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Capitolo 22

Oggi finalmente rivedrò i ragazzi della scuola di danza che ho conosciuto quest'estate.
Mi sto finendo di preparare quando:«Beep beep!», mi affaccio alla finestra e noto Shawn suonare il clacson. Lo saluto con una mano e mi sorride raggiante. Prendo velocemente il mio zainetto e le chiavi, in casa non c'è nessuno. Devo dire che la situazione non è cambiata molto da Seoul.
Lascio che il portone si chiuda alle mie spalle ed entro nell'auto del riccio che mi saluta con un bacio sulla guancia. Sussulto imbarazzata, sento già il mio viso diventare rosso.
«Pronta?» mi chiede mettendo in moto.
«Certo! Si ricorderanno di me?» gli chiedo guardando fuori dal finestrino.
«E chi si scorda di te, Youjin?!», mi volto verso di lui e osservo il suo sorriso, i nostri sguardi s'incrociano e di nuovo una strana sensazione pervade il mio stomaco. Siamo anche vestiti allo stesso modo, sarà una coincidenza*:«Infatti, la signorina Smith ti sta aspettando impaziente.»
«Come?» gli chiedo spalancando gli occhi.
«Quando le ho raccontato del tuo trasloco qui a Los Angeles, era super contenta e non vede l'ora di rivederti», sono sorpresa, non mi aspettavo così tanto calore da parte loro, «Ora che sei qui cosa farai? Andrai a un college?» mi chiede Shawn guardando attentamente la strada.
«Sto cercando un'accademia, ma è così difficile via Internet capire quale è la migliore» gli rispondo un po' scoraggiata.
«Perché non vieni da noi? La signorina Smith e i ragazzi ne sarebbero felicissimi», lo guardo come se mi aspettassi qualcos'altro, «E ovviamente anch'io!» e scoppiamo a ridere. Forse era questo che volevo sentire.
Porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio:«Sì, penso che sarebbe fantastico.»

Dopo una decina di minuti, siamo arrivati. Scendo dall'auto parcheggiata e Shawn si mette subito al mio fianco. Non so perché, ma mi sento molto agitata all'idea di entrare.
«Che succede, Youjin?» mi chiede Shawn vedendo che mi sono bloccata a fissare l'insegna della scuola. Youjin, ti stai rendendo conto solo ora che la tua vita cambierà? Lascerai Mina e Koosung a Seoul, tuo padre, i tuoi nuovi amici e l'unica persona che tu abbia mai amato, questa volta non è la mia coscienza a parlare, ma io stessa.
«O-oh, cosa, Shawn?», sbatto le palpebre per ritornare alla realtà.
«Sei molto strana questa mattina!» esclama assottigliando lo sguardo. Mi prende per mano e corriamo per i corridoi della scuola di danza. Spalanca una porta e sono tutti lì a fissarci in silenzio.
Sembra che passi un'eternità con la musica di sottofondo che continua ad andare fin quando Shawn non dice:«Guardate chi vi ho portato!» e tutti mi abbracciano.
«Youjin, che ci fai di nuovo qui?», lei è Sarah, una ragazzina con cui ho legato molto quest'estate. I suoi capelli sono di un biondo molto chiaro e una marea di lentiggini le costella il volto.
«Sono felice di rivederti, come stai?» le chiedo sviando la domanda.
«Sto bene, stavamo giusto provando per un saggio» m'informa contenta di rivedermi.
«Fatemi spazio, per favore!» esclama la signorina Smith dal fondo della folla. Si avvicina a me e:«Youjin, non sai che piacere rivederti. Allora, raccontami cosa hai fatto di bello a Seoul?»
«Sono riuscita ad entrare nel club di Musica» le comunico con un mezzo sorriso. Quando sono stata qui durante le vacanze estive, le ho raccontato del mio sogno e dell'opportunità di questo club, sa tutto ecco.
«Sono felice per te, Youjin. E i tuoi genitori come l'hanno presa?»
«All'inizio non lo sapevano.»
«Glielo hai tenuto nascosto?»
«Sì» mormoro imbarazzata.
«Youjin» mi ammonisce ridendo subito dopo, «E non lo hanno ancora scoperto?»
«Sì, lo sanno. Mia madre aveva chiamato a scuola e le hanno raccontato tutto. Si è infuriata, ma alla fine sono riuscita a continuare a frequentarlo grazie all'appoggio di mio padre», la signorina Smith mi accarezza amorevolmente e scatta in piedi.
«Beh, allora vogliamo vedere come te la cavi ora a ballare. Abbiamo visto tutti il talento naturale che hai, ma vogliamo vedere se lo hai coltivato bene con lo studio. Giusto, ragazzi?» esclama a tutta la classe e Sarah saltella contenta.
«E va bene» dico un po' in imbarazzo. Decido di esibirmi con la coreografia che abbiamo portato Taeri ed io alla selezione del club. Attacco il mio cellulare all'amplificatore e faccio partire la canzone. Immediatamente sento una scarica di adrenalina attraversare tutta la schiena e i miei piedi iniziano a muoversi da soli. Chiudo gli occhi e mi faccio trasportare dalla musica, cercando di eseguire tutti i passi alla perfezione. Mi ritorna in mente il sorriso di Taeri quando ci presero entrambe e lo sguardo di Taehyung su di me. Taehyung, perché lo hai fatto? Era la stessa domanda che mi posi quel giorno, ma non a cui non ho mai avuto una risposta. Apro di nuovo gli occhi e incontrano quelli di Shawn che mi guarda compiaciuto. Gli sorrido e lui fa lo stesso mentre applaude non appena la musica si ferma ed io finisco di ballare.
La signorina Smith si avvicina e mi abbraccia:«Sono così orgogliosa dite, Youjin. Hai fatto grandi passi in avanti dall'ultima volta che ti ho vista», mi sento così leggera, «Beh facciamole vedere ora di che pasta siamo fatti noi. Tutti ai vostri posti, su!», subito i ragazzi fanno come gli è stato ordinato e Sarah mi guarda contenta, mentre Shawn continua a rimanere al mio fianco con le braccia incrociate a fissarmi, «Che fai ancora lì impalato? Muoviti!» gli urla la signorina Smith. Shawn toglie immediatamente lo sguardo da me come se fosse appena stato destato dai suoi pensieri. Lo guardo divertita e rido di nascosto. Si mette al suo posto e la musica parte. Ovviamente loro sono a tutt'altro livello, danzano da quando sono piccoli. Li guardo entusiasta, sembro una bambina con la bocca spalancata per la meraviglia. Sono così bravi, spero di diventare come loro un giorno. Non riesco a togliere gli occhi di dosso da Shawn, il modo in cui si muove è così naturale, sembra leggero come una piuma. Non appena il nostro sguardo s'incrocia di nuovo, decido di stuzzicarlo un po', così gli ammicco maliziosa. Shawn incespica nei suoi stessi piedi ed io rido di nascosto soddisfatta. Sogghigna guardando altrove per prepararsi all'ultimo momento della coreografia. Prende la rincorsa per saltare sulla schiena di un ragazzo e fare un'acrobazia. La musica finisce in quell'esatto momento e mi alzo in piedi per applaudire al loro duro lavoro e alla passione che ci mettono in quello che fanno.
«È stato fantastico!» esclamo rivolgendomi alla signorina Smith che li guarda soddisfatta come se fossero i suoi stessi figli.
«Shawn, vieni subito qui», il riccio si avvicina lentamente a noi come se sapesse già cosa sta per succedere, «Non devi distrarti durante le prove sennò sbaglierai anche alla gara!» lo ammonisce mentre lo prende per un orecchio. Shawn si contorce per il dolore e chiede scusa, implorandola di lasciarlo andare. La signorina Smith molla la presa e il riccio si massaggia l'orecchio indolenzito, mi guarda e scoppiamo a ridere.
«Di che gara parlate?» chiedo curiosa.
«A fine mese ci sarà uno scontro tra i gruppi delle accademie di Los Angeles» mi spiega Shawn rivolgendomi un sorriso, «Youjin, perché non vieni a vederci? Sarebbe fantastico, vero signorina Smith?», sposta lo sguardo su quest'ultima grattandosi il capo, come se fosse in imbarazzo.
«Hai ragione, Shawn. Youjin, che ne pensi? Sarai ancora qui per le vacanze?» mi chiede lei appoggiando una mano sulla mia spalla. Annuisco sorridendole, deve essere bello vedere una loro competizione. Noto Shawn sorridere di nascosto dopo aver abbassato lo sguardo ed io non posso fare a meno di fare lo stesso. Quel suo sorriso scombussola qualcosa dentro di me. Che mi sta succedendo?
La signorina Smith mi abbraccia per le spalle e mi fa voltare, dando così le spalle ad Shawn e agli altri ragazzi che si rilassano chiacchierando tra di loro, facendo stretching o stendendosi per terra. Usciamo dalla sala prove per ritrovarci in un piccolo spiazzo di giardino. Ci sediamo sul muretto e mi guarda sorridente:«Youjin» inizia a dire, «Quando ti ho vista ballare, mi sono quasi commossa.»
La osservo sorpresa:«Perché, signorina Smith?», mi prende le mani tenendole nelle sue.
«Ho rivisto me stessa da piccola. Sai, Youjin, abbiamo tante cose in comune io e te, più di quanto mi aspettassi», mi lascia le mani per poi guardare un punto fisso davanti a lei, «Anche i miei genitori non erano d'accordo con questa mia passione, volessero che trovassi un lavoro che mi garantisse da vivere, ma ho inseguito i miei sogni. Ho iniziato a danzare da sola giorno e notte. Quando vidi il volantino di una scuola di danza che offriva una borsa di studio, ho fatto l'audizione», si volta di nuovo verso di me, l'ascolto assorta, «Ed eccomi qui, ora sono io che offro borse di studio ai miei allievi», ridiamo insieme, ma subito mi balena in mente un'idea.
«Signorina Smith!», solleva un sopracciglio sorpresa per la mia esclamazione, «Posso provare ad ottenerne una? Dopo il diploma mi trasferirò qui e, quindi-...»
«Certo, Youjin!», scatta in piedi, «Per me fai già parte di questa famiglia», mi alzo anch'io e mi abbraccia amorevolmente. Ricambio anch'io stringendola forte:«Youjin», la sua voce è diversa, «Sapevo che ce l'avresti fatta», Taeri?
Mi stacco dalla presa e davanti a me vedo il viso confuso della signorina Smith:«Youjin, tutto bene?» mi chiede preoccupata.
«S-sì, mi scusi. Non so cosa mi sia preso» le rispondo abbassando lo sguardo imbarazzata.
«Non ti preoccupare, andiamo a raggiungere gli altri», mi rivolge un sorriso sincero e torniamo dentro.

«Allora, dove vuoi andare ora?» mi chiede Shawn mentre ci avviciniamo alla sua macchina.
«Mmh, fammici pensare» dico mentre mi picchietto il mento indecisa. Il riccio mi apre la portiera e mi siedo senza prestargli tante attenzioni, troppo immersa nei miei pensieri. All'improvviso, nel silenzio più totale, il mio stomaco brontola rumorosamente. Mi volto verso Shawn imbarazzata, noto che sta cercando di trattenersi, ma alla fine scoppiamo a ridere entrambi.
«Deduco che tu abbia fame» mi schernisce mettendo in moto.
«Deduci bene» gli rispondo sorridendo e, di nuovo, il suo sorriso mi provoca delle piccole scariche lungo la schiena. Non avevo mai notato quanto fosse bello. Il sorriso, ovviamente. Vero, Youjin?, eri ecco che appare la mia coscienza. Do dei piccoli colpetti in faccia per riprendermi senza farmi vedere da Shawn e mi volto a guardare lo scenario fuori dal finestrino.
Dopo una decina di minuti, parcheggiamo davanti a un piccolo pub:«Fanno dei panini squisiti» esclama Shawn mentre chiude la macchina. Vi entriamo e ci sediamo al nostro posto. Prendiamo l'ordinazione e, non appena arriva, mangiamo.
«Mmh, è delizioso!» esulto per la bontà del mio panino.
«Te l'ho detto. Ci vengo spesso qui», addenta un morso e decido di stuzzicarlo un po'. Non so perché oggi abbia tutta questa voglia di farlo. Mh-mh...
«Chissà quante ragazze ci hai portato per far colpo», alzo e abbasso le sopracciglia repentinamente, ma la reazione di imbarazzo che mi aspettavo non è la stessa.
«Sono sempre venuto da solo, vi porto solo le persone che reputo speciali» risponde serio mangiando un altro boccone. Solo le persone speciali? Un tuffo al cuore.
«Ed io sono una persona speciale per te?» gli chiedo impaziente di sapere la risposta.
Mi guarda negli occhi confuso, ma subito strabuzza gli occhi come se si fosse reso conto solo ora di cosa abbia detto:«Oh, e-ehm. Certo che lo sei» dice aspettando una mia reazione. Rimango a fissarlo per qualche seconda che sembra essere un'eternità. Sospiro sollevata e sorrido prima di addentare un morso. Mi fissa sorridente:«Tieni, mangia una patatina» dice prendendone una dal cestino al centro del tavolo e porgendomela. Senza pensarci mi avvicino per mangiarla, ma Shawn sposta la mano e mi ritrovo a pochi centimetri dal suo viso. Sorride sornione, ma subito gli do un buffetto sulla guancia. Mi riprendo la mia patatina e la mangio con gusto davanti a lui che si massaggia il punto colpito come se fosse dolorante.

È ormai sera mentre camminiamo per le vie di Los Angeles. Le luci sono talmente luminose che non si vede alcuna stella nel cielo:«Vuoi vederle?» mi chiede Shawn destandomi dai miei pensieri, annuisco e ci avviamo alla macchina.
Dopo qualche minuto ci ritroviamo davanti alla scuola di danza, parcheggiamo nello stesso posto di questa mattina:«Che ci facciamo qui?» gli chiedo confusa. La zona è illuminata solo dalla luna ed a pochi lampioni lungo la strada.
«Volevi vedere le stelle? Eccoci qui» dice sorridendomi e facendomi segno di guardare il cielo. Alzo lo sguardo e subito sono colpita dalla miriade di stelle che brillano alte e così lontane da noi.
Shawn prende delle chiavi dalla tasca della tuta e si avvicina alla porta d'ingresso:«Come fai ad avere le chiavi della scuola?» gli chiedo guardandolo stupita mentre bisticcia per aprirla.
«Me le ha date la signorina Smith. Capita che vengo a provare anche dopo che finiscono le prove, a volte ho perfino dormito qui», finalmente riesce ad aprire la porta, «Andiamo!» dice sorridendomi. Mi prende per mano e corriamo fino ad arrivare sul tetto della scuola. C'è già una grande coperta stesa per terra. E se avesse programmato tutto?, penso. Lo guardo con un mezzo sorriso e assottigliando lo sguardo. Shawn mi legge nel pensiero e alza le mani innocente per poi scoppiare a ridere:«Ti conosco bene, Youjin», le sue parole mi colpiscono. E mi fanno ripensare a Taehyung. Chissà cosa starà facendo in questo momento. Basta pensare a lui, tento di ammonirmi. Ci sediamo sulla coperta uno di fronte all'altra e osservo le stelle:«Sono bellissime» mormoro estasiata dalla loro luminosità.
Noto, però, con la coda dell'occhio che sono l'unica a guardare il cielo mentre lo sguardo di Shawn è fermo su di me. Sposto il mio su di lui e mi sorride dolcemente:«Le stelle più luminose e belle che abbia mai visto sono i tuoi occhi in questo momento», rimango stupita dalla sua affermazione, ma non faccio in tempo a dire niente che Shawn si avvicina pericolosamente a me, «Youjin» mormora a pochi centimetri dal mio volto, mi accarezza una guancia, ma non continua a parlare. Le sue labbra si appoggiano sulle mie baciandomi inaspettatamente. Il respiro mi si blocca in gola, spalanco gli occhi impietrita. Non appena Shawn si stacca, gli sorrido in imbarazzo cercando di non far notare tutto lo stupore di quel suo gesto:«Youjin, mi piaci», vorrei dire qualcosa, ma non riesco, tento di parlare, ma le parole mi si bloccano in gola, «Non devi dire niente», Shawn mi guarda negli occhi come se avesse capito tutto. Il suo dolce sorriso non scompare, ma rimane lì stampato sul suo viso anche quando si stende con le braccia incrociate dietro la testa ad osservare il cielo stellato. Faccio lo stesso, ma non riesco a smettere di pensare a quel bacio. Perché mi sento così in colpa?

* In Corea del Sud molto usati tra le coppie sono i cosiddetti couple outifts che consiste nel vestirsi abbinati.

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