Argon e compagni, combattevano contro Cerbero. Era un cane di taglia grande a tre teste: di elemento fuoco. Infatti il mostro era avvolto da fiamme ardenti le quali scagliava dalle fauci. Argon disse,«Ho un'idea! Levina, usa la barriera magica, Alastor Hector attacchiamolo insieme con magie di ghiaccio ok?»

La giovane, eresse la barriera magica; che proteggeva il gruppo dagli attacchi una sorta di scudo invisibile.

Cerbero era un nemico temibile; con le sue fiammate. Argon Alastor e Hector, attesero il momento opportuno per contrattaccare. Insieme scagliarono contro il Cerbero Blizzard Hell livello 3. Il nemico, restò imprigionato nello spesso strato di ghiaccio; reso innocuo, Argon Alastor e Hector scagliarono contro di lui i loro attacchi segreti e, grazie ai quali sconfissero il nemico senza difficoltà.

Levina sorrise e disse, «Cerbero è sconfitto! Possiamo proseguire per la sala dei portali». Accennò gioiosa.

Argon, Alastor e Hector risposero, «Andiamo allora». E insieme i quattro giovani avanzarono nella grande sala; c'erano delle statue di guerrieri e quadri di ritratti di Angeli che combattevano contro demoni dalle ali nere.

Argon si guardava intorno, «Guardate quella porta, condurrà alla sala dei portali? Scopriamolo».
Levina con tristezza pensò, "Questo posto, mi è familiare; non so perché ma sento di esserci già stata qui".
Argon notò che Levina divenne di colpo triste chiese «Amore, che succede. Tutto bene?» Chiese in tono ansioso.

La giovane, con serietà rispose «Non è niente, amore è solo che questo posto mi sembra di esserci già stata. Che strano». Disse ansiosa; Argon con dolcezza rispose:
«Ho capito. In effetti, non so ma questo posto mi ricorda qualcosa; ehm un sogno.. Cioè sognai di essere qui con te, e indossavo un copriabito nero con cappuccio sul capo mentre delle persone mi acclamavano! Che strano».

Levina con serietà rispose «Capisco, che strano entrambi abbiamo fatto lo stesso sogno...Chissà cosa significa». Disse pensierosa mentre, guardava il suo amato, il giovane con un sorriso rispose, «Adesso non ha importanza il significato del sogno. Andiamo ragazzi, attiviamo i portali!» E insieme entrarono nella sala dei portali.

Altro non era che un luogo aperto, erano in superficie. davanti a loro si presentò un luogo misterioso.