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★Capitolo 8 L'imboscata della Ciurma Di Glasgow★{Revisionato}✅

Dedicato a dreamoverdose17

«Ciao, Levina. Vuoi parlarmi? Bene, accomodati pure» asserì Argon con un flebile sorriso. La giovane con un sorriso timido, si sedette sul letto accanto al ragazzo. «Mancano poche ore di viaggio» mormorò la giovane. Argon con un tono serio rispose: «Lo so, siamo quasi arrivati alla città Inidantium. Ricordi quando ci incontrammo per la prima volta? Quanto tempo è passato!» annunciò con malinconia.

Levina senza rendersene conto si trovò lo sguardo riflesso in quello di Argon, l'azzurro delle sue iridi erano come cristalli di acquamarina, erano stupendi. La giovane restò a contemplarlo per un istante, ammaliata da tanta bellezza. «Certo, che ricordo il nostro incontro. Mi salvasti da un linciaggio da parte dei miei concittadini» sussurrò con sguardo basso. 

“Quella fu la prima volta, che incontrai i tuoi occhi azzurro cielo che mi hanno ammaliato”.

La voce di Argon la fece tornare in sé, «Levina? Che hai? Tutto bene? Non capisco. Perché mi fissi in quel modo? Perché resti in silenzio? Dimmi qualcosa». La giovane, nell'udire la voce ansiosa di Argon e, che si preoccupava per lei con un timido sorriso accennò: «Scusa, ero sovrappensiero. Tutto bene, non preoccuparti».
Il giovane con un tono serio rispose: «Hm, non so piccola, ma credo che abbia qualche problema che ti turba. Perché non me ne parli? Infondo siamo amici no? Dimmi cosa ti turba, potrei darti un consiglio. Cosa ne pensi?» chiese sincero.

Levina con un sorriso rispose: «È un argomento serio, visto che siamo amici, e che ti preoccupi per me, ti dirò la verità. Ehm, c'è un ragazzo che mi piace molto, è un bellissimo ragazzo dall'animo dolce e sensibile, dai capelli neri, come la pece e degli occhi azzurri stupendi. Lo amo... Ma lui mi considera una sua amica ecco tutto». La ragazza aveva inconsciamente dichiarato il suo amore ad Argon.

Il giovane era così ingenuo, da non comprendere che era lui il ragazzo che Levina aveva descritto e che amasse, con lo sguardo basso chiese: «Dunque, soffri per amore? Oh! Levina mi dispiace tanto. Chi è questo ragazzo che ti ha stregato il cuore e che ti fa soffrire? Perché non me lo dici? Gli darò una bella lezione, nessuno deve fare soffrire la mia piccola Levina!» asserì con decisione l' attirò a sè in un dolce abbraccio. Levina pensò: “Argon, non hai capito che il ragazzo che amo sei tu. Non hai nessuna colpa, infondo ho descritto soltanto il suo aspetto, e non il suo nome. È così bello stare così tra le tue braccia”.

Desiderava che quell'istante durasse all'infinito, ma quell'attimo venne interrotto dal suono dell'allarme.

La voce del Capitano Achab risuonò dagli altoparlanti.
«A tutto l'equipaggio, preparatevi alla battaglia! La nave pirata del Capitano Glasgow siamo sotto attacco nemico». Quell'avvenimento interruppe quell'atmosfera di tranquillità.

«Oh! No. Siamo sotto attacco nemico! Levina andiamo. Riprenderemo il discorso un'altra volta» annuncio Argon in tono allarmato. Le sorrise, uscirono dalla stiva e giunsero sul ponte dove videro la nave nemica con i pirati che partivano all'assalto. Argon si aggrappò a una corda e con la pistola impugnata riuscì a eliminare due pirati.

Levina si aggrappò anche lei a una corda e si lanciò al contrattacco: con la spada impugnata assaltò i nemici e li sconfisse senza fatica. Argon soccorse la giovane, le salvò la vita poiché un pirata la stava per colpire alle spalle con un colpo di pistola. Argon d'istinto lo colpì alla spalla, l'uomo perse l'equilibrio e cadde in acqua insieme agli altri uomini.

Il Capitano Achab combatteva in duello con spade contro il suo acerrimo nemico, il Capitano Glasgow.

Achab e Glasgow si batterono tra stoccata e parate, il duello era a pari livello.

Entrambi erano abili. Achab con l'astuzia riuscì a vincere lo scontro col suo nemico e a far ritirare la ciurma.

Glasgow disse: «Uomini, ritirata!» Argon e Levina, sorrisero nel vedere la ciurma nemica abbandonare la nave e risalire a bordo e allontanarsi.

Achab si congratulò con i due ragazzi per averlo soccorso, senza il loro sostegno sarebbe sicuramente perito poiché era circondato dai nemici, disse: «Ragazzi, vi ringrazio per avermi aiutato, senza il vostro supporto non c'è l'avrei fatta. Grazie ragazzi». La nave attraccò al porto della città Inidantium.

Argon e Levina erano finalmente giunti alla meta.

Salutarono Achab e Irisa. Alastor raggiunse Argon e Levina e disse: «Eccovi ragazzi, ero rimasto indietro l'assalto dei pirati ci ha diviso, ero in ansia per voi. State tutti bene, è quello che conta. Ragazzi siamo arrivati alla nostra meta, la città Inidantium, guardate com'è bella!» annunciò entusiasta mentre indicava d'ingresso della grande città.

I tre ragazzi sorrisero e salutarono Achab e Irisa che dissero: «Buona fortuna, per la missione. «Grazie. Arrivederci» dissero i tre ragazzi e scesero dalla nave. Erano giunti in città.

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