Capitolo 23
L'indomani mattina mi ritrovo nel mio letto. Devo essermi addormentata e Shawn mi ha riportata a casa. Guardo la sveglia sul comodino ed è l'alba. Dalla finestra della mia camera vi entra la luce del sole che sta sorgendo pian piano. Guardo il soffitto pensierosa, sospiro. Mi metto seduta sistemando il cuscino dietro la schiena e appoggiandomi alla testata foderata del letto. Incrocio le braccia e corrugo la fronte.
«Youjin, mi piaci», le parole di Shawn continuano a rimbombare rumorose nella mia mente. E quel bacio. Perché sento un peso sul petto?, penso portando le mani sul cuore e stringendo la stessa felpa che indossavo ieri. Perché mi sento così in colpa? Non ho fatto niente di male, dopotutto. Abbraccio le ginocchia e vi poggio la testa sopra.
«Youjin, ascoltami», improvvisamente compare l'immagine di Taehyung all'entrata dell'aeroporto, «Ti prego, non andartene», la sua mano nella mia. Perché non riesco a togliermelo dalla mente? Una piccola lacrima solca la mia guancia che subito asciugo col dorso della mano. Perché devo spendere tutte le mie lacrime per lui? Lo sai benissimo, Youjin. Non è vero, non è così. Allora, perché ti senti così? Perché-... I miei pensieri si bloccano. Perché mi sento così?
Improvvisamente il mio cellulare inizia a vibrare, lo afferro. Chi può essere a quest'ora? Quando leggo il nome del mittente, spalanco gli occhi per lo stupore. I miei occhi iniziano a diventare lucidi. Il messaggio dice:«Questo è il mio regalo di Natale per te» e allegato vi è un audio, dura circa un minuto. Cosa può essere?, penso confusa e agitata al tempo stesso. Prendo le cuffiette appoggiate sul comodino, le mie dita tremano prima di cliccare sullo schermo e far partire l'audio. Sento il suono di una chitarra suonare una melodia già conosciuta, la stessa che fecero ascoltare a me e Taeri i ragazzi quando ci annunciarono di star scrivendo una canzone, ma più lenta e romantica. Immediatamente, però, vengo rapita dalla sua voce. All'udire quelle parole le lacrime iniziano a bruciare sul mio volto. Taehyung...
Perché scuoti il mio cuore?Tienimi stretto, prima che ti baci, prima che il mio cuore ti lasci andare.Dì quello che vuoi.Non appena la canzone finisce, tolgo le cuffiette dalle orecchie scaraventandole sul letto. Il mio corpo è scosso dai singhiozzi che tento di frenare. Mi alzo velocemente dal letto, mi sistemo i capelli in una coda alta ed esco di casa. Una passeggiata mi schiarirà le idee.
Per strada non c'è nessuno, solo qualcuno che è andato a correre. La città deve ancora svegliarsi. Faccio solo pochi metri da casa di Paul che noto una macchina familiare. Mi asciugo con la manica della felpa le ultime lacrime, mi ci avvicino incuriosita e all'interno vi è un ragazzo riccioluto che sta dormendo nei sedili posteriori. Busso al finestrino, ma niente. Busso più forte ed esclamo:«Shawn!», al rumore il ragazzo sobbalza per lo spavento.
Con il viso ancora addormentato si guarda attorno, si asciuga la saliva all'angolo della bocca e si stropiccia gli occhi:«Ah, che mal di schiena!» esclama stiracchiandosi. Si volta verso il finestrino e nota che lo sto guardando divertita:«Youjin, che ci fai qui? E che ore sono?», scende dall'auto e mi osserva assottigliando lo sguardo, «Perché i tuo occhi sono rossi e gonfi?», abbasso il capo, «Hai pianto?», Shawn mi prende il viso nelle sue mani e lo solleva per vedere meglio. La voce di Taehyung, così triste e malinconica, riecheggia nella mia mente e sento le lacrime riaffiorare prorompenti. Nascondo il mio volto tra le mani e Shawn mi abbraccia, stringendomi forte. Non dovrei essere tra le tue braccia, penso.
«Scusami» mormoro con voce tremante allontanandomi da lui.
«Youjin-...», tenta di prendermi per mano, ma lo fermo.
«Shawn, non posso continuare così», lo guardo dritto negli occhi, «Non posso fuggire dai miei sentimenti.»
«Youjin, ti ha mentito su sua sorella. Non si è fidato di te», queste sue parole mi feriscono, non perché ha detto la verità, ma perché le sta usando per un fine personale. Mi ha confessato ciò che prova per me ed ora è solo l'egoismo a parlare.
«Shawn, non posso farti soffrire. Taehyung ha sbagliato, ma io-...» mi blocco, deglutisco nervosamente, «Io lo amo», inaspettatamente mi sento come sollevata.
Il riccio indietreggia lontano da me:«Lo so», lo guardo confusa, «L'ho capito ieri, dopo il bacio. L'ho capito stamattina, hai pianto per lui. Il tuo cuore è già occupato da qualcun altro», sospira come se già sapesse che questo momento sarebbe arrivato, «Cosa farai ora?»
«Cosa farò?» penso e ripenso alla sua domanda. Cosa farò ora?
Shawn prende il suo cellulare dalla tasca della felpa e digita qualcosa:«Domani sera c'è un volo per Seoul, dovresti prenderlo», lo osservo sorpresa. È davvero maturo per la sua età, ha rinunciato ai suoi sentimenti pur di vedere la ragazza che ama felice. Lo ammiro.
«Pensi che mia madre vorrà?»
«Perché deve saperlo?!» dice con una mezza risata. Gli sorrido ringraziandolo:«Ti aiuterò io, Youjin. Se si mettesse contro, farò in modo che non ti ostacoli a prendere quell'aereo», i miei occhi diventano nuovamente lucidi e lo abbraccio. Shawn rimane sorpreso dal mio gesto inaspettato, ma poi mi stringe come se fosse l'ultimo.
Shawn mi ha aiutato a comprare il biglietto per la partenza di domani e, dato che nell'appartamento di Paul non c'è nessuno, mi sta aiutando anche a fare le valigie:«Portiamole già nella mia auto, così tua madre non si accorge di niente.»
«Mi accompagni tu in aeroporto?» gli chiedo.
«Certo, non posso lasciarti andare da sola», sorridiamo.
«Che scusa mi invento?» gli domando cercando di chiudere la valigia.
«Ti verrò a prendere e le dirò che ci faremo un giro. Poi, quando sarai seduto al tuo posto sull'aereo, le dirai che stai tornando a casa tua», casa mia. Già, questa non è casa mia e non lo sarà mai. Annuisco al piano di Shawn e lo aiuto a portare le valigie in macchina.
«Il 30 sarà il loro compleanno, devo comprar loro qualcosa» mormoro riflettendo ad alta voce.
«Di Taehyung e Taeri?», annuisco alla sua domanda, «Facciamo un giro. Abbiamo finito qua, sicuramente troverai qualcosa di bello» esclama Shawn chiudendo il portabagagli.
Camminiamo per le vie di Los Angeles, ci sono tanti piccoli negozietti molto carini. Guardo le vetrine speranzosa di trovare qualcosa. Che regalo ho in mente vi starete chiedendo. Mmh, fatemi pensare. Vorrei qualcosa di particolare, che possa racchiudere dei ricordi, che possa utilizzare per ricordarsi dei momenti felici e memorabili. Passiamo accanto ad un'altra vetrina e qualcosa attira la mia attenzione. È un negozio di fotografia, esposte ci sono delle vecchie fotocamere, alcune più recenti. Sulla parete dei portafoto molto carini. Subito una lampadina si accende nella mia testa.
«Ci sono!», Shawn si gira verso di me. Appoggio entrambe le mani sulla vetrina, felice di aver trovato il regalo perfetto per Taehyung e Taeri. Mi mordo il labbro inferiore raggiante e subito mi volto verso il mio amico:«Questi saranno il loro regalo di compleanno.»
Shawn mi osserva felice, ma intravedo una tristezza velata nei suoi occhi:«Entriamo, allora.»
Non appena apro la porta d'ingresso del negozio, la campana a vento tintinna dal soffitto richiamando l'attenzione del proprietario, un signore con i capelli grigi, magrolino e con degli occhiali rotondi e sottili. Era seduto sulla sedia al bancone, la schiena ricurva e gli occhi chiusi. Stava dormendo?, mi chiedo.
«Buongiorno, signore», m'inchino davanti a lui.
«Oh, dei giovanotti. Era da molto che non vedevo dei ragazzi così giovani in questo negozio» esclama il signore sorridendo. I suoi occhi diventano talmente piccoli da scomparire.
«Non vanno bene gli affari, signori?» gli chiede Shawn avvicinandosi al bancone a cui si appoggia.
Il signore scuote la testa:«Purtroppo, al giorno d'oggi con questa tecnologia tutti usano il cellulare, nessuno stampa più le foto o compra delle macchinette», sospira affranto come se stesse ricordando i vecchi tempi di quando era più giovane. Il mondo è cambiato e con esso le nostre abitudini, ma il mondo della fotografia mi ha sempre affascinata. Ricordo che quando ero una bambina e andavo a casa di Mina, i suoi genitori ci mostravano sempre le fotografie di quando erano giovani, dei viaggi che hanno fatto, dei momenti che hanno passato. E stampare su carta momenti della vita passata li rende eterni, questo è sempre stato il mio pensiero.
«Quella macchina fotografica in vetrina è funzionante?» chiedo al signore.
«Quale, signorina?» e gliene indico una con l'impugnatura in similpelle arancione, «Certo, sono tutte utilizzabili in questo negozio. Oh, tranne quelle lì in alto e queste alla sua destra», trattengo una risata per l'ingenuità di questo signore.
«Perfetto, può inserire già un rullino al suo interno? È un regalo per una persona speciale e vorrei che, appena lo scartasse, la utilizzi subito» gli chiedo sorridendo imbarazzata. Il signore mi sorride gentilmente e annuisce.
Usciamo dal negozio ringraziando il signore che tutto contento torna al bancone per poi rimettersi a dormire, come se non avessimo trascorso alcun tempo lì dentro. Ho comprato anche un portafoto per Taeri e ho fatto stampare delle foto di me e di lei che avevo scattato col cellulare. Spero che questi regali siano di loro gradimento. Penso che a Taehyung piacerà. Ricordo che, quando mi sono ritrovata nella sua camera dopo la festa, di fronte al letto vi era una mensola con sopra diversi tipi di macchine fotografiche, rullini e obbiettivi. Deve esserne appassionato, anche se non ho visto molte foto sparse qua e là. Forse è una di quelle persone che conserva gelosamente i suoi ricordi in una scatola. O forse non le ha mai sviluppate.
«Grazie, Shawn» mormoro mentre camminiamo.
«Per cosa?» mi chiede guardando dritto di fronte a sé.
«Per tutto. Deve essere difficile per te-...»
«Non preoccuparti per me, Youjin» dice voltandosi verso di me, «Sono felice se lo sei anche tu», accenna un sorriso. So come ti senti in realtà, ma non dico nient'altro.
♪
Mancano poche ore alla partenza e sono in preda all'ansia. Sto aspettando sul mio letto che arrivi Shawn. Qualche volta guardo fuori dalla finestra per vedere se c'è la sua macchina o lo schermo del mio cellulare per vedere se ho ricevuto un messaggio da parte sua, ma niente. Intanto, Paul e mia madre sono di là in soggiorno a guardare un film in televisione. È tutto pronto.
Improvvisamente qualcuno suona al citofono. Deve essere Shawn, penso.
«Vado io!» urlo dalla mia stanza correndo alla porta.
In pochi secondi il riccio spunta all'ingresso, mi abbraccia salutandomi e lo faccio entrare in casa.
«Buongiorno, signora» si presenta Shawn a mia madre.
«Mamma, lui è Shawn, un amico che ho conosciuto quest'estate» esclamo più del dovuto per l'agitazione, «Noi stiamo uscendo. Farò tardi, quindi, non aspettatemi!», vado per uscire di casa, ma mia madre inizia con il suo interrogatorio.
«Dove andate?» domanda squadrando dalla testa ai piedi il riccio.
«Andremo al cinema. Sa, sono usciti molti film questa settimana» risponde Shawn tranquillo. Come fa a non essere nervoso.
«Che film guarderete?» chiede mia madre incrociando le braccia.
«Ancora non sappiamo, ce ne sono talmente tanti!»
«Genere?»
«Avventura.»
«Dopo?»
«Pub.»
«Bevi?»
«No», guardo incredula tutta la scena. Perché mia madre deve essere così assillante?!
«Okay, basta con le domande o non vedremo nessun film», prendo Shawn per un braccio e lo tiro a me per poi farlo uscire dalla porta d'ingresso, «A dopo!» urlo prima di chiudere la porta alle mi spalle. Tiro un sospiro di sollievo.
«Tua madre incute timore. Non ho mai visto una persona fare così tante domande secche!» esclama sorpreso il riccio scendendo le scale.
«E tu le rispondevi pure...» dico entrando in macchina.
«Dovevo farle credere che fosse tutto normale e non che stai partendo da Los Angeles per non tornarci mai più», mette in moto e partiamo.
Sono rimasta in silenzio per tutto il tragitto, riascoltavo mentalmente la voce di Taehyung e le parole di quella canzone. Sto facendo la cosa giusta? La macchina si ferma bruscamente destandomi dai miei pensieri e riportandomi alla realtà.
«Siamo arrivati» dice Shawn togliendosi la cintura di sicurezza, ma lo blocco per un polso. Mi guarda confuso:«Cosa c'è, Youjin?»
«Sto facendo bene? Lasciare Los Angeles per tornare a Seoul è la cosa giusta, vero?» gli chiedo ansiosa.
Mi osserva attentamente per poi sorridere dolcemente:«L'ho visto nei tuoi occhi: non puoi stare lontana da lui», guarda la mia mano che stringe forte il suo polso, «L'ho sentito nella sua voce: non può amare nessun'altra se non te», le sue parole mi sorprendono sempre più. Esce dall'auto e va verso il portabagagli per prendere la valigia, mentre io mi accingo a prendere i regali.
Arriviamo al check-in: è il momento di salutare Shawn.
«Ci rivedremo, vero?», nonostante non ricambi i suoi sentimenti, lui è per me una persona importante e l'ho capito in questi giorni trascorsi qui con lui.
«Magari ci incontreremo di nuovo quando meno ce lo aspettiamo», mi fa un occhiolino e ridiamo. Le porte automatiche si aprono:«Youjin!» mi chiama improvvisamente Shawn prima che possa entrare nell'area del check-in. Mi volto verso di lui e leggo il suo labiale:«Ti aspetterò comunque», sorride dolcemente e agita una mano prima di correre via.
Mi siedo al mio posto, sistemo i regalo sul mio grembo e prendo il cellulare. Devo avvisare mia madre della decisione che ho preso.
«Signorina, faccia presto. Stiamo per partire», mi avverte l'hostess di bordo con il loro solito sorriso stampato in faccia. Annuisco e scrivo velocemente il messaggio:«Mamma, sto partendo. Sono sull'aereo per tornare a Seoul. Mi dispiace se te lo dico così, ma il mio posto è lì. Mi dispiace se ti sto deludendo, ma devo seguire ciò che mi dice il cuore», imposto il cellulare in modalità aereo e riascolto la canzone fino ad addormentarmi.
Il mio cuore inizia a battere velocemente.
Finalmente ci rivedremo, Taehyung.
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