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★Capitolo 29 Festa alla Città Asylum★

I quattro ragazzi, giunsero alla città Asylum: appena oltrepassarono i cancelli d'entrata della città, vennero accolti dai cittadini con calorose grida «Bentornati! Avete riportato la nostra città al suo splendore! Siete degli eroi! Vi ringraziamo di cuore, per ciò che avete fatto per noi».

Le stradine della città si affolarono; i cittadini acclamavano gioiosi il gruppo di eroi.

Argon sorrise nel vedere la folla di persone che li acclamavano applaudendo, con sorrisi sinceri e che la città era tornata di nuovo al suo splendore.

Il popolo con suoni di tamburi e trombe annunciarono «Stranieri eroi, vi ringraziamo di cuore per il vostro enorme aiuto. Grazie a voi siamo liberi dalla Maledizione di Kardis! Per ringraziarvi, abbiamo organizzato una festa per voi!» Le strade della città si trasformarono in una calca di persone che gioiosi e con suoni di tamburi, nacchere e  flauti scortarono Argon e compagni al castello, al prospetto del Re Jaden.

Quest'ultimo, appena la porta della sala venne aperta; e vi entrarono Argon e compagni, Jaden gioioso disse «Bentornati, e benvenuti nel mio castello». Argon e compagni con un inchino risposero, «Grazie Sire, eccoci qui, siamo felici di vedere che siamo riusciti a spezzare la Maledizione di Kardis, e riportato la vostra città al suo splendore». Annunciò con tono cordiale. Jaden con un sorriso volse lo sguardo verso i ragazzi, volse lo sguardo verso Levina, con gli occhi lucidi disse «Non posso averti dimenticata, Levina! Figlia mia! Sono io tuo padre. Saprai tutta la verità sul motivo del mio abbandono.» La giovane, incredula fissò Argon negli occhi poi con un'espressione seria volse lo sguardo a Jaden, infine disse «Dunque lei è davvero mio padre? Non so che dire io.. Vorrei sapere tutta la verità» accennò con gli occhi lucidi.

Jaden si alzò dal trono e abbracciò sua figlia e in lacrime sussurrò «Levina, tesoro mio. È stato orribile affidarti a tua madre alla città Inidantium. E lasciarti crescere lì con tua madre per proteggerti dal demone Diablos. Tesoro, grazie al cielo stai bene, che gioia averti rivista!»

Levina era commossa, aveva ritrovato suo padre, quel padre che il destino le aveva negato di conoscere. Con un sorriso e tra lacrime di gioia e abbracci, Argon sorrise e disse «Allora amore, sei la principessa di questo castello? Wow! Non l'avrei mai immaginato». Disse sincero.

Alastor con una leggera gomitata al braccio del fratello, sottovoce disse «Hai visto?  Tu e Levina avete molto in comune, entrambi siete stati abbandonati dai vostri genitori a causa della minaccia di Diablos.» disse in tono serio.

Argon guardava Levina con uno sguardo dolce, pensò “Anche tu, come me non hai potuto conoscere tuo padre, se non ci fossimo mai incontrati, se io non avessi accettato di intraprendere insieme questa missione; non avresti incontrato tuo padre. È un segno del destino”. Mentre strinse delicatamente la mano dell'amata. Jaden con un sorriso disse, «Vi ringrazio di cuore; per avermi dato la possibilità di poter riabbracciare mia figlia, e per averci liberati dalla Maledizione di Kardis! Adesso godetevi la festa! »

La festa in onore dei giovani eroi, iniziò, era una festa stupenda. I festeggiati tra balli e un banchetto invitante festeggiarono al castello; Argon era affacciato alla balconata, con un sorriso osservò la folla di persone che era in strada, tutti felici ballavano e brindavano in strada.

Il giovane, sorrise e pensò, “Questo  popolo adesso, potrà finalmente vivere in serenità”. Era immerso in questi pensieri, udì una voce soave sussurrargli «Argon, amore cosa ci fai qui da solo? Andiamo giù in strada? Guarda la gente ci sta applaudendo! Dai vieni». Lo prese per mano e lo costrinse a seguirla in strada.

La giovane, lasciò la mano di Argon. Quest'ultimo la guardava con uno sguardo dolce, mentre la ragazza improvvisò un ballo sensuale in strada davanti a tutti i cittadini che applaudirono Levina danzava muovendo i fianchi in modo seducente, disse «Vieni dai balliamo?» disse gioiosa.
Il giovane, timidamente rispose «Ehm ecco io... non so ballare»
La guardò estasiato, con uno sguardo dolce.

Levina con un sorriso, prese per mano il ragazzo e disse «Dai non essere timido, balliamo insieme? È facile guarda!» Mentre gli mostrò come danzare; Argon con un'espressione timida danzò accanto alla giovane; mentre la musica risuonava allegra e tutti applaudivano felici.

«Complimenti, amore balli divinamente!» Disse sincera Levina, Argon arrossì e rispose, «Ehm davvero? Grazie tu sei bravissima.» Rispose imbarazzato.

Levina lo aveva baciato sulle labbra con dolcezza davanti a tutte quelle persone. Il giovane, arrossì si scompigliò i capelli corvini, e con un timido sorriso disse, «Accidenti! L-Levina, ehm ci guardano tutti». Disse con il viso in fiamme per l'imbarazzo.

La giovane sorrise, e  delicatamente prese per mano il giovane, e con un sorriso disse, «Non essere timido, dai amore goditi la festa divertiamoci».

Il giovane, sorrise e si lasciò andare facendosi travolgere da quella danza seducente; con accanto Levina il giovane, riuscì a superare il senso di disagio nell'essere osservato da tante persone. Sorrideva felice mentre danzava accanto all'amata, Alastor e Hector dal balcone del castello videro i due innamorati danzare felici mentre battevano le mani e si muovevano sensuali a ritmo di musica; Alastor pensò “Argon, fratellino. Sono così felice di vederti sorridere, Levina riesce a renderti felice, a farti dimenticare il passato”.

Hector sorrise e disse «Alastor guarda lì, Argon e Levina si divertono da matti!» pensò  “Argon non ti vedevo sorridere così gioioso, dal giorno del tuo matrimonio con Selene; dalla sua morte, avevi perso il sorriso. Non ti riconoscevo più giocavi con tuo figlio, sembravi felice ma poi i tuoi sorrisi divenivano tristi. Ho notato che tu e Levina avete molto in comune, siete una splendida coppia”. Alastor e Hector sorrisero mentre osservavano i due innamorati che danzavano felici.

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