Il mattino seguente i cinque giovani fecero colazione alla taverna.
Finito di fare colazione con : pancake al cioccolato e succo di frutta. I cinque ragazzi uscirono dalla taverna pronti per ripartire. A un tratto videro una sagoma femminile dirigersi nella loro direzione. Iris sgranò gli occhi nel riconoscere la ragazza che era a poca distanza da loro: una giovane guerriera dai folti e lunghi capelli color rosso fuoco e occhi castani, era impossibile non riconoscerla. Alexandra, sua sorella maggiore. Quest'ultima si fermò a pochi passi dal gruppo. Appena vide Iris sulle sue labbra apparve un sereno sorriso:
«Hey! Sorella mia, da quanto tempo non ci vediamo. Qual buon vento ti porta qui?»disse mentre abbracciò sua sorella che con gli occhi lucidi:
«Sorellona è così bello rivederti, mi sei mancata tanto. Ti presento Travor mio marito, Shana, Victor e Eris.
insieme siamo diretti a Frozen Town per una missione importante.» Disse in tono serio.
Travor, Shana Victor e Erys strinsero la mano a Alexandra:
«Piacere di conoscerti», dissero con sincerità. Iris le raccontò i particolari della missione.

Alexandra incrociò le braccia al petto:
«Dunque la vostra missione, è sconfiggere il demone Diablos che minaccia la serenità dell'umanità, e del mio futuro nipotino?»S'innervosì strinse i pugni nelle mani:
«A morte Diablos! Contate sul mio aiuto. Sono disposta a unirmi al gruppo Andiamo», accennò entusiasta.

E al gruppo quel giorno si unì Alexandra. I sei giovani ripresero il viaggio e salirono sul treno artico diretto alla città di Frozen Town.
Da lontano si scorgeva la città. Nevicava mentre il treno continuava il suo viaggio.
Iris era ansiosa, presto insieme ai suoi fedeli compagni si sarebbero scontrati contro Diablos. Era pensierosa, Travor le prese la mano disse:
«Cosa pensi amore?» Iris con serietà rispose:
«Pensavo a ciò che succederà quando saremo di fronte a Diablos. Cosa accadra? Ho paura e se qualcuno di voi dovesse...»Non riuscì a terminare la frase, Travor le accarezzò dolcemente il viso rigato dalle lacrime:
«Smettila, amore non dire così andrà tutto bene. Vinceremo la battaglia! Sarà una dura battaglia ma vinceremo! Tranquilla.»
Iris sorrise, ma infondo al suo animo temeva di perdere qualcuno del gruppo. Riuscì a scacciare quei brutti pensieri, poiché a darle la forza di proseguire era suo figlio Argon: il pensiero e il desiderio di salvarlo dal Demone le infondeva una sicurezza e una grinta eccezionale. Pensò:
“Argon piccolo mio tra cinque anni nascerai.. Farò di tutto per proteggerti e donarti la pace”. Mentre osservava il paesaggio circostante.