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Capitolo 15

«Youjin, Misun è l'ex ragazza di Taehyung», Taeri mi guarda con aria dispiaciuta. Non so cosa rispondere, dalla mia bocca escono solo balbettii. Non pensavo che Taehyung avesse avuto una relazione in passato e la cosa mi ha scosso:«Sono mesi che si sono lasciati, ma lei continua a stargli addosso. Lui le ha detto chiaro e tondo che tra loro è finita.»
«Non fa niente. Misun si sarà messa in testa cose che non esistono e non esisteranno mai. Taehyung ed io non siamo niente, lo ha detto lui stesso, giusto?» continuo ad asciugare il viso come se le mie guance fossero ancora bagnate dall'acqua del rubinetto e non dalle mie lacrime. Stampo un sorriso forzato e vado a prendere le mie cose.
«Youjin» mormora Taeri prendendomi per un braccio, «Loro non stanno più insieme» mi ripete.
Le sorrido amichevolmente:«Devo andare ora, ci vediamo domani, va bene?», apro la porta dello spogliatoio e la richiudo alle mie spalle. Saluto Namjoon e Yoongi che sono dentro la sala e Hoseok che, invece, sta flirtando con Chaeryl al bancone. Esco dall'edificio in tutta fretta perché non voglio incontrare Taehyung, ma in questo non sono fortunata.
«Youjin!», sento la sua voce provenire da dietro le mie spalle. Mi volto verso di lui e lo vedo appoggiato al muro gettare quel che ne è rimasto della sigaretta per terra.
«Taehyung» dico non appena si avvicina a me.
«Non torni a casa con noi?» mi chiede mettendosi il cappuccio della felpa in testa.
«Questa volta no, devo fare delle commissioni prima di tornare a casa» mento schietta.
Si morde il labbro inferiore e sospira, dalla sua bocca esce una nuvola calda di vapore acqueo:«Vuoi che ti accompagni?» mi chiede sorprendendomi.
Tentenno prima di rispondergli:«No» rispondo semplicemente. Gli volto le spalle e mi incammino verso casa mia.

«Youjin» mi chiama mia madre dalla sua camera. Non ho nemmeno il tempo di mettere piede dentro casa che già vengo disturbata da lei. Spero non voglia parlare di quello che è successo la sera prima. La raggiungo e continua a parlare:«Perché hai dormito nella camera degli ospiti? Il tuo letto era scomodo?», la guardo accigliata, ma non rispondo, «Rimettilo in ordine e cucina per tuo padre. Devo uscire con Paul per una questione di lavoro.»
«Ora si chiamano questioni di lavoro» mormoro, ma mia madre mi ha sentita.
«Senti signorina, non accetto questo comportamento da te. Non è così che ti abbiamo educata io e tuo padre» afferma infilando i pendenti dorati nei lobi. Rinuncio a discutere con lei perché non abbiamo niente di cui parlare. Non voglio andare a vivere insieme a lei e Paul in America, la mia casa si trova qui, a Seoul, e non me ne andrò.
Vado in camera e mi ci chiudo dentro sbattendo la porta. Mi lascio cadere sul letto per poi affondare il viso nel cuscino. Sapevo che innamorarmi di Kim Taehyung mi avrebbe fatto stare male, sono patetica. Mi alzo dal letto ed esco dalla camera. Mia madre è già uscita e non mi ha nemmeno salutata. Mio padre deve essere distrutto per quello che quella donna gli ha fatto. Mi dirigo in cucina per cucinare una zuppa calda e, mentre tutti gli ingredienti sono sul fuoco, vado a rifare il letto nella stanza degli ospiti. Mi ritorna in mente il suo abbraccio caldo e dolce. Mi sono sentita al sicuro tra le sue braccia, le sue parole mi avevano rincuorata.
Come ha fatto sapere che tra me e Taehyung c'è stato qualcosa? So che lei e Siyeon spettegolano molto, ma non sapevo fossero così informate su tutti. Potrebbero essere ingaggiate nella CIA per quanto sono brave a farsi i cazzi degli altri. Non sapevo che Taehyung avesse avuto una ragazza e la cosa mi ha destabilizzata perché sapevo ci provasse con tutte, ma pensavo fossero per lui solo da una botta e via. Chissà perché si sono lasciati, mi domando.
La porta d'ingresso si apre e mio padre mi saluta:«Youjin, sei in casa?»
«Sì, papà. Eccomi», spunto dal corridoio e corro ad abbracciarlo.
«Cos'è quest'odore di bruciato?» chiede mio padre aprendo le narici. Respiro anch'io un po' di quell'odore e mi ricordo della zuppa che stavo cucinando. Corro in cucina e vedo che il brodo sta fuoriuscendo dalla pentola. Abbasso il volume della fiamma e alzo il coperchio che lancio nel lavello. Prendo un cucchiaio di legno ed inizio a girare, aggiungo un po' di salsa piccante e del sale per cercare di aggiustarla. Sono proprio negata nella cucina!
«Scusami, papà. Non penso sia uscita bene» dico grattandomi il capo.
«Non ti preoccupare, tesoro. Ti aiuto a mettere tavola.»

Finiamo di cenare e mi metto a lavare i piatti. Mio padre va nella camera matrimoniale e torna in cucina con dei documenti in mano.
«Cosa sono?» chiedo asciugandomi le mani con uno straccio e sedendomi vicino a lui.
«Sono i documenti per il divorzio», sospiro, non voglio più sentire parlare di questo divorzio imminente, «Forse c'è la possibilità che mi diano il tuo affidamento» dice con un grande sorriso stampato in faccia. Subito mi illumino, forse qualcosa finalmente andrà nel verso giusto.
«Davvero, papà?» gli chiedo per averne la certezza, gli stringo la mano fiduciosa.
«Beh, ho detto forse. Non è detto che sarà così, però-...», non lo faccio finire di parlare che gli salto addosso per la felicità.
«Non voglio andare a vivere con Paul, papà!» piagnucolo come una bambina.
«Vedremo cosa dirà il giudice. Tua madre ed io dobbiamo finire di compilare altri documenti e, non appena sarà tutto pronto, andremo in tribunale», mio padre mi abbraccia calorosamente. Non è molto da lui esprimere le sue emozioni, infatti, si stacca subito, anche se so che si è commosso:«Vado a dormire e tu non fare tardi!», mi dà un bacio sulla fronte e va nella sua camera.
Vi prego, chiunque mi stia guardando da lassù, fate in modo che possa rimanere a Seoul.

Mina mi sta aspettando fuori il cancello della scuola e con lei c'è anche Koosung. Mi avvicino a loro tutta contenta e abbraccio i miei migliori amici. Sento il corpo del corvino farsi rigido, non se lo aspettava:«Siete tornate ad essere amiche?», Mina ed io annuiamo contemporaneamente guardandoci felici. Koosung tira un sospiro di sollievo:«Finalmente, non ce la facevo più a stare solo dalla parte di una delle due», gli tiriamo un pizzicotto sul braccio e scoppiamo a ridere. Saliamo le scale per arrivare al nostro piano ed entriamo in classe. Sono felice che tutto sia tornato come prima, Mina sarà felice di mangiare insieme agli altri.
«Quindi, stasera vieni a casa mia?» mi chiede la castana rimettendosi al banco vicino al mio.
«Ehi, non mi avete invitato?!» urla offeso Koosung.
«Mi dispiace, ma è una serata per sole donne!» afferma Mina facendomi un occhiolino.
«Rimedieremo un altro giorno» dico facendo roteare gli occhi al mio amico. Vado per sedermi, ma mi ritrovo con il sedere per terra:«Ouch!»
«Ops, non ti sei fatta male, vero?» mi chiede sarcastica Misun che se la ride dietro di me insieme alla sua amica Siyeon.
La guardo male e le rispondo secca:«No, non mi sono fatta niente.»
«Peccato» mormora anche se l'ho sentita benissimo. La professoressa entra in classe e le lezioni iniziano.

«Mina, ho una sorpresa per te!» le dico prendendola per mano non appena suona la campanella che sancisce l'ora di pranzo.
«Di cosa si tratta?», guarda Koosung confusa il quale alza le spalle dubbioso.
«Per farmi perdonare per tutto il tempo che non siamo state insieme, vi va di unirvi al nostro tavolo? Così mangeremo tutti insieme!», gli occhi di Mina brillano come se avesse sentito la cosa più bella del mondo. Urla felice e mi abbraccia forte, così ci incamminiamo verso la mensa dove ci sono già tutti pronti a mangiare.
«Ragazzi, loro sono i miei migliori amici Mina e Koosung» dico indicandoli.
Tutti si alzano e li salutano, Taeri va dalla mia amica e le dice:«Sono contenta che siete ritornate amiche, non faceva altro che parlare dite! Mina di là, Mina di qua», una risata sfugge dalla sua bocca dopo aver roteato gli occhi e la fa sedere vicino a lei. Parliamo un po' del più e del meno, imparano a conoscersi meglio e non credo che a Koosung piaccia stare insieme a loro. È rimasto tutto il tempo con le braccia incrociate a guardare storto gli altri, ma non ne capisco il motivo.
«E poi così dal nulla Misun le rovescia il secchio addosso!» racconta Mina a Taeri che la guarda interessata mentre mangia del kimchi. Il mio sguardo si sposta subito su Taehyung per vedere la sua reazione, ma non accade niente di quello che mi aspettavo. Se ne sta tranquillo a mangiare il suo sandwich.
«Davvero Misun ha fatto una cosa del genere?!» domanda la mora alzando il tono di voce non appena la nomina e Mina annuisce innocentemente mangiando delle verdure al vapore. Mi volto verso Taeri e alzo le sopracciglia come per chiederle che cosa volesse fare con questo suo gesto. Jimin appoggia le bacchette sul suo vassoio e guarda confuso Mina:«Ma Misun non era la tua ragazza, Taehyu-» non riesce a finire la frase che subito il moro gli tira una gomitata. I suoi occhi s'incrociano con i miei, delusi dalla reazione che ha avuto. Perché non me lo vuole dire?, penso. A salvarlo da ogni domanda c'è la campanella.
«Ho detto qualcosa di sbagliato?» chiede Jimin mormorando agli altri dopo che Taehyung se ne è andato via. Jungkook soffoca una risata mentre dà un buffetto sul braccio di Jimin che si massaggia le braccia doloranti.

«Youjin!» mi sento chiamare mentre saluto Mina e Koosung. Mi giro verso la direzione di quella voce e vedo Taehyung aspettarmi fuori al cancello. Lo raggiungo e continua a parlare:«Gli altri sono andati via senza di noi.»
Lo guardo confusa e stranita:«Oh, senza di noi?», guardo altrove e m'incammino verso l'edificio delle prove. Sento Taehyung camminare più veloce per raggiungermi.
Dopo un momento di silenzio, il ragazzo al mio fianco mormora:«Volevo parlarti.», mi giro verso di lui con un sopracciglio alzato, «Da soli», mi blocco istintivamente.
«Perché?» gli chiedo. Spero non voglia parlare di Misun, mi sentirei a disagio.
«Volevo parlarti di Misun», ecco.
«Non c'è bisogno di alcuna spiegazione, Taehyung», lo guardo dritto negli occhi e la sua espressione è confusa, aggrotta le sopracciglia.
«Ma voglio chiarire che io e Misun non-...»
«Davvero» lo interrompo alzando una mano, «Non devi giustificarti, non m'interessa con chi sei stato in passato. Noi siamo amici, giusto?», dimmi che non lo siamo.
Taehyung mi fissa intensamente prima di distogliere lo sguardo e passarsi la lingua nell'interno guancia. Infila le mani nelle tasche del giubbotto e sputa:«Sì, hai ragione. Siamo solo amici.», la sua mascella si serra e inizia a camminare velocemente. Lo seguo confusa e, non appena lo raggiungo, lo prendo per una manica e lo costringo a girarsi verso di me.
«Perché fai così?» gli chiedo corrugando la fronte. Il suo sguardo si sposta sulla mano ancora sul suo braccio e subito la tolgo.
«Perché non ti interessa di Misun?», la sua domanda mi lascia pietrificata, non so come rispondere. Apro invano la bocca, le parole non escono:«Mi volevo aprire con te, raccontarti una parte di me. Non vuoi conoscermi meglio? Sembra che non t'interessa» mi precede, il suo tono è frustato.
«Non è vero, Taehyung. Non è così!» esclamo, forse con troppa enfasi, guardandolo negli occhi e appoggiando la mano sul suo braccio. La sua mascella è ancora serrata, ma i suoi occhi si spostano sulle mie labbra. Si avvicina lentamente a me finché i nostri visi sono lontani solo pochi centimetri. Posso sentire perfino il suo profumo e potrei rimanere lì a sentirlo per ore. Istintivamente mi alzo sulle punte dei piedi per raggiungerlo e lo bacio. Mi prende il viso tra le sue mani ed io gli cingo la vita. Ci assaporiamo le labbra a vicenda in un bacio passionale. Sento un vortice di emozioni in tutto il mio corpo. Ci stacchiamo per prendere fiato e ci guardiamo, i suoi occhi sono lucidi.
«Che ne dici di andare a casa mia?» mi chiede sfrontato col suo sorrisetto malizioso. In risposta lo bacio di nuovo mordendogli il labbro inferiore. Sorride soddisfatto, mi prende per mano e corriamo verso casa sua. Lo sto per fare davvero?

Arriviamo sotto casa di Taehyung e mi accorgo che è lo stesso palazzo di Jungkook. Vorrei chiederglielo, ma Taehyung mi bacia inaspettatamente. Il suo sorriso, quando si stacca, mi lascia imbambolata. Apre il portone e saliamo le scale. Quando arriviamo davanti alla stessa porta della festa, divento sempre più confusa:«Che ci facciamo qui?»
Taehyung infila la chiave nella serratura:«È casa mia» risponde ovvio dopo averla messa di nuovo in tasca, da cui pende il portachiavi a forma di microfono verde.
«Ma no, è casa di Jungkook!» esclamo entrando nell'appartamento.
«Anche» dice con nonchalance chiudendo la porta dietro di noi e sfilandomi il cappotto. Lascio lo zaino all'ingresso insieme alle mie scarpe. Taehyung mi prende di nuovo alla sprovvista iniziando a baciarmi il collo.
«Abitate insieme?», il moro mi risponde con un semplice mugugno troppo intento a succhiare la mia pelle. Ci spostiamo travolti dalla passione sul divano, ma la mia mente è troppo occupata a pensare al fatto che lui e Jungkook vivano insieme:«Da quanto?» continuo a chiedergli.
Taehyung si allontana leggermente dal mio collo già costellato di piccoli segni rossi, osserva la mia espressione interrogativa e si sposta da sopra di me. Si passa una mano tra i riccioli scuri e si guarda attorno:«Dopo che mia madre è morta e mio padre se n'è andato di casa, io e Jungkook abbiamo deciso di andare a vivere insieme e ci siamo trasferiti qui a Seoul», lo ascolto attentamente, «Stava per iniziare il liceo e abbiamo colto quest'occasione.»
«E i suoi genitori? Non li ho mai visti», Taehyung si ammutolisce.
«Perché non riprendiamo quello che abbiamo lasciato in sospeso?» domanda con sorriso furbo. Si alza dal divano e mi porge una mano vedendomi ancora stesa. Mi tira verso di lui, i nostri corpi sono appiccicati tra di loro. Mi bacia la punta del naso prima di prendermi in braccio. Attorciglio le gambe intorno alla sua vita, le mie mani gli scompigliano i capelli. Mi guarda col suo bellissimo sorriso quadrato mentre andiamo in camera sua, la stessa in cui mi sono addormentata la sera della festa. Mi adagia sul letto e mi sistemo meglio al centro del soffice materasso. Taehyung avanza felino verso di me, alcune ciocche scure gli ricadono davanti agli occhi. Mi sporgo in avanti verso di lui con l'intento di baciarlo, ma si allontana leggermente guardandomi furbo.
«Ah, è così che la metti?» sbuffa una risata e cerca di baciarmi, ma mi sposto per vendicarmi.
«Oh, no. Non puoi farlo» mormora sorridendo.
«Non posso?» ridacchio. Scuote la testa in senso di negazione e gli prendo il viso tra la mie mani. Lo avvicino a me e ci baciamo. È un bacio lento, uno di quelli dolci. Mi accarezza i capelli per poi far scivolare la mano lungo tutta la mia schiena. Sbottono lentamente la camicetta facendo eccitare Taehyung che si morde il labbro inferiore e si sfila di dosso velocemente l'uniforme rimanendo a petto nudo. Sento il suo sguardo bruciarmi la pelle ed io non posso fare a meno di pensare a quanto sia bello. Ci scambiamo di posizione: Taehyung si appoggia sulla testiera del letto buttando per terra i cuscini, mentre io mi metto a cavalcioni su di lui. Inizia a baciarmi il collo, getto la testa all'indietro per le scariche di piacere che provocano i suoi baci sul mio corpo. Una mano mi accarezza la coscia fin sotto la gonna, mentre l'altra abbraccia la mia schiena nuda. Degli ansimi escono dalle nostre bocche, i miei fianchi iniziano a muoversi lentamente su di lui non appena Taehyung inizia a stuzzicare la mia intimità.
«T-Taehyung...» gemo impacciata. I nostri respiri si fanno più affannati, i nostri corpi sudati ed eccitati. Lo sento. Riapro gli occhi non appena Taehyung si ferma e mi riprende a baciare, mi slaccia il reggiseno con estrema facilità ed inizia a toccare il mio seno. Mi piace il suo tocco su di me, mi piacciono i suoi baci dolci e passionali, mi piace Taehyung. Ne sono innamorata. Mi stacco da lui, ci guardiamo dritti negli occhi. I suoi brillano, hanno una luce propria.
Decido di ricambiare il piacere da lui ricevuto, così mi accovaccio sul suo collo e inizio a succhiarlo delicatamente. Lascio una piccola scia di baci lungo tutto il suo addome fino ad arrivare ai suoi pantaloni. Glieli slaccio e mi aiuta a sfilarglieli via. La sua erezione mi fa sentire agitata, ma al tempo stesso tutto sembra essere così naturale. Non appena la mia mano si muove su di essa, Taehyung getta la testa all'indietro ed inizia ad ansimare. Aumento di velocità, il moro sotto di me stringe le lenzuola e un piccolo grugnito fuoriesce dalla sua bocca:«Youjin...» mormora prima di prendermi per un braccio. Sono totalmente stesa su di lui, il mio corpo nudo completamente attaccato al suo. Mi accarezza una guancia e mi guarda intensamente negli occhi:«Taehyung...», le sue labbra si appoggiano sulle mie, le morde, le succhia. Mi abbraccia cingendomi la schiena con le sue braccia, mi fanno sentire protetta. Un rivolo di saliva ci unisce ancora anche dopo esserci staccati e scoppiamo a ridere. Rimaniamo sotto le coperte per un lasso di tempo che sembra infinito. Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato provare certe emozioni per qualcuno, ma non mi sarei mai immaginata di innamorarmi proprio di Kim Taehyung.

Ad un certo punto sento la porta d'ingresso aprirsi e mi allarmo sentendo vociferare:«Taehyung.»
«Mh?» sbiascica stropicciandosi gli occhi e allargando le braccia per stiracchiare la schiena.
«Che ore sono?» gli chiedo non trovando il cellulare. Mi indica la sveglia sul suo comodino e si passa una mano sulla faccia. Vedo l'orario e mi accorgo che sicuramente Jungkook è tornato dalle prove:«Merda!»
«Che c'è?» mi chiede Taehyung ancora steso alzandosi sui gomiti.
«Jungkook è tornato a casa» gli rispondo alzandomi dal letto e rivestendomi velocemente.
«Oh, cazzo!», si riveste frettolosamente. Sento Jungkook scherzare con qualcuno, sembra essere una voce femminile. Le loro voci si fanno sempre più vicine finché non sbucano dalla porta della camera del moro. Taehyung ed io rimaniamo pietrificati come se ci avessero sorpresi proprio nell'atto, anche se non è successo. Jungkook ci guarda con gli occhi sbarrati e con un'espressione molto confusa, ci punta un dito contro prima su di me e poi sull'amico e continua così finché una mano non si appoggia sulla sua spalla:«Jungkook, che succede?», spunta anche lei e la sua voce è inconfondibile. Quando i nostri guardi s'incrociano, le sorrido imbarazzata e alza un sopracciglio, ma subito la sua bocca si apre in un sorriso malizioso:«Youjin, che ci fai qui? Mi sembrava strano non vederti alle prove», poi posa il suo sguardo su Taehyung, «Non vorrei essere io a dirtelo, ma hai la patta del pantalone aperta!» esclama Taeri scoppiando a ridere insieme a Jungkook che lo schernisce puntandogli un dito contro. Trattengo una risata, ma, quando Taehyung ed io ci guardiamo, iniziamo a ridere anche noi.
Andiamo in soggiorno: Taehyung e Jungkook si siedono all'isola della cucina – spero non gli racconti tutto quanto, mi sentirei in imbarazzo all'idea che Jungkook sappia di che colore ho le mutandine che Taehyung è riuscito a sfilare facilmente! – mentre Taeri ed io ci sistemiamo sul divano e subito la mia amica inizia a tempestarmi di domande su quanto ha visto.
«Allora, allora, allora» inizia intrecciando le mani, «Hai saltato le prove per fare sesso con Taehyung?», come fa ad essere così diretta?!
«Non abbiamo fatto sesso» sussurro per non farmi sentire dai due, «Ci siamo solo... toccati.»
«Oh, Youjin! Guarda che sorriso, non dirmi che sei innamorata di lui?!» chiede ironica.
«Taeri», solleva lo sguardo su di me, «Non voglio essere ferita.»
«Che vuoi dire?» mi chiede girando la testa da un lato confusa.
«Sappiamo benissimo entrambe com'è Taehyung», solleva un sopracciglio, «Non voglio essere ferita, so già che inizierò a farmi bellissimi film mentali che non accadranno mai. Ricordo le sue parole», mi torturo le mani.
«Youjin, non fare così» mi conforta accarezzandomi il braccio, «So che Taehyung non è il ragazzo più puro che possa esserci sulla Terra – ridiamo – ma ciò non esclude che lui non voglia solo portarti a letto», sbuffo e osservo Taehyung scherzare insieme a Jungkook. Ho la sensazione che tutto questo non andrà a finire bene.

«Youjin, vuoi fermarti a mangiare?» mi chiede Jungkook tagliando delle patate.
«Purtroppo non posso. Ho promesso a Mina, la ragazza che hai conosciuto ieri a mensa, di andare a casa sua» gli rispondo guardando l'orario sul cellulare, «Sai cucinare?», rimaniamo da soli in cucina mentre Taehyung e Taeri sono andati al supermercato per comprare delle cose.
«Diciamo che me la cavo, ma Jin è molto più bravo. Oggi alle prove avevamo pensato di fare un barbecue tutti insieme un giorno di questi, tu ci sei?» dice concentrato nello sminuzzare la cipolla.
«Certo!» esclamo contenta.
«Allora, tu e Taehyung ci avete dato dentro, eh?», alle sue parole rimango allibita. Gli tiro un pugno sul braccio che subito massaggia per il dolore.
«Jungkook!» esclamo, «Non è assolutamente vero», che imbarazzo.
«Dai, Youjin! Non devi vergognarti, è una cosa normale» dice ridendo, «Mi prenderesti una ciotola? È lì, in quel cassetto in basso», mi fa cenno con un gomito e, non appena la trovo, gliela appoggio sul tavolo. Vi ci mette le patate, la cipolla, le carote, dell'aglio che non può mai mancare e altre verdure.
«Fai una zuppa?» gli domando vedendo tutte quelle verdure che ha lavato e tagliato.
«Sì, l'ho inventata al momento» mi risponde riempendo una padella con dell'acqua.
«Ecco perché è più bravo Jin», Jungkook mi guarda male ed io soffoco una risata, «Quindi, tu e Taehyung abitate insieme.»
«Te lo ha detto lui?» mi chiede voltandosi verso di me e annuisco. Sospira mentre riempie una casseruola d'acqua:«Ti ha parlato anche del perché abbiamo deciso di trasferirci a Seoul insieme?»
Mi appoggio sulla superficie in marmo del mobile e lo osservo assorta:«Mi ha raccontato dei suoi genitori. Deve aver sofferto molto» mormoro seguendolo con lo sguardo mentre accende il fornello. Jungkook si limita a muovere la testa su e giù senza prestare molta attenzione, sembra stia pensando ad altro. Ad un certo punto la porta d'ingresso si apre, Taeri e Taehyung entrano in cucina con due buste piene di roba. La mora agita per la stanza una bottiglia di soju:«Festeggiamo!»
«Io passo questa volta» dico alzando in aria entrambe le mani.
«Ma come, Youjin?» esclama Taeri perdendo l'entusiasmo.
«Devo cenare con Mina.»
«Allora, sei giustificata» dice mentre ripone la spesa nella credenza aiutata da Taehyung.
«Perché? Che è successo?» chiede Jungkook asciugandosi le mani con uno straccio dopo aver messo tutte le verdure nella casseruola quando l'acqua ha iniziato a bollire. Taehyung mi lancia delle occhiate curiose mentre sistema tavola.
«Abbiamo litigato, è una storia lunga e noiosa. Vi risparmio i dettagli» dico mentre leggo il messaggio che mi ha appena inviato Mina, «Devo andare. Ci vediamo domani.»
«Aspetta», la voce di Taehyung mi fa bloccare sul posto, «Ti accompagno alla porta», noto gli sguardi maliziosi dei due alle sue spalle e all'improvviso sento il viso surriscaldarsi per l'imbarazzo.
«Pensi che si arrabbierà Hoseok per non essere andati alle prove?» gli chiedo sorridendo sull'uscio della porta e Taehyung scoppia a ridere.
«Ci farà sicuramente la predica», i suoi occhi penetrano i miei, «Divertiti con la tua amica», ha un sorriso dolce sulle labbra, quelle stesse labbra che si avvicinano alle mie per posarsi in un tenero bacio e il mio cuore incomincia a battere, sempre più forte.

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