. La musica è a tutto volume che quasi non riesco a sentire cosa mi sta dicendo Taeri a fianco a me:«Youjin, accompagnami in cucina, così poso 'sta cosa.»
La seguo, vedo che conosce molto bene questa casa. Ma mi chiedo se già li conosce da tempo, come mai non l'hanno fatta entrare subito nel club? È talentuosa e bellissima. Poi mi ritornano in mente le parole di Taeri prima di vomitare tutto il soju ingerito:«Taehyung non me lo ha mai permesso.»

La casa inizia a riempirsi sempre più, così Taeri ed io usciamo in terrazzo per respirare aria pulita e ci versiamo della birra in bicchieri di plastica rossi. Non è molto amara, perfetta per me che non bevo molto.
«Mai tuoi amici? Non vengono più?» mi chiede sorseggiando e appoggiandosi al muretto del terrazzo. Oddio, Mina e Koosung. Me sono completamente dimenticata!, penso maledicendomi da sola.
«Cazzo!», con un movimento repentino prendo il cellulare dalla borsetta e mando un messaggio a Mina. La risposta tarda ad arrivare. Sarà sicuramente arrabbiata con me, sapevo che ci teneva ma mi è sfuggito completamente dalla mente.
«Continua a non rispondere» dico a Taeri, ma ecco che lo schermo si illumina.
Mina
Non ti preoccupare, Youjin. Non sarei potuta più venire, devo badare al mio fratellino, e Koosung mi sta facendo compagnia. Divertiti.
Di solito mette qualche faccina o altro. Dovrò trovare un modo per perdonarmi.
«Dai, Youjin. Non disperare ora. Può capitare di dimenticarsi le cose, ma ora è tempo di divertirci. Tieni, prendine un altro po'. Ti servirà per scioglierti!» dice Taeri riempiendomi il bicchiere. Mi prende per mano e ritorniamo dentro. Mentre ci facciamo spazio tra la marea di persone, alza il bicchiere per non farselo buttare addosso e agitai fianchi a ritmo.
Continuo a bere la mia birra finché non mi disgusta. Ballo un po' con Taeri, ma le dico che vado in cucina per cercare qualcosa da sgranocchiare. Annuisce col capo e ritorna in pista, muovendosi sensuale e richiamando l'attenzione delle persone a lei accanto.
Mi avvicino all'isola della cucina dove vi sono patatine di ogni tipo e altri aperitivi. Mi siedo su uno sgabello e appoggio le braccia sul marmo freddo che mi provoca subito la pelle d'oca. Osservo le persone e noto alcuni visi familiari, già incontrati a scuola. Noto Chaeryl seduta sul divano insieme a Hoseok: lei con le gambe su di lui che giocherella con la sua mano e lui che le cinge la schiena col braccio posato sul suo sedere. Ridono e scherzano, si scambiano baci affettuosi e passionali.
Non so perché li stia fissando, ma sono davvero belli insieme. Anche loro notano il mio sguardo su di loro e mi salutano agitando una mano, hanno lo stesso sorriso raggiante. E ritornano a parlare tra di loro.
Continuo ad osservare l'ammasso di gente nel salone di Jungkook e tra di loro la mia attenzione viene richiamata da due ragazzi che ballano a ritmo di musica. I loro passi mi fanno sorridere, sono divertenti e devo ammettere che hanno anche un bel fisico. Mi piacerebbe sapere chi sono, magari vengono nella mia scuola. Capisco che uno è Jimin, ma non riesco a vedere il volto dell'altro ragazzo, nascosto dal cappuccio della felpa nera.
Mentre cerco di capire chi sia, improvvisamente un brivido percorre tutta la mia schiena nuda, qualcosa di bagnato e gelido.

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