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31. ɢʀᴀɴᴅɪssɪᴍᴏ ғɪɢʟɪᴏ ᴅɪ ᴘᴜᴛᴛᴀɴᴀ

AVVERTENZA: i dialoghi finali non hanno
senso, e durante il capitolo capirete il
perché :)

❝Shōyō sospirò sonoramente poggiando la fronte contro la tastiera del suo portatile. Aveva esagerato. Dannatamente tanto.
Adesso come avrebbe fatto a dirlo a Dalai?
Dalai lo avrebbe odiato. Adesso che finalmente era ritornato a sorridere dopo tantissimo tempo.

Il lavoro stava andando a puttane.
La sua vita privata stava andando a puttane.
Non rispondeva ai messaggi dei suoi genitori, ai messaggi dei suoi migliori amici, ai messaggi di Atsumu.
Aveva iniziato quel mese di gennaio proprio alla cazzo.

La porta del suo ufficio si aprì di scatto.
Shōyō inarcò un sopracciglio — Atsumu aveva le sopracciglia aggrottate e le mani sui fianchi in una chiara posa di disapprovazione, la stessa posa di disapprovazione indossata da papà Kotarō quando da bambino gli aveva scritto "buona fortuna papà, ti amo tanto. Baci baci Shou Shou" con un sasso sulla portiera dell'auto.

Kotarō non aveva urlato. Non lo aveva messo in punizione.
Lo aveva preso in braccio e gli aveva fatto capire che non doveva rifarlo più perchè lui aveva lavorato tanto per comprare quell'auto.
Gli aveva poi preso il sasso dalla manina destra e l'aveva lanciato alle sue spalle. Rompendo il vetro della cucina.
Di certo, papà Keiji non era stato dolce come il papà era stato con Shōyō. Anzi, completamente l'opposto.

<<Atsumu?>>

<<Tu, grandissimo figlio di puttana. Che cazzo stai combinando si può sapere?>>

<<Atsumu... non lo so>>

• • • x •

Atsumu tirò la testa all'indietro, oltre lo schienale della poltrona.
Si passò entrambe le mani sulla faccia sospirando sonoramente.
Che coglione del cazzo che aveva sposato!
Cioè, che non aveva sposato.
O che aveva sposato a metà.
Quasi sposato.

<<Ma solo io e Omi scopiamo senza tanti problemi?>>

Shōyō appallottolò un post-it giallo sul quale aveva appuntato un appuntamento per Haruiki dal dentista. Glielo lanciò contro, Atsumu rialzò la testa e inarcò un sopracciglio. Shōyō scrollò una spalla. <<Ti va di scolarci una bottiglia di vodka mentre ci facciamo una canna e ascoltiamo i Maneskin?>>

Okay, adesso Shōyō aveva attirato la sua fottuta attenzione. <<Non abbiamo bisogno di divertirci come quando siamo stati a quel congresso a Nairobi MA abbiamo bisogno di pensare ai nostri errori. Hai del rum e la tua playlist di canzoni spagnole su Spotify?>>

• • • x •

Atsumu rise sonoramente. Danza Kuduro sparata a palla dalla cassa dell'iPhone di Shōyō. La schiena premuta contro la porta d'ingresso, chiusa a chiave e una canna tenuta tra l'indice e il medio della sua mano dominante. <<E ti ricordi di quella volta che siamo andati all'acquario e avevamo perso Haruiki al negozio di souvenir perché stava cercando di corrompere la commessa a fargli regalare uno squalo di peluche?>>

Shōyō rise sonoramente. La testa premuta contro la porta ma lo sguardo rivolto verso l'amico. <<Tu te la stavi ridendo ma io mi sono davvero cagato sotto. Haruiki è imprevedibile, sarà un ottimo capobranco proprio per questo>>

Atsumu si voltò a guardarlo, stranamente attento. Gli passò la canna, che Shōyō immediatamente prese e si portò alla bocca. Prese un lungo respiro prima di buttare fuori il fumo, i muscoli di braccia, collo, gambe completamente sciolti, rilassati come non mai. <<Hai scelto lui?>>

Shōyō rise. <<Oh!, sì è più adatto di Dalai e poi a Dalai non interessa diventare capobranco. Lui odia questo posto, prende lezioni di dibattito solo perché fa piacere a me e a mio padre. Ma salirà Haruiki a prescindere perché tu ormai hai la vittoria in pugno>>

<<Io non volevo neppure accettare, giusto per inciso. La sera che tuo padre ci ha riferito la sua scelta, ho fatto quella scenata solo perché Haruiki era a telefono con i miei genitori>>

<<Tsumu lo so. Non me la sono manco presa>>

<<Ho accettato la proposta di Hirohito solo perché altrimenti quel figlio di puttana sarebbe andato da quello scassacazzo di mio padre, che mi avrebbe scassato il cazzo a sua volta — Atsumu abbassò la testa sulla zazzera rossa di Shōyō sospirando sonoramente. — Se quel cazzone scassacazzo non si fosse messo in mezzo a quest'ora avrei già fatto richiesta di trasferimento all'ambasciata americana>>

<<In ambasciata lavora il figlio di Hirohito>>

<<No, quel coglione del cazzo lavora in quella della Cina>>

Shōyō scosse la testa a destra e sinistra, aspirò dell'altro fumo e lo rilasciò alzando leggermente la testa. Atsumu respirò a pieni polmoni, a volte per Atsumu il fumo passivo delle canne era migliore di quello che aspirava lui stesso. <<Hirohito è andato a fare la vittima del cazzo da mio padre per chiedere di trasferire il figlio dall'ambasciata in Cina a quella degli Stati Uniti perché il piccolo coglioncello viziato non si trovava bene nella cazzo di Pechino>>

Atsumu sbuffò sonoramente. <<E io che volevo cambiare identità, farmi una plastica facciale e andarmene a lavorare nell'ambasciata di Washington DC sotto il nome falso di Osamu Dazai, omonimo ma non parente dello scrittore giapponese>>

<<Sono stato adottato>>

Atsumu aveva inarcato le sopracciglia sorpreso. <<Tu? Adottato? — Shōyō annuì con diversi cenni della testa, si voltò a guardarlo, pochi secondi di silenzio con una canzone di Shakira in sottofondo, per poi scoppiare entrambi a ridere sonoramente. Il piano era vuoto per la pausa pranzo prolungata che Shōyō aveva concesso ai membri del suo staff per l'ottimo lavoro svolto. Per quello ma anche perché nei suoi piani già aveva in testa di fumarsi una canna in tranquillità. — Ecco perché sei così frustato in questo periodo. Credevo che avessi solo bisogno di sesso, sono venuto qui proprio per offrirti i miei servigi>>

Shōyō sorrise alzando un angolo della bocca. <<Mi mancano così tanto i tuoi servigi. Ma non ti stavi frequentando con Omi-san?>>

<<Dipende dai punti di vista. Ricordi quando si era trasferito ad Osaka prima della nascita di Haruiki e mi aveva mollato con un sms?>>

Shōyō annuì; gli occhi lucidi e la punta del naso rossa. <<Sì, ricordo. Eri depresso, guardavi i film di Shrek a ripetizione con Dalai che ti giudicava mentre faceva i compiti di cinese. Guardavi i film con i calzettoni di Spongebob mentre piangevi e mangiavi gelato alla vaniglia. Che schifo il gelato alla vaniglia, ma che cazzo avete con la vaniglia? Perché non mangiate la cazzo di nocciola?>>

Atsumu ruotò gli occhi al cielo. <<Shōyō ti avevo chiesto se ricordavi, non ti avevo chiesto di ricordarmi quanto fossi stato ridicolo in quel periodo oscuro della mia esistenza>>

<<Dalai odia Shrek a causa tua>>

Atsumu sospirò sonoramente. Stava per picchiarlo; quando Shōyō fumava le canne diventava un logorroico del cazzo — l'ultima volta che avevano fumato insieme gli aveva raccontato per filo e per segno la nascita del ruolo del capobranco dagli albori fino all'epoca moderna. Tutta la lezione di storia nel mentre che stavano scopando. <<Comunque, dopo quella volta io continuavo a messaggiarlo come un cazzo di stalker patetico e lui visualizzava ma non rispondeva mai. Lo stronzo. E poi l'ho rincontrato ad un congresso a Seoul sull'energia rinnovabile e lì abbiamo scopato tuuuutta la notte. Il giorno dopo, io già avevo programmato la colazione a letto, la vasca da bagno con lo champagne e i Ferrero Rocher, e quel bastardo mi dice che deve andare perchè alla reception lo aspetta il fidanzato che l'è andato a fare una sorpresa. La sera accetta la proposta di matrimonio del fidanzato. Lui è convinto che io e te siamo, sì, insomma, siamo più o meno sposati e che tu stia fingendo perché stranamente si è bevuto la storia dell'avvocato fasullo e del fatto che adesso siamo rivali politici. Credevo fosse più intelligente, onestamente parlando. Quindi adesso abbiamo questa sorta di rapporto aperto dove lui scopa con il fidanzato ma lo vedo che mi vorrebbe saltare addosso, e io che posso scopare con chi voglio. Più o meno. Insomma, dovremmo essere sposati e dovremmo star scopando. Quindi adesso dovrei star scopando con te ma tu sei sposato con Tobio>>

Shōyō scoppiò a ridere sonoramente battendo la testa contro il legno della porta, botta che lo fece ridere ancora di più. Atsumu rise a sua volta bevendo un sorso di rum direttamente dalla bottiglia. <<L'ho lasciato la sera di Capodanno. Tobio, intendo>>

Atsumu alzò entrambe le sopracciglia. <<Ecco perché eri da solo alla festa. Hirohito mi aveva chiesto spiegazioni, un po' tutti mi avevano chiesto informazioni a riguardo, a dir la verità. Io l'unica cosa che stavo cercando di spiegare in quel momento era com'era possibile che quel pantalone nero risaltasse in modo incredibile il culo di Kiyoomi. Anche tu stavi bene quella sera ma ti mancava qualcosa per renderti wow!>>

<<Sì, lo so. Le perle>>

<<Nah, più che altro Tobio. Bleah!, il rum mi rende stranamente romantico. Ti va di scopare?>>

Shōyō scrollò entrambe le spalle. <<Speravo me lo chiedessi prima>>

Atsumu rise sonoramente. <<Scopata a parte, credevo che aveste fatto pace. A tutti gli eventi a cui avete preso parte sembravate abbastanza uniti e affiatati, anzi Hitoka mi ha detto che sembravate andare abbastanza d'accordo per due che si erano fatti la guerra fino a qualche anno prima. Avete litigato perché hai saputo?>>

Shōyō scrollò una spalla sedendosi a cavalcioni su Atsumu, abbassò leggermente la testa incrociando il suo sguardo con quello sorridente dell'ex-marito. Si tolse la giacca elegante per poggiarla accanto a lui, nel mentre anche Atsumu si toglieva a sua volta la giacca e posava le mani sui fianchi dell'ex-marito. <<Che si sposa con Tadashi? Sì, ma solo perché li ho beccati in un negozio di giocattoli che facevano la famigliola felice. Posso stare sopra, Tsumu?>>

Atsumu inarcò un sopracciglio. <<Aspetta, davvero? Ma io credevo che tu fossi venuto a sapere che Tobio aveva pagato un attore per fingere di essere il suo avvocato alle vostre udienze di divorzio>>

Aspetta... che? <<Tobio ha fatto cosa?>>

<<Oh!, Non sapevi questo. Beh, se mio fratello te lo chiede io non ti ho detto nulla, l'hai saputo da solo perché ti sei fatto leggere le carte e perché sei intelligente>>

<<E tuo fratello come l'ha saputo?>>

<<Ah!, semplice. Gliel'ha detto il suo fornitore che gliel'ha detto la madre della fidanzata dell'amico del postino, che a sua volta gliel'ha detto la madre della fidanzata del fratello del migliore amico. Dell'amico del postino, però non so come questo tipo sia venuto a saperlo. Ah!, sì. Ha sentito Kindaichi e Kumini parlarne>>

Shōyō inarcò un sopracciglio. Ma che... davvero? <<Il postino? Il migliore amico del postino gli ha detto che Tobio ha fatto... qualsiasi cosa abbia cercato di fare quell'idiota>>

Atsumu annuì. <<Sì, la colpa è del postino. Diamo la colpa al postino... adesso scopiamo?>>

Shōyō si alzò di scatto. Atsumu mugolò di disapprovazione.
Tobio aveva pagato un attore per perdere la causa?
E perché avrebbe dovuto farlo?
La causa dell'epoca era risultata invalida proprio a causa di quel finto avvocato, loro erano ancora sposati proprio perché...
Che stronzo!!! Lo aveva fatto di proposito.
Lo aveva fatto di proposito per evitare che divorziassero.

<<Quello stronzo è fottuttamente morto>>

<<Quindi niente scopata?>>

<<ATSUMU, CONCENTRATI>>

<<MA SONO FATTO. COME CAZZO DOVREI FARE???>>❞

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