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Capitolo 16

Arrivo sotto casa di Mina, clicco sul pulsante del citofono e subito sento la sua voce acuta dirmi:«Chi è?»
«Youjin» le rispondo e il portone si apre. Mentre aspetto che l'ascensore arrivi, sento i passi di qualcuno che scende le scale in tutta fretta e, quando arriva al pian terreno, mi accorgo che è Koosung. Lo guardo confusa:«Che ci fai qui?» gli chiedo guardando i suoi capelli tutti scompigliati.
Si accorge del mio sguardo fisso e se li sistema agitato:«Ehm, sono passato per lasciare degli appunti a Mina» risponde grattandosi il collo.
«Tu?», alzo un sopracciglio divertita, «Non hai mai preso appunti in tutta la tua vita e ne hai prestati alcuni a Mina?», incrocio le braccia al petto sospettosa.
Koosung ride nervoso:«Sì, ehm, hai ragione. Volevo dire che Mina mi ha prestato degli appunti.»
«E dove sono?» gli chiedo vedendolo senza zaino e alcun foglio in mano. Arriva l'ascensore e le porte si aprono alle mie spalle.
«Oh, l'ascensore» mi indica Koosung prima di andarsene, «Ci vediamo domani a scuola!» urla da lontano, ormai fuori dal palazzo. È una mia impressione o ha bellamente evitato di rispondere? Rido tra me e me, entro nell'ascensore e clicco sul pulsante per portarmi al piano di Mina. È da quando siamo tornati dalle vacanze estive che è strano.

Non appena arrivo davanti casa di Mina, la porta è spalancata e la mia amica mi aspetta sull'uscio. Ci abbracciamo ed entriamo in casa. Lascio lo zaino all'ingresso e il giubbotto sull'attaccapanni.
«Come mai sei ancora in divisa?» mi domanda Mina mentre versa il tteokbokki* nelle ciotole.
«Diciamo che non sono tornata a casa» le rispondo con un sorriso furbo.
Solleva leggermente lo sguardo per guardare la mia espressione:«Diciamo?» chiede ironica ridendo e l'aiuto a portare le pietanze da lei preparate sul tavolino giapponese in soggiorno già apparecchiato, «Devo dedurre che non sei nemmeno andata al club di Musica. Hai cambiato rotta all'ultimo minuto?», mi sorride maliziosa.
Ci sediamo per terra e incominciamo a mangiare. Annuisco sorridendo, sento già le farfalle nello stomaco:«Non avrei mai pensato che avrei provato simili emozioni per Taehyung.»
«Voglio sapere ogni minimo particolare» esclama la mia amica mentre mastica uno gnocco di riso. Le racconto come sono andate le cose, di quanto è stato dolce, di come mi sono sentita:«Wow, il Kim Taehyung della nostra scuola non è così stronzo come lo descrivono», va a prendere due bicchierini e la bottiglia di soju che aveva nascosto dietro alla miriade di libri nella libreria del soggiorno. Scoppiamo a ridere, come le è venuto in mente di nasconderla lì?, penso.
«Cosa ne pensi di questa storia? Secondo te, perché si comporta così con me?» le chiedo mangiando un eomuk.*
«Beh, non lo conosco bene e, quindi, non saprei dirti con certezza. Però, da lui non mi sarei mai aspettata un comportamento simile. La persona di cui mi hai raccontato non sembra essere lo stesso ragazzo che descrivono a scuola, il ché è positivo», la sua risposta mi rincuora, «Ma-...»
«Ma?» la interrompo involontariamente.
«Beh, penso che hai un piccolo ostacolo ora.»
«Cioè?»
«Misun, la sua ex ragazza. Hai visto come ti sta trattando in questi giorni? Si vede che è ancora innamorata di lui» dice Mina bevendo un bicchierino di soju. Riempio il mio e butto giù velocemente, e così anche un altro.
«Giusto» mormoro, «Mi piacerebbe sapere perché si sono lasciati.»
«Non puoi chiedere a Taeri?», la guardo per qualche secondo e poi annuisco.
«Mh, ci proverò», finiamo di mangiare e l'aiuto a lavare i piatti.

Mina accende la televisione e iniziamo a guardare un film romantico. All'improvviso mi ritorna in mente l'incontro precedente con Koosung:«Sai chi ho incontrato prima di arrivare a casa tua?» domando alla mia amica troppo intenta a guardare il film che mi risponde semplicemente muovendo la testa da destra a sinistra e tenendo stretta la bottiglia di soju che non abbiamo ancora finito, «Koosung» e per poco non si strozza con il liquido trasparente, inizia a tossire.
«Koosung? Davvero?», si volta verso di me con gli occhi spalancati.
«Mi ha detto che doveva prendere degli appunti da te», incrocio le braccia al petto e un angolo della mia bocca si solleva.
«Oh, sì. Ehm, gli servivano gli appunti di Inglese. Sai che è una capra!» esclama asciugandosi la bocca con la manica della felpa.
«Aveva tutti i capelli scompigliati – rido – ma ho notato una cosa» affermo strappandole la bottiglia dalle mani e bevendone un sorso. La gola inizia a bruciarmi.
«U-una cosa? Cosa?» mi chiede riprendendosi il soju.
Mi avvicino al suo orecchio e le sussurro:«Aveva la tappa dei pantaloni aperta» e subito scoppio a ridere.
«S-si sarà dimenticato di chiuderla dopo che è andato in bagno» si affretta a dire, ma capisco quando sta dicendo una bugia.
«Sicura? E allora perché stai balbettando?» le chiedo con un sopracciglio alzato sorridendole.
«I-io non sto balbettando», si accorge che lo ha appena fatto, «Okay, hai ragione» sospira.
«Devi dirmi qualcosa?» le chiedo girandomi del tutto verso di lei.
Fa lo stesso e fa un bel respiro:«Non ho voluto dirtelo prima non perché non mi fidassi o altro, ma perché volevo essere certa di quello che provo. Avevo paura della tua reazione, magari ti saresti arrabbiata. Poi è successo quello che è successo e non te l'ho più detto», mi guarda dritta negli occhi, «Koosung voleva dirlo fin dall'inizio, ma non volevo rompere l'equilibrio della nostra amicizia. Se quello che c'è stato tra di noi fosse stato solo puro divertimento? Il nostro trio si sarebbe sciolto e non volevo», l'ascolto attentamente.
«Come avrei mai potuto arrabbiarmi? Siete i miei migliori amici e sono contenta che state insieme, almeno non mi devo preoccupare di ritrovarmi con casi umani quando usciamo», mi spintona e scoppiamo a ridere, «Questo spiega tutti i comportamenti strani che avete avuto quando siamo tornati a scuola», Mina si fa tutta rossa in viso.
«Sai, in realtà non sono stata da mia nonna in quei giorni» ammette in imbarazzo, «Tu eri partita ed io ero rimasta sola con lui, così siamo stati tutto il tempo insieme. Siamo andati al luna park e ci siamo divertiti da matti. Avevamo bevuto un po' – sollevo un sopracciglio – okay, un bel po', siamo andati sulla ruota panoramica e, quando eravamo in cima, mi ha baciata ed io ho ricambiato», sorride contenta ed io non posso fare a meno di essere felice per lei.
«Beh, ormai sono mesi che state insieme. Pensi sia una cosa seria?» annuisce, «Quindi, tu e Koosung, prima che io arrivassi, avete fatto cose?!», alzo e abbasso le sopracciglia velocemente maliziose e Mina mi spintona di nuovo facendomi cadere per terra, «Spero non sul divano dove mi sono seduta» e scoppiamo a ridere, «Ora puoi dire a Koosung che so tutto e di non farsi alcun problema», annuisce felice e ci abbracciamo.
«Mi sei mancata, Youjin» mormora Mina.
«Anche tu», finiamo così di vedere il film, parliamo un po' del più e del meno e poi la saluto per tornare a casa.

«Sono tornata» urlo per farmi sentire dai miei genitori, ma non ottengo nessuna risposta. Deduco non siano in casa. Vado in camera a finire i compiti. Non riesco a smettere di pensare al tocco di Taehyung sul mio corpo. Ogni volta che ci penso sento un fuoco dentro di me ardere e vorrei ricapitasse ancora. Mi stendo sul letto e stringo forte il cuscino per l'emozione.
Sento la porta d'ingresso aprirsi e chiudersi. Mi affaccio dalla mia camera e vedo mia madre e Paul con delle valigie. Hanno l'etichetta attaccata.
«Youjin? Sei in casa?» mi chiede mia madre urlando dalla cucina.
«Sì, eccomi» le rispondo già scocciata dopo che l'ho raggiunta e guardando male il suo ormai nuovo compagno, «Cosa sono tutte queste valigie?» le chiedo indicandole.
«Beh, non appena io e tuo padre divorzieremo, io partirò per l'America insieme a Paul e spero anche insieme a te» dice guardandomi di sottecchi ed io in tutta risposta roteo gli occhi, «Quindi, porterò tutti i miei vestiti e qualche oggetto personale lì.»
«Sapete già quando andare in tribunale?» le chiedo incrociando le braccia al petto. Noto lo sguardo di Paul spostarsi da mia madre a me in continuazione non capendo quello di cui stiamo parlando.
«I nostri avvocati si stanno occupando della faccenda, si pensa che prima delle vacanze invernali si possa ultimare tutto.»
«Manca quasi un mese», mia madre annuisce e ne approfitto per chiederglielo, «Dato che dovrete aspettare tutto questo tempo per il divorzio definitivo, non posso finire la scuola qui? Mancherebbero solo due mesi al diploma e in America non hanno il nostro stesso calendario scolastico. Sarebbe un peccato sfalsare tutto quanto, no?» dico cercando di convincerla.
Mia madre mi fissa per un po' per poi sbuffare:«Ne parlerò con tuo padre, vedremo cosa fare», non sembra totalmente convinta, ma non ha detto di no. È già un passo avanti, poi continua:«Festeggeremo il primo Natale in America, non sei contenta?» dice euforica prendendo un paio di forbici dal cassetto per tagliare le etichette mentre Paul sfila la pellicola trasparente.
«Festeggeremo? Sai già che verrò con te in America? Gli avvocati hanno già deciso di affidare la mia tutela a te?» esclamo scocciata. Non voglio andarmene.
Mia madre mi fulmina prima di rispondermi, guarda dritta davanti a sé, lo fa ogni volta che deve calmarsi, e poi mi risponde con tono pacato:«Ancora non è stato deciso, ma vorrei che festeggiassi insieme a me, a noi – dice guardando amorevolmente Paul che ricambia il sorriso – nonostante la decisione che verrà presa», il suo sguardo sembra quasi speranzoso, come se volesse davvero festeggiare il Natale insieme. Non so ancora se sono pronta a questo nuovo cambiamento. Sarà strano un giorno non vedere più mio padre in casa, abitare in un paese totalmente diverso dal mio, incominciare a parlare una lingua nuova, avere Paul tra i piedi, magari è anche simpatico ma non gli ho dato nemmeno modo di provarlo. Oppure non vedere più mia madre, non la vedrò più entrare nella mia stanza senza bussare e lasciare la porta della mia camera aperta. Se davvero decidessero di affidarmi a mia madre, non vedrò più i miei amici e dovrò ricominciare daccapo. Non rivedrò più Mina e Koosung, non potrò assistere alla crescita del loro amore. Non rivedrò più Taeri, i ragazzi, non mi allenerò più con loro. Non rivedrò più Taehyung, l'unica persona di cui io mi sia mai innamorata. Tutti questi pensieri mi fanno venire le vertigini e mi gira un po' la testa:«Youjin, tutto bene?» mi chiede mia madre preoccupata quando vede barcollarmi.
Mi massaggio la fronte:«Sì, sto bene. Vado a dormire, buonanotte», saluto Paul e vado in camera.
Mi infilo nel letto coprendomi col piumone, vado per spegnere la lampada sul comodino quando lo schermo del mio cellulare s'illumina. È un messaggio di Taehyung.
Taehyung
Com'è andata la serata con la tua amica?
Non me lo aspettavo di leggere un suo messaggio e il fatto che si sia interessato mi fa sorridere.

Me
È andata bene. Ora va meglio.
La sua risposta non tarda ad arrivare.

Taehyung
Sono contento che vi siate riavvicinate e mi dispiace ancora per averla trattata in quel modo il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive.

Me
Non mi hai ancora detto perché volevi attirare la mia attenzione.
Non me lo sono dimenticata, caro Taehyung, ed ora voglio una spiegazione, penso. Questa volta non risponde subito, sta pensando a cosa rispondere? O non vuole rispondere?

Taehyung
Youjin, così mi metti in imbarazzo!

Me
Taehyung imbarazzato? Come è possibile?
Invio un emoji che ride a crepapelle.

Taehyung
Anch'io ho dei sentimenti.
[Taehyung ti ha inviato una foto]
Jungkook e Taeri si sono addormentati davanti alla televisione e stanno russando.
Oh... Taehyung mi ha inviato una sua foto? Sento le mie guance arrossirsi un po' per i pensieri poco casti che sto facendo.

Me
La mia stanza, invece, è così silenziosa.
Aggiungo una faccina maliziosa, voglio flirtare un po' con lui. Non so cosa mi sia preso.

Taehyung
Dammi qualche minuto e sono lì da te.
Facciamo un po' di rumore, ma non vorrei svegliare i tuoi.
Rido come una cretina mentre le farfalle nel mio stomaco iniziano a svolazzare dappertutto.

Me
Ti aspetto!

Taehyung
Arrivo!
Passano pochi minuti dal messaggio di Taehyung che il campanello di casa suona. Sgrano gli occhi incredula e il campanello suona di nuovo. Che sia davvero lui? Lascio il cellulare sul letto e corro in soggiorno per aprire la porta, ma chi mi trovo davanti non è chi pensavo che fosse.
«Papà!» esclamo col respiro accelerato per l'emozione di vedere Taehyung, o almeno era quello che pensavo succedesse, e per aver corso fin qui.
«Tesoro, sei rossa in viso. Stai bene?» mi chiede preoccupato poggiando la sua grande mano sulla mia fronte per vedere se ho la febbre.
«Sì, sto bene», lo faccio entrare e subito nota le valigie in cucina.
«E tutte queste valigie?» mi chiede togliendosi il cappotto e appendendolo all'attaccapanni.
«Le ha comprate la mamma insieme a Paul. Per il divorzio», le guarda triste e muove il capo prima di sedersi sul divano.
«Come mai non sei ancora a letto? Hai mangiato?» mi chiede facendo zapping.
«Sì, ho cenato con Mina.»
«Avete fatto pace?»
«Sì, abbiamo risolto tutto.»
«Sono felice. Ora, però, vai a dormire che domani devi andare a scuola», annuisco, lo abbraccio e torno nella mia stanza.
Riprendo il cellulare ancora acceso e nella chat con Taehyung.

Me
Pensavo fossi davvero tu al campanello e, invece, era mio padre.

Taehyung
Mi desideri così ardentemente?
Mi risponde con una faccina maliziosa.
Vuoi davvero sapere la risposta, Taehyung? Beh, non lo dirò sennò ti monteresti la testa, penso.

Me
Buonanotte e non svegliare Taeri e Jungkook!

Taehyung
Promesso.
Buonanotte, Youjin.

* Piatto tipico coreano fatto con gnocchi di riso glutinosi saltati in padella e conditi con una salsa di peperoncino, chiamata gochujang, uova bollite, scalogno e eomuk ottenuto dalla lavorazione del pesce.

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