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Capitolo 17

«Ragazze», Namjoon si alza in piedi attirando l'attenzione mia e di Taeri sedute per terra con le gambe incrociate sfinite per le prove, «Abbiamo una notiziona da darvi!», anche gli altri si alzano e si sistemano di fianco a lui. Guardo confusa e al tempo stesso impaziente di sapere la notizia la mia amica che, invece, mi sorride a trentadue denti.
«Di che si tratta?» chiedo sistemandomi davanti a loro.
Namjoon si scambia sguardi contenti con i ragazzi, anche loro emozionati: Jimin si sfrega le mani, Hobi è pronto per fare un balletto per festeggiare insieme a Jin, Yoongi sorride semplicemente e, nonostante non mostri sempre le sue emozioni, si vede che è felice, Jungkook è elettrizzato e non smette di muoversi. Taehyung mi guarda dolcemente, infila le mani nelle tasche della tuta e abbassa lo sguardo.
«Allora? Non lasciateci sulle spine!» esclama Taeri.
«Stiamo lavorando ad una canzone!» lo precede Jin saltellando insieme a Hobi per tutta la sala prove.
«Ma è fantastico!» esclamo felice per loro e alzandomi per andare ad abbracciarli. Mi raggiunge anche Taeri e ci stringiamo tutti in un abbraccio di gruppo.
«Siamo ancora agli inizi, però. Quindi, dovrete ancora attendere» dice Jungkook stiracchiandosi.
«Ma non fateci aspettare troppo!» dice Taeri dandogli un pugnetto sul petto.
«Avete già una base o un nome?» chiedo curiosa.
«Sì, ma-...» Jimin viene subito interrotto da Yoongi che gli tappa la bocca mettendogli una mano davanti.
«Ehi, ehi! Niente spoiler, sono informazioni top secret» dice serio e le sue parole ci fanno scoppiare dal ridere. Alzo le mani in segno di rassegna e Yoongi mi sorride soddisfatto.

Jungkook mi riaccompagna a casa dopo le prove, saluto gli altri ed entro in casa. Ceno velocemente insieme ai miei genitori che, nonostante il divorzio in corso, sembrano abbastanza tranquilli.
«Come è andata a lavoro?» chiedo lavando i piatti.
«Bene, il capo ha già comunicato il mio trasferimento alla filiale americana e tra qualche giorno partirò per iniziare a lavorare lì» mi risponde mia madre mentre sistema degli oggetti in delle scatole.
«Per quanto tempo starai via?»
«Penso che starò all'incirca per tre settimane, poi tornerò per ultimare il divorzio e ripartirò di nuovo per le vacanze invernali.»
«Vuoi una mano con le valigie?» chiedo gentilmente. Nonostante sia stata mia madre a tradire mio padre e a dividere la nostra famiglia, nonostante la odi per quello che ha fatto, è pur sempre mia madre e mi dispiace averla trattata in quel modo.
Alla mia domanda mi osserva piacevolmente sorpresa:«Oh-ehm, s-sì, certo» balbetta un po', ma scorgo un sorriso compiaciuto che tenta di nascondere.

«Youjin!», una voce fastidiosa mi chiama dall'altro lato del corridoio. Mi blocco, sospiro e mi volto verso di lei con il sorriso più falso che possa fare.
«Misun», si avvicina a me con la sua falcata da modella come se fosse su una passerella.
«Allora, raccontami» inizia a dire prendendo una ciocca dei miei capelli e giocherellando con essa, «Come va con Taehyung? Te la stai spassando al mio posto, deve essere divertente», sorride cattiva.
Le tolgo i miei capelli dalle sue mani:«Come mai non sei insieme al tuo cagnolino?», cambio discorso.
«Siyeon ha altro da fare al momento. Come sei premurosa che ti preoccupi degli altri!» risponde sarcastica, «Forse è per questo che Taehyung mi ha lasciata e ha preferito una come te.»
«Cosa intendi con questo?» le chiedo confusa.
«Beh, devi essere molto premurosa con la sua sorellina che, poverina, dopo quello che ha passato...», non conclude la frase che mi guarda divertita e ride perfidamente. Appoggia una mano sulla mia spalla per poi superarmi.
Mi volto verso la sua direzione:«Taehyung ha una sorella?» mormoro tra me e me sempre più confusa, ma poi ricordo il giorno in cui mi ha raccontato dei suoi genitori e di quando ha accennato ad una sorella. Non ne abbiamo più parlato e non me l'ha mai fatta conoscere.
«Non sai chi è?», Misun si ferma sul posto voltando solo il viso verso di me. Sogghigna e riprende a camminare:«Strano perché è così vicina a te» dice da lontano.
Non riesco a muovermi, le parole di Misun mi hanno lasciata come pietrificata. Non ci avevo mai pensato. Taehyung non ha mai parlato esplicitamente di sua sorella, non è mai stata con noi e anche i ragazzi non l'hanno mai nominata. Perché? Perché Taeri non me ne ha mai parlato? E cosa le è successo in passato? Perché Misun lo sa ed io no?

Durante le prove ho la testa fra le nuvole, non riesco a concentrarmi sui passi e Hoseok continua a riprendermi:«Youjin, hai sbagliato. Devi andare a destra e non a sinistra», ma tutto quello a cui riesco a pensare è questa sorella misteriosa di cui non so niente, nemmeno una foto. Perché si è trasferito a Seoul senza sua sorella, ma insieme a Jungkook? I miei pensieri scompaiono non appena la voce alterata di Hoseok riecheggia nella sala:«Youjin, lo hai fatto di nuovo! Stai attenta. Mancano pochi mesi al saggio finale, non puoi fare questi sbagli.»
«Ehi, Hobi. Non esagerare, tutti fanno degli errori e non siamo tanto esperti come te che sei cresciuto danzando» lo riprende Namjoon lanciandogli un'occhiataccia.
«Direi di fare una pausa» propone Yoongi andando a spegnere lo stereo e va negli spogliatoi.
«Certo, continuiamo a fermarci» borbotta Hoseok tra sé e sé infastidito.
«Scusami, Hos-...» tento di dire, ma esce dalla sala sbattendo la porta alle sue spalle. Tutti sobbalzano alla sua reazione e gli altri non capiscono il motivo per cui ha reagito così.
«Youjin», Jin si avvicina a me grattandosi il capo confuso, «Non so cosa gli sia preso ad Hobi, ma non penso sia colpa tua» cerca di confortarmi.
«Deve essere successo qualcosa con Chaeryl» s'intromette Namjoon, «Si comporta così solo quando accade qualcosa con lei.»
«Ma non deve prendersela con Youjin se ha problemi suoi per la testa» esclama Taehyung prendendo le mie difese il ché mi fa sorridere.
Ad un certo punto torna Yoongi:«Per oggi finiamo qui.»
«Cosa vuoi dire?» esclama Jungkook contrariato.
«Ho visto Hoseok prendere le sue cose dallo spogliatoio e se n'è andato.»
«Grande maturità da parte sua!» sputa il corvino gettando per terra il piccolo asciugamano che stava usando per togliersi il sudore di dosso.
«Ci parlerò io e vedrò di capirci qualcosa» dice Jimin cercano di calmare l'amico.

Vado nello spogliatoio per cambiarmi e Taeri vi entra poco dopo.
«Youjin», si siede di fianco a me, «È successo qualcosa? Durante le prove sei sempre super concentrata e non sbagli mai», la guardo per un po', ma non le rispondo. Sono ancora scossa per quello che Misun mi ha detto stamattina, eppure Taehyung... Perché non gli ho mai chiesto di più? Taeri sospira:«Se non vuoi dirmelo, non devi preoccuparti», si alza, ma la blocco prendendola per il polso.
«Misun» e al suo nome la mia amica si risiede al mio fianco.
«Cos'ha fatto stavolta?» mi chiede continuando a guardarmi. Non so perché, ma ciò che Misun mi ha detto mi fa agitare e innervosire sempre più. Mi tormento il labbro inferiore e sembra che in questa stanza faccia sempre più caldo:«Allora? Ti ha fatto del male?» mi chiede Taeri preoccupata per il mio silenzio e controllando che non abbia qualche bernoccolo in testa.
«No, macché!» sospiro frustata, «Oggi a scuola in corridoio mi ha fermata e ha incominciato a parlare di Taehyung.»
«E c-cosa ti ha detto?», Taeri porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sembra sia agitata, prende una bottiglietta d'acqua dal suo zaino e inizia a bere.
«Conosci la sorella di Taehyung?» sbotto all'improvviso senza alcun giro di parole. E penso di aver colto la mia amica di sorpresa perché inizia a tossire a causa dell'acqua andatole di traverso.
«Come scusa?» mi chiede spalancando gli occhi.
«In realtà, sapevo già che Taehyung ha una sorella» inizio a spiegarle.
«Youjin, i-io-...»
«Me lo aveva detto lui stesso quando mi ha portato nella casa sull'albero, ma non ha mai approfondito la cosa ed io, come una stupida, non gli ho mai chiesto di più.»
«Quindi, non sai chi sia?»
«No», Taeri sospira appoggiandosi al muro dietro di lei, «Ma ho intenzione di scoprirlo. Perché mai dovrebbe nascondere sua sorella?»
«Penso ci sia un valido motivo per farlo.»
«Non credi, però, che dovrei saperlo?», non so perfettamente quale sia il motivo per cui abbia così voglia di conoscere sua sorella, ma credo di avere un'idea, «Conoscerla mi farebbe capire quali siano le sue intenzioni con me, giusto?», guardo Taeri speranzosa.
Stringe le labbra in una linea sottile e abbassa lo sguardo:«Sua sorella e il vostro rapporto non sono correlati e, anche se al momento non sai chi sia, non devi pensare che Taehyung non ti voglia bene», bussano alla porta e il suo sguardo si sposta su di essa, «Dai, ora andiamo.»

Scendo dalla Jeep nera di Jungkook che mi saluta dal finestrino con la mano. Infilo le chiavi nella toppa del portone, ma una voce mi blocca:«Youjin», mi volto verso di essa e vedo Taehyung affacciato al finestrino che mi fa cenno di aspettarlo. Scende dall'auto e si avvicina a me:«Ti va di uscire stasera?»
«U-uscire? Io e te?», la sua proposta mi sorprende.
«Sì, noi due soli», sorride un po' in imbarazzo. Vedere questo lato di Taehyung mi fa sempre tanta tenerezza.
«Certo, va bene.»
«Allora, passo a prenderti per le otto», annuisco e, prima che possa aprire il portone, Taehyung mi bacia dolcemente. Quindi, è una cosa seria?, penso. Poco lontano da noi sentiamo dei fischi di approvazione provenire dalla macchina di Jungkook, che ha iniziato a suonare il clacson. Ridiamo un po' imbarazzati, ma al tempo stesso emozionati per l'uscita di questa sera.
«Ci vediamo dopo» gli dico sorridendo e mordendomi il labbro inferiore.
«A dopo», il suo sorriso quadrato è irresistibile e noto Taeri alle sue spalle agitare i pollici in aria euforica e lanciandomi un occhiolino.

Entro in casa e trovo mia madre prendere il cappotto insieme a Paul:«Tesoro, io e Paul usciamo per cena e tuo padre è fuori con dei colleghi. Perché non inviti Mina e Koosung? So che avete fatto pace», sorride sistemando il cappotto al suo compagno.
«Sì, è vero. Te lo ha papà?», mia madre annuisce per poi prendere la borsetta appesa all'attaccapanni, «Comunque, devo uscire anch'io.»
«Con chi? Quel Taehyung che ha dormito nella stanza degli ospiti qualche sera fa?», spalanco gli occhi alle sue parole, speravo non l'avesse visto, «Non fare quella faccia, signorina. Sono tua madre e non puoi nascondermi nulla», mi fa un sorriso furbo.
«V-vado a lavarmi» dico imbarazzata.
«Mi piace» dice mia madre.
«C-come?», mi giro di scatto verso di lei.
«Quel ragazzo - mi sorride dolcemente - mi piace», apre la porta d'ingresso e scompare dietro di essa insieme a Paul che mi saluta agitando una mano.
Non mi aspettavo un responso del genere da mia madre, soprattutto dal modo in cui si sono conosciuti. Che capiva tutto nonostante fosse brilla?, penso. Scuoto la testa per scacciare questo pensiero, ma sapere che le piace mi rende felice.
Vado in camera e apro l'armadio per decidere cosa mettere. Prendo un semplice jeans e un maglioncino decorato con delle perle e appoggio il tutto sul letto. Vado in bagno per farmi un doccia e delle onde ai capelli. Mi trucco un po' e all'improvviso il citofono suona.
Corro in soggiorno e chiedo:«Chi è?»
«Sono io, Taehyung», la sua voce è bassa. Gli apro e mi affretto a prepararmi. Infilo il cappotto, prendo la borsa e apro la porta di casa, pronta a scendere per raggiungere Taehyung fuori al palazzo.
«Mi hai fatto prendere un colpo!» esclamo sussultando e tirandogli un buffetto sul braccio. Chiudo la porta alle mie spalle e incomincio a scendere le scale.
«Ahi!» urla fingendo di avergli fatto male, «Avevi aperto il portone e pensavo volessi avere un assaggio prima della cena» sussurra malizioso. Roteo gli occhi divertita e gli do un altro buffetto.

«Dove andiamo?» gli chiedo con un certo languorino nello stomaco.
«C'è un pub dove voglio portarti. Fanno della carne squisita» dice tutto contento mentre delle piccole nuvole di vapore escono dalla sua bocca. E non ci mettiamo molto ad arrivare:«Eccoci qua, siamo arrivati.»
Sembra essere un posto davvero carino e molto moderno, ma rustico al tempo stesso.
Arriviamo all'ingresso e un cameriere si avvicina a noi:«Salve, ragazzi. Avete prenotato?»
«Sì, al nome di Kim Taehyung per due persone.»
«Ecco, da questa parte», il locale è super affollato e noto anche qualche straniero. Dopo qualche minuto ritorna lo stesso cameriere con dei menù:«Non appena avete deciso, chiamatemi cliccando sul pulsante qui sopra», ci porge uno strano aggeggio e lo ringraziamo.
«Mi piace questo posto» dico guardandomi in giro e mangiando con gli occhi i piatti delle persone vicine a noi.
«Sono contento. Al dire il vero, ero un po' preoccupato» dice Taehyung senza alzare lo sguardo dal menù.
«Preoccupato?», alzo un sopracciglio sorpresa, «Perché eri preoccupato?»
«Voglio che vada tutto bene» esclama alzando lo sguardo verso di me ed io non riesco a trattenere un sorriso.

Quando abbiamo deciso cosa mangiare, abbiamo cliccato il pulsante su quello strano aggeggino che il cameriere ci aveva dato poco prima e aveva iniziato a lampeggiare tutto. Inutile dire che io e Taehyung siamo scoppiati a ridere come due bambini quando ha incominciato a suonare senza mai smettere. Le persone nel locale hanno iniziato a fissarci ed io stavo morendo dall'imbarazzo. Dopo qualche minuto, era tornato il cameriere e si era scusato per l'accaduto dicendo che forse era rotto.
Taehyung ha preso della carne arrostita che emana un odore buonissimo, mentre io sto mangiando un panino gigante.
«Youjin, non sai proprio mangiare!» mi prende in giro il moro vedendo il formaggio filare dappertutto.
«Ehi, questo panino enorme!» piagnucolo cercando di pulirmi con un tovagliolo mentre Taehyung continua a ridere per la mia disavventura. Ad un certo punto, infila due patite in bocca a mo di denti ed io scoppio a ridere:«E ora chi saresti?»
«Un vampiro non si vede?!» dice mangiando un pezzetto di carne con le due patatine che si muovono in contemporanea.
«Più che un vampiro sembri un tricheco!» e scoppiamo a ridere entrambi, «Però, non sei niente male come tricheco» mormoro maliziosa avvicinando una mano al suo viso e prendendo una delle due patatine per poi mangiarla.

Quando finiamo di mangiare, usciamo dal locale e incominciamo a camminare per le vie di Seoul, arrivando vicino alla Seoul Tower.
«Guarda, Youjin» esclama Taehyung puntandole un dito contro, «Stasera hanno acceso le luci viola», il suo sorriso è così genuino. Non riesco a togliergli gli occhi di dosso e, senza accorgermene, lo prendo per mano facendo incrociare le nostre dita. In un primo momento, Taehyung guarda stupito le nostre mani, ma poi sorride dolcemente nascondendo lo sguardo sotto il suo cappello nero:«Vieni, ti porto in un posto.»
È un antico gazebo in legno tutto decorato come i vecchi templi e colorato di verde, rosso e giallo. Ci sediamo sugli scalini. Ammiro il paesaggio intorno a noi e le luci della città. Taehyung fruga tra le tasche del suo cappotto e tira fuori un pacchetto di gomme da masticare.
«Pensavo stessi prendendo una sigaretta» dico sorpresa.
«Sto cercando di smettere di fumare» dice porgendomene una che accetto volentieri, «Non dirmi che ne volevi una?» mi chiede rimettendo apposto il pacchetto.
«Assolutamente no!», ridiamo.

«Hai mangiato bene al pub?» mi chiede ad un certo punto guardando la Seoul Tower.
«Sì, è tutto perfetto» gli rispondo guardandolo negli occhi dopo essersi voltato verso di me. Sento il desiderio farsi largo in tutto il mio corpo. Ho voglia di assaporare di nuovo le sue labbra e non passa molto prima che Taehyung mi baci. Non riusciamo a fermarci e più continuiamo a baciarci, più il bacio diventa passionale. Nelle vicinanze non c'è nessuno, così decido di mettermi a cavalcioni su di lui. Taehyung mi sorride maliziosamente mordendosi il labbro inferiore e riprendiamo a baciarci. Sento le sue mani muoversi lungo le mie gambe fino ad arrivare sul mio fondoschiena che stringe appena facendomi sussultare.
«Taehyung», mugugna, «Posso farti una domanda?», riesco a dire nei pochi momenti in cui ci stacchiamo per riprendere fiato.
«Certo», Taehyung incomincia a baciarmi il collo e mi sembra di non riuscire più parlare. Le parole mi si bloccano in gola.
«Q-questo cos'è? Un appuntamento?» e mi risponde con un altro mugugno, «E noi?», mi fermo a causa dei suoi baci sulla mia pelle che inizia a fremere sotto il suo tocco.
«Noi?», la sua voce esce rauca e vuole che io continui a parlare.
«N-noi cosa siamo?» mormoro un po' in imbarazzo. Taehyung si blocca e questo mi fa agitare. Mi guarda negli occhi, le sue labbra sono gonfie a causa dei baci.
«Noi?» ripete, «Non lo so cosa siamo», avvicina la fronte alla mia, «So solo che non ne posso fare a meno.»

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