★Capitolo 20 La Tormenta di Neve★{Revisionato}✅
Argon e compagni, viaggiavano sul treno artico. Durante il tragitto il viaggio trascorse sereno.
Argon annunciò: «Allora, la nostra prossima destinazione è Frozen Town. Ragazzi vi ricordate? Quante avventure!» Disse con un sorriso che nascondeva tristezza. Levina con lo sguardo basso pensò: "Argon, stai ancora soffrendo. Pensando a Selene?" Mentre era immersa in questi pensieri, il giovane le sfiorò il viso con dolcezza e disse: «Levina? Amore. Tutto bene?» la ragazza sorrise e rispose:
«Tutto bene, non preoccuparti. » Argon risollevato dalla risposta dell'amata sorrise e pensò: "Devo andare avanti, essere felice insieme a Levina. Selene, sarà sempre nei miei ricordi, anche se non c'è più lei è lassù che veglia su di noi!" Sorrise deciso.
Alastor con un sorriso accennò: «Ragazzi, laggiù. Ecco la città di Frozen Town».
Argon sorrise e dal finestrino scorse il paesaggio e la città artica. Il suo sorriso si spense poiché vide insieme a gli altri un evento misterioso; una tormenta di neve, si abbatteva sopra di loro. Il treno si fermò. Dagli altoparlanti la voce dell'autista: «A tutti i passeggeri, il treno ha un guasto tecnico. Ripartiremo tra un'ora» Argon allarmato,
«Un guasto tecnico, la tormenta di neve...Non so ragazzi, ma non mi ispira niente di buono, guardate lì quello è un drago a tre teste! È diretto verso di noi. Prepariamoci alla battaglia!» E così i quattro eroi scesero dal treno artico, pronti a combattere il nemico.
Il drago planò sulla pianura innevata, Argon sguainò la sua spada seguito dai suoi compagni. Il drago iniziò l'attacco, scagliò delle fiamme ardenti dalle fauci. Argon creò una cupola di ghiaccio per scudo con Blizzard Hell:
«Ragazzi attacchiamolo con le magie di ghiaccio, immobilizzatelo. Al resto me ne occuperò io!» Alastor, Hector e Levina attaccarono il drago con magie di ghiaccio, immobilizzarono le enormi zampe. Argon con agilità corse in contro al nemico con la spada impugnata.
Il drago con una fiammata puntò Argon, il ragazzo con agilità evitò l'attacco nemico e andò al contrattacco; con l'attacco speciale: Danza di Lame, scaricò una raffica di fendenti ad alta velocità tranciò le tre teste del drago, che sconfitto si dissolse in melma oscura. Argon disse:
«State tutti bene ragazzi?» Alastor, Levina e Hector risposero, «Si stiamo bene. Allora andiamo Frozen Town è laggiù!» Indicandogli la città in lontananza che si stagliava all'orizzonte circondata da una valle innevata.
Argon e compagni si avviarono verso la città, ma d'improvviso accadde un evento inaspettato, i ragazzi proseguivano il tragitto affrontando la tormenta di neve.
Dal nulla vi si creò un varco dimensionale che trascinava verso di se i quattro ragazzi, Argon afferrò per mano Levina e gridò:
«Resisti. Tieni duro!» Levina con le lacrime a gli occhi disse:
«Lasciami andare! O ti trascinerà con me!» Il varco dimensionale aveva risucchiato Alastor e Hector. Argon in lacrime gridò:
«Levina! No! Che stai facendo?!!! No!!!!» sgranò gli occhi sconvolto, Levina sorrise e lasciò la sua mano, venne risucchiata all'interno del varco dimensionale che scomparve nel nulla.
Il giovane affranto si trovò da solo, si lasciò cadere in ginocchio e piangendo disse: «Sono solo, sono rimasto solo, mio fratello, Hector e Levina, sono spariti, risucchiati in quel varco dimensionale!! Maledizione!» Mentre le lacrime cadevano sulla neve, Argon strinse nei pugni delle mani un mucchio di neve, e preso da un momento di furia sferrò pugni contro il suolo, le nocche delle sue mani si arrossarono, e sanguinarono, piangendo disse: «E adesso, come farò senza di voi? Vi ho perso, chissà dove sarete adesso.» A un tratto il suo medaglione ancestrale iniziò a brillare: apparve di fronte a Argon Khiras il lupo delle nevi. Il lupo guardò il giovane e disse: «Argon, amico mio. Reagisci! I tuoi amici sono vivi! Sento la loro aura, stanno bene. Adesso rialzati e raggiungi la città troverai i tuoi amici ne sono certo!»
Il giovane, vide il suo amico Guardiano Khiras e con lo sguardo di fuoco: «Hai ragione. Sono tutti vivi, stanno bene e lì rivedrò». Risollevato, si alzò in piedi e continuò a vagare in mezzo alla valle innevata, mentre il suo Guardiano lo seguiva fedelmente. Il giovane, aveva continuato a camminare senza sosta il freddo pungente lo colpiva sferzandogli il viso, i capelli corvini del giovane erano scompigliati dal forte vento. Affaticato rallentò:
«Quella è la città è poco lontana devo resistere. Che freddo. Sto gelando». Khiras disse: «Forza Argon, resisti ancora un po'».
Il giovane, esausto dal lungo cammino, giunse finalmente alla citta di Frozen Town, «C'è l'ho fatta», sussurrò con voce flebile. Crollò esausto privo di sensi sull'asfalto innevato. Una giovane si avvicinò a Argon e incredula:
«Ragazzo state bene?» lo scrollò e vide che il ragazzo era svenuto il viso arrossato dal gelo.
Argon sussurrò: «Levina sei tu? Amore, dove sei?» Aprì gli occhi e si trovò tra le braccia di una giovane bionda, dagli occhi azzurri, con un filo di voce Argon chiese: «Dove sono?» La ragazza risollevata nel vederlo vivo rispose:
«Siete nella città di Frozen Town, guerriero chi siete? Io mi chiamo Aleska, piacere», accennò con un tono dolce.
Il giovane, sorrise e rispose: «Sono arrivato a Frozen Town, finalmente. Piacere di conoscervi, Mi chiamo Argon», rispose mentre si rialzò in piedi scrollandosi dai pantaloni i mucchi di neve.
«Argon, vieni ti ospiterò a casa mia». Disse la giovane sorridendo.
Il giovane, un po' indeciso indugiò sotto la soglia del abitazione della giovane donna.
Nel frattempo, Alastor Hector, e Levina si erano trovati catapultati nella città di Frozen Town, erano in ansia per Argon.
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